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Convocato dai carabinieri che gli dovevano notificare un provvedimento che ne disponeva la sottoposizione alla misura di prevenzione dell’avviso orale di Pubblica Sicurezza, un 49enne a Gravina di Catania, si è presentato in caserma alla guida di una Lancia ‘Thema’ rubata qualche ora prima a Tremestieri Etneo.

I militari l’hanno così arrestato per furto aggravato.

Ora è ai domiciliari. L’uomo aveva parcheggiato l’auto in bella mostra e mentre gli veniva notificato l’atto un militare ha notato l’autovettura e l’ha collegata ad una nota di ricerca per furto ricevuta poco prima dalla centrale operativa, verificando così che essa era stata rubata. Il 49enne deve anche rispondere di possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli con i quali aveva manomesso il cilindretto di avviamento.

L’uomo è stato sottoposto ai domiciliari, ove tuttora permane all’esito dell’udienza di convalida su disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

(ANSA).

La Guardia di finanza di Catania ha sequestrato un distributore di carburanti in territorio di Palma di Montechiaro pronto alla vendita di benzina miscelata con oli di scarsa qualità che avrebbe potuto arrecare gravi danni alle autovetture. Complessivamente in tutta Sicilia, nell’ambito di controlli dello stesso genere, sono stati sequestrati oltre 59mila litri di carburante, un impianto di distribuzione di carburanti clandestino e 2 autocisterne. Sono stati anche denunciati 3 soggetti all’autorità giudiziaria.

Il Comune di Agrigento ha affidato i lavori di consolidamento del versante a rischio frana di via Favignana a Monserrato all’impresa BCS Costruzioni s.r.l, prima classificata, tra le 141 offerte pervenute, con un ribasso del 30.67%, per l’importo complessivo di aggiudicazione di 2.040.056 euro. Il sindaco, Franco Miccichè, e l’assessore ai Lavori pubblici, Gerlando Principato, affermano: “Oggi, finalmente, grazie al lavoro sinergico di Amministrazione, Dirigenti ed impiegati dell’Ufficio tecnico del Comune, gioiamo di un risultato importante fortemente voluto ed ottenuto con grande abnegazione, che pone fine ad un iter burocratico interminabile e ad estenuanti anni di attesa. Continueremo a monitorare tutte le fasi affinchè l’opera sia portata a compimento e in tempi rapidi, visto il pericolo ancora immanente”.

A Castrofilippo ignoti ladri, approfittando della momentanea assenza del padrone di casa, un pensionato di 76 anni, sono riusciti ad intrufolarsi nell’abitazione in via Michelangelo e a portare via monili d’oro e banconote.
È stato lo stesso pensionato a recarsi dai carabinieri della locale stazione e denunciare l’episodio. I militari dell’Arma hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili del colpo.

A fronte della recrudescenza delle intimidazioni, sono state ascoltate dalla Commissione regionale antimafia le sorelle Napoli, di Mezzojuso, in provincia di Palermo, da tempo alla ribalta della cronaca nazionale perché vittime dei ricatti mafiosi tesi a costringerle ad abbandonare i loro terreni a favore della cosiddetta “mafia dei pascoli”. La presidente della Commissione, Luisa Lantieri, e la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, riferiscono: “Abbiamo voluto ascoltare le sorelle Napoli sia per far sentire la presenza delle istituzioni al loro fianco, che per approfondire ovviamente le cause che hanno portato ad una ripresa delle intimidazioni nei loro confronti. Come ha sottolineato il loro avvocato, sarebbe utile una certa attenzione da parte della Prefettura di Palermo perché questa famiglia non ha alcuna tutela ma una lieve vigilanza da parte dei Carabinieri di Mezzojuso cui va il nostro plauso e il ringraziamento delle sorelle stesse. Le istituzioni sono vicine a questa famiglia, ma non basta”.

Sarebbe pertanto opportuno che la Commissione regionale antimafia si rivolga al Prefetto di Palermo.

Il Comune di Porto Empedocle rientra nel Consorzio universitario di Agrigento e nel Distretto turistico Valle dei Templi. Al Consorzio universitario è stato debitore di 41.068 euro per contributi societari obbligatori e non versati dal 2013 al 2020, oltre interessi moratori. Tramite diverse compensazioni è stato raggiunto un accordo transattivo per 27.568 euro. Al Distretto Valle dei Templi il Comune empedoclino pagherà 10.371 euro come quote di contribuzione annuale non versate dal 2016 al 2020.

