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Abbiamo sottoscritto e  inviato, insieme a premi Nobel, attori e Scienziati, una lettera aperta ai Leader di tutto il Mondo. Questo il testo sintetico della lettera:  Devi smettere di fingere che possiamo risolvere la crisi climatica ed ecologica senza trattarla come una crisi. Chiediamo, con effetto immediato, di fermare tutti gli investimenti nell’esplorazione e nell’estrazione di combustibili fossili, interrompere tutti i sussidi ai combustibili fossili e disinvestire immediatamente e completamente dai combustibili fossili. Di rendere l’ecocidio un crimine internazionale presso la Corte penale internazionale. Includere le emissioni totali in tutte le cifre e gli obiettivi, inclusi l’indice di consumo, l’aviazione internazionale e la navigazione. A partire da oggi, stabilire budget annuali e vincolanti per il carbonio basati sulla migliore scienza disponibile e sul budget dell’IPCC che ci offre una probabilità del 66% di limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 °C. Devono includere l’aspetto globale dell’equità, i punti critici e i circuiti di feedback e non dovrebbero dipendere da ipotesi di possibili future tecnologie di emissioni negative. Salvaguardare e proteggere la democrazia. Progettare politiche climatiche che proteggano i lavoratori e i più vulnerabili e riducano ogni forma di disuguaglianza: economica, razziale e di genere. Trattate l’emergenza climatica ed ecologica come un’emergenza. Conclude la lettera, per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, i prossimi mesi e anni sono cruciali. L’orologio sta ticchettando. Fare del proprio meglio non è più abbastanza. Ora devi fare l’apparentemente impossibile. E anche se potresti avere la possibilità di ignorare la crisi climatica, questa non è un’opzione per noi, per i tuoi figli. In questo momento, non c’è posto sulla terra in cui i bambini affrontino un futuro in un ambiente sicuro. Questa è e sarà una realtà per il resto della nostra vita

Hanno sottoscritto la lettera: Leonardo Di Caprio, attore – Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace- Russel Crowe , attore, Jane Fonda, attrice premio Oscar,  Nadia Murad, premio Nobel per la pace e attivista per i diritti umani – Ben Stiller,ambasciatore dell’UNHCR, Hans Joachim Schellnhuber , fisico dell’atmosfera e direttore fondatore del Potsdam Institute for Climate Impact Research Scientist  – Jak Gyllenhaal,  attore, Paul Rudd, attore, Chris Evans, attore, e tanti altri premi Nobel, accademici, giornalisti, economisti,filosofi, giudici internazionali.

Prosegue giovedì 21 luglio alle ore 21:00, la rassegna “Cinema al Chiostro” nel suggestivo spazio del Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo.

A cura di Beniamino Biondi, cui è affidata la scelta dei film e la presentazione critica al pubblico, con cadenza settimanale al giovedì, dentro il più ampio cartellone delle iniziative estive organizzate dall’Ente Parco Valle dei Templi, questa rassegna costituisce la seconda edizioni di un ciclo di eventi culturali presso il Museo Griffo, dopo il grande successo di partecipazione riscontrato l’anno precedente e per cui si è voluto proseguire mantenendo un criterio di intrattenimento colto tra i valori del cinema d’autore e il giusto favore del pubblico.

Secondo appuntamento con il film “Segreti di stato” (2003) di Paolo Benvenuti. Lezione maieutica di storia e di metodo sui retroscena della strage di Portella della Ginestra (1-5-1947). Dopo il processo del 1951 a Viterbo, l’avvocato di Gaspare Pisciotta conduce un’inchiesta sull’eccidio che – in base a testimonianze, sopralluoghi, documenti, perizie mediche e balistiche – smonta la versione ufficiale (poi accolta dalla maggioranza degli storici) e lo indica come il primo capitolo della strategia della tensione. È un film a programma, ma lineare, veloce, coeso come la fucilata di un tiratore scelto. Attento alla lezione teatrale di Brecht e del cinema didattico dell’ultimo Rossellini, il 5° film del franco tiratore Benvenuti è politico nello stile come nel contenuto. Lo sorregge uno sguardo “non pigro, attento al contesto, motivato a trasformare la visione in un gesto attivo” (M. Marangi). Con alcune buone invenzioni di regia l’antidogmatico regista continua il suo discorso sui pericoli dell’eresia e sui tanti modi cui il potere ricorre per reprimerla. Dedicato a Danilo Dolci.

