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Come il Tar in primo grado nel 2018, adesso anche il Cga, il Consiglio di giustizia amministrativa, in secondo e ultimo grado, ha risposto no al ricorso presentato da alcuni residenti nella zona A di Agrigento confermando che contrada “Maddalusa” è stata, è e sarà una zona a non edificabilità assoluta, come sancito dal decreto “Gui Mancini” e dalle prescrizioni del Piano regolatore generale. I residenti hanno sostenuto come irragionevole, e priva di adeguata istruttoria e motivazione, l’inedificabilità assoluta in quella zona, poiché distante circa 5 chilometri dalla Valle dei Templi.

Ha prelevato le chiavi della Lancia Y della sorella, e insieme a due coetanei se ne sono andati a fare un giro. Un minorenne, forse per inesperienza, forse perché distratto, è andato a sbattere contro un muretto, lungo la via Francesco Macaluso a Racalmuto. I tre, tutti diciassettenni, studenti racalmutesi, sono rimasti feriti, e trasportati al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento.

Sia il conducente dell’utilitaria, che un amico hanno riportato lievi escoriazioni. Ma un altro ragazzo è stato ricoverato in prognosi riservata. E’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, e i medici gli hanno dovuto asportare la milza.

I carabinieri della Stazione di Racalmuto, nell’immediatezza, non hanno saputo nulla dell’incidente stradale. Sono stati avvisati dal personale del presidio ospedaliero di contrada “Consolida”, al momento dell’accesso dei tre racalmutesi feriti. Quindi hanno avviato le indagini. Il diciassettenne alla guida della vettura è stato dunque denunciato, in stato di libertà, alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo.

E’ stata emessa sentenza nell’ambito del processo frutto dell’inchiesta, sostenuta dalla Squadra Mobile di Agrigento, cosiddetta “Mosaico”, ruotante intorno a diversi episodi delittuosi commessi tra Favara e il Belgio. I sette imputati, arrestati il 15 settembre del 2020, giorno del blitz “Mosaico”, sono giudicati in abbreviato innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Claudia Rosini. Ai sette si contestano, a vario titolo, tre omicidi e due tentati omicidio e un traffico di armi e droga risalenti al periodo tra il 2016 e il 2018. Ebbene, è stato inflitto l’ergastolo ai favaresi Antonio Bellavia, 51 anni, e Calogero Bellavia, 33 anni, imputati degli omicidi di Mario Jakelich ucciso a Liegi in Belgio, e di Carmelo Ciffa, ucciso a Favara. I due Bellavia sono stati condannati solo per l’omicidio di Jakelich. Poi 14 anni sono stati inflitti a Calogero Ferraro, ritenuto uno dei componenti del clan Bellavia. Poi 5 anni e 4 mesi a Carmelo Nicotra, sopravvissuto ad un agguato a Favara. Poi 6 anni a Gerlando Russotto. E 2 anni e 4 mesi a Salvatore Vitello, imputato solo di ricettazione e incendio. E’ stato assolto con la formula “per non avere commesso il fatto”, Calogero Gastoni, 41 anni di Agrigento, per il quale la Procura ha proposto l’ergastolo per l’omicidio di Emanuele Ferraro, ucciso a Favara.

