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Ancora sbarchi a Lampedusa, dove sono approdati altri 173 migranti. Il Centro d’accoglienza in contrada “Imbriacola” è ormai al collasso, con 1.639 ospiti a fronte di una capienza di 350 posti. Una lancia libica, partita da Zuara, con a bordo 84 bengalesi, egiziani e pakistani, è stata bloccata da una motovedetta della Guardia di Finanza a circa 15 miglia dalla costa. Un’altra motovedetta della Guardia costiera, a 22 miglia, ha invece soccorso un’altra imbarcazione, anch’essa partita da Zuara, con a bordo 89 sudanesi, egiziani, eritrei e siriani. Fra loro 10 donne.

Le primarie del centrosinistra, al voto il 23 luglio, per la scelta del candidato presidente della Regione della coalizione progressista. A Realmonte, martedì prossimo, 12 luglio, all’Hotel Madison, alle ore 19, nel corso di un’assemblea provinciale del Partito Democratico, interverranno la candidata Caterina Chinnici, il segretario regionale, Anthony Barbagallo, il deputato regionale, Michele Catanzaro, sindaci, amministratori, segretari di circoli, dirigenti e militanti del partito.

Rientrerà a Palermo domani, sabato 9 luglio, la salma del piccolo Andrea Mirabile, morto a 6 anni, forse dopo una intossicazione alimentare, durante una vacanza a Sharm el Sheikh, in Egitto, con i genitori, Antonio Mirabile, ricoverato in gravi condizioni in Rianimazione, e la madre, Rosalia Manosperti, incinta di 4 mesi e già dimessa. I genitori invece rientrano oggi a Palermo con un volo sanitario allestito dal ministero degli Esteri. La madre ieri ha lanciato un appello: “Sono Rosalia Manosperti, e da sabato sono ricoverata all’ospedale di Sharm el-Sheik insieme a mio marito dove abbiamo anche perso nostro figlio di sei anni. Richiedo a tutte le istituzioni competenti di attivarsi affinché ci riportino in Italia il prima possibile con un volo di linea speciale. Perché le nostre condizioni di salute non ci permettono di prendere un volo di linea normale. Aiutateci per favore a rientrare a casa”. Adesso l’appello è stato raccolto. Sul bambino è stata eseguita l’autopsia.

Lungo la strada statale 115 tra Strasatti e Mazara del Vallo, in territorio di Petrosino, in provincia di Trapani, un incidente stradale ha provocato la morte di Andrea Parrinello, 47 anni, ingegnere e docente, di Petrosino. Per cause in corso di accertamento si sono scontrati un furgone e un’automobile. Potrebbe essere stato un sorpasso azzardato una delle cause che ha determinato il sinistro. Lo stesso tratto della statale 115, nei pressi del Baglio Basile, poco illuminato, è stato già teatro di altri incidenti stradali, spesso mortali.

Secondo quanto emerge dalle indagini, Giuseppe Incontrera, ucciso il 30 giugno a Palermo, sarebbe stato intenzionato a vendicare l’omicidio di Emanuele Burgio.

Mercoledì scorso 6 luglio a Palermo, nell’ambito dell’inchiesta intitolata “Vento”, sono stati eseguiti 18 fermi di indiziato di delitto, resisi necessari, senza attendere la firma degli arresti da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale, perché è stata temuta l’esplosione di una faida sanguinosa legata all’omicidio, alla Zisa, in via Imperatrice Costanza, il 30 giugno scorso, di Giuseppe Incontrera, 45 anni, vittima di tre colpi di pistola, ritenuto ai vertici del mandamento di Porta Nuova come cassiere, e per il cui assassinio martedì scorso 5 luglio, si è costituito ai Carabinieri, e ha confessato il delitto, Salvatore Fernandez, 47 anni, che ha sostenuto di essere esasperato dal comportamento minaccioso di Incontrera.

Ebbene, come emerge dalle indagini, Giuseppe Incontrera sarebbe stato intenzionato a vendicare la morte di Emanuele Burgio, figlio del presunto mafioso Filippo Burgio, fermato anche lui mercoledì scorso, ucciso il 31 maggio del 2021 alla Vucciria. Per tale omicidio sono stati già rinviati a giudizio Domenico Romano, il figlio Giovanni Battista e il fratello Matteo, del Borgo Vecchio, contro i quali Incontrera avrebbe nutrito del risentimento. La sera dell’1 novembre del 2020 le telecamere dei sistemi di video-sorveglianza installate al Borgo Vecchio hanno inquadrato Domenico Romano, in compagnia dei suoi parenti, che con una pistola in pugno si lanciano all’inseguimento di Salvatore Incontrera, 25 anni, figlio di Giuseppe, e di altri ragazzi della Zisa. Fu un tentativo di aggressione fallito solo perché l’arma, forse una calibro 9×21, si inceppò al momento degli spari. Anche Salvatore Incontrera è stato fermato mercoledì.

