È successo davvero. In autostrada, macchine che sfrecciano a 120 km orari e attaccata a una struttura di metallo, una cagnolina. L’ orrore dell’ abbandono ha tante sfaccettature quella che vi raccontiamo è una delle più cruente. Scenario di questa ennesima barbarie è ancora una volta Agrigento, una terra di cultura millenaria che non merita la propria bellezza.
La cagnolina è ora nel rifugio dell’Associazione Aronne che ha soccorso l’animale dopo una telefonaa. La cagnolina è timida e riconoscente come solo i cani sanno esserlo.
L’Associazione Aronne, che anno dopo anno, continua a salvare e fare adottare i cani, sprona gli agrigentini e non solo ad aiutarli donando il 5×1000 all’Associazione Aronne CF 93035450845.
A Palermo al Villaggio Santa Rosalia, nella zona tra via Ernesto Basile e via Mancino, si è scatenato un inseguimento e poi è stato sparato un colpo di pistola contro un giovane che è riuscito a salvarsi. Il proiettile si è conficcato sul parabrezza di un’ automobile guidata da una donna di 74 anni, illesa. Indaga la polizia che ha raccolto la testimonianza della signora, che avrebbe riferito di un gruppo di uomini intenti a litigare. Sono intervenuti gli agenti della Polizia scientifica. Indagini in corso.
La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di condanna, ad 1 anno e 6 mesi di reclusione ciascuna, emessa dal Tribunale di Agrigento a carico di Angela Scarabeo, 81 anni, di Favara, e Carmela Lattuca, 52 anni, di Agrigento. Le due donne sono state ritenute responsabili del furto in casa di una centenaria in via Manzoni ad Agrigento, commesso il 3 ottobre del 2013. Le due donne, entrate in casa con inganno, avrebbero rubato 460 euro, una spilla d’oro e una collanina d’argento in camera da letto. Le due donne furono anche inseguite dalla figlia della vittima. Sono state incastrate dalle telecamere di video-sorveglianza nella zona.
Lungo la strada statale 124 Siracusa – Floridia, innanzi all’ingresso principale del cimitero di Siracusa, per cause in corso di accertamento si sono scontrate una moto e un’automobile. E’ morto Roberto Crispino, 58 anni, padre di 3 figli, dipendente della Siam, la società che gestisce il servizio idrico in città. Lui, dopo il turno di lavoro, è stata alla guida della sua Honda Sh 300. Sul posto, dopo il violento impatto, sono giunti i sanitari del 118 e i Vigili urbani. La Procura ha avviato un’inchiesta per omicidio stradale. I funzionari della Siam hanno scritto: “La Siam ha appreso con immenso dolore del tragico incidente stradale. Esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra sentita vicinanza alla famiglia di Roberto in questo momento di terribile dolore”.
Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha condannato a 8 mesi di reclusione Giuseppe Cimino, 58 anni, di Racalmuto, imputato di lesioni e minaccia a danno dell’ex convivente. Il racalmutese, difeso dall’avvocato Fabrizio Caltagirone, è a processo dopo la denuncia presentata dalla donna, che si è costituita parte civile tramite l’avvocato Gianfranco Pilato. La vittima ha raccontato di essere stata ripetutamente insultata, minacciata e picchiata con pugni, schiaffi e calci, e in un’occasione anche con una griglia. Per due volte, a seguito dei pestaggi, è stata costretta a recarsi in ospedale. Il giudice non ha riconosciuto l’imputazione dei maltrattamenti in famiglia.
A Lampedusa i militari della Guardia costiera hanno sequestrato un motopesca egiziano, sorpreso a pescare in acque territoriali italiane. Il comandante è stato denunciato, e sono stati sequestrati oltre mille chili di pesce e due reti. Il sequestro è scattato nell’ambito dell’operazione “Spring Fish”, promossa dalla direzione marittima della Sicilia occidentale. Finora, complessivamente sono state sequestrate oltre due tonnellate e mezzo di pesce non tracciato o non idoneo al consumo, e comminate sanzioni per oltre 30mila euro. I militari della Capitaneria di Trapani hanno bloccato anche un motopesca algerino con mille chili di tonno rosso.
A Licata i poliziotti del locale Commissariato, diretto dal vice questore, Cesare Castelli, hanno sottoposto alla misura cautelare della custodia in una casa di cura un licatese di 30 anni per tentata estorsione aggravata reiterata, e danneggiamento a seguito di incendio, a danno di un suo familiare. Il provvedimento giudiziario scaturisce dagli interventi effettuati dai poliziotti nell’abitazione del familiare, bersaglio di pesanti minacce di morte, e continue e pressanti richieste di denaro, ritenute estorsive. L’indagato è stato condotto in una Comunità con divieto di incontro e comunicazione con la parte offesa con qualunque mezzo, anche informatico.
Ad Agrigento, in via Manzoni, i poliziotti della Squadra Volanti, indotti dall’atteggiamento sospetto, hanno sottoposto ad un controllo, con perquisizione personale, un immigrato dal Gambia di 23 anni. E’ stato sorpreso in possesso di una decina di grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish. E’ stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento, per l’ipotesi di reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio.