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“I danni alla cooperativa Rosario Livatino – Libera Terra penalizzano tutte quelle comunità che lavorano per il riscatto sociale di un territorio formato soprattutto da gente onesta”.

Così il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle, Giovanni Di Caro sul secondo danneggiamento subito dalla cooperativa a Naro nei terreni confiscati alle famiglie mafiose della zona.

“Alle forze dell’ordine – aggiunge il parlamentare favarese – spetta il compito di fare chiarezza su questi episodi che mortificano gli sforzi di quanti credono che anche dalle aride terre appartenute a gente senza scrupoli, si possano produrre i frutti della legalità. Sono vicino ai soci della cooperativa – conclude Giovanni Di Caro – li esorto ad andare avanti, a non scoraggiarsi e a proseguire in quel cammino di sviluppo del quale tutti siamo parte attiva”.

E’ divenuta definitiva per mancata impugnazione la decisione emessa dal Consiglio distrettuale di disciplina di Palermo, notificata in data 16 maggio 2022, con la quale all’avvocato Giuseppe Arnone è stata applicata la sanzione disciplinare della radiazione.

Lo ha stabilito il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Agrigento, di cui è presidente facente funzione l’avvocato Giuseppe Mulone.

Operazione dei poliziotti della squadra Amministrativa del Commissariato di Sciacca, unitamente ai militari della Guardia di finanza della cittadina termale, ai militari della Guardia costiera di Porto Empedocle, e al personale ispettivo dell’Asp di Agrigento, in uno stabilimento balneare adibito anche a bar, e ristorazione, nella località balneare di “Seccagrande” di Ribera.

All’atto dell’accesso, avvenuto alle ore 22:30 circa, è stata interrotta una serata danzante, organizzata senza la prescritta licenza di Pubblica sicurezza. A tal riguardo, la polizia di Stato ha posto sotto sequestro l’intera attrezzatura musicale utilizzata allo scopo, mentre il titolare del locale, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Sciacca, in ordine alle ipotesi di apertura abusiva di locale di pubblico spettacolo privo della prescritta licenza, nonché della mancata manutenzione degli estintori presenti.

L’Autorità giudiziaria ha già convalidato il provvedimento di sequestro. I militari della Guardia di finanza hanno elevato sanzioni amministrative da 1.800 euro, e altre due da 4.320 euro per aver sorpreso due lavoratori “in nero”, rilevando soggetti che esercitavano attività abusiva privi di partita Iva, e percettori del reddito di cittadinanza. Inoltre, gli stessi militari, hanno proceduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale, per l’impiego di lavoratori irregolari.

Il personale della Guardia costiera inoltre ha accertato che i prodotti ittici detenuti nella cucina del ristorante, erano privi della obbligatoria tracciabilità, ed hanno applicato una sanzione amministrativa di 1.500 euro, il reato di frode in commercio, per non aver comunicato la somministrazione di prodotto ittico non fresco, ma solo congelato, accertando il reato di occupazione abusiva non autorizzata su suolo demaniale marittimo.

Infine, i funzionari ispettivi dell’Asp di Agrigento hanno adottato il provvedimento amministrativo, e sanzionatorio dell’immediata sospensione dell’attività dei locali cucina, e preparazione pizza, procedendo pure al sequestro cautelativo di sostanze alimentari vegetali, e di origine animale in quanto prive di etichettatura, o di altro sistema atto a tracciare il prodotto stesso. E le condizioni igienico sanitarie del locale sono risultati non conformi, precisando che la riapertura sarà soggetta a preventiva verifica.

‘Il Fatto Quotidiano’, nell’edizione cartacea del 23 giugno, ha pubblicato un articolo da cui emerge la presenza di un albergo, ritenuto abusivo, lungo la costa di Agrigento, a Maddalusa, in zona A, a 30 metri dal mare, pubblicizzato anche su “Booking.com”, con annesso ampio parcheggio a pagamento indicato come altrettanto abusivo dallo stesso quotidiano nazionale. Il gestore ha già replicato al ‘Fatto Quotidiano’: “Abbiamo tutte le carte in regola”.

