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Non il solito convegno sullo sviluppo del nostro territorio, ma un forum di approfondimento, patrocinato dal Comune di Agrigento, con l’obiettivo di mettere intorno allo stesso tavolo i protagonisti del futuro, quello che il Lions Club Agrigento Host ed il Comune di Agrigento hanno organizzato per sabato 17 giugno, con inizio alle ore 9,00, nei locali dell’ex Collegio dei Padri Filippini di via Atenea.
Si sono dati appuntamento, sul tema “Agrigento 2020 – patrimonio e produzione culturale: passato e futuro delle Città del Mediterraneo”, oltre al presidente Lions Giantony Ilardo, che aprirà i lavori, il direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi Giuseppe Parello (“La Valle dei templi nello scenario internazionale”), il fondatore di Farm Cultural Park Andrea Bartoli (“Il parco della Valle dei templi come i giardini della Biennale di Venezia”), il direttore del Distretto turistico Valle dei templi Vincenzo Camilleri (“Verso il 2020, 2600 anni di storia – opportunità per lo sviluppo di un territorio”), il direttore del dipartimento di storia, disegno e restauro dell’architettura dell’Università di Roma La Sapienza Carlo Bianchini (“Il patrimonio culturale: conoscenza e fruizione”) ed il direttore di Fondazione Manifesta 12 Palermo Roberto Albergoni (”Città e progetti culturali complessi”).
Il rapporto tra patrimonio e produzione culturale, tra passato e futuro delle Città del Mediterraneo, unitamente al progressivo ruolo strategico da esse assunto negli scenari culturali internazionalianche in connessione ai progetti culturali complessi su scala urbana, saranno oggetto dell’analisi dei relatori.
Terminati gli interventi il forum vedrà il contributo dialettico proattivo dei rappresentanti delle molteplici realtà culturali della Città, con lo scopo di tracciare, insieme, linee concrete condivise per uno sviluppo strategico integrato di Agrigento e del territorio nel suo insieme.
Concluderà i lavori il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto.

Il Comune di Agrigento, ha prorogato la scadenza dei termini per la presentazione di proposte progettuali  “Call For Ideas”  per la costruzione del palinsesto delle celebrazioni  “Agrigento 2020: 2600 anni di storia della Città”, al 3 luglio 2017 alle ore 16,00, in occasione della candidatura della città di Agrigento a capitale italiana della cultura 2020.
Le proposte progettuali per il palinsesto dovranno pervenire all’indirizzo di posta certificata: servizio.protocollo@pec.comune.agrigento.it e le relative domande dovranno essere redatte in lingua italiana o inglese seguendo il facsimile riprodotto all’allegato 1 di cui all’invito internazionale pubblicato nella determina dirigenziale n.880 del 04/05/2017.
Tale proroga al 3 luglio 2017 è conseguente al posticipo dei termini del Ministero dei Beni culturali (15 settembre 2017) di presentazione del Dossier di candidatura per il procedimento di selezione di cui al 1° Invito internazionale rivolto a Enti e Istituzioni culturali per  il conferimento del titolo “Capitale Italiana della Cultura.

La deputata nazionale del Partito Democratico, Maria Iacono, annuncia che la Protezione Civile Regionale è a lavoro per ultimare le verifiche sulle proposte di rimedio ai danni provocati dagli eventi calamitosi che il 24 e il 25 novembre scorso si sono abbattuti su gran parte della provincia agrigentina e per i quali è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Maria Iacono ha incontrato in proposito l’ufficio tecnico dell’ex Provincia di Agrigento e ha contattato i vertici della Protezione Civile Regionale. La Iacono aggiunge: “La positiva valutazione, tra le altre, della proposta di rifacimento della Strada provinciale 37 Sciacca – Caltabellotta – San Carlo, redatta dall’Ufficio Tecnico Provinciale, sarebbe una buona notizia per una parte del territorio della Provincia di Agrigento ed in particolare per la comunità di Caltabellotta, costretta in diversi momenti anche all’isolamento, a causa degli eventi calamitosi del novembre scorso ed oggi in una condizione di precarietà tale da renderla non facilmente percorribile e sicura.”