Sarà inaugurato sabato 23 luglio, alle 19, presso la scuola sant’Agostino di Naro il grande murale dedicato al giudice e beato Rosario Livatino realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze nel contesto di un più ampio progetto che vede tanti giovani artisti risiedere nella “Fulgentissima” ormai da mesi per donare alla città numerose e pregiatissime opere.

All’evento parteciperanno la sindaca Maria Grazia Brandara, gli autori dell’opera e il loro docente, il professor Calogero Saverio Vinciguerra.

“Lo sguardo sereno del giudice barbaramente ucciso dalla mafia – dice il sindaco – veglierà sulla nostra comunità grazie a questo straordinario murale che rientra nel progetto ‘Giovani artisti e committenza pubblica’ che ha ricevuto il patrocinio della Presidenza dell’Ars, e che arricchirà e sta già arricchendo la nostra ‘Fulgentissima’ con opere di gran pregio che siamo sicuri costituiranno anche un nuovo attrattore turistico. Altre iniziative verranno presentate nei prossimi giorni nel contesto della rassegna ‘Estate narese’”.

Sono 6.236 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 29.737 tamponi processati in Sicilia secondo il bollettino odierno. Ieri i nuovi positivi erano 8.676. Il tasso di positività scende appena sotto il 21%, il giorno precedente era al 25%. La Sicilia è al sesto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 161.279 con un aumento di 145 casi. I guariti sono 6.807 mentre si registrano 26 vittime che portano il totale dei decessi 11.480. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 1027, in terapia intensiva sono 47.

questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 1.566 casi, Catania 1.632, Messina 932, Siracusa 631, Trapani 637, Ragusa 488, Caltanissetta 285, Agrigento 661, Enna 146.

Dieci condanne fra cui due assoluzioni ribaltate e 8 riduzioni di pena. Per tutti gli imputati cade l’aggravante dell’avere riciclato delle somme di denaro nell’associazione.

I giudici della terza sezione della Corte di appello di Palermo hanno emesso la sentenza di secondo grado del processo scaturito dalla doppia inchiesta “Halycon-Assedio” che ha delineato un intreccio di mafia, politica e massoneria deviata.

In primo grado, il primo giugno dell’anno scorso, il gup di Palermo ha deciso 8 condanne e 3 assoluzioni. La pena più alta (20 anni di reclusione) è stata inflitta ad Angelo Occhipinti, 66 anni, già condannato per mafia ed estorsione, ritenuto il nuovo capo della famiglia di Licata: la Corte, accogliendo in parte il ricorso del difensore, l’avvocato Giuseppe Barba, oltre ad escludere, come per tutti gli imputati, l’aggravante del riciclaggio, ha applicato l’istituto della cosiddetta continuazione con precedenti condanne già scontate arrivando al calcolo finale di 20 anni e 4 mesi.

Nove anni (12 in primo grado) a Raimondo Semprevivo, 48 anni, imprenditore edile, condannato con l’accusa di essere il braccio destro del boss. Quest’ultimo era accusato, oltre che di associazione mafiosa, anche di un episodio di tentata estorsione in concorso con lo stesso Occhipinti.

