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L’onorevole di “Prima l’Italia”, Carmelo Pullara, ha programmato di convocare una seduta della Commissione speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi, che lui presiede.  “Questi ex lavoratori iscritti nell’albo dei formatori ante riforma con diritto alla riassunzione chiedono  ai deputati di intercedere con il governo regionale – afferma Carmelo Pullara-per sapere quando verranno avviati gli interventi di riqualificazione previsti per il personale rimasto disoccupato ed iscritto all’ albo e non possiamo girarci dall’altra parte.

La Regione Siciliana ha piena competenza in materia di formazione –ricorda Pullara –. Quello della Formazione professionale è un settore strategico per la Sicilia ma la sua organizzazione non ha finora garantito adeguatamente i lavoratori e le professionalità impegnate. Sono stati avviati nuove attività formative attingendo fuori dall’albo. Vogliamo vederci chiaro non si può creare altro precariato senza risolvere i problemi di chi c’era come i formatori e gli sportellisti.”

Si è Costituito ieri 12 aprile 2022 il coordinamento socio-sanitario della Camera del Lavoro di Agrigento che avrà il compito di vigilare sul lavoro di amministrazioni comunali, Asp e distretti socio sanitari.

Il coordinamento è composto da 12 componenti e mette insieme la segreteria della Cgil di Agrigento, un rappresentante di ciascuna delle categorie del sindacato.

Il responsabile del coordinamento per la Franco Gangemi e il segretario generale Cgil Alfonso Buscemi illustrano  funzioni e compiti : “Il coordinamento sarà luogo di confronto e di elaborazione partendo dai bisogni che emergono dal territorio; strumento di condivisione delle informazioni e di coordinamento della contrattazione sociale e territoriale.Il suo compito fondamentale sarà quello didefinire le linee di indirizzo generaleper la stesura di piattaforme rivendicative comunali; identificare le modalità attraverso cui effettuare l’analisi dei bisogni e aprire la contrattazione con comuni, Asp,  distretti socio sanitari sui servizi per la cittadinanza alla luce anche degli interventi del Pnrr”.

“infatti dal pnrr sono disponibili grandi quantità di risorseche potrebbero cambiare il volto dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria in Sicilia -proseguono Gangemi e Buscemi – La progettazione ha tempi di realizzazione molto ristretti.

Nello specifico il coordinamento si occuperà dei finanziamenti delPnrr inerenti la Missione 6 che prevede interventi su: ospedali di comunità, case di comunità e centri operativi territoriali il cui ’obiettivo fondamentale è il rafforzamento della medicina territoriale”.

3.764 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 26.773 tamponi processati in Sicilia. Il tasso di positività scende al 14% mentre ieri era al 16%. L’isola è oggi all’ottavo posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 142.425 con un decremento di 5.882 casi. I guariti sono 10.177 mentre le vittime sono 27 portano il totale dei decessi a 10.309. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 1.003, in terapia intensiva sono 59.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 935 casi, Catania 784, Messina 792, Siracusa 434, Trapani 411, Ragusa 237, Caltanissetta 199, Agrigento 390, Enna 140.

Quattro anni di reclusione per per il 72enne Gaetano Agozzino, l’automobilista accusato di avere rimosso le transenne dell’Anas, nonostante il divieto degli addetti alla sicurezza, e di essersi immesso nel circuito del Giro d’Italia travolgendo e uccidendo un motociclista che faceva parte della carovana.

Sono stati chiesti, a conclusione della requisitoria, dal pubblico ministero Elenia Manno secondo cui l’imputato è colpevole di entrambi i reati contestati ovvero resistenza a pubblico ufficiale e omicidio stradale. La vittima è l’automobilista quarantottenne Leonardo D’Amico di Sambuca di Sicilia.

