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“Otto anni di riflettori puntati su di me e le mie imprese. Sono assolutamente incensurato e nel corso della mia vita ho lavorato sempre onestamente”.

Queste le parole di Salvatore Moncada subito dopo la plateale protesta che lo ha visto andare sul tetto di un capannone e dal quale aveva lanciato moniti assolutamente poco rassicuranti. “O mi danno retta oppure l’epilogo di questa vicenda è già scontato” – aveva dichiarato.

Con pazienza, i Vigili del Fuoco si sono avvalsi dell’autoscala e sono saliti fino su, sul tetto. Hanno messo un casco protettivo all’imprenditore il quale salito sul cestello è stato riportato giù con un grosso sopspiro di sollievo per tutti.

Tanto capillare lavoro per gli uomini della Polizia di Stato chiamati a soccorrere l’imprenditore. Dopo una intensa attività di mediazione ad opera del Dirigente della Squadra Mobile, del Dirigente del locale Commissariato, del Dirigente dell’U.P.G.S.P e un lungo intervento telefonico del Prefetto di Agrigento, Moncada desisteva dai suoi intenti.

Poi la conferenza stampa. “Chiedo scusa a tutti – ha dichiarato Moncada – per il subbuglio provocato con questa mia azione. La mia protesta così plateale mia ha portare a salire sul tetto per il semplice motivo che voglio essere ascoltato e trattato come un cittadino comune”.

 

 

 

4.005 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 26.172 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 4.448. Il tasso di positività sale al 15.3% mentre ieri era al 13,7%. L’isola è oggi all’ottavo posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 149.855 con un decremento di 7.318 casi. I guariti sono 11.754 mentre le vittime sono 8 portano il totale dei decessi a 10.250. Sul fronte ospedaliero restano 1.038, in terapia intensiva sono 62.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 1.086 casi, Catania 789, Messina 608, Siracusa 390, Trapani 469, Ragusa 307, Caltanissetta 232, Agrigento 398, Enna 165.

Si poteva temere anche il peggio ma allo stato sembra che questo sia da scartare. L’imprenditore Totò Moncada a seguito della plateale protesta in atto sui tetti di un capannone ha indetto per oggi pomeriggio alle 15,30 una conferenza stampa per spiegare i motivi del suo gesto così eclatante.

Ciò vuol dire che un grande primo pericolo, allo stato, è scampato.

E’ stata siglata una convenzione con Tim per consentire alle micro e piccole e medie imprese associate di dotarsi, usufruendo di importanti agevolazioni statali, della banda ultralarga. I vertici provinciali della CNA di Agrigento hanno sottoscritto l’accordo con in rappresentati locali dell’azienda di Telecomunicazione nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico(Mise) che ha stanziato delle risorse (piano voucher per le imprese) per la diffusione delle infrastrutture finalizzate al miglioramento della tecnologia di collegamento sul territorio nazionale. A firmare l’intesa erano presenti, in rappresentanza della Confederazione, il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto, e in rappresentanza della Tim  sono intervenuti Calogero Brucculeri e Alberto Sole. Il voucher potrà variare da un valore minimo di 300 euro ad un valore massimo di 2500 euro sulla base delle caratteristiche della connettività e dei relativi costi e sarà erogato in un periodo compreso tra i 20 e i 36 mesi dall’attivazione del servizio. “CNA, attraverso questo partenariato – affermano  Di Natale e Spoto –   mette a disposizione delle proprie imprese questa opportunità che certamente si tradurrà in un percorso più agevole ed efficiente per la navigazione su internet, a cui ormai si fa un utilizzo costante e puntale. Una condizione quasi imprescindibile nella gestione delle attività imprenditoriali, tenuto conto che la competitività passa anche attraverso la miglioria delle infrastrutture tecnologiche”. “Tim è da sempre al fianco delle imprese per lo sviluppo del business – spiegano Brucculeri e Sole –  e anche in questo caso vogliamo essere di supporto e sostegno per chi intende attivare una nuova linea o chi vuole passare con noi da altro operatore. Il vantaggio è una riduzione dei costi della connessione e, al tempo stesso, un miglioramento della connettività”.

