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di Joseph Zambito

Aperte le selezioni presso Poste Italiane per l’assunzione di addetti allo sportello. Le risorse verranno inserite in organico con contratti di lavoro a tempo determinato, full time o part time in base alle esigenze aziendali della sede scelta. La scadenza per le candidature è fissata al 26 Giugno 2022.

Profilo

L’operatore di sportello presidia le attività di promozione e vendita di prodotti/servizi di competenza, assicurando l’espletamento delle relative procedure operative e amministrative nel rispetto degli standard normativi e di qualità, fornendo informazioni alla clientela in ottica di fidelizzazione e sviluppo.

Requisiti

Possono presentare domanda di partecipazione alle procedure di selezione tutti coloro che sono in possesso dei seguenti requisiti

  • diploma di maturità quinquennale con votazione non inferiore a 70 / 100 o 42 / 60
  • idoneità psico fisica per la mansione da svolgere
  • non avere alcun impedimento ad essere assunti presso una Pubblica Amministrazione e non esserne stati licenziati in passato
  • non avere ricevuto alcuna condanna penale e non essere sotto processo per un delitto penale non colposo

Verranno inoltre valorizzati ulteriori elementi quali il possesso della laurea e/o votazione superiore a quella minima richiesta.

Sedi interessate

Le città interessate dalle assunzioni del Gruppo Poste Italiane sono le seguenti: Lodi, Monza e Brianza, Lecco, Mantova, Cremona, Pavia, Brescia, Bergamo, Como, Sondrio, Varese, Trento, Verona, Vicenza, Treviso, Belluno, Venezia, Padova, Rovigo, Pordenone, Gorizia, Udine, Piacenza, Parma, Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forlì, Ancona, Firenze, Pistoia, Livorno, Grosseto, Arezzo, Prato, Terni, Perugia, Viterbo, Frosinone, Latina, Rieti, L’Aquila, Teramo, Chieti, Cuneo, Asti, Vercelli, Biella, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Savona, La Spezia, Genova e Valle d’Aosta.

Presentazione della domanda

Le candidature devono essere inviate esclusivamente in modalità telematica attraverso la sezione recruiting entro il 26 Giugno 2022.

Maurizio Piscopo e Antonio Zarcone sono i vincitori del XXIII° Premio Ignazio Buttitta dell’edizione 2022 con il libro sui Fratelli Li Causi.
Maurizio Piscopo e Antonio Zarcone Domenica 3 luglio alle ore 20,00 ritireranno il Primo Premio Ignazio Buttitta con il libro “Vitti ‘Na Crozza La storia e la musica dei fratelli Li Causi”.  Piscopo e  Zarcone sono attesi nella rassegna IL paese dei libri che si svolgerà nel mese di agosto a Montescaglioso in provincia di Matera.
Il Premio di Arte e Cultura Siciliana Ignazio Buttitta diretto da Lina Urso Gucciardino è arrivato alla sua XXIII edizione. Nasce come concorso letterario teso a valorizzare e diffondere la lingua e la cultura siciliana. Vi hanno partecipato oltre 500 tra poeti e scrittori con elaborati provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Vitti ‘Na Crozza La storia e la musica dei fratelli Li Causi, edito dalla Casa Editrice Lilit Books è un libro fortunato che è stato presentato con successo alla Fiera del libro di Roma e al Festival internazionale del libro di Torino. Franco e Totò Li Causi sono stati due grandi musicisti siciliani e internazionali che hanno reso Agrigento come Vienna capitale della musica. I due fratelli legatissimi hanno rappresentato la Sicilia in ogni parte del mondo, hanno inciso oltre duemila brani per la casa discografica Cetra di Torino. Da tempo non si parlava dei fratelli Li Causi musicisti a tutto tondo, conosciuti soprattutto per il brano Vitti ‘Na Crozza, colonna sonora del film di Pietro Germi Il Cammino della Speranza girato a Favara nel 1951, Orso d’argento al Festival di Berlino.
Con questo libro molto particolare Maurizio Piscopo e Antonio Zarcone che rappresentano la memoria storica della musica popolare in Sicilia hanno voluto testimoniare e raccontare l’appassionante storia dei fratelli Li Causi, due musicisti di Porto Empedocle, lo stesso paese di  Andrea Camilleri, riprendendo una storia ingiustamente dimenticata. Il libro contiene un raffinatissimo cd con le musiche di Franco e Totò Li Causi eseguite dal maestro Tom Sinatra, erede spirituale dei due fratelli. Nel cd hanno suonato Olga Begezza alla fisarmonica, Giuseppe Porretta al violino, Mauro Cottone al contrabbasso. Il cd si conclude con una particolare esecuzione di Vitti ‘Na Crozza cantata da Antonio Zarcone con gli arrangiamenti di Tom Sinatra. Presente anche una galleria di foto storiche fornite dai figli Davide e Franco Li Causi curate da Angelo Pitrone. Maurizio Piscopo e Antonio Zarcone  hanno raccontato la Sicilia per tutta la vita in ogni parte del mondo hanno voluto dedicare questo Premio ai Fratelli Li Causi e ai loro genitori che non hanno avuto il piacere di essere presenti nella loro lunga avventura piena di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni. Le foto sono di Angelo Pitrone.

