A proposito della volontà di realizzare un Rigassificatore nel mare agrigentino,siamo totalmente contro questa opera anche nel rispetto del Referendum cittadino che voto’ nella stragrande maggioranza contro.
A proposito della volontà di realizzare un Rigassificatore nel mare agrigentino,siamo totalmente contro questa opera anche nel rispetto del Referendum cittadino che voto’ nella stragrande maggioranza contro.
Il Gruppo Mezzacorona che nell’area belicina agrigentina gestisce la struttura Feudo Arancio, ha reso noto che oggi, in relazione al procedimento penale concernente l’ipotizzata realizzazione di una condotta di riciclaggio riguardante l’acquisto delle aziende siciliane negli anni 2000/2003 del Gruppo stesso, il Giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Trento ha pronunciato una sentenza di non doversi procedere perché il fatto non sussiste. “Di tale pronuncia il Gruppo Mezzacorona prende atto con piena soddisfazione, convinto, come è sempre stato, della assoluta trasparenza, della correttezza nonché regolarità del proprio operato”, si legge in una nota.
Nel 2020 la Guardia di finanza di Trento sequestrò vigneti e fabbricati, del valore di oltre 70 milioni di euro, alla cantina siciliana Feudo Arancio, ipotizzando a carico dei rappresentanti legali del gruppo vitivinicolo trentino Mezzacorona il reato di riciclaggio. Il sequestro preventivo venne emesso dal gip al termine di una inchiesta su presunti tentativi di infiltrazione mafiosa nell’economia trentina. I sigilli vennero apposti a un complesso aziendale che si estende nelle province di Agrigento e Ragusa con oltre 900 ettari di vigneti e numerosi fabbricati. Le indagini – sviluppatesi attraverso ricostruzioni societarie, esami documentali, accertamenti bancari e testimonianze di numerosi collaboratori di giustizia – ipotizzarono che tra il 2000 e il 2005 fosse stata effettuata un’operazione commerciale attraverso la quale sarebbero state acquisite da parte del gruppo vitivinicolo trentino Mezzacorona le due tenute siciliane di proprietà degli esattori mafiosi Salvo. I beni, di proprietà della famiglia mafiosa di Salemi sarebbero stati ceduti in gestione a prestanome, pur rimanendo all’allora capo mandamento di Sambuca di Sicilia. Il sequestro venne poi annullato dal Tribunale del Riesame.
Gli agenti insospettiti della anomala posizione del veicolo fermo in mezzo alla strada, temendo un grave pericolo per la circolazione, hanno prima arrestato e successivamente deviato il flusso delle autovetture che sopraggiungevano nella medesima corsia di marcia.
Immediatamente gli operatori si sono resi conto che il conducente era stato colto da improvviso malore ed accusava forti difficoltà respiratorie, pertanto richiedevano l’invio urgente di un’ambulanza che giungeva poco dopo sul posto. Gli operatori si recavano unitamente in ospedale, ove l’uomo, dopo le prime cure, riusciva a ringraziarli per averlo soccorso.
2.357 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 17.263 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 4.017. Il tasso di positività scende al 13,6% ieri era al 14,5%. L’isola è al secondo posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 223.336 con un incremento di 1.565 casi. I guariti sono 1.384 mentre le vittime sono 3 portano il totale dei decessi a 9.620. Sul fronte ospedaliero sono 987 ricoverati, in terapia intensiva sono 65.
Questi i dati nei Comuni capoluogo: Palermo con 677 casi, Catania 262, Messina 649, Siracusa 157, Trapani 321, Ragusa 223, Caltanissetta 140, Agrigento 356, Enna 167.
“Entro il mese di Aprile verrà bandita la gara per l’affidamento dei lavori sul rifacimento della rete idrica di Agrigento ed entro i primi mesi del 2023 inizieranno i lavori”, a darne notizia i Presidenti della II e VI Commissione Fabio La Felice e Roberta Zicari, al temine dell’odierna Commissione Congiunta. “Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla Commissione odierna per le delucidazioni chiare, precise e pertinenti fornite – proseguono La Felice e Zicari – in particolare, i nostri ingegneri, Avenia e Triassi, che stanno lavorando alacremente sulla redazione del bando di gara, l’ingegnere Greco, direttore generale dell’ATI, che ha ribadito l’importanza del rifacimento delle reti e che ha assicurato il suo impegno in tal senso (solo per fare un esempio, potremmo recuperare ben 200 litri al secondo) e, infine, l’ASP di Agrigento per il suo importante contributo, vista l’esperienza maturata negli anni sul campo a causa della periodica emergenza sanitaria.
