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La Polizia Municipale e il personale delle imprese della nettezza urbana hanno multato per 600 euro ciascuno 7 commercianti della via Atenea perché non hanno praticato la raccolta differenziata gettando nei sacchetti della spazzatura di tutto, tra plastica, carta, cartone, contenitori e bottiglie di vetro. Ciò è stato riscontrato nel controllo del contenuto dei sacchetti. I controlli dello stesso genere proseguiranno.

Per Catanissetta e Agrigento, unitamente alle loro province, domani arà una giornata da “bollino rosso”. Secondo la Protezione civile regionale, infatti, l’Agrigentino e il Nisseno saranno caratterizzati da un livello di pericolosità alta e di allerta rossa per il rischio incendi.

Le fiamme già in questi giorni hanno divorato ettari su ettari di territorio e la possibilità è che continui ad accadere, con roghi che hanno a volte anche raggiunto pericolosamente le case. Secondo il bollettino, tuttavia, le temperature “saranno in sensibile diminuzione nei valori massimi, con valori localmente elevati sulla Sicilia meridionale, ed aree ioniche”.

La Protezione civile invita quindi gli enti sul territorio ad attuare i piani di emergenza per quanto riguarda il rischio di roghi che potrebbero, come evidente, arrecare rischi alla popolazione.

 

2.082 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 12.885 tamponi processati. Ieri erano 2.772. Il tasso di positività è al 16%, in aumento rispetto al 15% di ieri. La Sicilia è al quinto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 102.387 con un decremento di 6.924 casi. I guariti sono 8.986 e 20 le vittime, che portano il totale dei decessi a 11.946. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 636, in terapia intensiva sono 30.

Questi i dati nei Comuni capoluogo: Palermo 424, Catania 386, Messina 387, Siracusa 160, Trapani 222, Ragusa 117,  Caltanissetta 103, Agrigento 237, Enna 46. (ANSA).

Un incendio è divampato a Monserrato nel primo pomeriggio di oggi e le fiamme stanno devastando tutto ciò che incontrano. Il pericolo è in agguato in quanto le fiamme, partite da un terreno incolto, si avvicinano pericolosamente verso le abitazione del popoloso quartiere agrigentino.

In aggiornamento.

 

 

Indagini a tutto campo per fare luce sull’omicidio di Massimo Canfora, 56 anni, trovato senza vita questa mattina nella sua abitazione di via Nenzi, a Letojanni (Messina). L’uomo che lavorava come operatore ecologico presentava sul corpo diverse ferite, segni di accoltellamento che non gli hanno dato scampo. Sembra che l’uomo sia stato trovato nudo. Sulle pareti della stanza diverse macchie di sangue. A fare la scoperta sono stati i vicini di casa che hanno dato l’allarme facendo intervenire le forze dell’ordine. Sono subito scattate le indagini. L’uomo abitava con il fratello che stamattina era uscito presto per recarsi al lavoro. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Taormina, i carabinieri del Ris per i rilievi, il medico legale e il magistrato della procura di Messina.

L’uomo sarebbe stato ucciso con diversi fendenti. I carabinieri in queste ore hanno sentito diverse persone tra cui un diciottenne. Sentiti anche i vicini di casa che per primi hanno dato l’allarme facendo intervenire le forze dell’ordine. Intanto sono in corso accertamenti da parte del Ris di Messina e proseguono le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Taormina coordinate dal sostituto procuratore Alessandro Liprino. Massimo Canfora lavorava come operatore ecologico e sembra avesse difficolta’ a muoversi in quanto ultimamente aveva subito un intervento e per camminare si sosteneva con le stampelle. Viveva con il fratello che questa mattina era uscito di mattina presto per recarsi al lavoro e che lo aveva lasciato mentre ancora dormiva. Poi intorno alle 8 la terribile scoperta del corpo senza abiti addosso, colpito da diversi fendenti.

Partiamo da un punto fermo: Se vuoi rappresentare i lavoratori della scuola, devi conoscere il loro mondo. Devi immergerti nella loro quotidianità. Non puoi essere superficiale. Quindi devi studiare. Il mondo della scuola è meraviglioso, variegato, ma anche pieno di contraddizioni e sofferenze. Devi sapere quali sono i bisogni, le singole criticità. Per farlo bisogna arricchire la propria conoscenza, continuamente. Per questi motivi ho frequentato alcuni corsi sostenuti dal MIUR , Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, indetti dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. “La valutazione nella scuola”, Docente Luciano Cecconi, professore associato presso UNIMORE, dove insegna Metodologia della ricerca educativa, Progettazione nei contesti educativi e formativi e Docimologia presso. Ed ancora: “Ricerca dell’informazione e documentazione in campo educativo” Docenti: Emanuela Raimondi, Silvia Segatori, Luciano Cecconi. Il corso si colloca al quarto anno del Corso di Laurea quinquennale in Scienze della Formazione primaria. Pertanto si danno per acquisite le conoscenze di base a livello pedagogico, didattico, psicologico e disciplinare sviluppate dagli insegnamenti nei primi tre anni di corso. Inoltre, può essere considerato come corso di livello base in un percorso di formazione in servizio per docenti. Il corso dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia arricchisce chi si occupa di scuola, e di riflesso dei loro lavoratori. Un accrescimento che va oltre le deleghe sindacali. Una conoscenza, per ripensare la scuola nella società di oggi, in ogni sua sfaccettatura. Vogliamo costruire una scuola diversa, una scuola che pensi al futuro. Continuerò ad apprendere, a studiare, prendendo  ad esempio un aforisma del Poeta Gerhart Hauptmann “una volta che sei diventato maestro in una cosa, diventa subito allievo in un’altra”, conclude Aldo Mucci del direttivo nazionale SGB scuola.