Quando l’amore per il proprio paese non ha limiti. Il neo sindaco di Comitini, Luigi Nigrelli, domenica scorsa, sotto un sole cocente, si è armato di sana pazienza ed ha ripulito interamente la villa comunale. Lo ha fatto tutto da solo. Ha raccolto oltre venticinque sacchi di rifiuti di ogni genere. Nigrelli non è nuovo a questi slanci, lo ha sempre fatto al fine di difendere il decoro della sua città. Adesso, che da una settimana è sindaco, ha voluto dare un segnale alla comunità, tenere pulita Comitini.

Altri particolari sulle motivazioni che hanno indotto il Tribunale di Catania a convalidare l’arresto in carcere di Martina Patti. L’intervento del giudice e le dichiarazioni della donna.

Dunque, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Daniela Monaco Crea, ha convalidato l’arresto in carcere di Martina Patti, la donna di 23 anni che lunedì 13 giugno ha ucciso la figlia Elena di quasi 5 anni. Tra le 15 pagine del provvedimento, il giudice ha scritto: “Martina Patti, nonostante il tentativo di lasciar credere di avere agito senza una piena consapevolezza, è una donna lucida e calcolatrice, e, se non arrestata, potrebbe darsi alla fuga. E la piccola Elena, vittima di una morte violenta particolarmente cruenta e anche lenta, è stata uccisa da una donna che in tutte le fasi dell’omicidio deve essere stata necessariamente nel pieno delle sue facoltà, trovandosi in condizioni fisiche e psichiche idonee all’agire. Perché uccidere un figlio in tenera età, e quindi indifeso, oltre a integrare un gravissimo delitto, è un comportamento innaturale, ripugnante, eticamente immorale, riprovevole e disprezzabile, per nulla accettabile in alcun contesto. E’ indice di un istinto criminale spiccato e di elevato grado di pericolosità. La donna non ha manifestato segni di pentimento: ha inscenato il rapimento con estrema lucidità e non ha manifestato segni di ravvedimento e pentimento. Sono tutti elementi che denotano una particolare spregiudicatezza, insensibilità, e assoluta mancanza di resipiscenza”. E Martina Patti così ha risposto ad alcune domande del giudice che l’ha interrogata: “Ho portato Elena in questo campo e le ho fatto del male e non ricordo altro. Ho avuto una cosa lunga tipo un coltello, non ricordo dove l’ho preso, non so perché ce l’avevo. Quando l’ho colpita non ricordo bene, perché ero girata e non volevo guardare. Non ricordo cosa sia passato nella mia mente quando ho colpito mia figlia, anzi posso dire che non mi è passato nessun pensiero, come se in quel momento fossi una persona diversa. Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma, ma ho un ricordo molto annebbiato. Non ricordo di aver sotterrato la bambina, ma sicuramente sono stata io”.

