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E’ stata dichiarata la morte cerebrale del piccolo Giuseppe Corradengo, di 7 anni, caduto in piscina a Villagrazia di Carini nel Palermitano. Il bimbo, forse colto da malore, è rimasto per diversi minuti a faccia in giù. La famiglia ha prestato il consenso alla donazione degli organi. Dopo l’osservazione di legge per la morte cerebrale sono stati prelevati il fegato e i reni, che saranno trapiantati in Emilia Romagna e in Lombardia a tre pazienti compatibili in testa alle liste d’attesa. Sull’incidente è stata avviata un’ inchiesta.

La nave umanitaria Mare Jonio ha volto il timone verso le coste siciliane con a bordo 92 persone, tra cui una trentina di minori, soccorse in due distinte operazioni il 5 e il 6 giugno scorsi in acque internazionali nelle zone Sar di competenza libica e maltese. E’ stata già chiesta l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco. I responsabili della ong sollecitano una rapida assegnazione, come secondo il diritto internazionale, altrimenti sbarcheranno nel primo luogo utile, a fronte anche del peggioramento delle condizioni meteo – marine.

Proviamo ad indovinare dove andrà ad approdare?

Ormai la pagliacciata è sotto gli occhi di tutti.

Il Tribunale di Marsala ha disposto la citazione a giudizio per l’ex pubblico ministero Maria Angioni, imputata di diffamazione a danno del poliziotto Vincenzo Tumbiolo. Il magistrato, nel corso di interviste televisive, avrebbe screditato l’operato dei poliziotti del Commissariato di Mazara del Vallo, coinvolgendo anche l’ispettore Vincenzo Tumbiolo, sostenendo che anche lui avrebbe partecipato alla perquisizione, ritenuta dall’Angioni irregolare, eseguita nella casa di Anna Corona, una delle principali sospettate del sequestro del sequestro di Denise Pipitone. Ebbene, Vincenzo Tumbiolo era stato sospeso dal servizio dal mese di luglio del 2002 al mese di febbraio del 2005, a seguito dell’applicazione nei suoi confronti di una misura cautelare emessa nell’ambito di una indagine su casi di prostituzione di cui era titolare proprio Maria Angioni. Quindi non ha potuto partecipare alla perquisizione a casa Corona.

Il parlamentare regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, torna a denunciare la grave carenza di personale che si registra nelle corsie del Presidio Ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca, dove due tra le unità operative più attive rischiano la definitiva chiusura.

Si tratta dei reparti di Ortopedia e Urologia, dove ormai non si possono più fare interventi chirurgici ma solo una insufficiente attività ambulatoriale. In particolare, per le difficoltà evidenti determinate dalla carenza di dirigenti medici, nelle scorse ore il responsabile dell’Area di Emergenza dell’ospedale di Sciacca è stato costretto a trasmettere una nota alla Centrale Operativa 118 di Caltanissetta invitandoli a trasferire presso l’ospedale di Castelvetrano i “pazienti con sospette lesioni ossee e con parametri vitali nella norma per l’impossibilità della divisione di Ortopedia di Sciacca ad espletare terapia chirurgica”.

“Il vasto hinterland di Sciacca non può essere privato di un servizio di assistenza fondamentale – dice Catanzaro chiedendo al Governo regionale strumenti straordinari e flessibili in grado di consentire all’Asp di mettere in campo soluzioni che, con le attuali norme, risultano purtroppo inattuabili – una analoga richiesta l’avevo fatta alcuni mesi fa quando emergevano le prime difficoltà nelle gestione di alcune unità operative, ma nulla è stato fatto. I pochi sanitari in servizio oggi a Sciacca sono costretti a turni massacranti e anche loro non possono lavorare serenamente in condizioni palesemente difficili. Per fronteggiare la gravissima emergenza – afferma Catanzaro – chiederò per l’ennesima volta al Governo regionale di utilizzate procedure straordinarie di reclutamento del personale, in deroga alla disciplina vigente, come dovrebbe accadere ogni volta che ci si trova ad affrontare problemi che mettono a repentaglio il fondamentale servizio di assistenza sanitaria. Spero che questa volta Musumeci e Razza prestino più attenzione a questo grido d’allarme che arriva da un territorio colpevolmente trascurato”.

