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Ancora una volta, un camice bianco diventa oggetto di aggressione fisica. L’episodio, consumato in un ambulatorio medico a Porto Empedocle, riporta a galla il problema della sicurezza negli ambienti sanitari.

“Siamo vicini al collega vittima di aggressione – afferma Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Agrigento – al quale l’Ordine tutto esprime la piena solidarietà e ringraziamo le forze dell’ordine che, con il loro tempestivo intervento, hanno scongiurato l’aggravarsi della situazione. Il problema della sicurezza negli ambienti sanitari continua, purtroppo, ad attanagliare il personale sanitario vittima, talvolta, di atteggiamenti violenti che scuotono intere comunità”.

A Ribera, in contrada “Cuci – Cuci”, ignoti hanno rotto un catenaccio all’ingresso, sono entrati furtivamente nella sede di un’azienda che si occupa di energie rinnovabili e hanno rubato 372 pannelli fotovoltaici, del valore complessivo di 60mila euro. Il titolare ha sporto denuncia ai Carabinieri della locale Tenenza. La Procura di Sciacca ha avviato un’inchiesta. Indagini in corso.

I poliziotti del Commissariato di Licata, capitanati dal vice Questore, Cesare Castelli, hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento un licatese, P A sono le iniziali del nome, di 51 anni, indagato di furto aggravato di acqua, e danneggiamento di acquedotto, allorchè avrebbe rubato acqua dalla condotta della dissalata Gela – Aragona, e l’avrebbe utilizzata per irrigare i suoi terreni agricoli in contrada “Poggio Cuti Rizzo”, dove i poliziotti, in collaborazione con i tecnici di SiciliAcque, hanno scovato diversi allacci abusivi. Sono in corso indagini per identificare altri soggetti che si ritengono complici dell’indagato.

Il costo dell’energia e la “crisi del pane”. Ad Agrigento, domenica 23 ottobre, nella sede di ConfCommercio, in via Imera 233, alle ore 10 è stato organizzato un incontro di settore. Il vice presidente nazionale di Assipan ConfCommercio, Giacomo Zimbardo, afferma: “Senza un intervento concreto e urgente delle istituzioni, un’eccellenza come il pane rischia di scomparire dalle nostre tavole entro poche settimane, e insieme ad esso scomparirà il lavoro e la stabilità economica per migliaia di famiglie. La partecipazione all’incontro di domenica 23 ottobre è importante. Dobbiamo unire il nostro grido di allarme per farlo sentire forte e chiaro a tutti i livelli decisionali, e solo con spirito e azione di gruppo possiamo raggiungere questo comune obiettivo. L’incontro è aperto a tutti i panificatori, associati e non”.

A Ravanusa sarà costruito nell’area industriale il primo impianto pubblico di compostaggio che servirà 26 Comuni dell’area est della provincia di Agrigento. Si tratta di opere per 20 milioni di euro. Il sindaco, Carmelo D’Angelo, spiega: “Abbiamo mandato in gara il progetto dell’impianto di compostaggio che si realizzerà nell’area industriale di Ravanusa. Nei giorni scorsi l’ex Ato ed i sindaci hanno stabilito che l’ente attuatore sarebbe stato il Comune di Ravanusa, e quindi è stato richiesto all’assessorato regionale sui Servizi primari di procedere alla voltura del finanziamento dell’opera a favore del Comune di Ravanusa, per riprendere l’iter progettuale relativo all’avvio delle successive fasi di affidamento dei lavori, realizzazione delle opere e collaudo finale. Le somme sono state trasferite, la gara è stata pubblicata e affideremo i lavori entro la fine del 2022. E’ un impianto importante per questo territorio perché consentirà, non solo di abbattere i costi di conferimento della frazione umida, ma anche di ridurre il costo del trasporto ai 26 Comuni dell’area orientale della provincia di Agrigento. Inoltre abbiamo chiesto per i residenti del Comune di Ravanusa, area in cui sorgerà l’impianto, l’applicazione di un ulteriore sgravio. Conferiranno all’ impianto di trattamento dei rifiuti urbani per la produzione di compostaggio i Comuni di Agrigento, Aragona, Camastra, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro e Siculiana.

