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E’ stato un altro fine settimana rovente e di fuoco, nel senso letterale del termine, nell’Agrigentino. Numerosi sono stati gli incendi insorti tra sabato e domenica, molti dei quali sarebbero dolosi. Lavoro incessante per i Vigili del fuoco e per le Guardie forestali in terreni e boschi. E’ carbonizzata un’ampia area tra i territori di Canicattì e Castrofilippo. Ad Aragona le fiamme hanno coinvolto finanche il parco minerario, ed è stato necessario l’intervento degli elicotteri antincendio. A Favara in contrada “Caltafaraci” un incendio di sterpaglie si è esteso pericolosamente a ridosso di abitazioni di campagna, ed è stato fronteggiato e respinto in tempo dai Vigili del fuoco. Allo stesso modo in contrada “San Benedetto” i Vigili hanno evitato che un incendio, ancora divampato in un terreno di sterpaglie, provocasse un disastro ad una concessionaria bruciando capannone e automobili.

“Bloccare urgentemente i prezzi di luce, gas e carburanti perché siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie. I prezzi al dettaglio, tuttavia, sono destinati a salire ancora nelle prossime settimane, come conseguenza dell’escalation dei carburanti che registrano livelli altissimi alla pompa e delle evidenti speculazioni sui listini, e l’inflazione è destinata a raggiungere quota 10%”. Lo afferma il prof. Francesco Tanasi docente dell’Università San Raffaele Roma e Segretario Nazionale Codacons.

L’attuale  tasso di inflazione all’8% si traduce a parità di consumi in una maggiore spesa pari a +2.457 euro annui per la famiglia “tipo”, che raggiungono +3.192 euro annui per un nucleo con due figli, considerata la totalità dei consumi di una famiglia – calcola il Codacons.

“Di fronte a tali numeri il Governo non ha più alibi, e deve intervenire con urgenza per salvare le tasche di famiglie e imprese bloccando da subito i prezzi di energia e carburanti” – conclude  il professore Tanasi.

Stava festeggiando il suo compleanno a Erice, nel Trapanese, con amici e parenti, quando si è rotta una lastra che copriva un pozzo artesiano profondo 25 metri e l’uomo che compiva 40 anni ci è finito dentro, morendo.

La vittima è Antonio Andreani, di Molfetta.

L’incidente mortale è avvenuto poco dopo la mezzanotte, in contrada Pegno, dove il quarantenne aveva preso in affitto una villetta. Andreani stava ballando sulla copertura del pozzo, quando la struttura che lo copriva ha ceduto.

(ANSA).

L’auto era parcheggiata in via Pietro Nenni. Ad un certo punto è andata a fuoco la Ford Fiesta di un 45enne del luogo, impiegato al Comune di Favara. Subito avvertiti i Vigili del Fuoco a nulla è valsa la loro velocitàò per raggiungere il luogo dell’incendio: la Ford è andata completamente distrutta.

Da un primo sopralluogo sommario effettuato dagli stessi Vigili del Fuoco non sembrerebbe esserci una matrice dolosa in quanto non sono stati rinvenuti elementi riconducibili ad un attentato.

Ovviamente nessuna pista viene esclusa e i Carabinieri della locale Tenenza stanno indagando sull’accaduto.

 

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Sidoti, nell’ambito dell’inchiesta, sostenuta dai Carabinieri, cosiddetta “Isola Verde”, su un presunto ‘sacco edilizio’ in due Comuni dell’Isola di Salina, Santa Marina e Malfa, nell’arcipelago delle Eolie, ha disposto l’archiviazione per 70 imputati e ne ha rinviati a giudizio altri 13 cancellando, però, l’imputazione di associazione per delinquere. Prima udienza il 16 dicembre. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono falsità materiale in atti pubblici commessa da pubblico ufficiale, corruzione per atti contrari ai propri doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Tra i tredici imputati del processo vi sono anche l’ex sindaco di Santa Marina, Massimo Lo Schiavo, l’ex vice sindaco Domenico Arabia, e il capo dell’ufficio tecnico dello stesso Comune, Giuseppe Caravaglio. I restanti sono dipendenti comunali e privati cittadini.

Un 43enne è evaso dagli arresti domiciliari per recarsi al commissariato Zisa-Borgo Nuovo aPalermo per chiedere di essere trasferito in carcere.

“Non ce la faccio più con mia moglie – ha detto ai poliziotti – preferisco andare in cella”. Una richiesta che non poteva essere esaudita visto che non era possibile convertire la misura.

L’uomo è stato denunciato per evasione e riaccompagnato dagli agenti a casa.

Il gran caldo di questi giorni dovrebbe durare almeno fino a martedì prossimo, con temperature fino a 42-43 gradi nelle Isole maggiori: sarà seguito da un ‘meteo-ribaltone’ che porterà temporali pomeridiani e nel fine settimana un abbassamento della colonnina di mercurio.

La previsione è di Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it.

“E’ in corso – sottolinea – una fase rovente su tutta l’Italia Caldo fino a martedi, poi piogge pomeridiane e aria più frescacon le temperature che toccheranno punte massime ben oltre i 35 gradi, soprattutto in Val Padana, sulle zone interne delle due Isole maggiori (qui addirittura si potrebbero toccare i 42-43 gradi) e su parte del Centro (39 a Firenze e Roma)”. Dopo martedì, secondo Gussoni, c’è un’elevata possibilità di temporali pomeridiani a causa delle infiltrazioni, soprattutto alle quote medie, di correnti più fresche e umide da Ovest-Nord Ovest. “Per il prossimo fine settimana, invece – conclude il meteorologo – è possibile un ridimensionamento delle temperature, con un caldo senza eccessi, grazie al ritorno in grande stile dell’anticiclone delle Azzorre che di fatto si sostituirebbe al più rovente africano”.

(ANSA).

7.097 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 27.923 tamponi processati in Sicilia secondo il bollettino odierno. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 6.306. Il tasso di positività scende al 25,4% il giorno precedente era al 28%. La Sicilia è al quinto posto per contagi fra le regioni italiane.

Gli attuali positivi sono 92.411 con un aumento di 6.451 casi. I guariti sono 1.887 mentre 7 sono le vittime che portano il totale dei decessi a 11.211. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 855, in terapia intensiva sono 32, 5.

Non pervenuti i dati relativi ai Comuni capoluogo.

Poteva finire in tragedia, ma per fortuna, tre vigili del fuoco se la sono cavata alla fine con ferite lievi. Sono in forza al Comando provinciale di Agrigento e sono rimasti feriti dopo essere stati quasi investiti dalla deflagrazione di una bombola, mentre erano impegnati nell’opera di spegnimento di un incendio di sterpaglia e canneto, lungo la strada statale 640, precisamente in contrada “San Benedetto”, tra i territori di Agrigento e Favara. I tre sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”.
La bombola del gas era vuota (che è altrettanto pericolosa) gettata come rifiuto in mezzo al canneto. All’improvviso è esplosa durante le operazioni di spegnimento delle fiamme.