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Lo scorso 21 febbraio innanzi al Tribunale di Palermo il pubblico ministero, Claudio Camilleri, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione ciascuno a carico dei giornalisti Maurizio Zoppi e Piero Messina, imputati di diffamazione aggravata a mezzo stampa per un articolo pubblicato da “L’Espresso” il 16 luglio del 2015, nel quale si attribuiva al dottor Matteo Tutino una frase di un’intercettazione telefonica, ritenuta falsa, in cui il medico, a colloquio con l’allora presidente della Regione, Rosario Crocetta, avrebbe affermato che Lucia Borsellino, in quel periodo assessore regionale alla Sanità: “Va fatta fuori come il padre”. Prescritta è invece l’ipotesi di reato di calunnia, perché Zoppi e Messina hanno indicato nel capitano del Nas dei Carabinieri, Mansueto Cosentino, la fonte della notizia. I giornalisti hanno sostenuto di averla appresa da lui nel 2014, circostanza smentita dal militare. Dalle indagini svolte dalla Procura dopo la pubblicazione dell’articolo, che tante aspre polemiche sollevò, non emerse alcuna traccia della conversazione pubblicata. Nel frattempo la prima sezione civile della Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna del Gruppo Editoriale L’Espresso, dell’ex direttore responsabile Luigi Vicinanza, e dei giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi: pagheranno 50 mila euro per i danni procurati all’ex presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta.

Sono 1.377 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 12.079 tamponi processati.

Ieri i positivi erano 367.

Il tasso di positività è al 11,4%, in netto aumento rispetto al 7,3% di ieri.

La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 35.225 con un aumento di 740 casi. Sono 637 i guariti e non ci sono vittime. Il totale dei decessi resta a 12.161.
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 278, dieci in meno rispetto a ieri e in terapia intensiva sono 27, uno in meno rispetto al giorno prima.
A livello provinciale si registrano a Palermo 288 casi, Catania 280, Messina 306, Siracusa 151, Trapani 105, Ragusa 83, Caltanissetta 59, Agrigento 75, Enna 30

 

Alea iacta est, ovvero il dado è tratto. Il Comune di Agrigento ha presentato oggi 13 settembre, il dossier per la candidatura di Agrigento a Capitale italiana della cultura per il 2025. Dopo mesi d’incontri curati dal sindaco Franco Miccichè e dal presidente del Consorzio Universitario Empedocle on. dott. Nenè Mangiacavallo, oggi lo staff di progettisti guidati dal prof. dott. Roberto Albergoni ha fatto pervenire al ministero della Cultura il ricco elaborato che ha come titolo o, se vogliamo il messaggio,  “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”.  Un progetto culturale tra Agrigento, Lampedusa e i Comuni del territorio, che esplora l’armonia e i conflitti tra i 4 elementi di Empedocle (Acqua, Aria, Terra e Fuoco). 44 progetti di cui 17 internazionali per indagare le relazioni tra gli esseri umani in una prospettiva di pace con la natura.                                                                                                                                                                       Al tema dell’acqua sono dedicati 9 progetti di cui 6 internazionali. Il tema comprende al suo interno progetti che hanno una forte connessione con il mare: dalla creazione di due nuove sale espositive del Museo del Corallo, all’opportunità di scoprire in immersione l’isola Ferdinandea – sito straordinario noto per la singolare vicenda legata alla sua origine ed alla sua repentina scomparsa; dalla candidatura UNESCO dei gesti dell’accoglienza, alla realizzazione di un laboratorio europeo per l’accoglienza dell’altro.                                                                                                  Al tema della Terra sono dedicati 9 progetti, 3 internazionali. I progetti legati alla terra hanno un forte legame con il territorio, ci raccontano gli aromi, i profumi, le coltivazioni e i sapori; ci raccontano i minerali, i giardini e le produzioni di vino e olio; ma ci raccontano anche i frastuoni della terra e gli interventi artistici per contrastarli, il network delle città speciali del mondo e la ri-educazione al riciclo dei rifiuti.                                                                                                                        Al tema dell’Aria sono dedicati 12 progetti, 3 internazionali. L’elemento dell’aria si rappresenta attraverso il network e le connessioni, siano esse fisiche, come la ripresa del Treno storico, siano esse digitali, come la creazione di videogiochi tematici o come la necessità sempre più impellente della digitalizzazione degli archivi storici per conservare e non disperdere un enorme patrimonio.                                                                Al tema del Fuoco sono dedicati 14 progetti, di cui 5 internazionali. Il fuoco è il collante tra le generazioni, ci racconta di progetti sul confronto con il passato e sulle prospettive del futuro, ci racconta delle ceneri come forze di rinascita, ci racconta del fuoco dei forni di cottura di molti prodotti artigianali, come di quello delle fucine di pensiero di musicisti, scrittori e letterati contemporanei.                                                                                                                                              Preparare questo lavoro non è stato un lavoro semplice. Ha fatto seguito a mesi e mesi di incontri con esponenti del mondo della cultura, della scuola, dell’imprenditoria, delle associazioni di categoria, della Chiesa, delle istituzioni e dei sindaci da parte dello staff guidato dall’on. Mangiacavallo al quale il sindaco Miccichè ha delegato il compito di organizzare la candidatura di Agrigento a Capitale italiana della cultura per il 2025. Riunioni in presenza e via Web continue, anche con la partecipazione dei progettisti, che hanno convinto la migliore parte del territorio ad aderire al progetto.