Per dovere di cronaca è necessario fare delle puntualizzazione in merito al consiglio comunale straordinario ed urgente del 31/05/2022, avente ad oggetto:
–       Proposta di presa d’atto del “Piano economico finanziario Servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani – anno 2022-2025
–       Determinazione Tariffe Tari anno 2022
A seguito dell’approvazione degli estremi di urgenza è stata aperta la discussione ed i consiglieri comunali intervenuti hanno puntualmente riportato  tutte le perplessità in ordine alla Proposta pervenuta da parte del Responsabile di servizio della PO n. 6, riscontrando nei vari documenti allegati degli errori nelle date e nei numeri delle delibere citate e delle carenze chiamate refusi da parte del Responsabile per non parlare delle differenze di cifre riportate nella proposta sulle tariffe Tari rispetto alla Proposta sul Pef che la dovrebbe precedere.
Si è cercato di far capire che ulteriori aumenti comporterebbero senza ombra di dubbio un peggioramento delle liquidità delle casse comunali, un ulteriore vessazione nei confronti dei cittadini con il risultato molto probabile di un evasione fiscale da parte dei contribuenti virtuosi a differenza di ciò che millantava il Sindaco Palumbo e l’attuale amministrazione in campagna elettorale, “una città nuova, che deve ripartire e rilanciarsi, sull’intero territorio provinciale e regionale” e che invece propone un aumento vertiginoso della tassa sui rifiuti, fino ad oltre 350 mila euro a carico dei contribuenti entro il 2025!
I consiglieri Comunali hanno tentato di spiegare che il servizio va migliorato, che vanno fatti i controlli dovuti, che deve essere rispettato il contratto e che l’amministrazione Comunale doveva e deve intervenire pesantemente e con urgenza.
Il piano proposto prevede di prendere atto che il costo venga così distribuito:
anno 2022 € 7.387.917
anno 2023 € 7.505.757
anno 2024 € 7.625.471
anno 2025 € 7.610.722
Ora non volendo questo Consiglio Comunale alimentare polemiche ulteriori, sicuri che l’invasione del Sig. Sindaco in Consiglio Comunale è stato un atto poco rispettoso, in quanto i toni e i termini usati non sono stati consoni ad un primo cittadino ne rispettosi di un consiglio comunale il quale fino al suo arrivo si era espresso civilmente, e che non ha fatto altro che fare responsabilmente, seppur nel pochissimo tempo a disposizione , il proprio lavoro, perché una “presa d’atto” se va sottoposta al voto del Consiglio comunale lo si fa perché va studiata per non essere approvata con errori dei quali il consiglio stesso, se omessi , ne sarebbe responsabile ed essere stati aggrediti a gamba tesa dall’irruzione del Sindaco ha generato uno spettacolo indecoroso per il quale porgiamo le nostre scuse a tutta la cittadinanza, augurandoci che il primo cittadino faccia lo stesso.
E’ giusto sapere per amore della verità che dopo l’interruzione ed alla ripresa dei lavori i consiglieri hanno tentato di riportare la seduta  ai toni consoni , così come categoricamente espresso dalla Presidente, e ad un dibattito costruttivo così come stava verificandosi quando gli stessi interloquivano in sua assenza con la giunta .
Il Consiglio Comunale ha cercato di spiegare al Sindaco le intenzioni a favore della collettività e gli obbiettivi che non sono null’altro che l’abbassamento dei costi dei Rifiuti.
Con l’Augurio che quanto accaduto non si verifichi più in quanto l’A.C. in consiglio è sempre un ospite gradito ma un ospite.

I Consiglieri: Fanara , Castronovo, Lentini, Bacchi , Nobile , Maglio , Zambito , Dalli Cardillo , Pitruzzella , Agnello, Nipo , Milazzo , Sorce , Lombardo, Vullo, Virone, Sanfratello, Indelicato , Cipolla , Montaperto

Nel corso dell’ultimo fine settimana, nell’ambito di un rafforzamento degli specifici servizi di vigilanza stradale in vista dell’imminente inizio della stagione estiva, la Polizia Stradale di Agrigento ha proceduto al deferimento di 3 soggetti alla locale Procura della Repubblica per guida in stato di ebbrezza alcolica.

Nello specifico un uomo, di 55 anni di Favara, e due giovani, di 26 anni di San Cataldo e di 24 anni di Raffadali, sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza alcolica, essendo stati trovati, ad Agrigento presso la località balneare di San Leone, con valori due e tre volte superiori al limite consentito per legge.

Il ragazzo di San Cataldo, in particolare, veniva fermato dopo un breve inseguimento, non essendosi arrestato all’alt intimatogli presso il posto di controllo.

Nel corso degli specifici servizi, in totale, sono state accertate 41 infrazioni, ritirate 3 patenti di guida e 1 carta di circolazione, sequestrati 2 veicoli, decurtati 90 punti-patente, rilevato un incidente stradale.

Nelle giornate scorse la Polizia di Stato ha denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento un trentenne agrigentino pregiudicato, resosi responsabile dei reati di ricettazione ed indebito utilizzo di carte di credito.

A seguito di denuncia di furto sporta da una donna licatese presso il locale Commissariato, si apprendeva che la stessa, recatasi presso l’ospedale di Agrigento per una visita ad un parente, si era accorta che ignoti, approfittando della sua distrazione, le avevano asportato il portafoglio dalla borsa. La parte offesa si avvedeva del furto solamente dopo qualche ora, allorquando le iniziavano ad arrivare i messaggi dagli istituti bancari che segnalavano l’utilizzo del bancomat e delle carte di credito. La donna, pertanto, provvedeva a bloccare tempestivamente le carte di credito.

Tuttavia,   aveva già subito la perdita di ingenti somme di denaro per prelevamenti al bancomat e per acquisti  presso esercizi commerciali agrigentini. Il personale del Commissariato licatese iniziava Immediatamente le attività investigative finalizzate all’individuazione dell’autore dei reati che, con diverse indagini effettuate nel capoluogo agrigentino anche con la collaborazione dei poliziotti dell’Ufficio Prevenzione e Soccorso Pubblico, permetteva la compiuta identificazione dell’odierno indagato, già noto per reati predatori. Al termine delle indagini, il Commissariato di PS di Licata trasmetteva alla Procura agrigentina una dettagliata informativa di reato con la quale si contestano i gravi reati a carico del predetto giovane.

