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Ad Agrigento, al Centro commerciale Città dei Templi, il 17 luglio del 2018, il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, a pranzo con una collaboratrice, è stato sorpreso da un uomo che, accortosi della presenza del magistrato, avrebbe esclamato: “A chistu pubblico ministero l’ama fari saltari in aria col tritolo”. Il giudice Vella si è rivolto subito ai Carabinieri che hanno identificato e denunciato il minacciatore, Fabio Bellanca, 43 anni, di Joppolo Giancaxio, sotto processo innanzi ai giudici di Caltanissetta, competenti perché la parte offesa è un magistrato in servizio ad Agrigento. Ebbene, Fabio Bellanca in primo grado è stato condannato ad 1 anno di reclusione, accogliendo quanto proposto dalla Procura nissena. La sentenza è stata confermata dalla Corte d’Appello di Caltanissetta il 7 dicembre 2021. Adesso è stata confermata anche dalla Cassazione, e quindi resa definitiva.

Lunedì sera, ad Agrigento, lungo la strada statale 640, nei pressi del bivio per Maddalusa, si sono scontrate una Chevrolet Aygo con un uomo alla guida e una Fiat Punto con a bordo una coppia. Ebbene, il conducente della Chrevrolet, di 37 anni, di Realmonte, è stato denunciato a piede libero dalla Polizia stradale alla Procura di Agrigento per guida in stato di alterazione psico-fisica allorchè è risultato positivo ad alcol e droga. Nessuno dei tre incidentati ha subito gravi ferite.

Lo scorso 31 ottobre, in contrada Cipolla tra Palma di Montechiaro e Campobello di Licata sono riecheggiati colpi d’arma da fuoco. E’ stato ucciso Angelo Castronovo, 65 anni, bracciante agricolo, di Palma di Montechiaro. Lui è stato sorpreso dalla mano sul grilletto intento a lavorare in movimento terra a bordo di un camion. Ha tentato la fuga, verso la strada statale. Inutile: è stato bersaglio di più proiettili, da pistola e da fucile a pallettoni, almeno 5 di cui l’ultimo sparato alla tempia, appena a ridosso del guardrail. Ebbene, adesso l’esito, ancora non ufficiale, dell’autopsia, avrebbe confermato che per compiere il delitto sono state utilizzate due armi: una pistola calibro 9, e un fucile caricato a pallettoni. La vittima è stata raggiunta da 4 colpi, due esplosi con il fucile, al torace e all’avambraccio destro, e gli altri con la pistola, uno alla tempia, e l’altro in faccia, sparato da distanza ravvicinata. Nel frattempo sono attesi gli esiti dello stub effettuato su una decina di sospettabili a Palma di Montechiaro.

I poliziotti del Commissariato di Canicattì, diretti ad interim dal vice questore, Cesare Castelli, hanno arrestato ai domiciliari un canicattinese di 26 anni, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare indotta da sospetti investigativi, in possesso di oltre 330 grammi di cocaina, una pistola, munizioni, e quasi 15 mila euro in contanti. Nel dettaglio: nascosto nella sua automobile è stato rinvenuto un involucro di plastica, contenente 107 grammi di cocaina, e poi in casa una busta plastificata con dentro altri 220 grammi di cocaina. Poi è stata sequestrata la somma in denaro di 14.800 euro, ritenuti verosimilmente provento dell’illecita attività di spaccio di droga. Poi, nascosta nella lavanderia, i poliziotti hanno trovato una pistola calibro 7,65, con matricola abrasa, con il colpo in canna, 78 cartucce dello stesso calibro, ed un tirapugni in metallo. E poi nella sua pizzeria-rosticceria nel centro cittadino, sono stati scoperti un bilancino di precisione, 2 confezioni del peso totale di 17 grammi circa di mannitolo (la sostanza utilizzata per “tagliare” la droga), ed altre 40 cartucce inesplose calibro 22. La pistola sarà sottoposta agli accertamenti balistici per verificare se sia stata utilizzata per commettere atti delittuosi.

E’ stato pubblicato il settimanale, quanto atteso, sondaggio condotto da Swg sull’orientamento di voto nazionale. Secondo i dati non si arresta la scalata di Fratelli d’Italia. Infatti adesso il partito di Giorgia Meloni è al 29,4%, più 0,3 rispetto al 29,1% del 31 ottobre. Poi il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte aumenta di mezzo punto, da 16,3% a 16,8%, e supera il Partito Democratico che precipita al 16%, meno 0,3 rispetto al 16,3% del 31 ottobre. Poi Azione-Italia Viva all’8,4%, meno 0,2% rispetto all’8,6% del 31 ottobre. Lega al 7,7%, meno 0,2, e Forza Italia al 6,3%, meno 0,2. Poi Verdi e Sinistra italiana dal 4,1% al 4%, +Europa dal 3% al 2,7%, e Unione popolare di Luigi De Magistris dall’1,4% all’1,6%.

