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Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Caltanissetta, Manuela Carrabotta ha disposto il non luogo a procedere nei confronti dell’ex pubblico ministero alla Procura di Agrigento, Antonella Pandolfi, imputata di abuso d’ufficio perché avrebbe praticato una disparità di trattamento nelle indagini a carico dell’imprenditore Gaetano Caristia, autore della denuncia contro il magistrato, rispetto a quelle nei confronti di Giuseppe Catanzaro, ex vice presidente di Confindustria Sicilia. Caristia è stato condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione, poi ridotti a 4 in Appello, nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta lottizzazione abusiva alla Scala dei Turchi. Nel corso delle indagini ha denunciato trattamenti di favore di cui avrebbero beneficiato altri indagati, fra cui i fratelli Catanzaro, sotto inchiesta per altri presunti abusi edilizi perpetrati a Realmonte.

Anche le ultime 24 ore sono trascorse all’insegna di massicci flussi di migranti verso le coste siciliane. In centinaia sono approdati non solo a Lampedusa ma anche a Pozzallo e a Messina. La situazione più critica ricorre a Lampedusa dove al mattino di oggi sono stati contati nel Centro d’accoglienza in contrada Imbriacola 1139 ospiti, a fronte di 350 posti disponibili. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il ministero dell’Interno, ha disposto per oggi il trasferimento di 560 persone con il traghetto di linea a Porto Empedocle. Le condizioni del mare sono tipicamente estive e si teme un nuovo, altrettanto massiccio, esodo dalle coste tunisine.

Il neo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha vietato a due navi ong con a bordo circa 300 migranti l’ingresso nelle acque territoriali italiane. Il perché del provvedimento.

Il neo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha vietato a due navi ong con a bordo circa 300 migranti l’ingresso nelle acque territoriali italiane. Nel provvedimento, molto tecnico – giuridico, si spiega il perché. Leggiamolo: “Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha emanato, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, una direttiva ai vertici delle Forze di polizia e della Capitaneria di porto perché informino le articolazioni operative che il ministero degli Affari esteri, con note verbali alle due ambasciate degli Stati di bandiera (Norvegia e Germania), ha rilevato che le condotte delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo non sono in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale. Le condotte, sulla base dell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, saranno valutate ai fini dell’adozione da parte del titolare del Viminale, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, del divieto di ingresso nelle acque territoriali”. Per comprendere meglio: le operazioni di soccorso delle due navi umanitarie sono state svolte in piena autonomia e in modo sistematico senza ricevere indicazioni dall’Autorità statale responsabile di quell’area di soccorso e ricerca, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute. Anche l’Italia è stata informata solo a operazioni effettuate. L’articolo 19 della Convenzione Onu sul diritto del mare, citato nella direttiva del ministro dell’Interno, stabilisce che le navi di tutti gli Stati, costieri o privi di litorale, godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale. Il passaggio è inoffensivo fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero. Tali condizioni si verificano se la nave in questione è impegnata in alcune attività, tra cui il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero. Ecco il perché del no del ministero. Gli arrivi in Italia quest’anno sono già 78mila, contro i 52mila del 2021. E solo nell’ultima settimana sono 3mila.

A poche settimane dalle dimissioni di Albina Verderame, la prima donna trapiantata di utero in Italia, è stata dimessa dall’ospedale Cannizzaro di Catania anche la figlia Alessandra, nata il 30 agosto 2022 alla 34esima settimana di gestazione. Il parto è avvenuto nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’Unità operativa complessa clinicizzata dell’università Kore di Enna diretta dal professor Paolo Scollo. La bambina è stata sottoposta a varie consulenze specialistiche e controlli, pre e post-dimissioni. “Adesso – affermano i medici – presenta un normale sviluppo staturo-ponderale e neuromotorio e la prognosi si conferma buona”.

Un uomo è stato ucciso a Catania con colpi di arma da fuoco in Via Carrubbella, una strada al confine con il Comune di Gravina. La vittima è Samuel Nizzari, 46 anni. A sparare sarebbe stato, al culmine di una lite, un 80enne che è attualmente ricercato dalla Polizia. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, a causare l’omicidio sarebbero stati dei contrasti insorti nel merito di alcuni lavori in uno stabile.

I Carabinieri della stazione di Campobello di Licata e personale Arpa protezione ambiente hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento un imprenditore di 35 anni residente a Campobello, allorchè ritenuto responsabile di numerose irregolarità nelle modalità di stoccaggio di rifiuti non pericolosi all’interno del suo impianto di autodemolizione. E’ scattato anche il sequestro dell’intera area, dove sono stati ammassati i rifiuti, affidata in custodia allo stesso proprietario.

I gestori dei locali della movida agrigentina non ci stanno: l’ordinanza del sindaco, Francesco Micciche’, di abbassare le saracinesche all’1, non l’hanno digerita, soprattutto in un periodo dove il commercio è in ginocchio per via del caro bollette. I gestori hanno deciso di costituire un comitato che si occuperà delle azioni di lotta da intraprendere, da non escludere la chiusura degli esercizi commerciali. Delle battaglie da intraprendere se ne è parlato oggi pomeriggio nel corso di una riunione molto partecipata. Il primo atto ufficiale quello di chiedere al primo cittadino la revoca immediata dell’ordinanza. Domani, l’ennesima puntata di quella che somiglia ad una telenovelas.

Diversamente da quanto comunicato in precedenza, ovvero che ad Agrigento gli uffici del Comune in piazza Gallo ex Tribunale lunedì 31 ottobre, vigilia del festivo martedì per i Santi, sarebbero stati chiusi per sanificazione anticovid dei locali, adesso il sindaco Franco Miccichè ha comunicato che la sanificazione è effettuata oggi mercoledì 26 ottobre in ore non lavorative, e non il 31. Pertanto il 31 gli uffici comunali saranno regolarmente a disposizione del pubblico.

Oggi, mercoledì 26 ottobre, ad Agrigento, a San Leone, nei locali de “Al Calante”, al porticciolo turistico, alle ore 17, i gestori delle attività di ristorazione e svago incontreranno la stampa per annunciare delle iniziative che intendono intraprendere contro la recente ordinanza sindacale che fino al 2 novembre, salvo proroghe, impone la chiusura dei locali all’una. E affermano: “Prima la pandemia che ci ha costretti ad abbassare le saracinesche e a contingentare gli ingressi. Poi l’aumento delle bollette, e non solo, che ha segnato, negativamente, quello che avrebbe dovuto essere il momento della ripresa. E, nel bel mezzo della lotta per la sopravvivenza delle nostre attività commerciali e per continuare a garantire il lavoro a chi presta servizio nei nostri locali, ecco l’ordinanza sindacale che ci impone di chiudere all’una le nostre attività commerciali. Un’altra mazzata che ha forti ripercussioni sul nostro lavoro”.