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Premesso che pervengono numerose istanze da parte dei cittadini relative alla messa in sicurezza della pista di pattinaggio ubicata a San Leone; che la pubblica fruizione della struttura ha già determinata danni fisici agli utenti; che da un’attenta analisi,qualificati approfondimenti e sopralluoghi è emersa l’esigenza di attivarsi per la risoluzione della problematica di cui sopra;che ad oggi nessun adempimento da parte del Comune di Agrigento è stato posto in essere relativamente alla problematica di che trattasi; Atteso: che si rende assolutamente necessaria ed indifferibile un’azione propositiva tesa al ripristino delle condizioni di sicurezza della struttura; Considerato e Accertato: che il Comune di Agrigento risulta essere unico destinatario ad avere competenza compartecipata in merito; Per quanto sopra,al fine di rimuovere tale situazione di nocumento alla Pubblica e Privata incolumità; Ravvisata l’importanza che la questione riveste; Viste le argomentazioni sopra citate; Con la presente lo scrivente ai sensi dell’Art.30 comma 2°, nell’esercizio delle funzioni di sindacato e di controllo che interessano l’attività dell’Ente chiede con immediata urgenza l’adozione di tutti i provvedimenti di competenze per mettere in sicurezza tale impianto sportivo e scongiurare altri infortuni e/o danni a persone.

il Consigliere Comunale Gerlando Gibilaro

Arrestato, con l’accusa di omicidio aggravato, Angelo Fabio Matà sottufficiale della Marina militare, figlio della vedova Maria Concetta Velardi, trovata morta il 7 gennaio del 2014 nel cimitero di Catania. Ad incastrare il figlio sono state le prove schiaccianti del DNA e le tracce biologiche rinvenute nel luogo del delitto fornite dalla Polizia scientifica.  Il movente, i contrasti con la madre che non accettava la sua compagna.
Nella ricostruzione dei fatti, la vedova Verardi abitudinaria nel recarsi tutti i giorni al cimitero per pregare e pulire la cappella di famiglia dove erano seppelliti il marito ed il figlio, venuto a mancare quest’ultimo per una grave malattia, il 7 Gennaio del 2014 fu trovata morta con il cranio fracassato da una grossa pietra lavica a pochi metri dalla cappella. Fu proprio il figlio Matà a denunciare il ritrovamento del corpo, raccontando ai poliziotti che intorno alle 17 era andato a prendere un caffè al bar; che quando era tornato aveva trovato la madre per terra, di essersi sporcato le mani di sangue per aver spostato il grosso masso di pietra e che aveva chiesto aiuto ad un custode per allertare la Polizia. Fu subito esclusa l’ipotesi della rapina poiché la donna aveva addosso una collana ed un braccialetto d’oro.
Gli investigatori della squadra mobile della Questura, coordinate dalla Procura,  mise nell’elenco degli indagati oltre ad una coppia di rumeni che frequentava il cimitero e due presunti spasimanti della donna, anche il figlio Matà, il quale si dichiarò subito estraneo ai fatti avallando la tesi che ad uccidere la madre fossero stati in due, tra cui una donna.
Tre lunghi anni di indagini che hanno portato oggi all’arresto del figlio per omicidio aggravato. Le prove della colpevolezza di Matà sono state fornite, in modo dettagliato, dalla Polizia scientifica. In primis le tracce biologiche rilevate nel luogo dell’omicidio; il rinvenimento del Dna del figlio sotto due unghie della mano destra della vittima, in seguito ad una colluttazione che ha preceduto i colpi mortali inflitti con due grosse pietre; una traccia di sangue della vittima trovata nella maniglia dello sportello dell’auto di Mata’;  una scena del crimine ricostruita nei minimi dettagli con la repertazione di oltre cento oggetti ed infine gli orari degli spostamenti dell’assassino rilevati dalle celle del suo telefono cellulare.
L’uomo avrebbe a lungo covato rancore nei confronti madre che non accettava la sua nuova compagna e la riteneva un ostacolo alla realizzazione di progetti di vita personale. L’avrebbe dapprima colpita più volte con un grosso mattone alla nuca; per non essere visto, avrebbe trascinato il corpo in un corridoio tra le cappelle e poi le avrebbe ripetutamente scagliato contro un grosso masso di pietra lavica. La donna sarebbe morta dopo 40/45 minuti di agonia.
L’omicidio di Maria Concetta Velardi è avvenuto tra le 15.30 e le 15.45 e il figlio a quell’ora si sarebbe trovato nel cimitero. Testimoni, inoltre, hanno raccontato di aver sentito le urla di una lite. A compiere il delitto sarebbe stata una persona con una notevole forza fisica.
Dopo aver ucciso la madre Matà si sarebbe creato un alibi: avrebbe preso l’auto e fatto un giro passando, senza un motivo, da un meccanico e da un bar; poi sarebbe ritornato ed avrebbe scoperto il cadavere della madre. Matà inoltre, secondo quanto accertato, non lasciava mai sola la madre e le telefonava molto spesso, cosa che quel giorno non avrebbe fatto neanche una volta.
Il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con cui ha stabilito la detenzione di Angelo Fabio Mata’. Il movente del delitto, secondo una attenta ricostruzione della Squadra mobile coordinata dal PM Giuseppe Sturiale, è stato accertato essere il grande rancore che Matà covava da lungo tempo nei confronti della madre culminato, nel primo pomeriggio del 7 Gennaio 2014, con una violentissima reazione omicida, viste anche le intenzioni dello stesso di organizzare un incontro chiarificatore, promesso alla fidanzata, per il 12 Gennaio, nel corso del quale avrebbero annunciato alla madre la loro volontà di andare a convivere.
Mata’ sara’ interrogato domani mattina nel carcere di piazza Lanza di Catania, nel quale e’ stato rinchiuso. Il Gip ha fissato per le 10 l’interrogatorio, alla presenza del suo legale, l’avvocato Maurizio Magnano di San Lio, che da un anno lo difende.