Oggi, come dicevamo, questo lavoro è arrivato alla commissione del Ministero della Cultura che lo esaminerà nei prossimi mesi. Ma come si affrettano a chiarire subito il sindaco Miccichè e l’on. Mangiacavallo, il lavoro non è finito. Ci sono ancora importanti traguardi da superare per arrivare nel prossimo mese di gennaio 2023, a far proclamare finalmente Agrigento Capitale Italiana della Cultura per il 2025.

Perché hai deciso di candidarti?
“Per proseguire il lavoro svolto nelle due legislature comunali . Innanzitutto la mia candidatura nasce dal desiderio di vedere la nostra terra rinnovata e migliorata e per potersi realizzare lavorare duramente, metterci la faccia e credere fermamente nel progetto nella nuova DC. Vi prometto la mia onestà intellettuale e politica, e che condividerò con Voi e con il mio partito in un progetto comune”.
Quali sono secondo te i principali problemi il nuovo governo regionale dovrà affrontare?
“L’emergenza maggiore è quella di proteggere famiglie e imprese dagli effetti negativi della crisi con gli aumenti spropositati dei prodotti energetici .
Il mondo del lavoro, poi, attende segnali forti di riduzione della precarietà e nella direzione di un aumento di salari e stipendi, con un nuovo intervento di riduzione della tassazione sul lavoro. In Italia ci sono troppe ingiustizie e troppa diseguaglianza economica e sociale: bisogna invertire la tendenza in tempi rapidi”.
Quali sono secondo te le riforme più importanti che il futuro governo dovrebbe avviare per affrontare le maggiori urgenze del paese?
“La prima è quella del mercato del lavoro per ridurre drasticamente la giungla contrattuale e incentivare la stabilizzazione dei precari ed introdurre il salario minimo e per aiutare i giovani e le donne in particolare.
Sicuramente occorre attualizzare la politica dell’inclusione per poter consentire a centinaia di migliaia di ragazzi stranieri nati e cresciuti a fianco dei nostri ragazzi di ottenere una sacrosanta cittadinanza, con relativi diritti e doveri.
La sanità pubblica ha bisogno di attuare la riforma della medicina territoriale, con il corollario della telemedicina, per dare una risposta a un crescente bisogno di salute di una popolazione che per fortuna ha tassi crescenti di invecchiamento. Ci sono tempistiche assurde per potersi sottoporre a esami di prevenzione e di controllo a scapito delle fasce più deboli. Occorre essere vicino al paziente e al cittadino. La scuola e la formazione devono riprendere una maggiore centralità per consentire alle giovani generazioni di vivere da protagonisti la rivoluzione digitale e i cambiamenti nei modi di produzione.
Occorre cambiare abitudini e atteggiamento anche nei riguardi dell’ambiente e quindi la transizione ecologica è, infine, la risposta obbligata ai cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova un settore importante per la nostra economia come l’agricoltura”.
Se sarai eletto, quali sono i temi del nostro territorio che porterai a Palermo, e che cosa da Palermo riporterai qui?
