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Calci, pugni, colpi di lampada al volto e, infine, le mani sul collo per strozzarla: il ventinovenne Antonio De Pace avrebbe ucciso così, il 31 marzo del 2020 la fidanzata Lorena Quaranta, di Favara, nel loro appartamento di Furci Siculo dove si erano trasferiti per frequentare i corsi dell’Università di Messina.

Il tutto secondo una giustificazione inesistente che avrebbe spinto l’assassino a compiere il delitto: uno stato d’ansia che da giorni avrebbe tormentato il giovane, provocato dalla paura di essere stato contagiato dal coronavirus insieme alla stessa Lorena. Tale circostanza, tra l’altro, successivamente smentita dai tamponi effettuati su entrambi dal personale sanitario

La Corte di assise della Città dello Stretto lo ha condannato all’ergastolo ma ha escluso che la ferocia improvvisa e inspiegabile in quanti conoscevano i due giovani fidanzati sia stata premeditata. L’esclusione dell’aggravante non ha, comunque, evitato il carcere a vita che era stato chiesto dal pm Roberto Conte.

De Pace era stato dichiarato capace di intendere e di volere e quindi imputabile, al termine della perizia effettuata per conto della Procura dal professore Stefano Ferracuti che aveva evidenziato l’assenza di “disturbi psichitriaci” nel ragazzo di origini calabresi, all’epoca dei fatti vittima di una “importante condizione ansiosa”.

Sarebbe stata l’ansia da Covid, secondo quanto ipotizzato, a scatenargli il raptus. Un movente che, comunque, non è stato mai compiutamente messo a fuoco. Il giovane infermiere dovrà pure risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Barba: la Corte ha stabilito pure una provvisionale – ovvero un anticipo subito esecutivo – di 200.000 euro.

La notte del 31 marzo Lorena Quaranta è morta dopo essere stata picchiata con calci e pugni, colpita con una lampada da comodino e strangolata. Tutto questo al termine di una lite con il fidanzato, iniziata la sera prima e terminata poi in tragedia nell’appartamento di Furci Siculo in cui i due abitavano. Poi il tentativo di suicidio, o comunque di ferirsi, di De Pace che si è procurato dei tagli prima di chiamare i carabinieri.

Alla base una sola “giustificazione” agghiacciante: uno stato d’ansia che da giorni avrebbe tormentato il giovane, provocato dalla paura di essere stato contagiato dal coronavirus insieme alla stessa Lorena.

Ipotesi successivamente smentita dai tamponi effettuati su entrambi dal personale sanitario

“Ho profondo rispetto per la politica e grande amore per la Sicilia, ma oggi vivo l’esperienza umana dell’attività professionale che mi realizza e gratifica. La mia vita ha preso un’altra strada”.

Così l’ex ministro Angelino Alfano, interpellato telefonicamente dall’ANSA, commenta un articolo pubblicato stamane nell’edizione locale di Repubblica che lo indica come possibile candidato a Governatore della Sicilia.

“Ringrazio chi ha pensato a me ed i tanti che da questa mattina mi scrivono o mi telefonano – prosegue Alfano – e ribadisco quanto detto privatamente, cioè che non sono neanche lontanamente interessato e non prendo in considerazione un impegno politico”.

Il Tribunale di Sciacca ha inflitto 9 mesi di reclusione, pena sospesa, a una donna di 32 anni, Valentina M, è l’iniziale del cognome, di Lucca Sicula, imputata di essersi allontanata da Sciacca conducendo con sé la figlia di 3 anni, senza il consenso dell’ex compagno, Giovanni A, originario di Bivona. Nel 2015 la coppia si separa. Lei ritorna da Sciacca a Lucca Sicula, insieme con la figlia piccola. Il padre, che non sarebbe stato informato, si è rivolto all’autorità giudiziaria.

Tutto pronto ad Agrigento per il “Quarto convegno Agrigentino sulle malattie endocrine”, organizzato dai responsabili scientifici Leonardo Russo, Filippo Montalto e Giovanni Galluzzo.

I lavori inizieranno alle 8.30 di domani, 15 luglio, all’Hotel Della Valle e si concluderanno il giorno successivo.

Al centro del confronto il diabete, che in Sicilia colpisce l’8 per cento della popolazione; le malattie della tiroide e quelle andrologiche, infertilità compresa.

