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Venerdì 29 aprile alle ore 17:00, all’Hotel Federico II Central Palace, via Principe di Granatelli, 60 – Palermo, verrà presentato il libro di Federico Sinopoli STORIA MASSONICA DELLA P2 – novità editoriale pubblicata da Edizioni Tipheret nella collana Geburah.
Una storia della P2 come non l’avete mai sentita raccontare. Non più l’inchiesta giornalistica, le pastrocchie del potere politico italiano oppure una storia giudiziaria, bensì uno sguardo dall’interno, come gli aderenti al Grande Oriente d’Italia hanno vissuto la predominanza gelliana e l’indifferenza della classe dirigente massonica. Una visione del tutto nuova, in grado di aprire nuove prospettive e far guardare in una luce diversa l’intera vicenda.
Dopo il benvenuto di Antonio Recca, Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia e la breve presentazione del volume del libraio Nicola Macaione, dialogheranno sull’argomento trattato nel libro:
l’autore Federico Sinopoli e il giornalista e scrittore Beniamino Biondi.
Concluderà l’incontro Giuseppe Trumbatore, Gran Tesoriere del Grande Oriente d’Italia.

Sei mesi di reclusione e 200 euro di multa: il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Wilma Angela Mazzara, ha condannato il noto pittore agrigentino Gerlando Poni, 67 anni, a tutti noto come Rino, per l’accusa di furto aggravato.

L’artista, chiamato in città “maestro Pony”, noto non solo per le sue tele eccentriche vendute per strada e alle fiere da decenni ma anche per le sue performance nel campo musicale, nel 2017 rivelò di vivere in condizioni di indigenza e di non riuscire a pagare acqua e luce tanto che fu avviata una raccolta di fondi per aiutarlo mediante l’acquisto di quadri.

Due anni prima, tuttavia, il 7 settembre del 2015, la polizia municipale insieme ai tecnici di Girgenti Acque aveva eseguito un controllo nella sua abitazione accertando che aveva sottratto acqua da una condotta pertinente alle rete idrica.

Nei confronti di Poni, che ha nominato come difensori gli avvocati Daniele Re e Agnesa Neculai, il giudice ha concesso le attenuanti generiche.

Lutto nell’imprenditoria ad Agrigento. E’ morto prematuramente, vittima di un male contro cui ha lottato da tempo, Salvatore Pagano, 58 anni, storico imprenditore, proprietario del ristorante “Albatros”, a San Leone, al Viale delle Dune. Si è spento circondato dall’affetto dei suoi cari e amici più stretti. Lo si ricorda per l’intraprendenza, la dedizione al lavoro, con sacrificio, per il senso di responsabilità e le capacità umane. I funerali di Salvatore Pagano saranno celebrati domani, sabato 23 aprile, ad Agrigento, nella chiesa Don Guanella nei pressi dello stadio Esseneto, alle ore 15. Alla famiglia vivissime condoglianze dagli editori, dal Direttore Lelio Castaldo e dallo staff di sicilia24h.it.

“Metto a disposizione dell’amministrazione comunale di Licata 15.000 euro per consentire l’organizzazione dei festeggiamenti in onore del patrono Sant’Angelo”. Ad annunciarlo è Marcello Giavarini, che ha accolto subito l’appello che il sindaco di Licata Pino Galanti ha rivolto agli imprenditori. “Credo sia doveroso da parte mia, come ho già fatto a Natale, contribuire all’organizzazione – è il commento di Marcello Giavarini – della Festa di Maggio dedicata a Sant’Angelo. Bisogna restituire ai licatesi la tradizione, la fede, la devozione nei confronti del patrono e comprendo bene lo sforzo che sta facendo l’amministrazione comunale. Io ho vissuto a lungo all’estero e la festa patronale mi è mancata. Mi rendo conto bene quanto sia importante questo momento di raccoglimento, utilissimo per creare uno spirito di comunità. Sono ben lieto, quindi, di donare alla Città di Licata 15.000 euro per l’organizzazione della festa”.

Poste Italiane partecipa alla Giornata Mondiale della Terra (Earth day) nel 52esimo anniversario dalla sua istituzione da parte dell’ONU, oggi venerdì 22 aprile, conferma l’impegno ad avere un approccio responsabile per le proprie attività sul territorio della provincia di Agrigento e a diffondere una cultura di tutela dell’ambiente attraverso comportamenti consapevoli nell’uso dell’energia e delle altre risorse naturali.

