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Dopo una lunga serie di sottovarianti Omicron emerse in Sicilia, dalla BA2 alla BA4 fino alla XQ, sul territorio si registrano i primi casi di Omicron 5, tutti a Palermo, riscontrati dal Centro regionale qualità laboratori sui campioni molecolari prelevati a cinque palermitani, tutti sulla cinquantina di anni d’età e tutti ricoverati: quattro al Cervello, uno al Policlinico. Nessuno è grave. Il commissario per l’emergenza covid, Renato Costa, commenta: “Adesso bisogna aumentare la quantità di sequenziamenti in provincia, anche attraverso i test rapidi. La BA5 va infatti attentamente monitorata, perché oltre ad essere più contagiosa degli altri lignaggi Omicron sembrerebbe anche più aggressiva, ed è un peccato, in questa fase, che lo screening sui passeggeri in arrivo all’aeroporto non ci sia più”.

Un trentenne, originario della Romania, residente a Favara, alla guida della sua auto, è andato a sbattere contro un muretto, per poi il mezzo ribaltarsi. Il giovane è rimasto lievemente ferito. L’incidente stradale si è verificato la notte scorsa, in via Enrico Berlinguer, a Favara.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di Favara, e del nucleo Radiomobile della Compagnia di Agrigento che hanno sottoposto all’alcoltest l’automobilista, risultato con un tasso alcolico ben al di sopra del limito consentito. E’ stato denunciato, in stato libertà, alla Procura della Repubblica, per guida in stato di ebbrezza.

Innanzi al Tribunale di Agrigento è iniziato il processo, per violenza sessuale aggravata a danno di una bambina di 9 anni, a carico di un pensionato di 70 anni di Montallegro, già arrestato dai Carabinieri. Lei, in occasione dell’incidente probatorio, ha confermato le accuse e ha raccontato: “Lui mi regalato alcuni bracciali, delle caramelle, 5 euro, e poi mi ha toccata baciandomi anche sulla bocca”. E’ successo due volte”. La sorella della bambina, ascoltata anche lei, ha reso la stessa versione. Entrambe sono assistite dagli avvocati Fabio Inglima Modica e Floriana Salamone. L’imputato è invece difeso dall’avvocato Giuseppe Lo Gioco. E’ stata la madre, insospettitasi dell’atteggiamento della figlia, a presentare denuncia ai Carabinieri. Prossima udienza il 4 luglio con l’ascolto dei primi testimoni.

A Lampedusa, in un locale della movida, si è scatenata una lite tra sei persone, compresa una donna. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale stazione. Sono stati denunciati a piede libero alla Procura di Agrigento per rissa. Si tratta di due ristoratori di Lampedusa, di 43 e 40 anni, un cuoco di 55 anni, anche lui lampedusano, due palermitani residenti a Cinisi, un pensionato di 73 anni, un tecnico ortopedico di 45 anni, e una 18enne disoccupata. Ignota è la causa dell’azzuffata. Nessun ferito.

Agrigento e la Valle dei Templi in festa per i 208 anni della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Dopo due anni di pandemia, i festeggiamenti sono tornati all’aperto, in un luogo pubblico, alla presenza delle autorità civili, militari, istituzionali e religiose, e soprattutto con la partecipazione della cittadinanza. La ricorrenza è stata commemorata con il tradizionale schieramento dei militari, in rappresentanza di tutti i reparti dell’Arma della nostra provincia. A fare gli onori di casa il comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento, Vittorio Stingo. Protagonisti in assoluto i ragazzi delle scuole. Gli studenti durante la cerimonia hanno messo in atto delle vere e proprie rappresentazioni di sei eventi, tra i più salienti, degli ultimi dodici mesi, raccontati non dai carabinieri, quanto dagli studenti, che hanno raccontato i carabinieri. Ragazzi di sei licei, uno dei quali, si è dedicato alla componente musicale: “Politi” di Agrigento, “Ugo Foscolo” di Canicattì, “Saetta e Livatino” di Ravanusa, “Enrico Fermi” di Licata, e il liceo classico, e musicale “Empedocle” di Agrigento.

Nel corso della cerimonia per l’anniversario dei 208 anni di fondazione dell’Arma, sono stati consegnati riconoscimenti, e ricompense ai carabinieri, che si sono distinti in servizio, e non solo. Ecco i premiati. Tenenza di Favara: Gerlando Montana e Domenico Accardo; Stazione di Agrigento: Nicholas Mencio, Giuseppe Prinzivalli, Rosario Russo, e Mario Miraglia; Compagnia di Agrigento, e Stazione di Realmonte: Marco La Rovere, Antonio Ditto, Francesco Scimè; Compagnia di Cammarata: Diego Pizzuto, Luigi Bonanno, e Pierluigi Umbaldo; Compagnia di Licata: Carmelo Caccetta, Gianfranco Antonuccio, Giacomo Piacenti, Giuseppe Mele, Giacomo Sica, Giovanni Musetti e Denis Gabrieli; Compagnia di Licata: Augusto Petrocchi, Salvatore Turtorici e Daniele Martinez; altri riconoscimenti alla Compagnia di Licata: Ilario Scali, Stefano D’Elia, Angelo Stimolo, Giuseppe Bennici, Giuseppe Licata, Giuseppe Azzolino, Nunzio Lavore, Alessandro Gaetano Martino, e Angelo Conte.