Al convegno, uno degli eventi più importanti di questo genere organizzati in Sicilia negli ultimi anni, hanno dato l’adesione tutte le società di riferimento diabetologico ed endocrinologico italiane. Saranno presenti, tra gli altri, il presidente nazionale della Società Italiana Metabolismo Diabete ed Obesità, Vincenzo Provenzano ed il presidente regionale della stessa società, Leonardo Russo. Il dottor Antonio Burgio, presidente regionale Ame. I docenti universitari: professoressa Carla Giordano dell’Università di Palermo; i docenti di Endocrinologia all’Università di Catania Aldo Calogero e Sandro Lavignera; la professoressa Maria Carla Moleti dell’Università di Messina. I professori Antonino Belfiore e Gabriella Letizia Pellegriti dell’Università di Catania. Ci sarà il dottor Silvio Settembrini, uno dei più importanti endocrinologi d’Italia.

Ha dato la propria adesione il dottor Domenico Greco, presidente regionale dell’Associazione Medici Diabetologi di Sicilia.

E’ stato effettuato un sopralluogo nei cantieri lungo l’Agrigento – Palermo dalla presidente della Commissione Territorio e Ambiente all’Assemblea Regionale, Giusi Savarino, dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Marco Falcone, dai sindaci interessati, Anas, e le imprese a lavoro. La Savarino riferisce: “Abbiamo verificato in maniera operativa lo stato di avanzamento dei cantieri del tratto stradale Agrigento – Palermo. Ora che non ci sono più criticità finanziarie, pretendiamo che le tempistiche fornite da Anas siano rispettate. In particolare, ci auguriamo che il sostegno alle imprese che proviene dal decreto aiuti serva per aumentare gli operai, raddoppiare i turni di lavoro e di conseguenza ridurre i tempi di realizzazione. Torneremo i primi di settembre per un’ulteriore verifica e ci aspettiamo di trovare una situazione in cui molti cantieri siano stati liberati. I cittadini hanno diritto ad avere infrastrutture sicure e funzionanti che permettano la completa mobilità all’interno della regione”.

di Giuseppe Recca

Evento musicale di grande spessore nei prossimi giorni a Sciacca. Si tratta del “Green Valley Pop fest” che era inizialmente in programma alla Real Casina di caccia a Ficuzza, nel palermitano, con la Regione Siciliana che aveva accolto e patrocinato un apposito progetto di diversi mesi fa.

Gli organizzatori hanno dovuto cambiare location dopo una improvvisa e inattesa revoca delle autorizzazioni da parte della Regione Siciliana, ed in particolare del Dipartimento sviluppo rurale e territoriale. La manifestazione si svolgerà dunque sempre lo stesso giorno, domenica 24 luglio dalle ore 18.00, ma in piazza Scandaliato. Saliranno sul palco tanti artisti di spessore nazionale tra cui Boomdabash, Elettra Lamborghini e Rhove. A presentare saranno Diletta Leotta e Daniele Battaglia che insieme sono già a Radio 105, partner dell’evento. I migliori artisti in top 10, con le hits più ascoltate dell’anno, si esibiranno sul palco allestito in piazza a Sciacca per sensibilizzare il pubblico verso la tutela e la salvaguardia dell’ambiente ed uno stile di vita Green.

L’organizzazione del Green Valley Pop Fest è affidata a ReCord Eventi, realtà italiana leader nella progettazione e produzione di eventi culturali e di spettacolo. Saranno partner Infinity Management, leader nazionale nel settore Booking e Management; Futuris, leader regionale nell’organizzazione e produzione di eventi e festival.

Ma perchè questo cambio di location a 10 giorni dalla manifestazione ? “Lo svolgimento dell’evento a Ficuzza aveva regolarmente ottenuto il Nulla Osta da parte del Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana – dice l’organizzazione – ma tale autorizzazione, proprio in questi giorni, è stata revocata dalla stessa Regione Siciliana, con motivazione al vaglio dei nostri legali. Ciò nonostante, abbiamo voluto garantire lo svolgimento della manifestazione nella stessa data del 24 luglio 2022 ed in un luogo di pari bellezza ed attrattiva: la grande Piazza Angelo Scandaliato della città di Sciacca.”