Ad Agrigento, nella frazione di Montaperto, in contrada Borsellino, una mano ignota ha appiccato il fuoco a delle sterpaglie, probabilmente a benefico dei propri appezzamenti di terreno. Ciò accade spesso. Ebbene, l’incendio si è propagato incontenibile e ha danneggiato tre abitazioni rurali e bruciato un’automobile. Sul posto i Vigili del fuoco e la Forestale hanno lavorato circa tre ore per domare le fiamme.

Al palazzo di giustizia di Caltanissetta, la Procura, a conclusione della requisitoria, ha chiesto cinque condanne nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Gallodoro”, tra le province di Agrigento e Caltanissetta, ovvero la cosiddetta mafia del Vallone: 18 anni di reclusione per Calogero Modica, 78 anni, di Campofranco, poi 12 anni per Salvuccio Favata, 48 anni, di Mussomeli, poi 7 anni e 6 mesi per Giuseppe Gioacchino di Carlo, 50 anni, di Campofranco, 5 anni e 4 mesi per Carmelo Conti, 50 anni, di Casteltermini, e poi 4 anni per Salvatore Puma, 45 anni, di Agrigento. Gli agrigentini Conti e Puma sono imputati anche di spaccio di cocaina.

“Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato.

Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma.

Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”. Sono le parole pronunciate dall’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, a chiusura dell’omelia pronunciata nella cattedrale etnea per l’ultimo saluto a Elena del Pozzo, la bambina di 5 anni uccisa lo scorso 13 giugno a Mascalucia dalla mamma ventitrenne Martina Patti. Davanti l’altare sulla bara bianca c’è una foto di Elena. Il nonno materno della bimba ha portato un palloncino con un personaggio dei cartoni animati. Prima della Funzione Renna ha abbracciato i familiari di Elena e il padre Alessandro Del Pozzo in chiesa con la nuova compagna.

L’arcivescovo, che ha aperto l’omelia con un brano del Vangelo secondo Marco, ha esortato i genitori a “non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi”.

Citando le parole di un pedagogista polacco, Janusz Korczak, morto nel campo di concentramento di Treblinka con i bambini orfani che aveva raccolto nel ghetto di Varsavia, monsignor Renna ha invitato gli adulti ad alzarsi “sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini. Quando non mettiamo al centro i piccoli, perdiamo il metro per giudicare ciò che è importante.

Ed ecco bambini contesi, barattati nella loro dignità e nei loro diritti, resi ostaggio dalla nostra incapacità d’amare. Basta con queste violenze. I figli sono ‘pezzi di cuore’, come si dice popolarmente. Ferire un bambino è la cosa più terribile che possa accadere a una mamma, a un papà, a un adulto. Cari adulti tenete fuori i bimbi dai vostri conflitti. Ci sono altre strade da percorrere, molto più sicure per la gioia di tutti, per vedere ritornare il sorriso sul volto dei piccoli: il dialogo, il perdono, l’umiltà di chi vuol riparare, saper uscire in punta di piedi dalla vita dell’altro, con rispetto e con la mitezza”.

Il dott. Mario Zappia (nella foto), commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, accogliendo le richieste del collega Angelo Cinquemani, da anni addetto stampa dell’Azienda ma inquadrato con altra qualifica, gli ha riconosciuto il legittimo profilo professionale di “Specialista nei rapporti con i media, giornalista pubblico”.

Si tratta del primo caso in Sicilia. Un esempio di sana amministrazione che si spera possa essere applicato nelle altre Aziende sanitarie siciliane.

“Una delibera – ha affermato il fiduciario del Gus (Gruppo Uffici stampa) di Catania, Gaetano Guidotto – che, applicando al collega il legittimo inquadramento professionale, restituisce dignità al delicato lavoro di informazione nella Sanità pubblica. L’augurio è che questa delibera venga presa ad esempio, riconoscendo il valore del lavoro che i colleghi addetti stampa svolgono ogni giorno con professionalità. Al dott. Mario Zappia, che ha dimostrato negli anni di avere, oltre a notevoli capacità manageriali nel settore sanitario, grande considerazione e rispetto per la professione giornalistica nella Pubblica amministrazione, va il nostro plauso”.

La redazione di sicilia24h.it augura buon lavoro al collega Angelo Cinquemani.