Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 329 di 2800
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 329)

Su interessamento del presidente della Commissione Turismo al Consiglio comunale di Agrigento, Carmelo Cantone, l’Abba Associazione Bed and breakfast di Agrigento ha incontrato il sindaco Franco Miccichè. Il presidente dell’Abba, Leonardo Urso, a conclusione dell’incontro riferisce: “Abbiamo chiesto la riapertura immediata del parcheggio pluripiano di via Pietro Nenni, la cui chiusura sta provocando gravissimi disagi e danni economici ai residenti, alle attività commerciali e soprattutto alle strutture ricettive in via Atenea e nel centro storico. Il turista di oggi la prima cosa che ci chiede al momento della prenotazione è se abbiamo un parcheggio. Il Sindaco, pur comprendendo i gravi disagi, ha spiegato che il problema non è nè di facile nè di immediata soluzione; bisogna infatti riverificare l’agibilità e la sicurezza della struttura, precarie anche prima dell’incendio all’auto in dotazione al Comune. Miccichè spera che nell’arco di 15/20 giorni il parcheggio sia rimesso in funzione. Nel frattempo noi di Abba abbiamo proposto alcune soluzioni tampone, che il Sindaco ha valutato positivamente, adoperandosi all’istante per renderle praticabili. L’occasione è stata inoltre utile per evidenziare anche i soliti problemi della nostra città, primo fra tutti la pulizia. Abbiamo chiesto inoltre all’Amministrazione Comunale la de-stagionalizzazione degli eventi (non solo ad agosto), e soprattutto la programmazione in tempo utile ( come per i mercatini di Natale)”.

Da sabato prossimo 24 settembre a lunedì 26 si svolgerà l’edizione 2022 di “Sicilia in Bolle”, al Madison di Realmonte, a ridosso della Scala dei Turchi. L’iniziativa è organizzata dalla delegazione Agrigento-Caltanissetta, diretta da Lillo Trupia, dell’Ais Associazione Italiana Sommelier Sicilia. Il segretario regionale dell’Ais, Francesco Baldacchino, afferma: “Sicilia in bolle”, che ha una formula già rodata nel tempo, si arricchisce di produzioni e testimonianze perchè la Sicilia vanta oggi una pluralità stilistica che si accompagna ad un know how non indifferente. Tutto ciò esprime un valore che è percepito dall’utenza finale. ‘Sicilia in bolle’ è l’occasione per scoprire queste sfumature entrando in contatto diretto con i produttori”.

L’amministratore di un’azienda che commercia casalinghi all’ingrosso, nelle province di Caltanissetta e Catania, nelle dichiarazioni dei redditi per il triennio 2018-2020 avrebbe omesso di dichiarare al fisco entrate per 12 milioni di euro. E’ quanto emerso da un controllo della Guardia di Finanza nissena, che scrive: “L’attività di servizio ed il brillante risultato conseguito, inserendosi nel più ampio dispositivo finalizzato alla repressione degli illeciti di natura economico-finanziaria e alla tutela del settore delle entrate, è dimostrazione del continuo impegno profuso dai militari delle Fiamme Gialle nissene nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela della concorrenza”.

La Guardia di Finanza ha arrestato 13 indagati nell’ambito di un’inchiesta, intitolata “Carta bianca”, coordinata dalla Procura di Caltanissetta. 7 sono in carcere. Gli altri 6 sono ristretti ai domiciliari. Le indagini sono state eseguite su una famiglia destinataria di interdittiva antimafia che avrebbe utilizzato dei prestanome per ottenere contributi europei per l’agricoltura. Le somme erogate ai complici, per oltre 3 milioni di euro, sarebbero state poi intascate attraverso l’emissione di fatture false per operazioni inesistenti. I controlli hanno interessato circa 1.200 ettari di terreni nella zona di Nicosia, in un’area a cavallo tra le province di Enna e Catania. I reati contestati sono: interposizione fittizia, truffa, falso, reimpiego di capitali illeciti, e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, commessi nei territori di Centuripe, Regalbuto, Troina, Adrano, Catania e Randazzo. Sequestrate anche somme di denaro, due società e altrettanti complessi aziendali per un valore equivalente di 3 milioni di euro.