“Dobbiamo lottare contro la marginalizzazione dei nostri territori. La copertura totale dei nostri comuni con la banda larga, ad esempio, rappresenta un fattore di sviluppo fondamentale e irrinunciabile, al pari di un miglioramento della qualità dei servizi sanitari, di trasporto e scolastici. Non ci sonno essere cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Come ho fatto in questi anni proverò ad interpretare i bisogni dei cittadini, in stretto raccordo con i sindaci e gli amministratori locali, i sindacati e le associazioni di categoria”.
Ad ogni elezione, sono sempre meno gli italiani che si recano alle urne. Quali i motivi secondo te, e quali le soluzioni?
“La politica appare distante dai problemi reali dei cittadini e non più in grado di migliorare le condizioni materiale di vita delle persone. È cresciuto negli anni un clima diffuso di insofferenza e di rancore, alimentato anche da leggi elettorali che hanno allargato il fossato tra eletti ed elettori, che si è andato trasformando in aperta sfiducia verso le istituzioni e i partiti.
Oggi un buon 40% degli elettori decide se andare a votare e a chi dare la sua preferenza negli ultimi dieci giorni della campagna elettorale, con una tendenza costante al declino della presenza ai seggi.
L’unica ricetta per contrastare il fenomeno dell’astensionismo è la buona politica e la partecipazione”.
I temi della mia campagna elettorale ?
“Tra le priorità per la Sicilia figurano: il contrasto alla povertà e la crescita economica del Sud, per superare il “gap” storico con il Centro-Nord e ottenere una più equa distribuzione delle risorse economiche nazionali; riorganizzazione della pubblica amministrazione; attenzione al territorio, soprattutto (ma non solo) sul fronte delle infrastrutture; realizzazione di progetti sul fronte energia e ambiente, un tema di primaria importanza considerando non solo la crisi energetica ma anche l’urgenza di contrastare il cambiamento climatico e l’emergenza rifiuti in Sicilia”.
Reddito di cittadinanza. Va bene così, va eliminato o va modificato?
“Questo attacco al reddito di cittadinanza dimostra come siano interessati più a innescare una «guerra tra poveri» piuttosto che a dare risposte concrete alle persone in difficoltà. Il reddito di cittadinanza, infatti, è importante come strumento di contrasto alla povertà e sostanzialmente ha fallito come mezzo per il reinserimento nel mondo del lavoro. È su questo secondo aspetto che occorre lavorare per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato del lavoro”.

Ad Avola, in provincia di Siracusa, un incidente stradale in contrada Tagliatelli ha provocato la morte di Giovanni Cappello, 34 anni. E’ morto poco dopo il ricovero all’ospedale “Di Maria” dove è stato trasportato d’urgenza subito dopo il sinistro. Cappello, che a novembre avrebbe compiuto 35 anni, è stato in sella alla sua moto quando, per cause ancora da accertare, gli è sfuggito il controllo del mezzo e si è ribaltato a terra subendo gravissime ferite. Tanti i messaggi di cordoglio su Facebook, da parte di amici e familiari.