Giovedì 1 giugno, presso la sede dell’I.I.S.S. “E. Fermi” di Aragona, si è svolta la cerimonia di premiazione degli studenti dell’indirizzo odontotecnico, che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno scolastico, ottenendo speciali riconoscimenti sia a livello provinciale, che regionale e nazionale.
Straordinaria è stata la rete di energie e sinergie messe in moto dai Proff. Mancuso, Mammolenti e Scarpello sfociate in progetti ed iniziative di notevole spessore culturale e in partecipazioni a gare (9° Trofeo del Mediterraneo), come quella di modellazione odontotecnica, che si è svolta a Palermo e che ha visto due alunni della 4^ A ODT, Alessia Avenia e Salvatore Girgenti, piazzarsi, rispettivamente al terzo e al quarto posto.
Riconoscimenti anche per l’alunna Curto Gioia della IV A ODT, vincitrice dei Concorsi “Il dono del sangue” e “Damarete da 2500 anni contro la violenza”.
E, a coronamento di un anno ricco di soddisfazioni, l’ottima prestazione dell’alunno Francesco Zarbo della 5^ A ODT, che si è classificato al 3° posto nella Terza Edizione del Trofeo “La protesi mobile in bilanciamento bilaterale”, istituito dall’azienda Ruthinium di Badia Polesine, aggiudicandosi un soggiorno gratuito di una settimana nell’isola greca di Evia, dove potrà partecipare ad un workshop. La scuola, che ha ricevuto dal rappresentante dell’azienda, Sig. Fiammella, un buono acquisto di 1000 euro da spendere in prodotti Ruthinium, sarà sede di un corso di protesi rivolto a tutti gli alunni. Hanno partecipato alla competizione 114 studenti delle classi quarte e quinte, provenienti da ben 57 scuole, tra cui il “Fermi”, consolidata realtà tra le istituzioni scolastiche con indirizzo odontotecnico, tra le più apprezzate in Sicilia.
Per Francesco, grande è stata la gioia nel vedere premiato il suo impegno profuso verso l’alta qualità di formazione. “è una bella soddisfazione – ha affermato l’alunno – che mi fa pensare con riconoscenza ai miei docenti, che mi hanno sempre sostenuto durante questi anni di studio. È stato bellissimo rappresentare la scuola al meglio”.
Francesco – affermano i suoi docenti – è un bravissimo giovane, educato, attento, molto interessato a quella che si spera possa diventare la sua futura professione. Noi abbiamo le eccellenze in Italia e qui, ad Aragona, i nostri laboratori sono tecnicamente all’avanguardia”.
Una scuola di qualità, il Fermi, – ha dichiarato il Dirigente Scolastico, Dott.ssa Casalicchio, che aiuta i ragazzi a far emergere i loro talenti nascosti, ad assecondare passioni e predisposizioni. Una scuola che suscita interesse e trasmette consapevolezza delle proprie attitudini. Sono davvero felice per questi prestigiosi riconoscimenti a livello regionale e nazionale. Un’ulteriore testimonianza di come la didattica stia raggiungendo livelli di eccellenza grazie alla professionalità di personale qualificato e motivato, al quale va il mio ringraziamento, che si è prodigato perché si ottenessero questi brillanti successi”.
L’IISS “Fermi” è una scuola che mira allo sviluppo del talento degli studenti e alla valorizzazione delle eccellenze, con proposte progettuali utili a sperimentare le proprie potenzialità e a mettere in gioco le proprie conoscenze e abilità.
Si conferma, pertanto, come punto di riferimento per la formazione professionale del settore odontotecnico, a dimostrazione di come, gli istituti professionali, se frequentati con passione, sono in grado di immettere nel mondo del lavoro validi professionisti, e questi prestigiosi riconoscimenti ne sono una prova.