Otto anni e 10 mesi (ridotta da 12 anni) anche a Giovanni Mugnos, bracciante agricolo, 54 anni, ritenuto “l’alter ego” di Giovanni Lauria, altro esponente di spicco di Cosa Nostra di Licata, imputato in un altro stralcio. Otto anni (10 anni e otto mesi in primo grado) a Giuseppe Puleri, 41 anni, imprenditore, ritenuto componente della famiglia mafiosa di Campobello di Licata; 8 anni (10 anni e 8 mesi) al farmacista Angelo Lauria, 46 anni, nipote di Giovanni.

Stessa pena di Lauria nei due gradi di giudizio per Lucio Lutri, 61 anni, funzionario della Regione Sicilia, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Lutri, in particolare, “grazie alle rete relazionale a sua disposizione quale Maestro venerabile della loggia massonica “Pensiero ed Azione” di Palermo, avrebbe “acquisito e veicolato agli appartenenti alla famiglia mafiosa informazioni riservate circa l’esistenza di attività di indagine a loro carico” e sarebbe intervenuto per favori di altra natura.

Otto anni (10 anni e 8 mesi) a Giacomo Casa, 65 anni, pastore, ritenuto uno dei membri del clan licatese. Confermati anche in appello i 2 anni e 4 mesi di reclusione per l’elettrauto Marco Massaro, 36 anni, accusato di favoreggiamento aggravato per avere rivelato a Mugnos dell’esistenza di microspie all’interno della sua auto.

Fra gli imputati assolti in primo grado: innanzitutto Vito Lauria, 50enne tecnico informatico, massone,  figlio del boss Giovanni (alias “u prufissuri”), imputato nello stralcio ordinario: I giudici gli hanno inflitto 8 anni di reclusione in appello per l’accusa di associazione mafiosa.

Angelo Graci, 33 anni, ritenuto gregario del clan che avrebbe avuto spesso il compito di presidiare i luoghi dei summit in primo grado era stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa ed è stato adesso condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per favoreggiamento.

Il pg Maria Teresa Maligno aveva chiesto la conferma di 8 condanne e le condanne dei due assolti. Dopo una serie di udienze dedicate alle arringhe difensive (Nel collegio anche gli avvocati Francesco Bertorotta, Giovanni Castronovo, Giuseppe Glicerio, Claudio Gallina, Valerio Spigarelli e Giuseppe Di Peri) i giudici hanno emesso la sentenza.

