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Ad Agrigento è accaduto che lungo il viadotto Morandi un’automobile Fiat Panda si è ribaltata scontrandosi con un’altra automobile. Ebbene, il conducente, come rilevato dai successivi esami etilici, è stato ubriaco alla guida. Si tratta di un uomo di 38 anni di Porto Empedocle. I Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile lo hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento per guida in stato di ebbrezza. Tutti illesi i coinvolti nel sinistro.

Lo scorso 4 agosto un incidente stradale lungo la tangenziale di Messina ha provocato un morto e alcuni feriti. E’ stato un tamponamento. La vittima è Giacomo Manganaro, 62 anni, di Santo Stefano Medio, in provincia di Messina, residente a Cassano D’Adda. Ebbene, adesso Polizia stradale e Carabinieri hanno arrestato in carcere un giovane di 21 anni della provincia di Catania indagato per omicidio stradale aggravato dallo stato di alterazione psicofisica, dalla mancanza della patente, oltre che dal mancato rispetto delle norme del codice della strada. Lui avrebbe viaggiato ad elevata velocità alla guida di un Suv Porsche, e avrebbe tamponato violentemente l’auto sulla quale sedeva la vittima insieme ad altri familiari lievemente feriti.

Una giovane laureata in giurisprudenza residente a Palermo – M. M. di anni 33 – ha partecipato al concorso bandito dal Ministero della Giustizia per l’assunzione di n. 2.329 funzionari.
La concorrente, avendo superato tutte le prove selettive, è risulta vincitrice del concorso.
Tuttavia, l’Amministrazione ha omesso di attribuirle il punteggio relativo allo stage formativo dalla stessa espletato presso il Tribunale di Milano.
Per effetto della mancata valutazione di tale titolo, alla candidata è assegnata una posizione nella graduatoria di merito nettamente inferiore a quella cui avrebbe avuto diritto.
La concorrente, pertanto, difesa degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha impugnato gli atti del suddetto concorso, proponendo apposito ricorso innanzi al TAR Lazio.
In particolare, con il ricorso, è stato rilevato come la mancata valutazione del suddetto stage formativo sia palesemente illegittima e si ponga in contrasto con il bando.
Peraltro, con il ricorso, è stato dedotto che anche laddove – per mera ipotesi – la ricorrente non avesse correttamente dichiarato il possesso del suddetto stage formativo, il Ministero avrebbe dovuto, quanto meno, concedere il soccorso istruttorio alla concorrente, consentendole la necessaria regolarizzazione documentale.
Frattanto, l’Amministrazione sulla base del punteggio illegittimamente attribuito alla concorrente ha assegnato alla stessa una sede di lavoro sita in Sardegna.
L’assegnazione in altra regione avrebbe costretto la candidata ad allontanarsi notevolmente dalla propria residenza, dai propri affetti e dai propri interessi nonchè a sostenere ingenti costi per il trasferimento in Sardegna.
Pertanto, con appositi motivi aggiunti, la ricorrente, difesa sempre dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha impugnato gli atti a mezzo dei quali la stessa è stata assegnata in Sardegna, rilevando che nel caso di corretta attribuzione del punteggio la stessa sarebbe stata assegnata ad Agrigento.
Il Presidente del TAR Lazio Roma sez. IV, con Decreto Cautelare, condividendo le tesi degli avv.ti Rubino e Impiduglia, ha sospeso gli atti impugnati.
Per effetto di tale Decreto la ricorrente non dovrà prendere servizio in Sardegna.

Prima del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, poi quella del sindaco di Agrigento Francesco Miccichè.

Micciché ha siglato l’ordinanza che vieta l’accensione dei falò sulla spiaggia, ma anche la detenzione e il trasporto di materiale idoneo all’accensione di fuochi, e di bevande alcoliche. Vietato anche creare accampamenti, “produrre suoni molesti” e “manifestazioni pubbliche o eventi aggregrativi se non autorizzati da Prefettura e Comune”.