Un incidente lungo la strada statale 113 che collega Partinico ad Alcamo ha provocato la morte di un motociclista di 40 anni, Antonino Cernigliaro, di Piana degli Albanesi, che, per cause in corso di accertamento, si è scontrato con un camion, nei pressi del Baglio della Luna. Ricevute le prime cure da parte dei sanitari del 118 è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Civico di Palermo dove è morto poche ore dopo il ricovero. Cernigliaro è stato sbalzato sull’asfalto dopo l’impatto con il mezzo pesante. I rilievi di rito sono stati compiuti dai Carabinieri della Compagnia di Partinico.

L’infermiere presunto killer di due pazienti arrestato a Catania è stato in cura da due psicologi. Loro si sono rivolti alla Procura dopo che gli ha raccontato dei due decessi.

Sviluppi nelle indagini dopo l’arresto dell’infermiere di 50 anni, Vincenzo Villani Conti, ammanettato a Catania perché indagato del duplice omicidio di due pazienti che sono stati ricoverati in un ospedale della città. Dagli accertamenti tecnici e tossicologici, disposti dalla Procura dopo la riesumazione dei cadaveri, è emersa la presenza di dosi massicce di Diazepam e Midazolam, farmaci controindicati per le patologie di cui avrebbero sofferto le vittime. Ebbene l’inchiesta sarebbe stata avviata a seguito delle denunce di due psicologi che hanno in cura l’infermiere Villani Conti. Loro hanno raccolto le sue confidenze, e hanno sospettato che fosse accaduto qualcosa di grave. E hanno raccontato tutto in Procura. Hanno denunciato che l’infermiere gli avrebbe riferito di essere “mosso da uno stato di preoccupante distacco emotivo maturato nei confronti dei pazienti a causa del comportamento vessatorio dei superiori”. Vincenzo Villani Conti, infermiere nel reparto di Medicina e Chirurgia d’accettazione e urgenza, avrebbe ucciso perché frustrato dopo essere stato trasferito da un reparto all’altro dell’ospedale, e in ultimo nel reparto in cui ha lavorato finora. E ha ritenuto tali trasferimenti una regressione nella professione. Secondo la Procura, l’azione criminosa dell’infermiere è stata premeditata e accuratamente progettata in tutte le fasi: si è rifornito dei farmaci nonostante non vi fosse una prescrizione medica, li avrebbe inoculati, non avrebbe indicato di avere compiuto l’inoculazione nelle cartelle cliniche, e avrebbe parlato dei due decessi ai suoi psicologi. Inoltre nella farmacia dell’ospedale non vi è un sistema di tracciabilità dei farmaci, e di ciò l’infermiere è stato a conoscenza. E quindi li avrebbe potuti sottrarre facilmente. Gli si contesta l’aggravante, oltre che della premeditazione, anche dei futili motivi. L’infermiere avrebbe agito indisturbato durante il turno di notte. Villani Conti avrebbe inoculato i farmaci con un dosaggio da due a cinque volte superiore alle dosi indicate.

l gup del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, ha ammesso al giudizio abbreviato il 37enne agrigentino Pietro Gucciardo, accusato di omicidio stradale, in seguito all’incidente in cui perse la vita Davide Ciulla, giovane carabiniere di Siculiana in servizio presso la Tenenza di Ribera, deceduto l’8 maggio dello scorso anno a Cattolica Eraclea. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Salvatore Pennica, ha ottenuto l’acquisizione di una perizia di parte.

Secondo l’ipotesi accusatoria, sostenuta in aula dal pm Gloria Andreoli, il 37enne avrebbe effettuato una svolta a sinistra in un tratto di strada in cui non era permesso. L’accusa però riconosce l’attenuante all’imputato, ovvero l’ipotesi di un sorpasso azzardato del motociclista.

8.425 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 34.336 tamponi processati in Sicilia secondo il bollettino odierno. Il tasso di positività scende al 24,5%, il giorno precedente era al 29,5%. La Sicilia è al sesto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 135.091 con un aumento di 6.081 casi. I guariti sono 3.751 mentre si registrano 21 vittime che portano il totale dei decessi 11.344. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 1033, in terapia intensiva sono 48.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 2.089 casi, Catania 1.783, Messina 1.772, Siracusa 942, Trapani 745, Ragusa 690, Caltanissetta 475, Agrigento 1.011, Enna 346.