E’ partito lo scatto della Regione siciliana per riformare i Centri per l’impiego, coinvolgere i privati nella riforma del mercato del lavoro e spendere entro dicembre 98 milioni del programma “Garanzia occupabilità lavoratori” finanziato dal “Pnrr”, con l’obiettivo di profilare e convocare 64.680 fra disoccupati e soggetti fragili e formarne subito circa 24mila da inserire nel mercato del lavoro in collaborazione fra Centri per l’impiego e Agenzie private di lavoro.
Intervenendo all’incontro di oggi a Enna organizzato dalla Fondazione nazionale Consulenti per il lavoro, l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, ha annunciato che entro il mese saranno definiti gli avvisi – da fare autorizzare al ministero del Lavoro tramite l’Anpal – che metteranno le risorse a disposizione delle Agenzie private di lavoro, degli enti del terzo settore e dei Cipia che vorranno candidarsi per realizzare i percorsi di reinserimento, aggiornamento professionale, riqualificazione, inclusione e inserimento aziendale.
Scavone ha enfatizzato il fatto che “la Sicilia sia la Regione che ha ottenuto di più, quasi l’11% dell’anticipazione di 880 milioni dello Stato sul totale di 4,4 miliardi finanziati dal ‘Pnrr’. Questo ci ha consentito di raddoppiare l’obiettivo a 64.680 soggetti: ce la faremo, per questo abbiamo messo insieme i dipartimenti Lavoro, Famiglia e Formazione, l’Anpal, il Ciapi e tutti gli attori privati della filiera”.
“Il punto qualificante – ha detto Scavone – è che ora in Sicilia puntiamo soprattutto a coinvolgere i soggetti fragili, che saranno il 75% della platea, cioè donne, giovani under 29, disoccupati di lunga durata, disabili e over 55, in aggiunta a percettori di Rdc, Naspi e Dis-Coll. Dopo la profilazione – ha concluso l’assessore – coinvolgeremo 17.260 soggetti in percorsi di formazione e altri 6.400 in percorsi di formazione digitale. Con questa misura, che ci consente di ristrutturare davvero il mercato del lavoro, vogliamo invertire la tendenza che vede la Sicilia ultima in Europa per occupazione”.
“Il programma ‘Gol’ è il cardine della riforma dei Centri per l’impiego in Sicilia” secondo Massimo Floridia, del dipartimento regionale Lavoro, che ha illustrato ai consulenti del lavoro l’iter quasi ultimato: “Il punto di partenza è stato l’adeguamento dei locali dei Cpi: abbiamo chiesto ai Comuni di metterci a disposizione immobili pubblici, entro il mese partiranno le prime tre ristrutturazioni e altre 11 ci saranno entro l’estate. Abbiamo fornito al personale 800 tablet con i quali hanno realizzato, ad esempio, la firma digitale a distanza da parte dei sottoscrittori del Patto di servizio. E oggi – ha aggiunto Floridia – hanno completato la formazione i primi 539 fra dipendenti dei Cpi e navigator destinati ad attuare ‘Gol’. Adesso parte la profilazione dei 64.680 soggetti da avviare ai percorsi, sarà completata entro dicembre affinché l’algoritmo del ministero del Lavoro possa assegnare ciascun soggetto al percorso più adatto. E con il Ciapi – ha concluso Floridia – abbiamo messo a punto una piattaforma sulla quale le Agenzie private e gli enti potranno presentare l’istanza ed ottenere le risorse entro venti giorni. Entro il mese ci sarà un incontro con i dirigenti dei Centri per l’impiego e con le Agenzie e gli enti per esaminare eventuali criticità”.
Da parte sua, Gianni Bocchieri, coordinatore del nucleo “Pnrr” fra Stato e Regioni, ha sottolineato che “il ‘Pnrr’ consente di disporre di risorse inedite per le politiche attive del lavoro nel nostro Paese. Non si può perdere ancora tempo a costruire un sistema di servizi al lavoro efficace e moderno nel rispetto delle competenze costituzionali ripartite fra Stato e Regioni. Il nucleo ‘Pnrr’ Stato-Regioni ha proprio il compito di favorire azioni coordinate in un clima di leale collaborazione interistituzionale. Il primo riparto è stato di 880 milioni. L’auspicio è che i riparti successivi possano valorizzare ancora di più gli effettivi inserimenti lavorativi dopo i percorsi di upskilling e reskilling, perché deve sempre essere più chiaro che il vero obiettivo di un percorso di politica attiva è l’occupazione, non solo l’occupabilità”.
Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione nazionale Consulenti per il lavoro, chiudendo i lavori ha commentato: “Siamo soddisfatti per l’avvio di questa collaborazione fra noi, la Regione e i servizi pubblici per l’impiego. Attuare ‘Gol’ è una sfida che coinvolge tutti e che ci vede pronti a fare la nostra parte per aiutare le imprese a trovare personale nel momento in cui oltre un terzo dei posti di lavoro offerti resta vacante per mancanza di candidati idonei. E’ fondamentale superare vecchie criticità tecniche e burocratiche che hanno ostacolato, ad esempio, il decollo della nuova fase di ‘Garanzia Giovani’. Ben vengano queste innovazioni e ci auguriamo che davvero in Sicilia consulenti e imprese possano finalmente operare in un mercato del lavoro efficiente”.