Ebbene, adesso l’autorità giudiziaria ha sequestrato preventivamente l’intera area, nel corso di un’accurata ispezione.

L’imprenditore Marcello Giavarini, ex presidente onorario dell’Akragas, ha deciso di donare 7.500 euro per consentire lo svolgimento della tradizionale manifestazione “U Venniri a Villa”, in occasione dei festeggiamenti di San Calogero ad Agrigento. L’associazione “Portatori di San Calogero” rivolge apprezzamento e gratitudine nei confronti di Giavarini, e afferma: “Grazie al suo volontario e importante contributo economico, sarà garantito il regolare svolgimento de ‘U Venniri a Villa’. E’ un gesto che, oltre ad essere un atto di devozione, dimostra ancora una volta la sensibilità e
l’affetto verso la propria comunità di Marcello Giavarini, uomo generoso e perbene, sempre molto attento ai bisogni della gente, pronto a spendersi e aiutare personalmente chiunque abbia bisogno”.

Dieci persone sono state denunciate ad Adrano dai Carabinieri del comando provinciale di Catania perché hanno percepito, senza averne i requisiti di legge, il reddito di cittadinanza, provocando un danno all’Erario, tra gennaio 2021 e giugno 2022, stimato dagli investigatori in oltre 78.000 euro. Quattro persone avrebbero omesso di comunicare di essere stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. E sei donne hanno richiesto e ottenuto il beneficio per conto dei propri coniugi, consapevoli che fossero agli arresti domiciliari. L’Inps ha revocato il beneficio e avviato le procedure di restituzione dei 78mila euro.

Il sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara, interviene a seguito del secondo attentato incendiario a danno della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” a Naro, e afferma: “Chiedo alla società sana di questo comprensorio di schierarsi e scendere in strada, per dimostrare che la cooperativa non è sola. Non sono affatto soli. Ho intenzione di organizzare una marcia o un sit-in, coinvolgendo tutta la parte sana del comprensorio. Occorre dimostrare che la cooperativa non è sola, occorre far vedere chiaramente che la nostra realtà si oppone ad attacchi, minacce e ‘inviti a desistere’. Lancio un appello, e lo faccio con il cuore, affinché i miei concittadini sposino l’idea di scendere in strada e schierarsi concretamente. Non si può certamente continuare in questo modo”.

Ad Agrigento nella Valle dei Templi, nel corso dell’ultima campagna di scavi, sono riemerse altre parti del teatro ellenistico, e altri reperti della storia urbana di Agrigento greca e romana con rilevanti testimonianze. Gli studiosi, infatti, nei pressi del teatro hanno scoperto un edificio tardo arcaico, forse una fontana, e poi un imponente sistema di terrazzamenti che avrebbero permesso di superare i dislivelli, e poi un’ampia cisterna databile intorno al quinto secolo avanti Cristo. Adesso è stato avviato un secondo cantiere di scavo, nel tratto della campagna tra il Tempio di Giunone ed il Tempio della Concordia, e sono già riemersi due isolati e ampie porzioni di due abitazioni, con ceramiche, contenitori da dispensa, lucerne, monete in bronzo, attrezzi da carpentiere e un oggetto in bronzo. L’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, commenta: “Continuiamo a credere nella natura viva dell’archeologia che in Sicilia ci dona costantemente grandi emozioni. Proprio per la prosecuzione degli scavi relativi al Teatro ellenistico di Agrigento, come assessorato abbiamo destinato un ulteriore milione di euro che andranno ad ampliare l’area di scavo, consentendoci una migliore lettura del sito archeologico”.

La Regione Siciliana dopo numerosi anni ha bandito un importante concorso per il potenziamento dei centri per l’impiego dell’isola, prevedendo l’assunzione di ben 537 unità di personale a tempo pieno e indeterminato.

Il bando di concorso, in particolare, ha previsto una prima preselezione dei candidati sulla base dei titoli posseduti, così come previsto dal legislatore nazionale all’art. 10 del D.L. n. 44/2021. ​ ​ ​ ​

In esito a tale preselezione, sono stati ammessi alla prova concorsuale un numero abbastanza esiguo di candidati. Successivamente, numerosi candidati ammessi alla prova scritta non l’hanno superata, ottenendo un punteggio inferiore al minimo previsto (pari a 21 punti).