La Procura della Repubblica di Caltanissetta ha avviato un’inchiesta dopo le minacce appena ricevute dalla procuratrice minorile di Palermo Claudia Caramanna. Al magistrato è stata assegnata la scorta dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Lo scorso novembre, a seguito di un blitz antidroga nel degradato quartiere palermitano dello Sperone, Caramanna ha chiesto al Tribunale provvedimenti cautelari per 50 tra figli di boss e trafficanti di droga e, in alcuni casi, anche l’allontanamento dei ragazzi dalle famiglie.

Ad Agrigento, a San Leone, lungo il Viale delle Dune, l’ex chiosco “Baraonda” sarà a breve demolito. Così annuncia sui social l’associazione ambientalista “Mareamico”, presieduta da Claudio Lombardo, che ribadisce: “Bisogna liberare lo spazio che si affaccia sul mare da un vero e proprio eco-mostro, una struttura abbandonata da anni che giace nel più completo abbandono e che di certo non è un bel vedere. Tra l’altro è stata realizzata proprio a ridosso della pista ciclabile e del manto stradale, in una posizione che sovrasta la spiaggia e che è quindi ben visibile da chi transita sia a piedi che in auto. In una zona balneare nevralgica per Agrigento, ormai disseminata di locali che ogni estate funzionano regolarmente, l’ex ‘Baraonda’ è l’unica struttura rimasta inutilizzata”.

Una persona è morta vittima di una esplosione al mattino di oggi intorno alle ore 7:30 a Belpasso, in provincia di Catania, nella fabbrica di fuochi d’artificio Vaccalluzzo. Sono intervenuti i Vigili del fuoco per i necessari accertamenti e il ripristino sicurezza. E’ deceduto Antonino Vaccalluzzo, di 62 anni, uno dei proprietari della fabbrica. L’esplosione è avvenuta all’esterno della struttura, mentre l’uomo è stato intento a lavorare con della polvere pirica. La deflagrazione non avrebbe causato danni alla fabbrica né provocato un incendio. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri della Stazione di Belpasso, reparto operativo del comando provinciale di Catania insieme agli artificieri dell’Arma. La Procura di Catania ha avviato un’inchiesta.

Ad Agrigento, come annunciato, l’associazione “I tammura di Girgenti”, coordinata da Biagio Licata, con il ricavato dello spettacolo “San Calogero abbraccia la Valle dei Templi”, ha distribuito dei buoni spesa ad alcune parrocchie della città: la chiesa della Provvidenza zona Esseneto, Sacro Cuore al Quadrivio Spinasanta, Santa Croce a Villaseta, Santa Rosa al Villaggio Mosè, San Nicola a Fontanelle, e San Calogero nel centro di Agrigento. Biagio Licata commenta: “E’ un piccolo gesto che siamo certi riempirà di gioia alcune famiglie meno fortunate di noi. Come devoti di San Calogero, prevale sempre in noi un senso di responsabilità, che ci porta a seguire le orme e gli insegnamenti del nostro amato Santo. Il raggiungimento di questo obiettivo lo si ha grazie ad una sinergia con il Direttore del Parco dei Templi, Roberto Sciarratta, agli artisti tutti, e all’imprenditore Fabio Cesare Romano (amministratore supermercato Max). Non per ultimo ringrazio vivamente la città di Agrigento che come sempre non esita a dare il suo supporto e contributo, sposando una giusta causa”.

Ad Agrigento, sabato 24 settembre, all’anfiteatro Luigi Pirandello, al piazzale Kaos, nei pressi della casa natale dello scrittore, alle ore 21 è in programma un concerto di Marco Floris & the great music band. Si tratta di una serata di intrattenimento per raccolta fondi, presentata da Giuseppe Pumo. Nel piazzale antistante sarà anche allestita una mostra di artigianato locale. L’ingresso è gratuito, esclusa la consumazione. Il ricavato sarà devoluto all’associazione animalista Amico Zampa “Cherry”, e in parte per il ripristino della struttura che ospita il Parco letterario Pirandello, recentemente distrutta da un incendio.