L’incidente avvenne nei pressi di Maddalusa il 9 maggio del 2018, giorno della tappa agrigentina del Giro d’Italia. D’Amico morì dopo tre settimane. Agozzino, ragioniere commercialista in pensione, in occasione dell’interrogatorio di convalida, aveva spiegato di avere perso la testa perché gli addetti dell’Anas gli avevano detto che avrebbe dovuto aspettare molte ore prima di potere rientrare a casa.

L’anziano era andato in contrada Maddalusa per fare jogging e, al ritorno, trovò la strada bloccata perchè era in corso la tappa. Agozzino restò ai domiciliari per tre mesi e mezzo. Il 25 maggio, dopo l’arringa difensiva dell’avvocato Salvatore Maurizio Buggea, il gup Micaela Raimondo emetterà la sentenza.

Il gup di Caltanissetta Emanuela Carrabotta ha condannato a 4 anni di reclusione la maestra Maria Capitano, 62 anni, con l’accusa di presunti maltrattamenti sugli alunni della scuola dell’infanzia “Gianni Rodari” di Milena, in provincia di Caltanissetta.

Secondo l’accusa, rappresentata dai pm Chiara Benfante e Massimo Trifirò, la maestra, difesa dall’avvocato Claudio Testa, si sarebbe resa responsabile di rimproveri arbitrari, lanci di oggetti, minacce, schiaffi, strattonamenti, spinte, pizzicotti, tirate di orecchio. In altri casi i bambini sarebbero stati costretti a mangiare da soli per punizione o a stare in piedi con le braccia conserte, dando le spalle alla classe.

I fatti contestati riguardano i primi mesi del 2019. Le famiglie dei bambini si sono costituite parte civile con gli avvocati Salvatore Tona, Calogero Buscarino, Salvi Virciglio, Massimiliano Bellini e Dario Giambarresi. Insieme a lei era imputata un’altra sua collega che invece ha scelto il rito ordinario.

La Guardia di Finanza, avvalendosi del fiuto di due cani antidroga delle Fiamme Gialle, ha sequestrato 7 chili di cocaina all’imbarco dei traghetti a Messina. Sono state arrestate due persone, uno straniero e una calabrese. Sull’automobile con a bordo i due, appena sbarcata dalla costa calabra, i militari hanno scoperto sei panetti di cocaina (di cui due riportanti il marchio di una nota casa di moda), trasportati in un doppio fondo ricavato nel vano porta oggetti del mezzo. L’uomo è stato trasferito in carcere. La donna è stata ristretta ai domiciliari. Il quantitativo di droga sequestrato avrebbe potuto fruttare oltre 1 milione e 800mila euro.

Si è svolto ieri, nell’aula magna “Luca Crescente” del Consorzio Universitario di Agrigento, un incontro sul tema della candidatura di “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”, organizzato dal Comune di Agrigento e dallo stesso Consorzio Universitario e aperto ai rappresentanti della società civile agrigentina.

Nel corso dell’incontro, è intervenuto il presidente dell’Ordine degli architetti, Rino La Mendola, che ha manifestato la disponibilità dell’Ordine a offrire il proprio contributo alla redazione del dossier a supporto della candidatura.

“Siamo pronti a dare il nostro contributo – ha affermato La Mendola – per proporre la candidatura della città di Agrigento  quale capitale italiana della cultura 2025 ma siamo convinti che, affinché la stessa candidatura sia sostenibile e competitiva, bisognerà dimostrare come a fronte di un terreno culturale molto fertile, alimentato dalla memoria di scrittori agrigentini eccellenti come Pirandello, Sciascia o Camilleri, Agrigento è anche capace di attivare una serie di percorsi culturali diversi e complementari per proporre  una città pulita, che superi l’emergenza rifiuti alimentata soprattutto dallo scarso senso civico di una parte dei cittadini e che sia in grado di attivare processi di rigenerazione urbana e di recupero e valorizzazione del proprio centro storico,  elemento fondamentale per consolidare le radici culturali della comunità agrigentina, a cui  dovrebbe essere restituito il ruolo di cuore pulsante di una città, che sia in grado di condividere e sostenere un intenso programma di attività culturali, come quelle teatrali, musicali e storico-artistiche e  che sia contestualmente impegnata a educare i propri residenti, oltre che alla corretta gestione dei rifiuti, anche alla cura estetica della propria proprietà, superando gli effetti negativi delle saracinesche chiuse e abbandonate di via Atenea o dei vasi con fiori secchi e vandalizzati  e di tanti terreni privati incolti e non recintati, che si trasformano spesso in vere e proprie discariche di rifiuti”.