A seguito del pensionamento del Viceprefetto Vicario Giovanna Termini, il Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, ha conferito l’incarico di Vicario al dottor Massimo Signorelli, Viceprefetto originario di Catania e già Vicario della Prefettura di Caltanissetta. Signorelli, Viceprefetto dal 2016, ha prestato servizio presso le Prefetture di Venezia, Siracusa, Catania e Ragusa, ricoprendo a Ragusa l’incarico di Capo di Gabinetto, ed ha maturato significative esperienze in qualità di Commissario Straordinario presso i Comuni di Campobello di Mazara, Castrofilippo e Seminara sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso, e di Componente della Commissione di Accesso presso il Comune di Bompensiere.

Il Tribunale di Agrigento ha pronunciato l’accertamento dell’obbligo dell’Azienda sanitaria provinciale a pagare al Comune di Porto Empedocle 887mila e 322 euro, a titolo di concorso al finanziamento delle prestazioni di inserimento obbligatorio dei soggetti affetti da disabilità psichica negli istituti-comunità alloggio per le annualità 2009-2017. E poi ancora per la somma ulteriore di 401mila e 997 euro per le annualità 2015, 2016 e 2017. Il procedimento è stato incardinato nel 2018 a seguito di apposito ricorso. L’avvocato Irene Eballi, difensore del Comune di Porto Empedocle, si dichiara pienamente soddisfatta della pronuncia ottenuta, e aggiunge: “Si tratta di spese onerose che, per troppi anni ed in violazione delle norme di legge vigenti, sono state esclusivamente sostenute dal Comune. Il Tribunale ha accolto le richieste formulate dall’ente ricorrente chiarendo definitivamente che, per le prestazioni rivolte ai soggetti affetti da disabilità psichica accolti in strutture residenziali, sussista un concorrente obbligo ex lege in capo all’Azienda sanitaria, che da ora in avanti non potrà più ignorare”.

La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza emessa lo scorso 4 novembre dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale che, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 8 anni di reclusione Pasquale Di Salvo, 60 anni, già nella scorta del giudice Giovanni Falcone negli anni ’80, poi killer di Cosa Nostra contiguo alla famiglia di Bagheria, e poi collaboratore della giustizia. Di Salvo è imputato reo confesso dell’omicidio di Vincenzo Antonio Di Girgenti, ucciso ad Alessandria della Rocca, il 13 settembre del 1994. Di Salvo ha dichiarato di avere commesso l’omicidio come favore ai Panepinto di Bivona che avrebbero ritenuto la vittima come uno dei responsabili della morte di un familiare.

“Se il sindaco di Agrigento non ritiene di dover fare un passo indietro dimostri almeno di volerne fare uno avanti per uscire dal letargo amministrativo, fronteggiare le tante emergenze che attanagliano la città e dare risposte vere ai cittadini, restituendo serenità alle tante famiglie che da mesi attendono di dare una degna sepoltura ai propri cari senza nemmeno potersi permettere di portare un fiore. Dopo la nostra denuncia –  dello scorso aprile – sulla carenza di loculi nei cimiteri comunali pensavamo non dover tornare più sull’argomento, eppure continuiamo a ricevere segnalazioni, foto e video di bare accatastate in depositi e spazi di fortuna, a conferma di un’emergenza tutt’altro che rientrata”.
Lo afferma il coordinatore provinciale di movimento politico “Servire Agrigento”, Raoul Passarello a proposito dell’emergenza sepoltura al cimitero di Piano Gatta.
“Non basta essere vicini alle famiglie dei defunti intanto che si continua a brancolare nel buio, senza una vera idea di come uscire da questa emergenza, in un periodo in cui il caldo torrido rischia di rendere ancor più pericolosa e fuori legge la situazione sanitaria.
Di fronte ad una emergenza fuori controllo e al dramma che vivono centinaia di famiglie agrigentine riteniamo indispensabile uno scatto d’orgoglio del primo cittadino per imprimere un’accelerazione ai lavori di realizzazione dei nuovi loculi. Un primo importante segnale di attenzione per restituire decoro alle salme e iniziare a dare tempi di sepoltura degni di una città civile”.