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Nel 2018, la società proprietaria di uno dei più noti cinema di Palermo presentava ai competenti uffici del Comune un’istanza di sanatoria, con relativa SCIA e certificazione di abitabilità per taluni interventi effettuati su due vani ad uso tecnico esterni alla sala cinematografica; interventi che avrebbero permesso alla società l’ampliamento della sala cinematografica ed un miglioramento dei servizi.
Il Comune di Palermo, tuttavia, con distinti provvedimenti negava alla società la
«regolarizzazione» richiesta, dichiarando prive di efficacia anche la SCIA(segnalazione certificata di inizio attività) e la SCA (segnalazione certificata di agibilità) presentate. Il tutto con inevitabile rischio per il rinnovo della licenza di esercizio dell’attività cinematografica e, inevitabilmente, per la prosecuzione dell’attività imprenditoriale quest’ultima, pertanto, decideva di agire in giudizio, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, chiedendo l’annullamento, previa sospensione, dei suddetti provvedimenti. I legali Rubino e Alfieri, in particolare, contestavano l’illegittimità del comportamento
tenuto dall’Amministrazione Comunale, evidenziando altresì la portata estremamente
pregiudizievole di un provvedimento che, di fatto, inibiva l’esercizio dell’attività sia pure in presenza di tutte le autorizzazioni ed i nulla osta rilasciati dalle competenti amministrazioni coinvolte nel procedimento. La Seconda Sezione del T.A.R. Sicilia – Palermo, dopo aver accolto la domanda cautelare di sospensione dei provvedimenti impugnati, ha condiviso, anche nel merito, le censure sollevate dagli Avv.ti Rubino e Alfieri con il ricorso presentato dinanzi ai giudici amministrativi e, per l’effetto, ha disposto l’annullamento dei provvedimenti adottati dal Comune, consentendo così alla società titolare di poter continuare la propria attività imprenditoriale nei suddetti locali.

La Procura della Repubblica di Agrigento, nella persona del pubblico ministero, Paola Vetro, ha chiesto il non luogo a procedere per due docenti agrigentini, Stefania Bonfiglio e Assunta Alabiso, e ha chiesto il rinvio a giudizio di 100 imputati, fra insegnanti, personale amministrativo e soci di quattro scuole paritarie (3 delle quali in provincia di Agrigento), nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Diplomat”, che ipotizza un business di diplomi falsi, consegnati, dietro pagamento di mazzette, senza lezioni ed esami, e con la falsificazione dell’attività didattica. Agli imputati si contestano, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, falso e abuso di ufficio. Il 23 marzo, conclusi gli altri interventi difensivi, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio.

5.946 i nuovi casi di Covid19 registrati ieri a fronte di 38.814 tamponi processati in Sicilia; ieri erano 6.230. Il tasso di positività resta al 15,3% come ieri. L’isola è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 233.721 con un aumento di 1.906 casi. I guariti sono 6.386 mentre le vittime sono 19 portano il totale dei decessi a 9.833. Sul fronte ospedaliero sono 918 ricoverati, in terapia intensiva sono 60.

Questi i dati nei Comuni capoluogo: Palermo con 2.022 casi, Catania 1.135, Messina 1.468, Siracusa 620, Trapani 723, Ragusa 602, Caltanissetta 541, Agrigento 1009, Enna 173.

Statale 626 Licata-Torrente Braemi. Correva l’anno 2018 quando il viadotto Petrulla, che collega una porzione di territorio dell’entroterra agrigentino, veniva inaugurato dopo i gravi cedimenti strutturali che 4 anni prima ne avevano causato la chiusura, oltre che di una porzione di tratto della statale comprensiva del gemello viadotto Salso.
“Da allora è stato tutto un susseguirsi di date stimate e presunte, – a parlare l’on. Giusi Savarino, Presidente in Ars della Commissione Ambiente, territorio e mobilità – ne abbiamo seguito gli sviluppi e le decelerazioni, facendoci interpreti delle richieste di un territorio rimasto isolato, sollecitando Anas, calendarizzando audizioni in Commissione per mettere tutti attorno a un tavolo, facendoci promotori di incontri sul tema in Assessorato alle infrastrutture.
Oggi il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri pare abbia appreso con stupore e compiacimento la notizia che a maggio Anas approverà il progetto esecutivo per il completamento di questo asse viario.
Che dire… speriamo sia il maggio giusto!” commenta l’on. Savarino.
“Sono oltre 3 anni che chiediamo ad Anas il completamento di questa strada statale fondamentale. Ci avevano parlato di un progetto da presentare nel luglio scorso, poi luglio è diventato settembre, settembre ha lasciato il passo a un “entro Natale”, adesso siamo arrivati a maggio 2022.
Mi auguro che questa sia la volta buona – conclude la parlamentare – affinché venga restituita finalmente una degna viabilità alle comunità locali.

Omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, tentato omicidio e minacce. Sono le accuse formalizzate dalla Procura di Agrigento che adesso, con il sostituto procuratore Paola Vetro, chiede il rinvio a giudizio nei confronti di Luigi La Lomia, 75enne pensionato di Canicattì, accusato dell’omicidio del consuocero – Mario Vincenzo Lauricella, 60enne meccanico – e del tentato omicidio della futura nuora, Clara Lauricella. All’imputato difeso dall’avvocato Calogero Meli, che comparirà per la prima udienza preliminare il prossimo 2 maggio davanti il gup Giuseppe Miceli, viene anche contestato il reato di minaccia.

