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Quasi come in un film, ma è realtà.

Un uomo senza fissa dimora, gia noto alle Forze dell’Ordine, nei giorni scorsi è entrato in un centro commerciale di Genova ed ha pesìnsato bene di rubacchiare a destra e a manca. La sua refurtiva è stata così divisa: un paio di scarpe, diverse bottiglie di alcol e un abbigliamento. Beccato dalla guardia giurata l’uomo, usando la violenza, è riuscito a fuggire dalle grinfie della guarda, ha visto un furgoncino che transitava in quel posto ed aggrappandosi ha fatto strada a bordo del cassone.

Di lui si sono perse le tracce per qualche giorno. La fuga del rapinatore con la refurtiva è finita ad Agrigento dove i poliziotti della sezione Volanti lo hanno acciuffato e assicurato alla giustizia.

 

 

 

Da anni il Comitato per la Salute pubblica e Ambientale di Lampedusa segnala alle istituzioni la situazione della sanità sulle Pelagie.
“In particolare – dice il presidente Vincenzo Di Palma – abbiamo richiesto di fare in modo che sul territorio delle Pelagie venga garantito l’effettivo rispetto dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), in linea con l’art. 32 della Costituzione e con le normative vigenti. Riteniamo necessaria la presenza di strutture sanitarie in grado di garantire quanto segue (sia nella forma di un ospedale vero e proprio e di nuove strutture, da perseguire nel medio/lungo periodo, sia attraverso il potenziamento del servizio territoriale già esistente da realizzare in tempi più brevi)”.
In dettaglio, queste sono le richieste avanzate al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Almeno due posti letto di terapia intensiva; Posti letto oncologici con zone adeguate alla somministrazione di farmaci chemioterapici;
• posti letto di astanteria; posti letto di chirurgia per interventi minimali e potenziamento dell’attuale sala operatoria; servizio di endoscopia digestiva; radiologia dotata di TAC, RMN con refertazione on-line in caso di
assenza fisica del medico specialista i radiologia; ecografia interventistica per aghi aspirati, biopsie ecoguidate; diagnostica di fisiopatologia respiratoria (spirometria); servizio di cardiologia diagnostica e strumentale (prove da sforzo, controllo remoto da pacemaker); servizio di ostetricia/ginecologia con sala parto; servizio di fisioterapia; emoteca; servizio di logopedia; servizio di pediatria; servizio di consultorio famigliare; servizio territoriale per le dipendenze; servizio di Psicomotricità infantile; potenziamento del servizio di assistenza per la salute mentale; servizio di 118 mantenendo attiva l’attuale ambulanza che svolge servizio di trasporto infermi dalla Guardia Medica a casa e viceversa e servizio di RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale).
“Chiediamo – si legge sempre nella missiva – a questo proposito di avere notizie sulla deliberazione della Regione Siciliana n. 250 dell’11 giugno 2020 con oggetto: “Manifestazione di volontà del Governo regionale in ordine alla realizzazione di una struttura ospedaliera nell’Isola di Lampedusa” a cui non seguite più informazioni alla cittadinanza. Riteniamo necessario che nell’attesa che si realizzi una struttura ospedaliera a Lampedusa e il potenziamento dei servizi sanitari a Linosa venga immediatamente predisposto un fondo per tutti gli abitanti delle Pelagie che vada a rimborsare tutte le spese di viaggio, vitto e alloggio legate all’allontanamento dalle isole per motivi di salute”.

Un barcone con 450 migranti scortato dalla Guardia di Finanza e Costiera è approdato a Pozzallo. Il sindaco del paese marinaro del Ragusano, Roberto Ammatuna, ha avviato le procedure di accoglienza, e afferma: “Con la bella stagione in arrivo è probabile l’intensificarsi anche di questa tipologia di sbarchi autonomi. E’ inevitabile ormai la presenza nel Mediterraneo di una forza militare europea. Il salvataggio di migliaia di vite umane non può essere soltanto prerogativa di qualche Ong”. Pochi giorni addietro a Pozzallo è la nave Ong Sea Eye 4 con 58 migranti soccorsi nel canale di Sicilia.

A Racalmuto nottetempo è accaduto che, per cause in corso di accertamento, un violento incendio è divampato a grave danno di un’abitazione, al secondo piano di un immobile, in corso Garibaldi, fra piazza Crispi e piazza Umberto primo. Sul posto hanno lavorato tre squadre giunte dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Agrigento. Una coppia di anziani si è accorta in tempo dell’incendio. Marito e moglie sono subito usciti fuori da casa. Lievemente sono stati intossicati dal fumo. Secondo i primi rilievi la causa scatenante è stato un corto circuito da una presa elettrica.