Totò Moncada, re dell’eolico per tanti anni in Sicilia e non. Poi la disgrazia, i controlli, le multe, le vicende investigative. Poco fa Moncada ha inscenato (ed è ancora in atto) una plateale protesta contro i continui controlli (e perquisizioni) da parte della Guardia di Finanza. Moncada si sente aggredito dalla Procura e e suoi esposti, scrivono i suoi legali, rimangono sempre inascolati. Moncada è salito sul tetto di uno dei suoi capannoni e da li, fra mille rischi, ha iniziato una vibrata protesta contro le Istituzioni.

Sul posto, oltre ai Carabinieri, anche i Vigili del Fuoco che hanno adottato immediatamente tutte le misure precauzionali onde evitare un tristo epilogo di questa protesta. Hanno anche preparato un carro telo.

E intanto dalla Procura è partito poco fa un comunicato che recita testualmente: “Con riguardo alla pubbliche rimostranze poste attualmente in essere da parte del titolare delle Società “M Rinnovabili srl” e “Moncada Energy Group” riconducibili al Geometra Sig. Salvatore Moncada, si ritiene opportuno chiarire e ribadire quanto segue: fermo restando la qualità di persona sottoposta ad indagini del Geom Moncada e sottolineata la circostanza che la disposta misura cautel are del sequestro preventivo di somme per oltre sei milioni di euro è stata confermata, in ultimo, anche dalla Corte di Cassazione, questo Ufficio ( come per qualsiasi altro indagato) rimane sempre disponibile ad ascoltare tutte le argomentazioni e tutte l e ragioni che il Geometra Sig Salvatore Moncada, con l’assistenza o per il tramite dei suoi difensori, riterrà utile esporre a proprio beneficio ed interesse”.

 

 

L’impresa agrigentina G. s.r.l. era risultata aggiudicataria dell’appalto bandito dal Consorzio ASI di Palermo per l’affidamento dei lavori relativi alla “modifica degli svincoli A29 Isola delle Femmine e Capaci connessi al progetto del nuovo svincolo raso dell’asse di scorrimento della Z.I. di Isola delle Femmine con la S.S. 113 al km 267+825. Stralcio funzionale di completamento per il collegamento di quest’ultimo con la A29”.
Successivamente alla stipula del contratto e l’avvio dei lavori, a causa della perdita del finanziamento per la realizzazione dell’opera, il Consorzio ASI di Palermo aveva disposto la revoca dell’aggiudicazione senza alcun indennizzo per l’impresa esecutrice dell’appalto.
Avverso la determinazione della stazione appaltante l’impresa agrigentina, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino, Leonardo Cucchiara e Vincenzo Airo’, ha promosso due diverse azioni una in ordine ai profili di illegittimità del provvedimento di revoca e l’altre relativa ai profili di danno cagionati all’operatore economico dalla negligente condotta dell’Amministrazione.
In particolare,  gli Avv.ti Rubino, Cucchiara e Airo’ hanno sostenuto l’illegittimità della revoca dell’aggiudicazione dell’appalto dopo l’intervenuta stipula del contratto, con conseguente elusione delle norme che disciplinano le ipotesi di recesso dal contratto, con l’obbligo per la stazione appaltante di corrispondere all’impresa esecutrice almeno il 10 % del valore delle opere non eseguite.
Dopo un articolato e lungo contenzioso, il CGA in accoglimento delle difese degli Avv.ti Rubino, Cucchiara e Airo’ ha accolto i ricorsi dell’impresa agrigentina ed ha dichiarato l’illegittimità delle revoca dell’aggiudicazione ed ha altresì condannato il Consorzio Asi di Palermo, ormai in liquidazione, al risarcimento dei danni cagionati all’impresa, a titolo di spese generali e mancato utile, da calcolarsi ai sensi dell’art.25, c.2, d.m. n.145/2000, mediante ricorso alla tecnica della condanna cd. “per criteri”, ai sensi dell’art. 34,comma 4, c.p.a., ordinando alla p.a. di proporre all’appellante, entro 90 giorni dal deposito della  decisione, una somma quantificata in conformità ai principi enunciati.
Con la medesima pronuncia il CGA ha condannato la parte soccombente al pagamento delle spese di lite liquidate in 3.000 euro.
Per effetto della sentenza del CGA il consorzio ASI dovrà corrispondere all’impresa i danni e procedere alla eventuale risoluzione del contratto secondo la normativa specifica prevista, riconoscendo all’impresa le spettanze dovute per tale ipotesi di cessazione anticipata del contratto.