Ad Agrigento è accaduto che di un’anziana donna ultrasettantenne non vi è stata più traccia. I vicini di casa si sono insospettiti perché lei non rispondeva alla porta della sua abitazione, in via Garibaldi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e un’ambulanza. Lei è caduta a terra e non è riuscita più ad alzarsi. Forse è stata colta da un improvviso malore, forse è scivolata scendendo dal letto. E’ stata rinvenuta in condizioni molto critiche, ed è morta nonostante i soccorsi del personale del 118, anche tramite un defibrillatore.

Ad Agrigento criminali ancora a lavoro nel centro cittadino. Dopo il recente colpo ad una tabaccheria in piazza Pirandello, tra circa 300 euro, stecche si sigarette e “Gratta e vinci” di bottino, adesso è stato bersaglio un bar a Porta di Ponte. Ignoti sono entrati furtivamente all’interno e hanno arraffato i soldi in cassa, poco più di 60 euro. Indagano i Carabinieri.

E a Racalmuto, in via Garibaldi, ignoti si sono intrufolati all’interno di un magazzino, e hanno rubato un miscelatore, un gruppo elettrogeno, un flex e una prolunga di 20 metri, per un valore di circa 2mila euro. Il proprietario, un imprenditore di Racalmuto di 66 anni, ha sporto denuncia ai Carabinieri.

E a Grotte, nella sagrestia della chiesa Madre, all’arciprete è stato rubato il telefono cellulare. Lui lo ha poggiato su una scrivania. Ed è sparito. I Carabinieri sono impegnati nel visionare eventuali video delle telecamere di sorveglianza nella zona.

A Canicattì 3 colpi di pistola sono stati esplosi contro la Renault Clio, parcheggiata, di proprietà di un pensionato ma utilizzata dal figlio di 33 anni. E’ stata sporta denuncia ai poliziotti del locale Commissario dal figlio, il quale avrebbe raccontato di avere avuto, poche ore prima, un diverbio per questioni di viabilità con il conducente di una Lancia Delta. Un proiettile ha raggiunto il paraurti posteriore, uno lo sportello posteriore sinistro, e un altro il portellone. Sul cofano è stata rinvenuta una ogiva metallica presumibilmente di una calibro 7,65.

La Sicilia intera è in mobilitazione contro l’oppressione del caro bollette. Il presidente Schifani lavora alla moratoria Irfis. L’intervento di ConfCommercio.

La Sicilia intera è in mobilitazione contro l’oppressione del caro bollette, tra imprese, lavoratori, le famiglie, i cittadini con le associazioni di categoria, le sigle sindacali, i responsabili dei movimenti e gli esponenti della politica e delle istituzioni territoriali, soprattutto i sindaci. Il presidente della Regione, Renato Schifani, tenta di correre ai ripari e annuncia: “Gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Sarà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui”. Il governatore ha tra le mani un documento – appello unitario firmato dai delegati regionali di tutte le categorie produttive, costrette a fronteggiare i costi energetici e delle materie prime. E Schifani assicura: “L’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo è un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche, e il secondo è un incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi”. E poi il presidente prospetta: “Sulla lunga durata vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia”. Ed il presidente regionale di ConfCommercio, Gianluca Manenti, non demorde: “La nostra preoccupazione aumenta. E non possiamo stare tranquilli. Dobbiamo, però, sforzarci, tutti assieme, di essere positivi, di pensare al futuro con un ritorno alla normalità di programmare, di progettare, di crescere e non di sopravvivere come stiamo facendo adesso. Tutte le categorie economiche prese a riferimento pagano nella nostra isola, a parità di consumi e di potenza impegnata, una bolletta elettrica notevolmente più elevata: alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari hanno una spesa elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70% rispetto a quelle francesi. Non è possibile, non è giusto, non è corretto. Perché dobbiamo continuare a subire quelli che sembrano gli effetti di una manovra speculativa? Perché dobbiamo continuare a togliere risorse alle nostre imprese, alle nostre famiglie, ai nostri figli? E’ questo quello che ci meritiamo dopo anni e anni di sacrifici? E’ questo quello che ci meritiamo dopo essere riusciti a mantenere la barra dritta durante gli anni del Covid? Al peggio non c’è mai fine. Così dice il proverbio. E noi lo stiamo provando sulla nostra pelle, pagando a caro prezzo. Pensavamo con il covid di avere toccato il fondo, economicamente parlando. Con il caro bollette è pure peggio. Ma perché nessuno fa niente in maniera tempestiva e urgente? I provvedimenti servivano da ieri, oggi sono già in ritardo, domani non serviranno più”.