Un momento di confronto e di conoscenza. È quello che si è tenuto nei giorni scorsi nella sala giunta del Comune di Agrigento, tra una delegazione dell’Associazione tante case, tante idee, e l’amministrazione comunale. A ricevere i rappresentanti dell’associazione, che si occupa di turismo e di strutture ricettive, sono stati il sindaco, Francesco Miccichè, l’assessore comunale Francesco Picarella, il vicesindaco Aurelio Trupia e l’assessore al centro storico, Valeria Proto. “E’ stata l’occasione per sviscerare diverse problematiche – dicono i rappresentanti dell’associazione- dovuti anche agli effetti del lockdown imposto dai governi per fare fronte alla pandemia da Covid-19. Risulta difficile allo stato attuale provare a immaginare percorsi di recovery di fronte ad uno scenario che muta quotidianamente. Ciò nonostante, proviamo a costruire qualche breve riflessione sulle possibili vie d’uscita alla crisi del settore. Questi incontri sono fondamentali per molti aspetti, da un lato ci consentono di affrontare insieme a chi governa la città le criticità ancora non emerse e, dall’altro di ascoltare le proposte. Su molte delle difficoltà emerse, l’ amministrazione ha detto di essere a lavoro ma, come da loro stessi riferito, i tempi burocratici si scontrano con le esigenze del territorio e, soprattutto, con quelle di chi lavora nel settore del turismo. La collaborazione delle associazioni e dei singoli cittadini è fondamentale per dare risposte in tempi più brevi – continuano i componenti di tante case, tante idee – . Da parte nostra siamo contenti di essere stati accolti e ascoltati da diversi componenti della giunta comunale, presenti per alcuni minuti anche due consiglieri, Angelo Vaccarello e Gerlando Piparo.” Seguiranno altri incontri “intanto ci aspettiamo – si legge nella nota diffusa dall’associazione – che si dia seguito ad alcune soluzioni proposte, a cominciare dalla pulizia dei luoghi della movida, le spiagge, il lungomare, la regolamentazione del traffico, tutto per affrontare nel miglior modo possibile la stagione estiva già entrata nel vivo. La giunta comunale ha preso degli impegni, non solo nei nostri confronti, ma dell’intero comparto turistico. Noi ci impegneremo a continuare a trasmettere a chi governa, istanze e segnalazioni”.

Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 7 anni di reclusione Alexandru Zamfirache, 62 anni, originario della Romania, residente a Canicattì, imputato di tentato omicidio a danno della moglie, commesso durante la fase di separazione. Il romeno è stato invece assolto dalle contestazioni di violenza sessuale e maltrattamenti. Il 7 febbraio del 2020 lui colpì con tre coltellate la donna, gravemente ferita e ricoverata in ospedale in prognosi riservata.

Purtroppo, l’unica cosa certa è che l’incendio è di natura dolosa. Lo hanno accertato i poliziotti della sezione Volanti i quali hanno individuato almeno quattro punti dove sono stati collocati i tizzoni per far sviluppare omogeneamente l’incendio.

Villa Genuardi, sede della Soprintendenza di Agrigento, ha rischiato davvero grosso; è stato il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco ad evitare il peggio domando le fiamme dell’area boschiva circostante Villa Genuardi che nel frattempo minacciosamente scendevano a valle, pronte a colpire la Soprintendenza ed un hotel nella zona limitrofa.

Avviate le indagini per scoprire il piromane. Nessuna notizia, al momento, è trapelata.

 