A Licata, nelle campagne, un allevatore di 33 anni ha trovato tre proiettili calibro 38 e un mazzo di fiori secchi davanti ad un suo ovile, in stato di abbandono. Lui ha sporto denuncia al locale Commissariato di Polizia. Informata la Procura di Agrigento. Avviate le indagini. Rilievi della Polizia scientifica sul posto. Proiettili e fiori sequestrati. L’allevatore interrogato: “Non ho alcun sospetto. Non ho mai ricevuto minacce”.

Ancora assalti criminali a vigneti a Canicattì. Ignoti si sono intrufolati in un vigneto in contrada “Taverna”, e hanno rubato circa 300 chili di uva da tavola, verosimilmente caricandoli in delle cassette. Il proprietario della coltivazione, un bracciante agricolo di 64 anni, ha sporto denuncia al locale Commissariato di Polizia. Indagini sono in corso. Recentemente altri episodi più o meno dello stesso genere si sono susseguiti nella zona, con il taglio vandalico e intimidatorio di centinaia piante di uva.

Ad Agrigento è accaduto che un immigrato di 23 anni, in possesso di droga nascosta in tasca, si è accorto di una pattuglia della Polizia, e per scappare si è lanciato giù dal muro di via Discesa Empedocle, innanzi al Liceo classico Empedocle. E’ caduto da parecchi metri su via Delle Torri, ha subito gravi ferite ed è stato ricoverato al reparto di Rianimazione dell’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento: fratture al bacino e ad un piede, e una lesione al fegato. E’ in prognosi riservata. E’ stato sottoposto ad un intervento chirurgico. In tasca gli sono stati trovati dalla Polizia Ferroviaria e dalla Squadra Mobile 80 grammi di hashish e un bilancino di precisione.

Ad Agrigento, nel giardino del bar Portapò, si è svolta una tavola rotonda per dibattere del dossier appena inviato al ministero della Cultura per la candidatura di Agrigento a capitale italiana della Cultura 2025. Sono stati presenti, tra gli altri, il sindaco Franco Miccichè, il presidente del Consorzio universitario, Antonino Mangiacavallo, e il responsabile dello staff di progettazione Roberto Albergoni.

Mentre l’ANCE Sicilia lamenta il mancato pagamento delle fatture delle imprese edili da parte di numerosi dipartimenti regionali, imputandone la colpa ai burocrati regionali e dichiarandosi pronta a denunciarli, ritenendoli personalmente responsabili di tutte le conseguenze civili e penali di tali comportamenti omissivi in questa particolare fase di grave crisi, un Dirigente Generale della stessa Regione Siciliana ha pignorato la Cassa Regionale.
Ed invero, l’Ing. A. P., originario di Cianciana, ha proposto un contenzioso contro la Presidenza della Regione Siciliana, contestando il conferimento dell’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento regionale tecnico dell’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità.
Il contenzioso vedeva vittorioso l’ing. A.P., invero il Tribunale di Palermo – Sezione Lavoro – e la Corte di Appello in secondo grado, condividendo le tesi difensive degli Avv.ti Rubino e Marino, accoglieva il ricorso condannando l’amministrazione regionale a ripetere la procedura di nomina in commento ed al pagamento delle spese giudiziali.
Pertanto, l’ing. A.P. invitava e sollecitava più volte l’amministrazione regionale al pagamento di quanto dovuto a titolo di spese giudiziali.
Tuttavia, i bonari tentativi non sortivano gli effetti sperati dal momento che i competenti uffici della Regione Siciliana non riscontravano in alcun modo la legittima richiesta di pagamento.
A questo punto, stante l’inerzia della macchina burocratica regionale l’ing. A.P., sempre con il patrocinio dell’avv. Rubino, si vedeva costretto a proporre un’azione esecutiva procedendo al pignoramento presso la Cassa Regionale della Regione Siciliana delle somme dovute dalla Presidenza della Regione Siciliana e dall’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità.
Tempestivamente la Cassa Regionale, in ragione della disponibilità economica in cassa della Regione Siciliana, dava positivo riscontro al pignoramento notificatole rendendo una dichiarazione positiva e quindi implicitamente attestava che il mancato pagamento era imputabile esclusivamente alla inefficienza dell’amministrazione regionale.
Infine, con ordinanza del 20 luglio 2022 il Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Palermo, in accoglimento della procedura esecutiva promossa, ha assegnato le somme pignorate, condannando la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità al pagamento di ulteriori spese giudiziali e ciò proprio a causa dell’inefficienza della burocrazia della Regione Siciliana.