Alla base della drammatica vicenda, secondo quanto ipotizzato adesso dall’accusa, un matrimonio programmato e mai digerito tra il figlio di La Lomia e la figlia della vittima. Il 30 maggio 2021, a margine dell’ennesima violenta discussione, la situazione degenerò: La Lomia prima prese a bastonate il consuocero e, dopo essere salito a bordo del suo Fiat Doblò, lo investì schiacciandolo contro il muro del magazzino. Mario Vincenzo Lauricella in quell’occasione, prima di essere travolto dal mezzo pesante, riuscì a salvare la figlia spingendola fuori dalla traiettoria del veicolo. Il meccanico morì all’ospedale di Messina dopo un mese di agonia.

Tutto iniziò quando i promessi sposi avevano programmato il giorno del matrimonio e cioè tra il figlio dell’indagato e la figlia della vittima.  Da quel momento è cominciato un vero incubo per la famiglia con minacce e insulti sempre più frequenti e che hanno trovato l’incredibile epilogo lo scorso 30 maggio. La Lomia fu arrestato qualche giorno più tardi dai poliziotti del commissariato di Canicattì agli ordini del dirigente Francesco Sammarino. Proprio nelle scorse ore la Cassazione ha confermato, in linea con quanto già espresso dall’allora gip Luisa Turco, la misura cautelare in carcere nei confronti del pensionato.

“In provincia registriamo numeri a quattro cifre dei contagi, ma un andamento così negativo sembra che non faccia riflettere le persone: dopo ben 4 ondate ancora oggi non sappiamo mettere la mascherina al chiuso per arginare i contagi”.

E’ molto preoccupato per com eva l’andamento del Covid inprovincia di Agrigento il Commissario Asp Mario Zappia nel consueto appuntamento settimanale per fare il punto sulla situazione Covid. nella prnel proprio punto settimanale, che già nei giorni scorsi aveva invocato il senso di responsabilità per rallentare la diffusione della variante Omicron. “Il virus torna a casa per decreto”, aveva affermato Zappia in vista delle misure meno restrittive che saranno adottate dal Governo nazionale dal prossimo fine marzo.

A fronte di questa crescita di casi, però, si è registrata una diminuzione drastica dei vaccini in provincia. “Stanno quasi scomparendo – dice Zappia – con circa tremila vaccini in una settimana e con solo 3 vaccini per i minori under 12 fatti in una giornata. Questo significa che non vogliamo evitare di ricadere in una nuova ondata”.

“La conseguenza, dice Zappia, è che “gli ospedali non si svuotano”. In tal senso l’azienda ha stoppato le procedure di riconversione del reparto Covid del “San Giovanni di Dio”, dato che sono ancora ospitati numerosi pazienti affetti da Coronavirus.

E’ il dottor Santo Rapisarda il neodirettore di struttura complessa di ortopedia e traumatologia dell’ospedale “San Giacomo D’Altopasso” di Licata. Il nuovo primario, vincitore delle procedure concorsuali, è stato ricevuto questa mattina dal commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia, per la formale sottoscrizione del contratto. Nato a Palermo il 29 luglio del ’66, il dottor Rapisarda assumerà l’incarico per la durata di cinque anni.

L’ex patron dell’Akragas Calcio, sempre attivo e sensibile anche alle tematiche sociali, ha infatti accolto l’invito dell’Assessore alla Cultura, allo Sport e allo Spettacolo, Costantino Ciulla, e ha deciso di acquistare 100 biglietti in occasione del concerto di beneficienza “Sicilia per la pace”.

L’intero ricavato dello spettacolo con Lello Analfino, Silvio Schembri, Mario Venuti, Daria Biancardi, Osvaldo Lo Iacono e tanti altri artisti, previsto sabato 19 marzo alle ore 20:30 al Teatro Pirandello di Agrigento, sarà devoluto in beneficienza per i profughi della guerra in Ucraina. I biglietti acquistati da Marcello Giavarini, su volontà dello stesso e su suggerimento dell’Assessore comunale, saranno donati a soggetti meno abbienti e, ad ulteriore messaggio di pace, a cittadini ucraini e russi presenti in città.

Gradimento per la lodevole iniziativa ha espresso anche il primo cittadino di Agrigento, Francesco Miccichè: “Ancora una volta Marcello Giavarini dimostra la sua sensibilità, come nello sport, anche per la cultura e il sociale”. Ne approfittiamo per ringraziare tutti i nostri concittadini che si stanno impegnando ed adoperando, in ogni modo, certi che dimostreranno la loro sensibilità anche nelle prossime iniziative che saranno organizzate per aiutare i profughi della guerra”.

Sono 6.230 i nuovi casi di coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime ventiquattro ore a fronte di 40.754 tamponi processati. L’indice di positività scende di poco rispetto a ieri e si assesta al 15.29%. Le vittime sono 18 mentre i guariti sono 4.460. Attualmente in Sicilia ci sono 231.815 persone positive al covid, + 4.237 rispetto a ieri. In calo  i ricoveri in regime ordinario, in aumento quelli in terapia intensiva (+3).

Questi i dati nei Comuni capoluogo: Messina 2.127; Palermo 1.512; Catania 966; Agrigento 960; Trapani 784; Ragusa 633; Siracusa 616; Enna 613; Caltanissetta 504.

E mentre nella giornata odierna il Consiglio dei Ministri in materia di Covid ha allargato ancora di più la liberta di ognuno di noi, quasi un liberi tutti, in Italia i casi di positività in una settimana sono aumentati del 40%. Solo oggi si registrano 80 mila nuovi positivi.

E se l’Italia piange, la Sicilia non certo ride. Anche nell’Isola nella settimana che va dal 9 al 15 marzo in Sicilia, secondo il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe sul Covid, si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (4787) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (25,4%) rispetto alla settimana precedente.