Il 05, 06, 07 aprile si sono svolte le elezioni nel pubblico impiego per eleggere i Rappresentanti Sindacali Unitari. Una grande partecipazione di massa che conferma una prova di democrazia

nei luoghi di lavoro – dichiara il segretario generale Vincenzo Iacono- le elezioni si sarebbero dovuto svolgere l’anno scorso ma a causa della Pandemia hanno subito uno slittamento. La Funzione Pubblica ancora una volta si conferma il Sindacato più votato in provincia di Agrigento con alcuni dati che particolarmente vengono sottolineati dal dirigente sindacale “ per la prima volta il nostro sindacato è il primo anche nel comparto Sanità con 663 voti e 10 seggi, un’altro risultato storico è al comune di Agrigento dove ha raggiunto la maggioranza assoluta dei voti”.

Questo risultato, conclude Iacono, è stato raggiunto grazie all’appassionato lavoro di centinaia di lavoratori dei servizi pubblici militanti della Funzione Pubblica Cgil di Agrigento e da migliaia di lavoratori che continuano a dare fiducia alla nostra Organizzazione.

A Lampedusa i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato a piede libero per abusivismo edilizio alla Procura di Agrigento una casalinga di 46 anni. Lei, in Via del Sole, avrebbe costruito due cisterne e una piattaforma di 90 metri quadrati per costruire poi una piscina. I controlli dei Carabinieri proseguiranno a fronte anche dell’approssimarsi della stagione estiva. Alcuni giorni addietro, ancora a Lampedusa, è stato denunciato un impiegato di 46 anni che ha costruito senza autorizzazione 2 immobili in muratura di 29 e 38 metri quadrati.

La Guardia Costiera di Porto Empedocle, che ha sostenuto le indagini delegate dalla Procura di Agrigento, ha sequestrato una parte di un fondo agricolo in contrada Vallonforte a Realmonte, su cui sono stati depositati rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, compreso anche un ingente quantitativo di amianto. Si tratta di un’area di circa 500 metri quadrati in uso ad una impresa edile. In particolare sono stati rinvenuti scarti di lavorazione edile, plastiche, metalli, bitume per un totale di circa 10 tonnellate, e soprattutto cataste di lastre, frammentate ed integre, in fibrocemento, contenenti amianto, per circa 1,5 tonnellate. Sul posto l’Arpa ha provveduto ad una prima classificazione merceologica, per la valutazione dei successivi interventi di bonifica. Nel corso delle operazioni sono stati censiti anche tre fabbricati verosimilmente abusivi.

Stalking, resistenza a pubblico ufficiale e tentativo di incendio: 48enne accusato di avere perseguitato l’ex compagna finisce a processo.

La donna, di 13 anni più giovane, sarebbe stata minacciata ripetutamente di morte e rappresaglie di ogni tipo: di fronte al suo rifiuto di aprirgli la porta avrebbe cosparso di benzina il pianerottolo e sarebbe stato pronto ad appiccare l’incendio con un accendino.

Fu l’intervento dei poliziotti, che sarebbero stati aggrediti nel tentativo di fermarlo, ad impedirglielo. F.P., 48 anni, di Porto Empedocle, sei mesi dopo l’arresto, successivo a questo episodio, avvenuto il 7 ottobre scorso, finisce a processo con le accuse di stalking, resistenza a pubblico ufficiale e tentativo di incendio. I difensori, gli avvocati Salvatore Pennica e Salvatore Collura, hanno chiesto il giudizio abbreviato condizionato all’audizione del fratello e della madre dell’imputato.

Il gup Francesco Provenzano, dopo l’atto istruttorio, ha aggiornato l’udienza al 5 maggio per la requisitoria del pubblico ministero e l’arringa difensiva.

L’imputato dovrà rispondere di numerosi atti persecutori compiuti ai danni dell’ex compagna che sarebbe stata minacciata in seguito alla sua decisione di interrompere la relazione. L’eventuale condanna, alla luce della strategia processuale del giudizio abbreviato, sarebbe ridotta di un terzo.