Assente Aica, ma, grazie all’intervento del Presidente Provvidenza, abbiamo strappato.la promessa di un imminente incontro con i dirigenti del gestore del servizio idrico”.
Si punta a ripartire e, dopo due anni di assenza causa pandemia, ritornano sagre e fiere.
Il ritorno all’organizzazione di sagre, fiere e feste patronali, segna l’agognata ripartenza per tante famiglie ridotte allo stremo, le cui attività, e quindi il sostentamento economico, sono legate a questi eventi.
“Una categoria, quella degli ambulanti, che abbiamo sempre cercato di difendere soprattutto in pieno lockdown_ – dichiara Alfonso Valenza, Presidente di FIVA Confcommercio Agrigento – _Questa ripartenza deve avere il sapore della gioia. Il ritorno alla normalità deve avere il sapore del gusto, della tradizione, ma anche dell’atmosfera di festa, dello stare assieme, del ritrovarsi guardandosi negli occhi, in fiera, nelle sagre, nei mercatini, nelle feste patronali, e noi operatori dobbiamo essere orgogliosi del lavoro ritrovato”.
“Non dobbiamo mai tralasciare un aspetto importante,_ – continua Valenza – _dove si organizzano questi eventi, si crea valore, perché diventa un’importante vetrina anche per gli esercenti locali, in quanto porta con sé un indotto che va a beneficio di tutto il tessuto economico e produttivo del territorio, e questo consente una importante boccata di ossigeno per tanti”.
Proprio in questi giorni, una delegazione di Confcommercio Agrigento e FIVA ha partecipato ad un incontro a Licata, propedeutico all’organizzazione della storica fiera che si svolge nella prima settimana di maggio in onore di Sant’Angelo, Santo Patrono della città. A tal proposito, si informano gli operatori interessati che vi è tempo fino al 31 marzo prossimo per fare richiesta di partecipazione, per qualunque informazione al riguardo si può contattare Confcommercio Agrigento.
Nell’ambito dell’incontro, si è potuto constatare la disponibilità a contribuire di tutte le parti interessate, perché la voglia di rivedere gli ambulanti impegnati alla realizzazione della fiera, fra le vie principali della città, è davvero tanta.
“Non è più tempo di illusioni e di promesse_ – conclude il Presidente di FIVA Confcommercio Agrigento – _ognuno deve continuare a fare la propria parte, affinché si possa dare dignità al lavoro e l’organizzazione di fiere, come quella in onore di Sant’Angelo a Licata, è un forte segnale di speranza che coinvolge tutto il nostro territorio provinciale, perché una ripartenza, ben programmata e condivisa, darà a tanti padri di famiglia la forza di guardare al futuro, che dovrà essere sempre meno incerto”
Ed anche i cittadini, fruitori della fiera, potranno assaporare il gusto di una riconquistata normalità.
“La riscoperta attenzione per la costruzione di un impianto di rigassificazione a Porto Empedocle suscita il dubbio che l’insistenza per questo sito coincida con la presunzione che ci si trovi in presenza di una politica locale molto debole e non in grado di difendere gli interessi del territorio e delle sue naturali coordinate di sviluppo”. Così il presidente di Confesercenti Agrigento Vittoria Messina si inserisce nel dibattito che si è riacceso sulla vicenda.
“Il rincaro del gas e le vicende geopolitiche ad esso collegate – aggiunge Messina – ripropongono il tema della scelta di strategie che possono contribuire a diminuire la dipendenza delle forniture provenienti da un’unica fonte e in questa ottica si è riacceso l’interesse per il rigassificatore di Porto Empedocle, un progetto nato 18 anni fa, osteggiato dal Comune di Agrigento, dalla Camera di Commercio, da tante associazioni e soprattutto bocciato sonoramente dagli abitanti della città dei templi che si sono pronunciati in maniera inequivocabile attraverso apposito referendum”.
“Motivi di sicurezza e di compatibilità ambientale – continua il presidente di Confesercenti – a ridosso di un’area di grande rilevanza culturale come il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, del Parco Luigi Pirandello, a ridosso di un’area che insiste su uno dei tratti più suggestivi della costa siciliana, che annovera il sito della Scala dei Turchi, conosciuto ormai in tutto il mondo, hanno provocato le legittime reazioni da parte del mondo della cultura e di tanti operatori economici che puntano alla valorizzazione di un territorio a vocazione turistica”.