A questo si aggiunga che il nostro territorio soffre di un imbarazzante gap infrastrutturale che deve essere ovviamente superato. Una città capitale italiana della cultura non può infatti non avere un aeroporto raggiungibile in meno di un’ora e non può presentare un sistema stradale su gomma e su ferro così povero o ancora un sistema portuale del tutto inadeguato.

“E’ indubbiamente demagogico  – conclude La Mendola – pensare di superare le tante criticità attuali e raggiungere gli obiettivi prima richiamati in tempo per il 2025 ma è certamente possibile attivare immediatamente un percorso che punti a questi obiettivi nel medio termine con una serie di iniziative da concordare tra la pubblica amministrazione e i soggetti attivi nella società civile agrigentina come imprenditori, artigiani, commercianti, ordini professionali, forze sociali,  operatori culturali e turistici e via di seguito”.

È quindi indispensabile l’immediata costituzione di un comitato scientifico che possa costituire una sorta di cabina di regia per tracciare questo percorso, finalizzato alla redazione di un programma condiviso che potrebbe alimentare il dossier che la città di Agrigento dovrà produrre per sostenere la propria candidatura a città capitale italiana della cultura, per l’anno 2025. Gli architetti sono pronti ad offrire il proprio contributo.

I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato Ignazio Lo Cascio, 49 anni, palermitano. Lui, alla guida di una Fiat Panda lungo la strada statale 115 da Menfi verso Sciacca, prima ha rallentato ad un posto di blocco stradale dei Carabinieri che gli hanno intimato l’alt, e poi, invece, ha accelerato repentinamente fuggendo a velocità. E’ stato inseguito. Lui si è reso protagonista di pericolose inversioni di marcia. Poi è stato acciuffato. Nel cofano posteriore, all’interno di un faro portatile, sono stati scoperti 12 panetti di hashish da 100 grammi ciascuno. Ignazio Lo Cascio, con precedenti di polizia, è stato arrestato per detenzione a fine di spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a pubblico ufficiale. Il Tribunale di Sciacca ha convalidato l’arresto ai domiciliari.

Lungo l’autostrada Palermo – Mazara del Vallo, nei pressi dello svincolo per Cinisi, un incidente stradale ha provocato la morte di un operaio di 52 anni originario della Romania e residente in Italia da 10 anni, Petre Dan Negoita, Lui è stato a bordo di un’automobile, una Fiat 600, con altri tre colleghi operai al rientro a casa dopo una giornata di lavoro. Il mezzo, per cause in corso di accertamento, si è ribaltato. Petre Dan Negoita è morto. Gli altri tre hanno subito ferite e sono stati trasportati in ospedale. Uno dei tre ha riferito che l’automobile è stata urtata da un camioncino che poi ha proseguito la sua corsa.

Si chiama Salvatore Caruana, 71 anni di Porto Empedocle. Di lui non si avevano più notizie da stamattina quando era scomparso.  In serata il suo corpo è stato avvistato all’interno del porto empedoclino. Un cadavere in acqua era stato visto dentro il porto. A riconoscere il cadavere è stato il fratello del Caruana. Non si comprende bene quali sarebbero state le cause del decesso. Sembrerebbe che non si tratti di un suicidio, forse si sarà trattato di un incdente finito nel peggiore dei modi.

Carabinieri e Capitaneria di Porto immediatamente hanno avviato le indagini. Recuperato il corpo la Procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per cercare di capire cosa sia successo.