A Canicattì ignoti sono irrotti in un fondo agricolo in contrada “Caizza Giummello” e hanno tranciato 70 fili tiranti, a sostegno di un vigneto, a danno di 1.200 piante di uva Italia, tutte con frutto prossimo alla raccolta. Il danno è stato quantificato in 35mila euro, non coperto da nessuna polizza assicurativa. Il proprietario, un bracciante agricolo di 57 anni di Canicattì, ha formalizzato una denuncia a carico di ignoti al Commissariato locale. Lui non si spiega il motivo del gesto. Indagini sono in corso.

Pubblicata l’apposita delibera sulla Gazzetta Ufficiale: opere in Sicilia per oltre 1 miliardo di euro. L’elenco dettagliato. Gli interventi.

In Sicilia è semaforo verde alla spesa di oltre 1 miliardo di euro per strade, autostrade, la ferrovia Messina-Catania-Palermo, dighe e reti di distribuzione idrica. Dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti, è stata già pubblicata in Gazzetta ufficiale la delibera dello scorso febbraio del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, con l’elenco degli interventi finanziati dalla Regione tramite un anticipo del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. Si tratta complessivamente, in tutta Italia, di circa 4 miliardi e 600 milioni di euro, e un quarto, quindi oltre 1 miliardo, interessa opere in Sicilia progettate quasi tutte dalla Regione. E il presidente della Regione dimissionario, Nello Musumeci, commenta: “Con la pubblicazione della delibera, si accelera il corposo programma di interventi di importanza strategica regionale con cui avviamo opere in tutte le aree della nostra regione. Grazie al Piano finanziato con le anticipazioni del Fondo sviluppo e coesione, già concordato con il ministero per il Sud e con l’Agenzia per la coesione territoriale, abbiamo destinato una mole di risorse finanziarie per opere idriche, viarie e ferroviarie che contribuiranno a cambiare il volto della Sicilia, riportandola alla normalità, al pari delle regioni del Nord. E’ un grande lavoro di squadra tra governo regionale, amministrazioni comunali e ministeri competenti, che ha consegnato alla nostra terra la fetta più grossa di finanziamenti rispetto all’importo totale distribuito per tutta l’Italia. Adesso potranno vedere la luce tutti i cantieri, in alcuni casi attesi anche da decenni”. E l’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone, aggiunge: “Recuperiamo l’esistente, facendo le manutenzioni dimenticate in passato, ma realizziamo anche nuove opere. Avevamo ottenuto da Roma queste preziose risorse grazie alla ritrovata credibilità della Regione, nonché all’ordine che abbiamo restituito, in questi anni, a tutto il sistema dei lavori pubblici in Sicilia. Ci siamo fatti trovare pronti, programmando e curando passo dopo passo i progetti per la rete autostradale e la viabilità secondaria dell’Isola che oggi, dopo tanti anni di aspettative deluse, vedranno invece la luce. Le gare potranno partire a stretto giro, e molte di queste saranno curate direttamente dalla Regione, a garanzia di celerità e trasparenza”. E l’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, aggiunge ancora: “Aggiustiamo finalmente le reti colabrodo, mettendo mano a una serie di opere sulle infrastrutture idriche che potranno ridurre gli sprechi e le perdite, garantendo l’erogazione dell’acqua in diverse parti dell’Isola. Avviamo i lavori su alcune dighe, proseguendo nel risanamento della dotazione regionale degli invasi, in modo che possano essere utilizzati pienamente e senza limitazioni”. E dunque, ecco le opere: 408 milioni per l’ammodernamento della linea ferroviaria Messina- Catania – Palermo, 350 milioni per il lotto dell’autostrada Siracusa – Gela da Modica a Scicli, poi 69 milioni per diversi interventi sulla A20 Palermo-Messina e sulla tangenziale di Messina, poi 33 milioni per opere sulla A18 Messina – Catania, poi 32 milioni e 500mila euro per l’asse viario tra la strada statale 113 e Alcara Li Fusi, e per il ripristino e recupero n sicurezza delle provinciali 176 e 69 tra Castel di Lucio e Gangi. E infine, altri 160 milioni sono disponibili per avviare i lavori su reti di distribuzione idrica, serbatoi, impianti si sollevamento e di manutenzione straordinaria, completamento o sfangamento di dighe e invasi tra Sciaguana ad Agira in provincia di Enna, Pietrarossa a Caltagirone in provincia di Catania, e Madonna delle Grazie tra Piana degli Albanesi e Monreale in provincia di Palermo.