Palermo. Ha fotografato la nostra terra per trent’anni. Un bianco e nero crudo in grade di svelare autenticamente le sfumature nere di una cronaca sociale, sposatasi, nostro malgrado con la prostituta società mafiosa. Fu lei per prima, ad arrivare in via Libertà, il giorno che uccisero Pier Santi Mattarella, allora presidente della regione (DC) e a fotografare quelle immagini che diventarono epitaffio iconografico di uno dei periodi peggiori della storia d’Italia.
In uno dei suoi ultimi libri “Diario”- edito dalla Castalvecchi Editore lei dice: “la fotografia l’ho vissuta come documento, come interpretazione e come altro ancora […]. L’ho vissuta come salvezza e come verità.”
Nata a Palermo nel 1935 Letizia Battaglia è la protagonista del terzo appuntamento con le LECTIO MAGISTRALIS DI FOTOGRAFIA, organizzata per oggi martedì 21 aprile alle ore 19 all’Auditorium MAXXI, di Roma, ingresso libero fino a esaurimento posti.
Si rivela essere, questa, un’occasione per incontrare i grandi protagonisti della fotografia. All’evento saranno presenti alte personalità del giornalismo, della critica della comunicazione promotori di un interventi artistici e testimoni di esperienza artistica.
Ad intervistare Letizia Battaglia Giovanna Calvenzi, photo-editor, critica e curatrice di fotografia e Giovanni Gastel, fotografo.
Letizia conta collaborazioni importanti, fra queste quelle col quotidiano «L’Ora» per cui ha realizzato alcuni tra i reportage più coraggiosi e incisivi.
I suoi scatti, oltreché omaggiare il suo indiscusso talento, hanno sposato cause diverse, fra queste quelle della questione femminile, dei problemi ambientali, e non ultima quella relativa alla concessione dei diritti ai carcerati. Vinse per questa sua mai falsa cornice data alla realtà, molti riconoscimenti, come il premio “W. Eugene Smith” per la fotografia sociale (1985), il Deutschen Gesellschaft für Photographie (2007) o il Cornell Capa Infinity Award di New York (2009) e altri ancora.
Dalila Ferreri