Si è chiusa lo scorso fine settimana la procedura aperta di selezione di operatori a cui affidare la concessione 2022/27 dei trasporti marittimi per le Isole minori siciliane. A darne notizia è l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Marco Falcone. Nei prossimi giorni il Dipartimento Infrastrutture procederà all’apertura delle buste e all’assegnazione dei servizi via aliscafi e via nave.

«Avevamo messo in campo dei bandi che –  dichiara Falcone – dopo un’approfondita e complessa fase di studio, tenevano conto sia degli equilibri di mercato che soprattutto delle concrete esigenze e aspettative di comunità locali, commerci e turismo verso le Isole minori. Oggi raggiungiamo l’obiettivo di assicurare altri cinque anni di stabilità ai collegamenti marittimi da e per la Sicilia, grazie a una programmazione da ben 335 milioni di euro a cui il Governo Musumeci ha dato priorità assoluta, a difesa di un servizio vitale per la nostra Regione».

Per quanto riguarda l’affidamento dei trasporti veloci, la Regione ha ricevuto offerte per tutti i cinque lotti messi a gara da parte della sola società Liberty Lines spa: Isole Eolie, Isole Egadi, Ustica, Pantelleria, Lampedusa e Linosa. Per le concessioni dei collegamenti via navi ro-ro, invece, la società Sns ha formulato offerte per i lotti Eolie, Egadi, Lampedusa e Linosa. Per i lotti Pantelleria e Ustica, in ogni caso, i servizi via traghetto non si interromperanno poiché è ancora vigente la proroga dei precedenti affidamenti, emanata dalla Regione nei mesi scorsi, con scadenza a settembre 2022 e potenzialmente prorogabile a marzo 2023.

«A breve – specifica l’assessore Falcone – rimetteremo a bando anche i lotti che il mercato non ha giudicato appetibili». Le concessioni quinquennali, dal valore complessivo di 67 milioni l’anno erogati dalla Regione a compensazione finanziaria, prevedono il trasporto marittimo in regime di servizio pubblico di passeggeri, merci e veicoli via nave, di soli passeggeri attraverso mezzi veloci.

«Dopo un lungo passato di disagi e incertezze – sottolinea Falcone – si conclude un quinquennio durante cui la continuità territoriale verso le Isole minori non ha mai subito interruzioni: la Regione ha sempre garantito la mobilità marittima, scongiurando gravi ripercussioni sociali ed economiche per arcipelaghi e isole».

A Roma, questa mattina, nella sede della Lega Nazionale Dilettanti, si è svolto il sorteggio per stabilire la squadra tra l’Akragas o il Martina Franca, che giocherà in casa, domenica 12 giugno, la partita di andata della finale nazionale playoff per la promozione in Serie D. Per l’Akragas era presente il presidente Giuseppe Deni. Il sorteggio ha decretato che la formazione agrigentina giocherà la finalissima del 19 giugno in trasferta. Il match di andata, dunque, si giocherà allo stadio “Esseneto” di Agrigento, domenica 12 giugno, alle ore 16:30.

Due giornate all’Archivio di Stato di Agrigento dedicate all’educazione e alla didattica in archivio. Si comincia con il 9 giugno, Giornata Internazionale degli Archivi, con la manifestazione “La scuola racconta l’archivio, l’archivio racconta la scuola” che si svolgerà presso la sede dell’Istituto, Via Mazzini 185 dalle ore  9:30 alle 13:30.

L’evento prevede lo svolgimento di visite guidate a cura degli studenti del Liceo Classico e Musicale Empedocle di Agrigento, che hanno preso parte alle attività dei  Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento – PCTO, con un progetto relativo alla conoscenza delle fonti archivistiche sulla storia dell’istruzione in Italia e nel territorio della provincia di Girgenti dopo l’Unità d’Italia.

Si prosegue con la Notte degli Archivi nella giornata del 10 giugno 2022 alle ore 19:00, con la pubblicazione online del cortometraggio realizzato dall’Archivio di Stato di Agrigento con la collaborazione degli studenti del Liceo Classico e Musicale Empedocle di Agrigento dal titolo “Scuola in archivio: change. La scuola e/è cambiamento, l’archivio e/è cambiamento”. L’evento del 10 giugno rientra nella programmazione di Archivissima – il Festival degli Archivi, dedicato per l’edizione 2022 al tema #change.