Addirittura, sono rimasti non assegnati ben 267 posti.

La dott.ssa G. I., residente ad Agrigento e di 48 anni – esclusa a seguito dalla procedura preselettiva in ragione del punteggio conseguito per i titoli di studio – ha proposto, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia un ricorso innanzi al T.A.R. Palermo.

Il collegio difensivo ha sostenuto come la clausola del bando di concorso, che inibisce la valutazione di tutti i titoli legalmente riconosciuti dai candidati – quali abilitazioni professionali – si ponga in palese violazione con la disposizione prevista dal predetto art. 10, D.L. 44/2021, che proprio in un’ottica del favor partecipationis prevede per l’appunto la “valutazione dei titoli legalmente riconosciuti”, includendo così anche le abilitazioni professionali.

Gli avvocati Girolamo Rubino ed Giuseppe Impiduglia, pertanto, hanno censurato l’illegittimità della scheda di valutazione (e del conseguente provvedimento di esclusione) della loro assistita per non avere – l’amministrazione – valutato tutti i titoli presentati della candidata (e in particolare l’abilitazione professionale), che le avrebbero consentito di ottenere un punteggio utile per l’ammissione alla successiva fase concorsuale.

​Il Presidente del T.A.R. Sicilia – Palermo sez. II, accogliendo la richiesta di sospensione presentata degli Avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha ammesso con riserva la candidata a sostenere le prove scritte del concorso pubblico per il potenziamento dei centri per l’impiego.

La concorrente ha, pertanto, partecipato con riserva alla suddetta prova.

Il TAR Palermo, in sede collegiale ha condiviso il summenzionato Decreto Presidenziale e, con apposita ordinanza del 27.06.22, ha confermato l’ammissione della ricorrente alla prova scritta.

La candidata, peraltro, ha contestato, con appositi motivi aggiunti in corso di notifica, anche il punteggio assegnato alla prova scritta, rilevando come numerosi quesiti fossero ambigui o, comunque, non correttamente formulati.

Il TAR, pertanto, nei prossimi giorni, si pronuncerà sulle nuove richieste della ricorrente volte alla rideterminazione del punteggio ottenuto in esito alla prova scritta, cui (come detto) era stata ammessa con riserva.

La Cisl di categoria, tramite il coordinatore agrigentino, Diego Motisi, si è rivolta al prefetto di Agrigento, ai vertici provinciale, regionale e nazionale dei Vigili del fuoco, e ha ravvisato, ancora una volta, la grave carenza di personale operativo turnista. E spiega: “In base a conteggi palesemente errati, non è stato destinato personale al Comando di Agrigento, anzi è stato addirittura certificato un esubero di 5 unità. Le sedi di terraferma (esclusa Lampedusa) tra la sede centrale Agrigento e le sedi distaccate di Sciacca, Licata, Canicattì e Santa Margherita Belice, hanno un ammanco di personale che oggi si attesta a circa 45 unità, nei vari ruoli e qualifiche operative. E fino a pochissimo tempo fa, la carenza era arrivata a 60 unità operative. Il conteggio è presto fatto: su 200 unità, mediamente manca un quarto del personale. A Roma sanno bene di cosa parliamo, perché la situazione è stata rappresentata dal Comandante provinciale, dal Prefetto di Agrigento e dalla Cisl. Ma niente è stato fatto finora, anzi, è assurdo che in piena emergenza estiva, anziché potenziare con risorse umane per compensare il vuoto di personale operativo, siano state ridotte drasticamente pure le risorse economiche riservate al Comando di Agrigento e destinate a richiami di personale in straordinario. E’ doveroso rappresentare e chiedere un urgente intervento del Prefetto di Agrigento, di tutti Sindaci della provincia agrigentina e di tutte le istituzioni, per trovare una tempestiva soluzione. Per quanto invece ci riguarda, in piena emergenza estiva, siamo costretti ad utilizzare tutte le prerogative e gli strumenti di lotta sindacale a nostra disposizione per garantire la salute e la sicurezza dei Vigili del fuoco, e il soccorso alla popolazione”.