La Cassazione, rigettando il ricorso della difesa, ha confermato e reso definitiva la condanna già inflitta dalla Corte d’Appello a 4 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno a carico di Salvatore Termini, 64 anni, di Campobello di Licata, e del figlio, Calogero, di 31 anni. I due sono stati arrestati il 14 aprile del 2020 dai Carabinieri della locale Stazione perché sorpresi, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di 700 grammi di cocaina e quasi 13mila euro in contanti, oltre sostanze da taglio e bilancini di precisione.

Qualcosa nella ricostruzione sembra non convincere il pubblico ministero Chiara Bisso, che conduce l’inchiesta insieme al procuratore aggiunto Salvatore Vella, e per questo motivo, i magistrati della Procura di Agrigento hanno dato incarico ai carabinieri del Ris di Messina di eseguire alcuni accertamenti nell’abitazione di via Bachelet, a Favara, dove lo scorso 7 aprile, sono stati trovati i corpi senza vita della pensionata di 83 anni Antonia Volpe, e del figlio Angelo Maria, operatore scolastico di 52 anni. Dall’attività investigativa svolta dai carabinieri della Compagnia di Agrigento, e della Tenenza di Favara, Angelo Maria avrebbe ucciso la madre con un colpo di pistola, poi si sarebbe tolto la vita, utilizzando un revolver 357 magnum, con matricola abrasa.

Un omicidio-suicidio su cui però la Procura non vuole tralasciare nulla al caso. Gli accertamenti riguardano anche il fratello e figlio delle vittime, che per primo ha trovato i cadaveri. L’inchiesta, al momento, è contro ignoti, per omicidio. Il Ris dovrà accertare se ci sono tracce ematiche, di polvere da sparo, impronte e qualsiasi elemento biologico sul revolver 357 magnum, sugli indumenti delle vittime, e su quelle del familiare. I primi accertamenti sono in programma domani. Nell’ambito dell’attività investigativa sarebbero stati ascoltati anche alcuni dipendenti dell’azienda del figlio e fratello delle vittime, che avrebbero confermato la presenza dell’uomo al lavoro, quel giorno, nelle ore pomeridiane.

Quando i soccorritori del 118 sono giunti nell’appartamento, hanno trovato il cadavere della pensionata sotto le coperte. Poco lontano sul pavimento l’operatore scolastico, mentre la pistola è stata rinvenuta sotto il letto.

La scrivente Associazione Consumatori RETE SOCIALE ATTIVA, in rappresentanza e  difesa degli interessi diffusi dei cittadini italiani costituzionalmente sanciti, in collaborazione con l’O.S. autonoma dei lavoratori SINALP denunciano l’indiscriminato aumento del costo dei prodotti energetici derivati dal petrolio.

Durante tutto l’anno 2022 abbiamo assistito ad un continuo aumento dei prodotti petroliferi pur non avendo corrispondenza rispetto ai costi di estrazione e produzione.

Il prezzo dei carburanti venduti presso i distributori italiani ormai è letteralmente fuori controllo.

Ogni gestore delle Reti Distributive presenti in Italia espongono prezzi della benzina in modalità self che vanno verso i 2,3 euro al litro con un aumento medio del 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3% sempre rispetto al periodo precedente.

In alcune zone del paese i carburanti hanno già sfondato la soglia dei 2,8 euro al litro, come nelle isole minori.

Questi aumenti non trovano giustificazione né dalle attuali quotazioni del petrolio, che risulta essere anche più basso rispetto al periodo precedente  né dalla guerra in Ucraina dalla quale non compriamo petrolio.

Lo stesso Ministro della Transizione Ecologica, Prof. Roberto Cingolani, ha dichiarato che gli aumenti dei carburanti non hanno alcuna motivazione tecnica od economica.

Gli aumenti non sono agganciati ad alcuna realtà contingente ma sono una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi, “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”.

Rimaniamo stupiti dover constatare che dopo una siffatta dichiarazione, espressa da un Ministro della nostra Repubblica, niente sia successo, nessuno ha “pensato” di approfondire quanto dichiarato e nessuno abbia ritenuto necessario indagare su questa probabile  “macroscopica” truffa verso i cittadini italiani.