La maggioranza dei Comuni aderenti all’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, non hanno ancora condiviso il debito da assumere a fronte del prestito dei 10 milioni di euro che la Regione Siciliana ha concesso all’Aica per agevolare e sostenere l’inizio delle attività di gestione pubblica del servizio idrico. Ebbene, a fronte di ciò interviene ancora una volta il Cartello Sociale, ovvero l’Ufficio del Lavoro della Diocesi, Cgil, Cisl e Ui, che denuncia: “Rinnegando se stessi, dopo essersi battuti a favore della gestione pubblica del servizio idrico, diversi sindaci della provincia di Agrigento stanno conducendo al fallimento la società consortile Aica, appositamente creata e da loro fortemente voluta. Il tutto con la complicità dell’assessorato regionale agli Enti Locali che non fa altro che offrire alibi e assist ai sindaci riottosi all’utilizzo delle risorse stanziate per fare decollare l’Aica. Probabilmente nella mente di qualcuno c’è un disegno preciso di tornare alla gestione privata, nonostante sia in corso un piano di risanamento e di investimenti pubblici per il rifacimento delle reti e l’ammodernamento degli impianti. A questo punto ognuno, in testa la politica, si assuma le proprie responsabilità nella consapevolezza che il fallimento della tanto auspicata gestione pubblica del servizio idrico non è certo la via migliore per tutelare gli utenti, i lavoratori, i creditori e le stesse amministrazioni locali. Infine è amaro constatare che siamo di fronte ad una pesante sconfitta della classe politica locale che non riesce a difendere gli interessi del territorio, a tutelare i suoi concittadini e che rischia di lasciare spazio alle scorribande di gruppi privati che vogliono mettere le mani su una risorsa fondamentale come l’acqua per ricavarne profitti nei prossimi decenni quando il prezioso liquido diventerà ancora più prezioso e la sua gestione andrà a discapito delle generazioni future”.

Era nell’aria ed è arrivata la conferma: nella lunghissima seduta di Giunta regionale che si è protratta fino a tarda notte, i manager della Sanità siciliana rimarranno al proprio posto fino al 31 dicembre prossimo.

Spariscono così le voci di un possibile rimpasto e del passaggio da direttori generali a commissari. Tra l’altro nei mesi scorsi era stato approvato un emendamento all’Ars attraverso il quale si bloccava la possibilità di un ricambio nei 180 giorni che precedono la fine dalla legislatura.

Il Manager dell’Asp di Agrigento Mario Zappia, dunque, rimane al proprio posto. Lo abbiamo avvicinato ed ha dichiarato testualmente: “Sono contento per questa proroga di altri sette mesi; ciò comporterà di utlimare le iniziative che abbiamo in itinere senza quella premura assillante che poi alla fine fa brutti scherzi. Non abbiamo la bacchetta magica, ma lavoreremo per come abbiamo sempre fatto con la finalità di rendere meno tortuoso il percorso della sanità nel nostro territorio”.

 

Ad Agrigento, in prossimità del mare, in contrada Maddalusa, ignoti hanno forzato un infisso, sono entrati dentro la sede della Lega Navale, e dopo avere rovistato dappertutto hanno rubato ciò che hanno trovato utile, ovvero un monitor per proiezioni. E’ stata sporta denuncia alla Polizia. Indagini sono in corso anche avvalendosi di eventuali video delle telecamere di sorveglianza nella zona. I danni alla struttura sono più ingenti del bottino.

Aggiudicati gli interventi di manutenzione straordinaria programmati dal settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio di Agrigento che riguardano alcune strade provinciali che collegano i comuni di Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro e San Biagio Platani. I lavori serviranno a migliorare la viabilità della SP 19-A “S. Elisabetta – S. Angelo Muxaro – S. Biagio Platani e della SP 19-C “dir. Sant’Angelo Muxaro”.

L’appalto è stato aggiudicato all’ A.T.I. con capogruppo l’impresa Restivo Costruzioni s.r.l ed Associata l’impresa Comar s.r.l, con sede ad Agrigento, che ha offerto il maggior ribasso sui prezzi unitari per un importo contrattuale complessivo pari ad € 665.000,00 oltre IVA. I lavori riguardano gli interventi urgenti di manutenzione che si renderanno necessari per un anno a partire dalla data di consegna dei lavori.

Il progetto esecutivo dei lavori, realizzato dal settore Infrastrutture stradali, è stato approvato lo scorso dicembre utilizzando un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture.

I lavori prevedono anche il pronto intervento, la reperibilità e disponibilità di mezzi e manodopera per le emergenze anche in orari notturni oltre allo sgombero di materiale alluvionale e detriti dalla sede stradale. L’esecuzione dei lavori è fissata in 365 giorni consecutivi e continui, a decorrere dal giorno del verbale della consegna dei lavori.