“L’impianto, a ridosso del centro abitato, nonostante le rassicurazioni di parte, non offre garanzie sulla mancata pericolosità dello stesso – conclude Vittorio Messina – nella misura in cui non si riesce a spiegare perché un impianto non pericoloso preveda poi l’interdizione alla navigazione di qualunque mezzo nel raggio di un chilometro e mezzo nella fase di scarico del gas. Se la legge prevede l’obbligo di interdizione della navigazione è perché, ovviamente, un pericolo esiste. E se un pericolo esiste il principio di precauzione che ispira tutta la legislazione in materia impone di spostare il sito dell’impianto pericoloso per evitare che un incidente possa produrre conseguenze gravissime. Infine tale scelta scellerata comprometterebbe non solo l’immagine del territorio ma la stessa credibilità di uno Stato che si compiace di esaltare le sue credenziali culturali. Se la politica locale non dovesse fare prevalere le ragioni e le aspirazioni della popolazione interessata non ci rassegneremo a subire scelte imposte dall’alto e porremo in essere tutte le azioni legali necessarie oltre ad una mobilitazione permanente”.
“La riproposizione del progetto del rigassificatore di Porto Empedocle mortifica il lavoro di quanti, credendo nelle potenzialità di questa terra, da anni lavorano per valorizzarne la bellezza, la cultura e l’enogastronomia in un’ottica di sviluppo turistico”.
Così dichiara Fabrizio La Gaipa, amministratore della DMO – Distretto Turistico Valle dei Templi.
“Ovviamente, oggi si torna a parlarne perché si sta vivendo un periodo di crisi nelle forniture energetiche, ma giova ricordare che, pur con tutti gli sforzi possibili, l’impianto non potrebbe mai essere pronto e funzionante prima di cinque anni dall’inizio dei lavori ed è verosimile che le circostanze globali per allora saranno radicalmente mutate. Inoltre, l’impianto così com’è ideato è ormai obsoleto. Basti pensare, ad esempio che in Toscana, dove evidentemente il rispetto per le risorse paesaggistiche è molto superiore, è in funzione il “Terminale di rigassificazione di OLT Offshore LNG Toscana”.
E’ costituito da una nave metaniera opportunamente modificata e ancorata in modo permanente al fondale marino. “FSRU Toscana” è posizionato a circa 22 km al largo della costa. Il gasdotto è stato completamente interrato ad una profondità minima di 2 metri per poi raggiungere una piccola stazione di regolazione e misura da dove il gas è immesso nella Rete Nazionale esistente. Un impianto ad impatto zero che costerebbe un decimo di quanto progettato a Porto Empedocle.
Quello che si vuol realizzare a pochi chilometri dalla celeberrima Scala dei Turchi ed accanto alla Valle dei Templi è invece un impianto colossale il cui funzionamento “a circuito aperto” è anche destinato ad inquinare il mare.
I reperti di archeologia industriale che ancora oggi costellano la nostra terra dovrebbero essere un monito sufficiente per coloro che vogliono inseguire un effimero ed anacronistico sogno di sviluppo industriale.
La nostra ricchezza è il Turismo, che si nutre di bellezza.
Il rigassificatore sarebbe solo un inutile sfregio su un lembo di territorio fra i più belli del mondo, una miope prepotenza alla quale tutti, politica e sindacati in primis dovrebbero opporsi con la massima fermezza”.
Maurizio Saia da sempre vicino alle problematiche della gente, avendo trattato per anni, problematiche relative al lavoro, alla famiglia e alla sostenibilità sociale aderisce, oggi, al movimento Liberi e Solidali nel quale ritrova i temi delle rivendicazioni protratte per anni.
“Il mio impegno in questi anni di piena attività sindacale, è stato costruttivo e creativo, con l’obiettivo di essere risolutivo in merito alle problematiche del mercato del lavoro e delle emergenze economico-sociali espresse dal territorio. Con il movimento Liberi e Solidali continuerò a mantenere alto il livello di attenzione sui numerosi temi oggi presenti che riguardano la nostra città e la provincia agrigentina. Sono certo che la sinergia con il movimento Liberi e Solidali, darà un contributo fattivo, alla crescita e alla valorizzazione del nostro territorio.”
Sull’adesione di Maurizio Saia, esprimono soddisfazione e apprezzamento i Consiglieri comunali Nello Hamel e Alessia Bongiovì di Agrigento e Salvatore Agrò di Porto Empedocle.
“Non è facile, ai giorni nostri, trovare una persona così brillante e con un alto senso di responsabilità e disponibilità, nei confronti della collettività. Da sempre Maurizio Saia, si è contraddistinto nel mondo del sindacato, come una persona intraprendente e preparata. Ci riteniamo pertanto onorati di averlo in squadra, certi che il suo contributo arricchirà e rafforzerà le nostre idee ed i nostri progetti.”