Ecco cosa non dovrà accadere, per legge, la notte (e dintorni) di ferragosto:

Dalle ore 8 di oggi e fino alle ore 6 di giorno 16, su tutte le spiagge di Agrigento, per chiunque vi si trovi o eserciti un’attività commerciale di qualunque tipo, è vietato il trasporto e la detenzione di legna, carbone, carbonella o qualsiasi altro materiale che possa anche astrattamente servire all’accensione dei fuochi; vietato la collocazione, a qualsiasi titolo, di tende e apparecchiature per il campeggio, il pernottamento e il bivacco. Naturalmente vietato il trasporto e la detenzione di oggetti contudenti atti ad offendere l’incolumità fisica; accendere i fuochi sulla spiaggia, utilizzare apparecchiature a fiamma libera o elettriche che producano faville. Vietate le attività pirotecniche, accensione di fuochi d’artificio compresi, se non preventivamente autorizzati. Vietato – stando sempre all’ordinanza firmata dal sindaco Franco Micciché – produrre suoni molesti con autoparlanti e amplificatori o comunque rumori che possano arrecare pregiudizio. Vietate le manifestazioni pubbliche o gli eventi aggregativi di qualunque tipo se non espressamente autorizzati da Prefettura e Comune.

Su tutto il territorio comunale viene, inoltre, fatto divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 2 alle 6 di domani, di Ferragosto e del 16, corrispondenti a stanotte, domani notte e quella del 15 agosto. Vietata – continua l’ordinanza del primo cittadino – la vendita e somministrazione di bevande, di qualsiasi tipo, in bottiglie o bicchieri di vetro o in lattine e contenitori in metallo, o di altro materiale potenzialmente utilizzabile come strumento atto ad offendere o a turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico.

A carico dei fruitori dei locali e degli spazi pubblici, Micciché ha posto il divieto di gettare, o abbandonare per terra, carte e qualunque tipo di rifiuto, liquidi, lattine, bottiglie e altri oggetti che costituiscono pericolo e pregiudizio per il decoro della città. Vietati comportamenti che possano deturpare o limitare la fruibilità collettiva, bivaccare o usare luoghi e spazi pubblici e privati come siti di deiezioni. Vietato consumare pasti non veloci, banchettare, abbandonando rifiuti, nei luoghi pubblici.

La violazione di anche uno solo di questi divieti farà scattare, se il fatto non costituisce reato, una sanzione amministrativa che va da 100 a 500 euro.

Sono cinquantaquattro in totale gli ausiliari specializzati cui l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento si accinge a conferire un nuovo incarico fino alla data del prossimo 31 dicembre con possibilità di proroga in funzione delle esigenze aziendali. Nel dettaglio, diciassette saranno impiegati presso il presidio ospedaliero  “Giovanni Paolo II” di Sciacca, undici al “San Giovanni di Dio” di Agrigento, sei al “Fratelli Parlapiano” di Ribera, cinque al “Barone Lombardo” di Canicattì, tre al “San Giacomo D’Altopasso” di Licata, otto presso il Distretto Sanitario di Agrigento, tre in quello di Licata ed uno alla farmacia territoriale.

Gli organici aziendali si potenziano anche con l’arrivo di nuovi collaboratori professionali sanitari – assistenti sanitari di categoria D. L’ASP di Agrigento ha infatti approvato la graduatoria che include trentadue candidati e dalla quale attingerà i professionisti per il conferimento di incarichi e supplenze.

“Il cimitero di Piano Gatta di Agrigento è un cantiere fermo con le quattro frecce. Un contesto di inaccettabile degrado e abbandono. Nonostante le continue rassicurazioni da parte dell’Amministrazione comunale i nuovi loculi non sono ancora pronti mentre non si placa la rabbia e l’indignazione delle famiglie dei defunti che da tempo attendono di dare una degna sepoltura ai propri cari.
Va bene che Agrigento è la terra di Pirandello, però c’è un limite anche ai paradossi. Nell’ambito della rimodulazione dei giorni e delle fasce orarie delle visite al pubblico, prevista per il mese di agosto, per sopperire alla mancanza di personale accade che la giornata di oggi, venerdì 12 agosto, sia stata “depennata” dal calendario delle visite. Di fatto, oggi, il cimitero non è ufficialmente né chiuso, né aperto. Una confusione totale in un contesto di pressapochismo e incapacità gestionale. Nel frattempo, le salme in attesa di sepoltura rimangono da mesi accatastate dentro un magazzino, senza pietà alcuna”.
Lo afferma il coordinatore provinciale del movimento politico “Servire Agrigento”, Raoul Passarello.

