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Un uomo di 50 anni di Palermo, attualmente ad Agrigento e intenzionato a rientrare a Palermo, è sempre più determinato nella sua intenzione. Pretende però di viaggiare in treno senza biglietto. Pochi giorni addietro è stato denunciato a piede libero alla Procura dalla Polizia perché alla stazione centrale, al rifiuto del capotreno a che lui salisse senza biglietto, ha rotto una bottiglia di vetro su una ringhiera e ha iniziato a minacciare e a inveire contro il capotreno e i passeggeri. Adesso il palermitano ha ritentato di partire gratis, non più dalla stazione centrale ma dalla stazione di Agrigento bassa, dove si è altrettanto scatenato in escandescenze quando lo hanno trattenuto a terra: “Faccio saltare in aria la stazione” – ha minacciato scagliandosi contro i poliziotti. E’ stato arrestato per resistenza a Pubblico ufficiale e porto ingiustificato di arma atta ad offendere, perché in possesso di una spranga di ferro. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale, che non gli ha applicato nessuna misura cautelare. E’ difeso dall’avvocato Gianfranco Pilato. Chissà se adesso proverà a partire gratis verso Palermo dalla stazione di Aragona Caldare.

Il premier Giorgia Meloni affida all’ex presidente della Regione Siciliana la delega anche alla Protezione civile. Il commento del ministro Nello Musumeci.

Nello Musumeci è stato nominato ministro per il Sud e del Mare, e si è tanto sottolineato che il suo ruolo sarebbe stato suo malgrado poco incisivo allorchè sono deleghe tecnicamente “senza portafoglio”, ovvero le iniziative sono delegate dalla presidenza del Consiglio perché non si tratta di un Dicastero autonomo. Peraltro non è ancora stato risolto il rebus se la competenza sui porti è compresa nella delega del Mare oppure nel ministero delle Infrastrutture, quindi di Matteo Salvini. E quindi è stato prospettato a rimedio che a Musumeci fosse affidata anche la delega alla Protezione civile, rilevante e determinante tanto che è stata sempre mantenuta dal presidente del Consiglio. E così è stato. Nell’ambito di tale prospettiva il senatore Musumeci ha partecipato alle esercitazioni simulate anti-terremoto a Messina lo scorso 4 novembre, e adesso è ufficiale: lui è il ministro alla Protezione civile. E l’ex presidente della Regione, che peraltro durante i suoi 5 anni di governo ha lavorato anche come Commissario contro il dissesto idrogeologico in Sicilia, commenta: “Ringrazio il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per questo ulteriore atto di fiducia. Protezione civile e Casa Italia sono due deleghe di grande responsabilità e, quindi, particolarmente esaltanti, che vanno ad unirsi a quella per le Politiche del mare, che è una delega fortemente voluta proprio dal Presidente Giorgia Meloni, che dimostra l’intenzione del Governo di valorizzare il mare come grande forma di rilancio per l’indotto dell’Italia”.

Lo scorso 30 ottobre, domenica, una ragazza di Messina di 23 anni, studentessa a Torino, è stata aggredita e violentata in un residence universitario, il campus “Borsellino”. La ragazza è stata ricoverata in ospedale. Domenica poco dopo la mezzanotte alla giovane hanno bussato alla porta della sua stanza, al nono piano. Lei, credendo che fosse un o una collega di studi, ha aperto. L’aggressore, che si è intrufolato nel residence, avrebbe prima bussato anche ad altre porte, bighellonando tra i corridoi. Ebbene adesso è stato arrestato dalla Polizia un sospettato, un minorenne di origine centro-africana. La ragazza ha fornito un racconto dettagliato, permettendo agli investigatori di recuperare anche il Dna del suo violentatore. Sono stati esaminati i video delle telecamere di sorveglianza, e i fotogrammi più utili sono stati estrapolati e distribuiti agli equipaggi delle Volanti alcuni giorni addietro. Grazie al colpo d’occhio dei poliziotti di una pattuglia il minorenne africano è stato individuato nottetempo ancora nei paraggi del residence “Borsellino”. Adesso è recluso in un Centro di prima accoglienza per i minorenni. Statura, corporatura e alcuni capi di abbigliamento corrispondono all’identikit reso dalla studentessa messinese. E decisivo è stato l’esito della comparazione del Dna. I magistrati procedono per violenza sessuale. Non sono contestati altri episodi, anche se in Questura è stata segnalata un’altra aggressione avvenuta nello stesso quartiere ancora il 30 ottobre. Il minorenne risiede in provincia di Torino con la famiglia.