Ad Agrigento, nel centro cittadino, innanzi alla biblioteca comunale “La Rocca”, in Via Corso Vittorio Emanuele, sono state disegnate le tanto attese strisce pedonali, a tutela della sicurezza pubblica. Oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda una intervista alla consigliere comunale Rita Monella, che in proposito ha rivolto numerose sollecitazioni all’amministrazione comunale.
Guarda il video su Teleacras (youtube)

Il consigliere comunale di Agrigento, Gerlando Gibilaro, afferma che l’amministrazione comunale avrebbe avviato le procedure tecniche e amministrative per affidare a soggetti esterni la gestione del Parco dell’Addolorata. In proposito Gibilaro oppone che ad oggi le strutture in cemento armato del Parco dell’Addolorata sono sfornite del relativo collaudo, e, dunque, senza certificato di collaudo, parti importanti del Parco dell’Addolorata non possono essere affidate ad esterni. “Riteniamo opportuno – conclude Gibilaro – che tale argomento sia discusso e approfondito nella seconda Commissione. Nel frattempo il sindaco Firetto avvii le procedure tecniche e amministrative per la certificazione del collaudo delle opere in cemento armato.”

Erano stati protagonisti, insieme ad altre persone, il 23 maggio dello scorso anno, dei disordini scoppiati in occasione delle prime demolizioni di case abusive a Licata ora dovranno subire il processo ordinario. Loro sono Francesco Vitali, 53 anni, e il figlio Angelo Vitali, 25 anni. A disporlo è stato il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giancarlo Caruso. I due dovranno rispondere, dicevamo, dei disordini verificatisi in contrada Gallo d’oro fra ex proprietari fra ex proprietari di immobili abusivi e le forze dell’ordine che erano presenti sul posto per sedare eventuali intemperanze, intemperanze in effetti avvenute. Ai due congiuto viene imputato il tentativo di impedire l’abbattimento di un immobile, spingendo polizia e carabinieri e l’ipotesi di reato di violenza privata.

Incidente stradale lungo la Passeggiata Archeologica, nei pressi del posto di Ristorio, ieri ad Agrrigento. A scontrarsi due automobili, una Volkswagen Lupo e una Lancia Y, e una motocicletta Ducati. Sul posto sono giunte le ambulanze per il trasporto dei feriti in ospedale. Nello specifico si tratta del motociclista e di uno dei due autisti coinvolti nel sinistro. Sul posto sono giunti anche i carabinieri per i rilievi utili all’accertamento di eventuali responsabilità.

In data 13 marzo u.s., una giovane donna nissena denunciava presso questi uffici il furto di una somma di denaro e di un telefono cellulare consumato da ignoti autori all’interno della propria autovettura, nella circostanza parcheggiata in località scala dei turchi del comune di Realmonte.
Le serrate indagini condotte dal personale della “squadra volante” della questura, in collaborazione con personale del Commissariato P.S. di Canicattì, consentivano di recuperare, dopo circa un mese, il telefono cellulare oggetto di furto che veniva restituito alla legittima proprietaria. L’apparecchio telefonico veniva trovato in possesso di una ragazza residente a Porto Empedocle la quale riferiva di averlo acquistato, precedentemente da un non meglio identificato cittadino extracomunitario presso una bancarella, in località San Leone, per la modica cifra di € 50,00.
Pertanto, veniva denunciata in stato di libertà per il reato di acquisto di cose di dubbia provenienza.

Le forze dell’ordine sono a caccia di un pirata della strada che sarebbe la causa di un incidente stradale verificatosi, nella giornata di ieri, in via Mazzini, ad Agrigento. Quest’ultimo, pare con una manovra azzardata, avrebbe tamponato uno scooter alla cui guida era un agrigentino di 64 anni. L’uomo, nella caduta, ha riportato alcune ferite e per questo è stato soccorso dagli uomini del 118 che lo hanno trasportato in ambulanza in ospedale.

Il premio Pirandello della Fondazione Sicilia che, per una edizione speciale 2017, si trasferisce da Palermo ad Agrigento, nell’ambito del Festival della Strada degli Scrittori, è stato assegnato a Toni Servillo, “grande interprete italiano, maestro della recitazione”, come hanno annunciato i componenti della giuria presieduta da Gianni Puglisi, vicepresidente della Treccani, a Roma, nella storica sede romana della Treccani, dove si è svolta la conferenza stampa per comunicare anche l’attribuzione di un importante riconoscimento a Michele Riondino, l’attore che nelle fiction televisive tratte dai racconti di Andrea Camilleri interpreta il ruolo del giovane commissario Montalbano.
Servillo, dichiarandosi “lusingato ed entusiasta”, sarà come Riondino ad Agrigento, nella Valle dei Templi, il 6 luglio prossimo in occasione della serata conclusiva del Festival della Strada degli Scrittori, in presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita nei luoghi pirandelliani a 150 anni dalla nascita del drammaturgo.
Alla conferenza a Roma hanno partecipato Massimo Bray, direttore generale della Treccani e componente della giuria, insieme con il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, il presidente della Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore, il regista Roberto Andò e il presidente della Strada degli Scrittori Felice Cavallaro.
Lo stesso Massimo Bray, coordinatore tra l’altro del Master di scrittura del Festival, ha affermato: Consideriamo la Strada degli Scrittori esempio di quel turismo consapevole di cui si parla sempre in Italia. Riscoprire l’area dove sono nati Pirandello, Sciascia, Camilleri e tanti altri autori è un modello. Chiudere il Festival con un master di scrittura, previsto dal primo al 7 luglio, è una scelta di valore. C’è sete di cultura e di una attenta formazione. Ci auguriamo che questo primo Festival abbia una lunga storia, convinti che la cultura possa contribuire al rilancio del nostro Paese.”