Ad Aragona è lutto cittadino. La città perde uno dei suoi figli migliori, Angelo Graceffa, 39 anni perito ieri l’altro in un incidente con la propria moto nei pressi di Sciacca. Un incidente che non ha dato scampo a lui e alla sua compagna, Sofia Giummo, 35 anni, mamma di due bimbi in tenerissima età, entrambi sbalzati dalla sella della moto sull’asfalto che ha messo la parola fine alla vita di Sofia, mentre per Angelo la sofferenza atroce è durata qualche ora in più, finita all’ospedale di Palermo ieri notte.

Oggi pomeriggio i funerali. Alle 16,30 nella Chiesa Madre di Aragona, i cittadini potranno rendere l’ultimo saluto ad Angelo. Alle 15, nella Chiesa del Santissimo Crocifisso di Pergusa si terranno i funerali per Sofia.

Giuseppe Pendolino, sindaco di Aragona, ha voluto ricordare Angeo Graceffa con un post sui social. Dice: “Siamo sconvolti, Angelo era uno dei migliori figli di Aragona; un ragazzo d’oro e un ortopedico di fama. Era riuscito a costruire una bella carriera professionale, ma non aveva mai dimenticato la sua realtà. Lavorava all’ospedale di Enna, ma aveva uno studio anche ad Aragona e ad Agrigento ed era sempre disponibile con tutti. Ci stringiamo tutti attorno al papà, un rappresentante commerciale, e alla mamma, una professoressa, entrambi andati in pensione da poco tempo. Sono persone stimate in tutta Aragona e non solo. E ripeto, stanotte è venuto a mancare uno dei migliori figli di questa città”.

Anche il primario del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Enna Umberto I, Arcangelo Russo, ha voluto ricordare Angelo in questo modo: Angelo era un ragazzo amato trasversalmente da tutti. Non ha mai fatto una distinzione fra un poliziotto o un carabiniere, un muratore o un professore, un calciatore o un direttore. Quello che aveva da fare lo faceva, e quello che aveva da dire lo diceva, nel massimo rispetto ma con la massima schiettezza e semplicità. Semplice, si, era un ragazzo semplice”.

 

La Funzione Pubblica CGIL di Agrigento scrive al presidente dell’E.C.U.A. “Empedocle Consorzio Universitario Agrigento”, Onorevole Nenè Mangiacavallo chiedendo formalmente:

 

  1. l’attivazione delle procedure per la formulazione di tutti gli Atti Amministrativi propedeutici alla trasformazione dei Contratti da Tempo Determinato a Tempo Indeterminato, così come già richiesto subito dopo l’insediamento dell’attuale Presidente e Consiglio di Amministrazione;

 

  1. la liquidazione ed il conseguente pagamento di tutte le spettanze accessorie anni 2020 e 2021, coperti dagli Istituti contrattuali approvati nelle relative riunioni di Contrattazione Decentrata.

Ieri mattina ad Agrigento, su iniziativa della segreteria provinciale della FP CGIL, dichiara il Coordinatore Provinciale delle Funzioni Locali Pietro Aquilino, si è svolta una Assemblea che ha visto la partecipazione della quasi totalità dei dipendenti, in servizio presso l’ E.C.U.A. di Agrigento.

Durante i diversi e qualificati interventi sono venute fuori:

 

  • da un lato la grande amarezza e preoccupazione, per la mancata stabilizzazione dei dipendenti con Contratto a Tempo Determinato, in possesso dei requisiti di cui all’art. 20 comma 1 del D.lgs. 75/2017 così detta Legge Madia, considerato, ormai, il lungo periodo di tempo trascorso dalla data di insediamento dell’attuale Consiglio di Amministrazione. disattendendo gli impegni precedentemente presi, lamentando inoltre il perdurante fermo Amministrativo-Gestionale di talune figure apicali, provocando inevitabili gravi ritardi nella formulazione degli Atti propedeutici alla trasformazione dei già citati contratti di lavoro del personale interessato:

 

  • dall’altro lato l’inerzia del Consiglio di Amministrazione per la mancata autorizzazione alla firma definitiva dei C.D.I. anni 2020, 2021 dei quali sono già state firmate le relative pre intese ed espressi i relativi pareri positivi del Collegio dei Revisori Contabili.