Il Comune di Sciacca ha scritto alla Regione Siciliana affinchè sia riconosciuto lo stato di calamità naturale a fronte dei gravi danni appena subiti a causa dell’ondata di maltempo di giovedì scorso. Lo straripamento dei torrenti San Marco e Cansalamone ha causato allagamenti stradali a scapito di attività commerciali e abitazioni ai piani bassi, oltre che di automobili posteggiate o in transito. I ponti sui torrenti Foce di Mezzo, San Marco e Raganella, che conducono a zone rurali e balneari densamente abitate anche in inverno, sono stati danneggiati e al momento vietati al transito. Il sindaco, Fabio Termine, ha stanziato 100mila euro per alcuni interventi di somma urgenza. E afferma: “E’ evidente però che abbiamo bisogno di risorse più significative e di attenzione diretta da parte del Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana”.

Il Tribunale del Riesame di Caltanissetta, con ordinanza del 14 ottobre 2022, ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal Gip di Caltanissetta nei confronti di Vincenzo Ferraro, accusato del reato di cui all’art. 603 bis c.p, c.d. “caporalato”in relazioni ad assunzioni di dipendenti, presso l’azienda agricola Cuva srl di Canicattì

Il Tribunale del Riesame di Caltanissetta, a seguito di impugnazione presentata dal difensore, Avv. Lillo Fiorello, ha in data odierna disposto che la misura cautelare applicata venisse immediatamente annullata e che il predetto fosse rimesso in libertà.

L’indagine aveva preso avvio presso la Procura di Caltanissetta per un’ipotesi estesa di caporalato estesa ai territori di Caltanissetta e Agrigento.

Il caro energia stritola e divora le attività produttive e, in particolare, le imprese commerciali, alimentando peraltro l’inflazione e l’erosione del potere d’acquisto dei consumatori. Adesso anche ad Agrigento i commercianti marciano sul piede di guerra, sospinti dall’esasperazione. Lunedì prossimo, 17 ottobre, innanzi alla Prefettura, dalle ore 10 in poi si svolgerà un sit – in di protesta. Si invitano a partecipare tutti, non solo commercianti ma anche cittadini e famiglie, vittime anche loro della gravissima congiuntura economica. E a Racalmuto, martedì 18 ottobre, dalle 19:15 alle 19:30, i negozi spegneranno tutto e rimarranno al buio. I titolari abbasseranno anche le saracinesche.

In riferimento alla contesa sull’insediamento della discarica di Grotticelle, al confine tra Naro, Canicattì e Castrofilippo, si è svolto un incontro a Castrofilippo nel corso del quale, anche avvalendosi dell’intervento di esperti del settore, è stato ribadito il no all’iniziativa. Al confronto sono intervenuti cittadini, imprese, aziende agricole, a fianco dei relatori: l’architetto Matina e l’architetto Lo Brutto, responsabile provinciale Rete civica della salute Agrigento. Collegato in video-conferenza Claudio Lombardo, il presidente dell’associazione ambientalista MareAmico. Già in più occasioni, i sindaci interessati, ovvero Maria Grazia Brandara, Vincenzo Corbo e Francesco Badalamenti, hanno affermato: “Continueremo, uniti e decisi, la nostra battaglia contro la realizzazione della discarica per rifiuti speciali che dovrebbe sorgere in contrada Grotticelle, immediatamente nelle vicinanze di insediamenti abitativi e produttivi, anche di pregio, e nelle immediate vicinanze di una falda acquifera, quella della sorgente Falzina. La discarica sarebbe inoltre prossima agli insediamenti archeologici delle Grotticelle, dell’omonima contrada. Mai consentiremo la costruzione di una discarica che nuocerebbe gravemente allo sviluppo sostenibile del territorio”.