Sul fronte delle emissioni di anidride carbonica, Poste Italiane si è impegnata entro il 2025 ad una riduzione del 30% e nel 2030 al raggiungimento della Carbon Neutrality, cioè il bilanciamento tra le emissioni di gas serra generate e quelle riassorbite attraverso il piano di rinnovo della flotta aziendale. Entro il 2024, inoltre, è prevista la totale sostituzione del parco veicoli di Poste Italiane per un totale di 26mila mezzi green.

In provincia di Agrigento sono 41 i mezzi a benzina a basse emissioni i mezzi a disposizione dei portalettere che ogni giorno percorrono migliaia di kilometri per la consegna della corrispondenza e pacchi.

Diversi anche gli interventi immobiliari realizzati che hanno portato a un forte efficientamento energetico nel territorio.

Protagonisti della svolta green anche gli oltre 70 Uffici Postali della Provincia di Agrigento: di cui 24 sono stati ristrutturati in ottica smart building e 32 sono stati oggetto di installazione di luci led. Un impianto fotovoltaico è in corso di realizzazione.

Proprio attraverso queste iniziative concrete Poste Italiane vuole confermare la rilevanza dei temi ambientali e ribadire l’impegno per diventare un’azienda a zero emissioni nette entro il 2030.

Il premio speciale dell’Oscar di Bilancio 2021, l’ingresso per il terzo anno consecutivo nell’ indice Dow Jones Sustainability Europe Index nel 2021 Corporate Sustainability Assessment e il primo posto nell’ESG GLOBAL SCORE il nuovo indice MIB® ESG (Environmental, Social and Governance), sono solo alcuni degli importanti traguardi raggiunti dall’Azienda per l’attenzione posta ai temi ESG e l’integrazione all’interno della propria strategia di business.

Questi prestigiosi riconoscimenti assumono maggiore significativo se si considera la rigorosità dei criteri di valutazione economici, sociali e ambientali adottati su tutto il territorio nazionale.

Sequestro preventivo da 100 mila euro ad un imprenditore di Licata, Angelo Lanzone di 55 anni, titolare di una ditta di agenti di commercio, già rinviato a giudizio per evasione fiscale. A disporre il sequestro, su richiesta del procuratore capo facente funzione Salvatore Vella, è stato il giudice per le indagini preliminari Micaela Raimondo.

La tenenza della Guardia di finanza di Licata, che si era occupata delle indagini, ha congelato i conti e le carte dell’imputato, recuperando – secondo quanto viene reso noto dalla Procura – parte delle somme. La prima udienza del processo è stata fissata, al tribunale di Agrigento, per il 14 settembre.

L’attività investigativa dei militari delle Fiamme Gialle della tenenza di Licata, che è coordinata dal capitano Gionbetti, è stata un’attività di indagine pura. Non ci sono state denunce o segnalazioni appunto, ma i finanzieri si sono mossi sulla base di alcuni sospetti ed incongruenze di carattere fiscale. Dopo il rinvio a giudizio dell’imprenditore, è arrivato – su richiesta del procuratore capo facente funzione Salvatore Vella e siglato dal gip del tribunale di Agrigento – il sequestro preventivo.

A Porto Empedocle i Carabinieri hanno arrestato un uomo di 53 anni per molestie e minacce a danno dell’ex moglie, di 46 anni, tra lettere minatore riposte sul parabrezza dell’automobile di lei, e continue telefonate. Lui è stato sorpreso dai Carabinieri nei pressi dell’abitazione della donna in possesso di una cesoia da siepe e di due cacciavite. E’ stato subito sottoposto a perquisizione personale e veicolare. Poi le manette.

Il parlamentare regionale del PD Michele Catanzaro al fianco dei consiglieri Giglio, Palmeri, Arnone e Licata del Comune di Naro, che con una mozione hanno manifestato forti preoccupazioni in merito alla paventata realizzazione in contrada Grotticelle di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi/non putrescibili e chiedono alle autorità preposte una più approfondita valutazione di tale ipotesi.

“Si tratta di un’area che doveva essere oggetto di esclusivo ripristino ambientale – dice Catanzaro – con piantumazione di alberi e rinverdimento delle scarpate, così come annunciato in precedenza dall’Amministrazione comunale. È opportuno fare una più approfondita analisi prima di programmare una discarica in un sito vocato ad insediamenti produttivi di qualità come l’Uva Italia Igp”.

Il parlamentare è intervenuto con un’apposita interrogazione al governo regionale e presso il Dipartimento regionale ambiente dell’Assessorato al territorio, sia con la richiesta di fare una più attenta valutazione, sia per sottolineare che il territorio in questione, al confine con i territorio comunali di Canicattì e Castrofilippo, è inoltre sede di insediamenti abitativi nel periodo estivo e che sarebbe inopportuno e insostenibile, dal punto di vista ambientale, farvi un centro di raccolta di rifiuti.

