Perché hai deciso di candidarti?
“Per proseguire il lavoro svolto nelle due legislature comunali . Innanzitutto la mia candidatura nasce dal desiderio di vedere la nostra terra rinnovata e migliorata e per potersi realizzare lavorare duramente, metterci la faccia e credere fermamente nel progetto nella nuova DC. Vi prometto la mia onestà intellettuale e politica, e che condividerò con Voi e con il mio partito in un progetto comune”.
Quali sono secondo te i principali problemi il nuovo governo regionale dovrà affrontare?
“L’emergenza maggiore è quella di proteggere famiglie e imprese dagli effetti negativi della crisi con gli aumenti spropositati dei prodotti energetici .
Il mondo del lavoro, poi, attende segnali forti di riduzione della precarietà e nella direzione di un aumento di salari e stipendi, con un nuovo intervento di riduzione della tassazione sul lavoro. In Italia ci sono troppe ingiustizie e troppa diseguaglianza economica e sociale: bisogna invertire la tendenza in tempi rapidi”.
Quali sono secondo te le riforme più importanti che il futuro governo dovrebbe avviare per affrontare le maggiori urgenze del paese?
“La prima è quella del mercato del lavoro per ridurre drasticamente la giungla contrattuale e incentivare la stabilizzazione dei precari ed introdurre il salario minimo e per aiutare i giovani e le donne in particolare.
Sicuramente occorre attualizzare la politica dell’inclusione per poter consentire a centinaia di migliaia di ragazzi stranieri nati e cresciuti a fianco dei nostri ragazzi di ottenere una sacrosanta cittadinanza, con relativi diritti e doveri.
La sanità pubblica ha bisogno di attuare la riforma della medicina territoriale, con il corollario della telemedicina, per dare una risposta a un crescente bisogno di salute di una popolazione che per fortuna ha tassi crescenti di invecchiamento. Ci sono tempistiche assurde per potersi sottoporre a esami di prevenzione e di controllo a scapito delle fasce più deboli. Occorre essere vicino al paziente e al cittadino. La scuola e la formazione devono riprendere una maggiore centralità per consentire alle giovani generazioni di vivere da protagonisti la rivoluzione digitale e i cambiamenti nei modi di produzione.
Occorre cambiare abitudini e atteggiamento anche nei riguardi dell’ambiente e quindi la transizione ecologica è, infine, la risposta obbligata ai cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova un settore importante per la nostra economia come l’agricoltura”.
Se sarai eletto, quali sono i temi del nostro territorio che porterai a Palermo, e che cosa da Palermo riporterai qui?
“Dobbiamo lottare contro la marginalizzazione dei nostri territori. La copertura totale dei nostri comuni con la banda larga, ad esempio, rappresenta un fattore di sviluppo fondamentale e irrinunciabile, al pari di un miglioramento della qualità dei servizi sanitari, di trasporto e scolastici. Non ci sonno essere cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Come ho fatto in questi anni proverò ad interpretare i bisogni dei cittadini, in stretto raccordo con i sindaci e gli amministratori locali, i sindacati e le associazioni di categoria”.
Ad ogni elezione, sono sempre meno gli italiani che si recano alle urne. Quali i motivi secondo te, e quali le soluzioni?
“La politica appare distante dai problemi reali dei cittadini e non più in grado di migliorare le condizioni materiale di vita delle persone. È cresciuto negli anni un clima diffuso di insofferenza e di rancore, alimentato anche da leggi elettorali che hanno allargato il fossato tra eletti ed elettori, che si è andato trasformando in aperta sfiducia verso le istituzioni e i partiti.
Oggi un buon 40% degli elettori decide se andare a votare e a chi dare la sua preferenza negli ultimi dieci giorni della campagna elettorale, con una tendenza costante al declino della presenza ai seggi.
L’unica ricetta per contrastare il fenomeno dell’astensionismo è la buona politica e la partecipazione”.
I temi della mia campagna elettorale ?
“Tra le priorità per la Sicilia figurano: il contrasto alla povertà e la crescita economica del Sud, per superare il “gap” storico con il Centro-Nord e ottenere una più equa distribuzione delle risorse economiche nazionali; riorganizzazione della pubblica amministrazione; attenzione al territorio, soprattutto (ma non solo) sul fronte delle infrastrutture; realizzazione di progetti sul fronte energia e ambiente, un tema di primaria importanza considerando non solo la crisi energetica ma anche l’urgenza di contrastare il cambiamento climatico e l’emergenza rifiuti in Sicilia”.
Reddito di cittadinanza. Va bene così, va eliminato o va modificato?
“Questo attacco al reddito di cittadinanza dimostra come siano interessati più a innescare una «guerra tra poveri» piuttosto che a dare risposte concrete alle persone in difficoltà. Il reddito di cittadinanza, infatti, è importante come strumento di contrasto alla povertà e sostanzialmente ha fallito come mezzo per il reinserimento nel mondo del lavoro. È su questo secondo aspetto che occorre lavorare per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato del lavoro”.