 

Pietro Aquilino dichiara inoltre che tolti gli Enti in Dissesto Finanziario, l’ECUA è l’unico Ente in provincia di Agrigento a non avere provveduto alla trasformazione dei contratti dei dipendenti con Contratto a Tempo Determinato Part-time.

Marco Vullo, Assessore alla digitalizzazione al Comune di Agrigento a margine della presentazione oggi alla stampa e alle associazioni esprime vivo compiacimento per la nuova App Agrigento comune digital che darà una ulteriore spinta al processo di digitalizzazione e innovazione tra cittadini e l’ente locale.

Agrigento diventa finalmente un comune digital, voglio sottolineare che questo è veramente il primo percorso chiaro e determinato per garantire con l’App Agrigento comune digital al cittadino una serie infinita di servizi, informazioni, news, tutto a portata di clic.

Finalmente il cittadino non avrà più barriere, scaricando l’App dal play store , o Apple play, o cliccando agrigento.comune.digital il cittadino potrà usufruire di una infinità di servizi, voglio ricordare che l’App è dinamica ed in continua evoluzione quindi anche le segnalazioni o eventuali disservizi potranno essere segnalati dagli utenti per efficientare i servizi.

Gli stessi esercenti si potranno registrare e avranno visibilità all’interno dell’App, basta un semplice smart phone, scaricare l’applicazione per avere dettagliatamente tutti i servizi disponibili, e connettendosi si avranno informazioni precise su tutto quello che il cittadino chiede a un’amministrazione in tema di servizi , news e risposte alle proprie esigenze.

Il comune di Agrigento in questi due anni con un lavoro costante si è aperto a un percorso di innovazione e digital che vede finalmente il cittadino soggetto attivo nei processi di democrazia digitale protagonista e coinvolto nelle richieste e nelle informazioni burocratiche, personali, della salute e di tutto quello che offre la città.

Agrigento e gli agrigentini seguono la strada della cultura digitale che è fondamentale per semplificare la vita a tutti, tra l’altro questa App può essere utilizzata dai turisti: avranno a disposizione i punti di interesse culturale,turistici,le manifestazioni , gli eventi e tutto quello che offre la città.

Infine annuncio che a breve anche il sito istituzionale del Comune sarà completamente rinnovato secondo i parametri dell’Agid, questo darà agli utenti informazioni rapidi, veloci e di facile consultazione , un altro tassello che spinge sempre di più all’implementazione digitale Agrigento.”

Il gip del tribunale di Agrigento Micaela Raimondo, accogliendo la richiesta della Procura di Agrigento guidata dal facente funzioni Salvatore Vella, ha disposto il sequestro preventivo di 4.524,31 euro e del distributore di carburanti di proprietà della società “La Carmen Srl” in contrada Orlando-Piano Romano, a Licata.

Il gestore del distributore, Angelo Cosentino, 45enne del posto, è indagato per illecita miscelazione del gasolio per autotrazione (utilizzabile soltanto per alimentare i  propri mezzi di trasporto stradali) e gasolio marino (carburantenon sottoposto ad accisa, utilizzabile soltanto per alimentare mezzi navali che navigano oltre le acque territoriali). L’illecita miscelazione del “carburante per autotrazione” con il “gasolio marino”, erogato fraudolentemente al pubblico dal distributore gestito da Angelo Cosentino, oltre a causare un danno per l’erario per un importo complessivo di € 4.524,31 (per evasione dell’imposta), poteva influire negativamente sulla funzionalità dei veicoli che lo utilizzano, potendo arrivare a causare anche seri danni per i motori delle autovetture e dei motoveicoli di più recente costruzione.

Il Gip di Agrigento ha riconosciuto la sussistenza del fumus del reato del reato ipotizzato dal pubblico ministero, fondato sulla complessa e approfondita attività d’indagine svolta dal personale dell’ADM (Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli) – Ufficio e Sezione antifrode di Porto Empedocle, che ha anche eseguito materialmente il sequestro del distributore di carburanti e dei conti correnti dell’indagato, difeso dall’avv. Giuseppe Glicerio