(Angelo Ruoppolo – Teleacras)

Un gruppo di lavoro sta assistendo e aiutando la famiglia. L’Ambasciata è in contatto con le competenti autorità mediche e giudiziarie locali, che hanno aperto un’indagine a seguito del decesso e hanno disposto l’autopsia sul corpo del minore, su richiesta dei genitori, per i quali si sta seguendo il decorso medico. La mamma del piccolo Andrea, Rosalia Manosperti, è stata già dimessa, resta al momento ancora ricoverato il padre, Antonio Mirabile.

L’imprenditore nel settore turistico Emanuele Farruggia è il nuovo presidente del Lions Club Agrigento Host, e subentra al presidente uscente Giuseppe Caramazza. Nel nuovo anno sociale, Farruggia sarà affiancato dal primo vice presidente Adriano Barba, dal segretario Giuseppe Castelli, dal cerimoniere Maria Di Pasquale, dal tesoriere Luigi Ruoppolo, dal censore Salvatore Bennici, dal presidente del comitato service Barbara Capucci, dal coordinatore LCIF Giuseppe Mancuso, e dal presidente del comitato marketing e comunicazione Carmelo Butera.

8.739 i nuovi positivi in Sicilia, su un totale di 30.958 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino emesso dal Ministero della Salute. 18 le vittime, che portano il totale delle persone che hanno perso la vita da inizio pandemia a quota 11.267. I ricoveri ospedalieri; nei reparti ordinari sono 946, 19 in più di ieri, mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 33, 3 in meno rispetto a ieri. La regione Sicilia comunica che sul numero complessivo dei casi confermati comunicati in data odierna, 1.154 sono relativi a giorni precedenti al 06/07/22.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 2.272 casi, Catania 2.303, Messina 1.404, Siracusa 965, Trapani 690, Ragusa 696, Caltanissetta 470, Agrigento 880,Enna 213.

Cari colleghi, vi siete accorti che i prezzi sono saliti alle stelle e che gli eventi più recenti, prima fra tutte la guerra in Ucraina, hanno comportato e comporteranno un aumento dei prezzi con una inflazione decollata come nei lontani anni ‘80?!

In un mutato contesto il rinnovo contrattuale appare più che inadeguato e DEVE NECESSARIAMENTE ESSERE RIVALUTATO, così come vanno RIVALUTATE le risorse destinate alla nostra riqualificazione!!

Ricordiamo al nostro Presidente della Regione Siciliana che DEVE rispettare l’art.14 lettera q dello Statuto della Regione Siciliana che così recita: “La Regione siciliana ha competenza esclusiva in materia di stato giuridico ed economico degli impiegati e funzionari della Regione, in ogni caso non inferiore a quello del personale dello Stato.”

Con quale coraggio l’Aran con la complicità dei “sindacati vecchiotti” convoca un tavolo negoziale dove sparisce la parola RIQUALIFICAZIONE?  SIETE SENZA ROSSORE!!!

Siamo da sempre le categorie più svantaggiate e danneggiate, DOBBIAMO FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE!

E non dimentichiamo che ci hanno “strappato” i posti per le nostre meritate PROGRESSIONI riservandoli tutti per gli esterni in un concorso “flop” su ogni fronte che ha lasciato vacanti la metà dei posti. Questi posti adesso DEVONO ESSERE FINALMENTE RISERVATI AI DIPENDENTI INTERNI CON LE PROGRESSIONI!

Confintesa A e B chiede con forza:

  • Il rinnovo del contratto adeguato al rincaro dei prezzi e che sia non inferiore all’aumento contrattuale già riconosciuto per gli impiegati statali
  • La RIQUALIFICAZIONE
  • La attribuzione ai dipendenti regionali interni dei posti rimasti vacanti in esito al concorso!

Ieri, a Licata, la Polizia di Stato ha eseguito una tempestiva ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in casa di cura, emessa dal GIP del Tribunale di Agrigento, a carico di un trentenne licatese.  

In particolare l’odierno provvedimento giudiziario a carico del predetto arrestato, indagato per tentata estorsione aggravata reiterata e danneggiamento seguito di incendio, scaturisce dagli interventi effettuati da personale del Commissariato di P.S. di Licata presso l’abitazione di un suo familiare, oggetto di pesanti minacce di morte e continue e pressanti richieste di denaro, ritenute estorsive.

In breve tempo, con il sapiente coordinamento della Procura della Repubblica di Agrigento, la Sezione Anticrimine dell’Ufficio di P.S. licatese conduceva un tempestiva attività investigativa che permetteva di ricostruire la particolare vicenda tra i due congiunti ed accertare le condotte violente ed i gravi fatti-reato contestati all’odierno sottoposto la sopra indicata misura cautelare. 

Pertanto, il personale del Commissariato licatese eseguiva immediatamente la citata misura cautelare custodiale e, su disposizione della A.G., l’indagato veniva condotto presso una comunità ove dovrà rimanere ristretto, con ulteriore prescrizione del divieto di incontro e comunicazione con la parte offesa con qualunque mezzo, anche informatico.