Tolleranza zero. In una sola giornata, quella di domenica, a San Leone, gli agenti della Polizia Locale di Agrigento hanno elevato 165 contravvenzioni, per varie infrazioni al Codice della strada.

“Siamo riusciti ad aumentare il budget delle ore, da 28 a 34, per 22 agenti di Polizia Municipale – spiega l’assessore Francesco Picarella -. L’aumento delle ore porterà a maggiori controlli sul territorio, settimanalmente daremo notizia ai cittadini delle attività che riguarderanno le infrazioni del Codice della strada, i reati ambientali e la tassa di stazionamento”.

“Durante l’audizione presso laCommissione speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi, presieduta dall’On. Carmelo Pullara, concernente la disabilità e l’inclusione scolastica dei bambini disabili gravi e gravissimi, ho urlato tutto il mio “sdegno” la vergogna, nell’ascoltare gli interventi con “ nonchalance” di chi dovrebbe garantire i servizi”.

Lo dichiara Aldo Mucci, del sindacato SGB che continua: “Gli atteggiamenti ironici e indifferenti, quasi scocciati di chi rappresenta i cittadini, di chi rappresenta le istituzioni regionali, di chi rappresenta la Famiglia, la  Fragilità  la Povertà in questa terra di Sicilia. In quella audizione è apparsa la “maschera” dell’indifferenza, quella più disastrosa delle mancanze umane. In quella audizione, di fronte ad un riscontro, documentale, tutti hanno fatto gli “gnorri”. Il comune di Trapani non ha ricevuto nessuna richiesta, l’assessorato alla “Famiglia  Fragilità  Povertà “non sa nulla, il Libero Consorzio ritiene il servizio nella normalità. Ci troviamo di fronte ad un vergognoso buco istituzionale e si continua a nascondersi dietro un dito. Cose da pazzi avrebbe detto Cetto la qualunque. Le mamme dei bambini disabili gravi e gravissimi non ci stanno, ed hanno deciso di presenziare ad ogni comizio elettorale, per urlare la loro rabbia, la loro disperazione, verso tutti quei politici che sono stati distratti e indifferenti alla grave problematica della disabilità, verso tutti quei politici che hanno girato l’angolo, evitando di incontrarli durante le manifestazioni, ma pronti a distribuire promesse da campagna elettorale. Naturalmente saremo con loro” – conclude Aldo Mucci.

Il Gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Olga Matraxia, ex dirigente del settore Affari generali del Consorzio Universitario, e Andrea Occhipinti, dirigente del settore finanziario dell’Ente.

La prima udienza del processo si celebrerà il prossimo 18 ottobre davanti i giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara. L’ipotesi di reato è peculato.

La vicenda è legata alla nota inchiesta sulle “spese pazze” all’università di Agrigento e alla figura, misteriosa più che mai, dell’ex presidente del Cupa Joseph Mifsud, irreperibile da molto tempo, al centro di un vero e proprio intrigo internazionale dopo il “Russiagate”.

La posizione di Mifsud, di cui non si hanno più notizie ormai da anni, è stata stralciata. La somma sottratta ammonterebbe a circa 50 mila euro. Al solo Mifsud viene contestato di avere speso 2500 euro per acquistare iPad, MacBook e altri costosi dispositivi elettronici.

Un insolito quanto straordinario intervento chirurgico è stato effettuato al reparto Urologia dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, diretto da Michele Ruoppolo. Un uomo agrigentino di 60 anni, durante un rapporto sessuale, ha subito la frattura del proprio organo sessuale. Il primario Michele Ruoppolo ha deciso subito di eseguire un intervento chirurgico che ha permesso di scongiurare una menomazione permanente, con gravi conseguenze non solo fisiche ma anche psicologiche. Si tratta di un intervento che il dottor Ruoppolo ha già eseguito da primario di Urologia a Treviglio. Il pene è composto da una membrana che diventa rigida durante l’erezione. Ecco perché la si definisce una “frattura della struttura del corpo cavernoso”. E occorre intervenire chirurgicamente per scongiurare lesioni irreversibili e una conseguente menomazione che renderebbe difficili se non impossibili i rapporti sessuali nell’arco di pochissime ore.