Comitini, Città del Tricolore, domani, sabato 12 novembre, durante la Santa Messa delle ore 18 nella Chiesa dell’Immacolata, ricorderà le vittime nelle miniere, in occasione della Giornata dedicata alla loro memoria. Il sindaco, Luigi Nigrelli, intende ricordare i tanti morti nelle viscere della terra, in particolare i cosiddetti carusi, bambini in tenera età che per pochi spiccioli venivano mandati dai genitori a lavorare in una delle decine e decine di miniere che funzionavano a pieno regime nel piccolo centro agrigentino.
“Il nostro comune – dice Nigrelli – non può non ricordare questo particolare giorno visto che nelle miniere che insistevano nel nostro territorio di morti se ne sono pianti tanti, purtroppo. A loro va il nostro ricordo e, in particolare, a tutti quei bimbi che nelle miniere hanno perso la vita”.

La Giunta comunale di Agrigento ha deliberato, e l’atto è però subordinato all’autorizzazione del prefetto, la collocazione di una targa che intitola la tribuna centrale dello stadio comunale “ Esseneto” a Domenico Gareffa, benemerito dello sport agrigentino. L’Amministrazione Miccichè è stata sensibilizzata verso tale iniziativa dal Coni locale, e nella motivazione si legge: “La decisione è stata presa perché Gareffa ha svolto un ruolo importantissimo per la crescita dello sport nella nostra città e per aver costituito un esempio per i giovani agrigentini e per le generazioni future”.

L’assessore comunale alla Pubblica istruzione di Agrigento, Valeria Proto, e il sindaco, Franco Miccichè, informano che sono stati destinanti 50mila e 984 euro a sostegno delle spese sostenute per il pasto a favore delle famiglie con bambini di età compresa nella fascia 3/6 anni e che frequentano una scuola dell’infanzia statale a tempo pieno. La somma è sufficiente per la copertura del costo del pasto per le famiglie che rientrano nella prima fascia di reddito ISEE da 0 a 3.500 euro (110 famiglie), mentre sarà riconosciuto un contributo parziale alle famiglie rientranti nella seconda fascia di reddito ISEE da 3.501 euro fino a 4.000 euro (39 famiglie). Il dirigente del settore competente ha già provveduto a relazionarsi con i dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi cittadini che provvederanno a raccogliere le istanze delle famiglie interessate e trasmetterle all’Ufficio Pubblica istruzione entro il 21 novembre, cosicché il servizio possa essere avviato il primo dicembre.

Al mattino di oggi sono 1.437 i migranti ospiti del Centro d’accoglienza a Lampedusa, in contrada Imbriacola. La struttura, che potrebbe invece alloggiarne poco meno di 400 (389 per la precisione) è al collasso. La Prefettura di Agrigento ha disposto l’imbarco di 91 persone, fra cui 50 minori non accompagnati, sul traghetto di linea Veronese che giungerà in serata a Porto Empedocle. Ieri, con i due traghetti di linea, da Lampedusa sono stati complessivamente trasferiti 355 migranti.

In Sicilia, e non solo, è stata condotta una maxi operazione contro la pirateria audiovisiva, disposta dalla Procura della Repubblica di Catania, ed attuata in tutto il territorio nazionale. I centri operativi Sicurezza cibernetica della Polizia postale sono stati impegnati in perquisizioni e sequestri a carico di presunti appartenenti ad una associazione per delinquere di carattere transnazionale. Il blitz, intitolato “Gotha”, ha sollevato il sipario sul 70% di streaming illegale nazionale che coinvolge oltre 900.000 utenti con profitti di milioni di euro al mese. Le città in cui sono state effettuate le perquisizioni sono Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L’Aquila e Taranto.

La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha condannato a 30 anni di reclusione ciascuno i romeni Vasile Lupascu, 47 anni, e Vladut Vasile Lupascu, 22 anni, rispettivamente padre e figlio, per l’omicidio dell’agricoltore Pinau Constantin, massacrato a Naro a colpi di zappa e bastone l’8 luglio del 2018. In precedenza, la Cassazione ha annullato con rinvio le due condanne limitatamente al riconoscimento di due aggravanti: la premeditazione e l’aver approfittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. I giudici, nel processo bis, hanno dunque riconosciuto e confermato la sussistenza delle aggravanti. Secondo quanto hanno raccontato alcuni testimoni in aula, poco prima dell’omicidio Pinau Constantin aveva rotto uno specchietto all’auto di Lupascu, che, assieme al figlio e alla moglie, organizzò la rappresaglia.

La Corte d’Appello di Palermo ha confermato l’assoluzione di tutti gli imputati, tra i quali il sindaco, assessori e tecnici comunali di Casteldaccia, coinvolti in una inchiesta che ha ipotizzato, a vario titolo, la ricorrenza dei reati di corruzione, falso materiale e ideologico, e abuso d’ufficio. Il processo è ruotato intorno ad un presunto giro di tangenti, sotto forma di assunzioni di parenti e amici, per potere lavorare con il Comune di Casteldaccia ricevendo appalti di servizi, soprattutto nell’ambito della nettezza urbana, Tra i 12 imputati assolti vi sono il sindaco Giovanni Di Giacinto, l’assessore Maria Tomasello, e il vice sindaco, Giuseppe Montesanto.