Lo strumento del reddito di cittadinanza non sembra esser davvero servito agli scopi di consentire il deceleramento dei processi di esclusione e di emarginazione sociale e favorire la competitività del lavoro.

Introdurre un sussidio sganciato dal lavoro salariato ha addirittura portato a effetti inversi rispetto a quelli desiderati, ossia a una diminuzione dell’offerta di lavoro, specie con riferimento agli impieghi meno qualificanti.

I costi, insomma, superano i benefici.

Certamente il primo limite è stato dato dal mancato adeguamento funzionale dei Centri per l’impiego, oggi in affanno anche per carenza di organico, passaggio necessario fin dall’adozione della misura di sostegno eppure ampiamente sottovalutato.

Si aggiunge l’esposizione a fenomeni elusivi (sono tantissimi i percettori che contestualmente svolgono attività lavorativa in nero).

Meritocrazia Italia ha già avanzato le proprie proposte per il ripensamento del sistema degli ammortizzatori sociali e del reddito di cittadinanza, da mutare in sistema di ‘reddito di inserimento’ in funzione di recupero di una concreta politica e attività di avviamento al lavoro e con previsione di durata non superiore ai 18 mesi.

Occorre, però, puntare anzitutto sull’efficientamento dei Centri per l’Impiego.

Si potrebbe pensare, in questo senso, di sfruttare le competenze delle frammentate agenzie di lavoro interinale, mettendo a disposizione dei Centri per l’Impiego i loro corposi database (ove, da oltre 20 anni, confluiscono offerte di lavoro di tutto il territorio nazionale), con adeguati accordi negoziali. Sarebbe sufficiente costruire uno sharepoint condiviso di dati, coniugando il sistema dei Centri dell’impiego entrato a regime con quello dei privati, anche semplicemente per le sole offerte. Dopo una prima fase di sperimentazione, si dovrebbero far confluire i dati in un unico database centrale.

L’abbinamento tra domanda e offerta di lavoro sarebbe di molto agevolata se convogliato in catalizzatori (prima sharepoint e poi in un single entry point) gestiti a livello unitario-nazionale, settore per settore.  

Si propone altresì di

ampliare gli incentivi previsti per chi assume percettori di reddito di cittadinanza, con semplificazione nell’applicazione e risparmio effettivo per le aziende;

implementare il ricorso ai percettori da parte degli enti locali per lo svolgimento di attività di interesse collettivo, sin dalla prima del sussidio;

– prevedere un sistema di trasmissione dei dati di offerta lavoro delle agenzie al sistema centrale del ANPAL nazionale, abbattendo in tal modo anche il fenomeno della fittizia intermediazione.

A seguito del sit in promosso dal Cartello Sociale della provincia di Agrigento sulla situazione in cui versa la Consortile AICA, una delegazione del Cartello ha incontrato il Vice Prefetto vicario dr.ssa Giovanna Termini. Alla rappresentante del Governo sono state illustrate le motivazioni che destano serie preoccupazioni sul futuro di AICA. In particolare sono state evidenziate le dinamiche intestine che ne impediscono il pronto decollo di una gestione che è stata scelta e voluta a grande maggioranza degli stessi sindaci agrigentini.

Il Cartello ringrazia per la presenza il primo cittadino di Favara, unico Comune presente all’incontro e nel contempo constata la latitanza dei sindaci e del presidente dell’AICA. Forse sono queste, le premesse di un disegno volto a fare abortire l’esperienza della gestione pubblica del servizio idrico, voluta fortemente per ottenere un’ organizzazione virtuosa e continuità nell’approvigionamento dell’acqua?

Il Cartello, dopo avere ringraziato la Prefettura per la vigile attenzione con cui ha sempre seguito la vicenda, ha chiesto la convocazione di un tavolo alla presenza dell’assessore regionale all’Energia e di quello alle Autonomie Locali al fine di scongiurare esiti nefasti che rischiano di ripercuotersi sui cittadini, sulla puntualità del servizio e sui costi dello stesso. Da parte del vicario del prefetto è stata assicurata la massima disponibilità a definire un quadro di certezze che possa scongiurare eventuali conseguenze pesanti sul piano igienico, sanitario e sociale.

Le proposte del Cartello saranno riportate a S.E. il prefetto di Agrigento perché, come sempre ha fatto, possa intervenire per agevolare una soluzione volta a garantire un servizio idrico integrato efficiente ed equo.