La Scala dei Turchi di Realmonte e la Valle dei Templi di Agrigento, rispettivamente al 2° e al 5° posto nella classifica provvisoria de “I Luoghi del Cuore” del FAI.
Non è ancora trascorsa una settimana dal lancio dell’undicesima edizione della campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, e già il territorio agrigentino spicca in vetta alla Top Ten, come commenta il Capo Delegazione FAI Agrigento, Giuseppe Taibi: “Il nuovo censimento è iniziato solo pochi giorni fa e già tra i primi cinque nella classifica notiamo sia la Scala dei Turchi, con 800 voti, che la Valle dei Templi, con 448 voti. Questo è un primo importantissimo traguardo, perché premia il lavoro che la delegazione ha svolto, in sinergia con le istituzioni e le associazioni, per la crescita del territorio. Il risultato, inoltre, che evidenzia l’interesse della comunità nazionale ed internazionale per questa provincia, è di buon auspicio per la prossima candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della cultura. Esprimo dunque grande soddisfazione per questa attuale classifica ed invito a votare tutti i luoghi del proprio cuore. Si può, infatti, dare un voto per ogni luogo e, dunque, votare più luoghi. Votate! Votate! Votate!”, conclude Giuseppe Taibi.
L’elenco dei Luoghi del Cuore in provincia di Agrigento, anche quest’anno, è davvero corposo e include tantissime località, più o meno note.
Si va dalla strepitosa Scala dei Turchi, al suggestivo Teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina, al Castello Incantato di Sciacca, a Casa Pirandello, solo per fare qualche esempio.
Per partecipare al censimento ciascuno può votare tutti i luoghi che desidera oppure farsi parte ancora più attiva creando un comitato e mobilitandosi per raccogliere voti. Si può votare fino al 15 dicembre 2022.
Votare per i Luoghi del Cuore è semplicissimo. Per conoscere l’elenco completo, basta consultare l’apposita sezione del sito del FAI dedicato alla manifestazione: www.iluoghidelcuore.it

di Filippo Cardinale

Come una squadra di calcio in crisi, che ha perso l’impostazione di gioco, che non porta risultati, che subisce lo smacco di rimanere senza campo su cui giocare, il “mister” ha imposto il silenzio comunicando ai giornalisti che saranno proferite parole dopo il termine per la presentazione delle liste in segreteria comunale. Insomma, fino alle ore 12 del 18 maggio (dobbiamo attendere 48 ore), Forza Italia fa come le tre scimmiette: non parla, non vede, non ascolta. La nota indirizzata ai giornalisti vela una sorta di “imposizione”: non chiamateci perché non vi diciamo nulla.

In verità, non occorre attendere le ore 12 di dopodomani. I giornalisti scrivono, vedono, percepiscono, al di là dei “limiti” edificati da chi, in buona sostanza, vive una fase di profonda difficoltà. Vive e lamenta un “silenzio” da parte degli alleati di Palermo, quelli che vivono nelle stanze dei bottoni, ma anche degli alleati del centrodestra di Sciacca.

Oltre all’onta di essere stati “rifiutati” dal candidato sindaco del centrodestra Matteo Mangiacavallo, dopo la festa avvenuta al Torre del Barone con vino e tarallucci e “vivacità” per la riuscita manifestazione elettorale di presentazione della lista e dello stesso candidato Mangiacavallo, oggi Forza Italia vive lo sgomento della donna lasciata dal proprio moroso, dal silenzio palermitano e saccense. Parrebbe, in buona sostanza, che Forza Italia di Sciacca fosse stata lasciata al suo destino.

La conferenza stampa da convocare (eventualmente) dopo la scadenza del 18 maggio da parte di Forza Italia, come comunicato dal coordinatore cittadino, ha una valenza molto relativa.

Se il partito di Berlusconi presenta una lista e un candidato sindaco lo sapremo noi stessi giornalisti essendo presenti a Palazzo di Città la mattina del 18. Se presenta lista alcuna, alea iacta est. E’ ovvio lo sconquasso di una coalizione che accusa segni di disfacimento già da tempo, dal tempo in cui era ancora attivo il Consiglio comunale.

La conferenza stampa a cosa serve? A lanciare minacce del tipo putiniano in vista delle elezioni regionali del prossimo ottobre? Forza Italia ha già un problema, a livello regionale, di gran lunga superiore alla periferica Sciacca. E’ noto la guerra tra le due anime di Forza Italia, una delle quali fa riferimento a Gianfranco Micciché che quotidianamente inietta la dose di veleno nei confronti del presidente della Regione, Nello Musumeci.

Il centrodestra ha dimenticato la velocità con cui “gli amici” di Palermo spedirono i consiglieri comunali a casa con una velocità ancora più competitivo del TAV. Decreto di sospensione e scioglimento del Consiglio comunale si consumarono nell’arco di un tempo che neanche la burocrazia europea porta nel suo Dna.

Gli azzurri saccensi hanno deciso così, di fare silenzio. Più che strategia politica, appare ripiego di fronte ad una illusione di essere partito cardine della precaria coalizione del centrodestra saccense. Un partito, o parte di esso, che non è riuscito a frenare le mire espansionistiche.