Attraverso il linguaggio audiovisivo e le voci degli studenti sarà raccontato un duplice cambiamento che lega insieme scuola e archivio.

Le manifestazioni si configurano come un momento di sintesi delle attività educative e didattiche svolte nel corrente anno scolastico dall’Archivio di Stato di Agrigento e rappresentano, altresì, un momento importante per favorire il dialogo intergenerazionale attraverso gli archivi e la documentazione

Registrati 42 nuovi casi positivi di Covid-19. Nessuna nuova vittima. Emerge dal bollettino dell’Asp di Agrigento e riferito alla giornata del 6 giugno.

Sono 18 gli ospedalizzati, di cui 14 nei reparti di degenza ordinaria – 1 al San Giovanni di Dio di Agrigento, 12 al Fratelli Parlapiano di Ribera (di cui 4 pazienti in terapia intensiva) e uno fuori provincia.

I casi distribuiti per ciascun comune della provincia secondo il report: Agrigento: 338; Alessandria della Rocca: 10; Aragona: 38; Bivona: 18; Burgio: 11; Calamonaci: 3; Caltabellotta: 6;  Camastra: 8; Cammarata: 17 ; Campobello di Licata: 40; Canicattì: 128; Casteltermini: 37; Castrofilippo: 12; Cattolica Eraclea: 11; Cianciana: 10; Comitini: 1; Favara: 133; Grotte: 13; Joppolo Giancaxio: covid free; Licata: 180; Lucca Sicula: 4; Menfi: 36;  Montallegro: 10; Montevago: 12; Naro: 14; Palma di Montechiaro: 42; Porto Empedocle: 57; Racalmuto: 27; Raffadali: 54; Ravanusa: 24; Realmonte: 24; Ribera: 33; Sambuca di Sicilia: 38; San Biagio Platani: 24; San Giovanni Gemini: 15; Sant’Angelo Muxaro: 5; Santa Elisabetta: 3; Santa Margherita di Belice: 32; Santo Stefano di Quisquina: 33; Sciacca: 276; Siculiana: 11 e Villafranca Sicula: 2.

Attualmente non ci sono positivi al Covid sulle navi quarantena.

 

Controllo del Vicinato, un modello di sicurezza partecipata” che coinvolge i residentin programma ad AGRIGENTO la presentazione  giovedì 9 giugno 2022 ore 18.00 (Salone Circolo Empedocleo – Piazza San Giuseppe). 

Lontana dal concetto di “ronda” l’iniziativa prevede che i cittadini siano coinvolti nell’azione di prevenzione della criminalità solamente attraverso l’osservazione riguardo a fatti e circostanze che accadono nella propria zona di residenza (passaggi ritenuti sospetti di macchine o di persone, allarmi, rumori, ecc.), riportando eventuali criticità ai coordinatori incaricati di mantenere i contatti con le Forze di Polizia e la Polizia Municipale.

All’incontro di presentazione interverranno: S.E. il Prefetto di Agrigento – Maria Rita Cocciufa;  Sindaco della Città di Agrigento – Francesco MiccichèVice Comandante Polizia Locale – Maurizio Rabita; Assessore Polizia Municipale – Francesco Picarella; Assessore con delega ai quartieri – Marco Vullo; Rappresentati delle forze di Polizia.

Sono 16 le città italiane che hanno presentato la manifestazione d’interesse al Ministero della Cultura per partecipare al titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2025. Le città partecipanti entro il 13 settembre presenteranno il proprio dossier di candidatura che sarà sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali.

Ecco l’elenco delle città che hanno presentato la domanda per il 2025: Agrigento; Aosta; Assisi (Perugia); Asti; Bagnoregio (Viterbo); Città Metropolitana di Reggio Calabria; Enna; Lanciano (Chieti); Monte Sant’Angelo (Foggia); Orvieto (Terni); Otranto (Lecce); Peccioli (Pisa); Pescina (L’Aquila); Roccasecca (Frosinone); Spoleto (Perugia); Sulmona (L’Aquila).

Il dossier di candidatura deve contenere: il titolo del dossier di candidatura; il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo del cronoprogramma e delle singole attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto; gli obiettivi perseguiti, in termini qualitativi e quantitativi, e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento. Entro il 15 novembre 2022, la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste, la procedura di valutazione si concluderà entro il 17 gennaio 2023. Il titolo di Capitale italiana della cultura, voluto dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto.