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Brutta disavventura per un bimbo a Caltanissetta. Il piccolo era in braccio al padre ed era intento a mangiare un’albicocca. Ad un tratto il bambino ha iniziato a respirare malamente ed il padre ha chiamato immediatamente i soccorsi. Sul luogo si sono portati gli operatori del 118 che hanno iniziato a praticare le manovre atte a disostruire le vie respiratore. Un pezzo di albicocca, infatti, rimasto incastrato, impediva al bimbo di respirare regolarmente e rischiava di soffocarlo. Subito dopo il bimbo è stato portato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, luogo dove si è verificato il fatto, dove i medici lo hanno posto sotto osservazione. Le sue condizioni non destano preoccupazione.


Il boss palermitano Giuseppe Graviano e’ indagato per la cosiddetta trattativa Stato-mafia. Intercettato per quasi un anno dai pm di Palermo, mentre parla a ruota libera anche della trattativa, Graviano viene interrogato dai magistrati a marzo e gli viene contestato il reato di minaccia a Corpo politico dello Stato in concorso con altri boss, per cui gia’ e’ in corso un processo.
“Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo è stata l’urgenza di… come mai questo qua, poi che successe, ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni in Sicilia, Berlusconi…”. E’ quanto dice, senza sapere di essere intercettato, il boss Giuseppe Graviano, detenuto in carcere a un altro detenuto, Umberto Adinolfi, il 10 aprile del 2016. Gli atti delle intercettazioni sono adesso finiti nel dibattimento per la trattativa tra Stato e MAFIA. “Lui voleva scendere – dice ancora Graviano al suo interlocutore – però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa…”.

Dopo l’approvazione della mini finanziaria, una manovra che porta con sé qualche misura per precari e disoccupati, il maxi fondo da 238 milioni per i disabili, e anche l’approvazione della ex tabella H, che stanzia circa 200 milioni di finanziamenti e contributi per enti e associazioni, adesso l’Assemblea Regionale Siciliana è andata in vacanza in occasione delle elezioni amministrative, saltando di fatto la discussione del collegato alla Finanziaria.
Se ne riparlerà il 14 giugno, quando è stata convocata la prima seduta dopo lo stop, ma molto verosimilmente si arriverà a fine giugno dopo il turno di ballottaggio. E secondo i meno ottimisti, trascorrerà l’estate prima di riuscire a discutere e approvare un maxi testo di una novantina articoli e con più di mille emendamenti.
Tante importanti norme sono saltate, come la fusione tra il Cas, il Consorzio autostrade siciliane, e l’Anas, invocata dai sindacati e dallo stesso Crocetta per sbloccare una serie di investimenti sulle autostrade, tra cui i lotti in costruzione della Siracusa-Gela. Rinviato anche lo stanziamento da 86 milioni per rendere operativo il contratto di servizio con Trenitalia.
Nel maxi testo della Finanziaria bis erano previste, tra l’altro, anche le norme per la riorganizzazione della dirigenza regionale, quelle per riformare i Consorzi universitari e gli Ersu, l’introduzione dei prepensionamenti anche negli enti collegati alla Regione, la stabilizzazione all’assessorato ai Beni culturali di circa 650 catalogatori oggi in servizio alla società partecipata Sas.
C’erano pure la liquidazione di Riscossione Sicilia, la soppressione dell’Aran Sicilia e l’abolizione del tetto massimo al numero di amministratori delle società partecipate.
Insomma una Regione che va a rilento sulle procedure burocratiche, e soprattutto nei documenti finanziari. Ascoltiamo nel merito il vice capogruppo del Partito Democratico, Giovanni Panepinto.
L’Intervista è in onda al Vg di Teleacras, guarda il VIDEO
Fonte Teleacras


Emergono alcuni particolari sull’inchiesta pacchi.it, eseguita ieri dai carabinieri della Compagnia di Licata, agli ordini del capitano Marco Currao, che hanno eseguito ieri mattina l’operazione che ha portato all’arresto di Cristoforo Famà, 35 anni di Licata, posto ai domiciliari, e ritenuto dagli inquirenti “il promotore e organizzatore” della presunta organizzazione.
Gli altri coinvolti sono: Antonina Parroco, 40 anni, Samanta Cicatello, 29 anni, Angelo Trupia. Per loro è scattato l’obbligo di dimora a Licata. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece per Alessandro Bianchi, 26 anni, Daniela Giannone, 40 anni, e Giuseppe Romano. Tutti licatesi. I coinvolti devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle truffe online. Tra i tentativi di truffa vi sarebbe anche un episodio ai danni di un terremotato che aveva perso la sua casa durante il sisma che ha distrutto Amatrice. L’uomo stava per comprare un camper per una somma di 6.500 euro ma ha intuito che qualcosa non andava e si è rivolto ai carabinieri. In un paio di intercettazioni si evince come un indagato si spacciasse per appartenente a forze di polizia.
In episodio per carpire la fiducia della vittima di turno si spacciava per poliziotto in un altro addirittura diceva: “Appena smonto dal servizio ci possiamo sentire, sono un maresciallo dei carabinieri…”. Nel corso delle intercettazioni Cristoforo Famà avrebbe usato più volte i termini: “Andiamo in servizio…”.

Comincera’ il 2 ottobre davanti alla seconda sezione monocratica del tribunale di Palermo il processo a Nunzio Giangrande, titolare dell’agenzia Servizi Postali, e Maria Rita Cangemi, titolare di una delle agenzie affiliate alla societa’. Il Gup li ha rinviati a giudizio mentre ha prosciolto il funzionario della Bnl Francesco Silliti. La vicenda e’ quella della truffa delle poste private. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono l’appropriazione indebita, l’esercizio abusivo dell’attivita’ di pagamento. Archiviate invece le posizioni di tredici titolari di agenzie. L’inchiesta nasce dai controlli effettuati su una cinquantina di agenzie di Palermo e provincia, Trapani e Agrigento, affiliate alla Servizi Postali,finite sotto la lente di ingrandimento della Finanza perche’ sospettate di esercitare attivita’ di pagamento senza l’autorizzazione della Banca di Italia. Gli accertamenti si allargano alla gestione delle agenzie e nel fascicolo finiscono le querele di oltre 1500 persone che lamentano di aver versato denaro alle affiliate per il pagamento di bollettini postali e di avere invece ricevuto dai creditori, mai saldati, solleciti. L’ammanco ammonta a circa un milione. Poste Italiane e le persone offese si sono costituite parte civile con l’assistenza degli avvocati Dario Falzone, Ida Giganti e Giuseppe Brancato.

Processo d’appello per l’omicidio dell’imprenditore ravanusano trapiantato a Desio, Paolo Vivacqua: la pubblica accusa chiede la condanna a 23 anni di Germania Biondo, ex moglie del rotamat siciliano che in primo grado era stata assolta.
Il procuratore generale Galileo Proietto chiede inoltre la conferma della pena per gli altri imputati, ossia: ciascuno per il presunto intermediario Salvino La Rocca e Diego Barba, ritenuto dalla Procura di Monza il mandante dell’omicidio insieme alla presunta amante Germania Biondo.
Paolo Vivacqua venne ucciso il 14 novembre 2011 con 7 colpi di pistola nel suo ufficio di Desio.
Il processo davanti la Corte di Assise di Appello di Milano riprenderà il prossimo 20 giugno.

Il partito della Rifondazione Comunista di Favara parteciperà alla fiaccolata contro tutte le mafie indetta per sabato 10 giugno 2017.
“Con la partecipazione alla fiaccolata di sabato intendiamo esprimere con forza la volontà di ripudiare ogni forma di mafia e criminalità organizzata.
Di fronte ai recenti fatti di cronaca che hanno colpito Favara è necessario reagire alzando la testa, affermando che non lasceremo la città in mano alle criminalità organizzate.
Un’occasione importante per ribadire, ancora una volta, che questi fatti tragici non possono bloccare la voglia di riscatto della maggioranza dei Favaresi.
Nella qualità di partito da sempre impegnato nella lotta a tutte le mafie riteniamo naturale e doverosa la nostra partecipazione  a questa iniziativa e lo facciamo nella consapevolezza che la stessa da sola non basta e che il percorso verso il riscatto di questa nostra martoriata terra è ancora lungo e tortuoso”.

I consiglieri comunali di Agrigento, Giovanni Civiltà e Pasquale Spataro, di Forza Italia, intervengono nel merito delle condizioni e delle prospettive finanziarie del Comune, e affermano: “Apprendiamo dal quotidiano ‘La Sicilia’ che il vicino Comune di Porto Empedocle ha approvato il Consuntivo 2015. E che in tale consuntivo è stato accertato un extra – deficit di ben 8 milioni e 400mila euro. E ciò al contrario, invece, di quanto dichiarato dall’amministrazione comunale dell’epoca a Porto Empedocle, presieduta dall’attuale sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, secondo cui, addirittura, nel consuntivo 2015 vi sarebbe stato un avanzo di amministrazione di parecchie centinaia di migliaia di euro. Tale circostanza non può che giustificare e accrescere le nostre preoccupazioni, già espresse alcuni giorni addietro, sulle sorti finanziarie del Comune di Agrigento, dove sono ancora attese le misure correttive imposte dalla Corte dei Conti, il consuntivo 2016 e il previsionale 2017. In relazione a quanto certificato adesso ufficialmente a Porto Empedocle, non vorremmo ritrovarci anche ad Agrigento alle prese con il classico “Nerone che suona la lira mentre Roma brucia”. La storia è maestra di vita, e dagli insegnamenti della storia bisogna trarre strumenti per evitare il ripetersi degli errori. Dunque, chiediamo che della questione finanziaria al Comune di Agrigento sia investito il Consiglio comunale, e che nel civico consesso, presente l’amministrazione, si definisca in modo chiaro e netto l’attuale assetto contabile del Comune di Agrigento” – concludono Spataro e Civiltà.


Ritrovato il corpo carbonizzato di un giovane nelle campagne tra Rosolini e Modica.
In tarda serata è stato rinvenuto il cadavere carbonizzato di un giovane, la cui identità risulta sconosciuta, in un apprezzamento di terreno situato al confine tra Rosolini ed Ispica. La macabra scoperta è toccata ad un pastore che è stato sottoposto ad interrogatorio dagli inquirenti.
La procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per l’identificazione del corpo e per accertare le cause che ne hanno determinato il decesso. Da una prima verifica, sembra escludersi la pista dell’omicidio poiché il corpo non mostrerebbe segni di violenza ma dovranno attendersi i risultati dell’autopsia del medico legale. Nel frattempo, gli investigatori stanno analizzando tutte le segnalazioni di persone scomparse delle ultime 48 ore tra Siracusa e Ragusa.