Questo esposto denuncia

si prefigge come obiettivo di approfondire, se esistenti, le eventuali ragioni di questi aumenti indiscriminati e di valutare la sussistenza di un possibile intervento concreto degli organi dello Stato preposti a tali controlli, difendendo i cittadini in merito all’ipotesi di un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza.

L’Antitrust, le Prefetture, le Procure della Repubblica, il Governo Nazionale e il Governo della Regione Siciliana produttrice di petrolio, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, sono sempre stati attenti a monitorare gli eccezionali incrementi di prezzo che spesso si registrano durante periodi di crisi, come quello della pandemia covid prima e della guerra in Ucraina dopo, in difesa dei cittadini italiani, sanzionando tutte quelle società che hanno abusato della loro posizione per ottenere indebiti guadagni a scapito dei cittadini, e siamo quindi certi che anche questa volta si agirà con decisione nel bloccare e sanzionare gli eventuali abusi.

RETE SOCIALE ATTIVA e l’O.S. SINALP sono a disposizione delle autorità preposte all’esposto denuncia in questione per ogni eventuale approfondimento di quanto evidenziato nel presente esposto.

Sarà la sala convegni “Pellegrino” del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (via Acrone 27) ad ospitare il prossimo mercoledì 22 giugno 2022, con inizio alle ore 10.00, l’incontro convocato dal Dipartimento degli Affari Extraregionali della Presidenza della Regione Siciliana – D.A.E, al quale parteciperanno i rappresentanti dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane della Sicilia. Si tratta di un incontro informativo sulle opportunità di orientamento e strutturazione dei partenariati locali, per avviare un percorso di concertazione sulla nuova programmazione europea 2021-2027 in materia di fondi diretti, individuando le aree tematiche prioritarie per i partenariati in grado di intercettare i fondi disponibili.

Tra gli Enti e i soggetti giuridici operanti nel territorio della Regione Siciliana, le Città metropolitane ed i Liberi consorzi comunali costituiscono una rete con una profonda conoscenza dei territori e delle loro esigenze, operando in stretta connessione con soggetti pubblici e varie realtà territoriali locali ed essendo in grado di acquisire informazioni puntuali su tutte le iniziative suscettibili di finanziamento.

L’incontro del 22 giugno, oltre ad una prima azione di informazione, sarà l’occasione per sottoscrivere il protocollo di intesa tra Regione Siciliana e Liberi Consorzi e Città Metropolitane, che si confermano enti intermedi fondamentali per la concertazione e la promozione di progetti sia in ambito regionale che internazionale.

Registrati 581 nuovi casi positivi di Covid-19, una nuova vittima a Palma di Montechiaro. Questi dati emergono dal bollettino dell’Asp di Agrigento che fa riferimento al periodo 17-19 giugno.

Sono 19 gli ospedalizzati all’ospedale di Ribera, di cui 17 nei reparti di degenza ordinaria e 2 in terapia intensiva.

I casi distribuiti per ciascun comune della provincia secondo il report:Agrigento 398; Alessandria della Rocca 6; Aragona 48; Bivona 35; Burgio 1; Calamonaci 6; Caltabellotta 5; Camastra 4; Cammarata 30; Campobello di Licata 36; Canicattì 156; Casteltermini 23; Castrofilippo 5; Cattolica Eraclea 5; Cianciana 22; Comitini 7; Favara 221; Grotte 18; Joppolo Giancaxio 2; Licata 107; Lucca Sicula 2; Menfi 44; Montallegro 10; Montevago 21; Naro 18; Palma di Montechiaro 52; Porto Empedocle 104; Racalmuto 12; Raffadali 52;  Ravanusa 16; Realmonte 31; Ribera 55; Sambuca di Sicilia 21; San Biagio Platani 30; San Giovanni Gemini 20; Sant’Angelo Muxaro 12; Santa Elisabetta 17; Santa Margherita Belice 39; Santo Stefano Quisquina 48; Sciacca 261; Siculiana 20; Villafranca Sicula 2.

Attualmente non ci sono positivi al Covid sulle navi quarantena.