Il deputato nazionale di Forza Italia, Riccardo Gallo, apprezza e rilancia i risultati elettorali in occasione delle Amministrative dello scorso 11 giugno. “Si tratta – sottolinea Gallo – della testimonianza di come la gestione del partito in Sicilia ad opera di Gianfranco Miccichè, a parte qualche gufo  e profeta di sventura, ha sortito, in un solo anno di attivià, esiti eccellenti. Infatti – afferma il deputato – in Sicilia le liste con il simbolo di Forza Italia sono ovunque sopra la media dell’8%. E a Trapani abbiamo raggiunto il 15,2%. Il tutto a fronte dei risultati alle amministrative precedenti all’11 giugno, dove non abbiamo superato il 5%. Ritengo importante rimarcare che anche la scelta di presentarci col nostro simbolo è stata apprezzata e premiata.  A più ampio raggio abbiamo raddoppiato il numero di Consiglieri comunali, eleggendo decine di Sindaci. E ciò è oltremodo rilevante, se si considera che prima del voto avevamo un solo sindaco uscente e adesso invece contiamo quattro sindaci eletti al primo turno e altri quattro al ballottaggio, tra Avola, Scordia, Palagonia, Paternò, Acicatena, Piana degli Albanesi, Chiusa Sclafani, Termini Imerese, Palma di Montechiaro e Sciacca. E in riferimento al territorio della provincia agrigentina, oltre gli eccellenti risultati di Palma di Montechiaro e Sciacca, grazie al prezioso e determinante lavoro, tra i tanti altri, del nostro coordinatore provinciale, Vincenzo Giambrone, e dei coordinatori di Collegio, come Filippo Caci, abbiamo eletto, con centinaia di voti di preferenza, consiglieri comunali in tutti i 12 Comuni alle urne, anche laddove è stata finora mancante la rappresentanza di Forza Italia. Concludendo, non posso che esprimere fondata fiducia e tanto entusiasmo verso un’altrettanto ottima prospettiva di condivisione e successo elettorale e politico in occasione delle prossime Regionali, forti della straordinaria ripartenza di Forza Italia e del consenso crescente”.

I fatti di Favara e del Belgio, gli omicidi, le sparatorie, finiscono in Parlamento. Il deputato siciliano Giuseppe Lumia ha infatti presentato una interrogazione al Ministro dell’Interno circa le recenti vicende che hanno interessato la città dell’Agnello pasquale e i fatti delittuosi avvenuti in Belgio.
“Premesso che a quanto risulta all’interrogante: secondo gli elementi informativi presenti nel Focus su quanto succede tra Belgio e Sicilia (Agrigento e dintorni) dell’OMCOM (Osservatorio mediterraneo sulla criminalità organizzata) istituito dalla fondazione Caponnetto e dalla fondazione Mediterraneo, si apprende che il 14 settembre 2016, a Liegi, in Belgio, in un condominio sarebbero stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco contro 2 soggetti, Mario Jakelic di 28 anni di Porto Empedocle, che rimase ucciso e Maurizio Di Stefano di 40 anni detto “furia” di Favara che rimane ferito; sempre a Liegi, il 3 maggio 2017, viene ucciso Rino Sorce, ristoratore di 50 anni di Favara;  Come si apprende da notizie di stampa (“Grandangolo”, “il Giornale di Agrigento”, del 24 maggio 2017), il 22 maggio 2017, a Favara, in Sicilia è avvenuto un agguato a colpi di kalashnikov con conseguente scontro a fuoco tra l’obbiettivo dei sicari, Carmelo Nicotra di 33 anni, proprietario di un magazzino, ed i killer. Fortunatamente, la vittima è stata solo ferita, seppur gravemente, nonostante la raffica di colpi ricevuti. Carmelo Nicotra si ritiene essere in contatto con il gruppo di Di Stefano, ferito nel settembre 2016 a Liegi. Il mancato omicidio si inquadra in una dura lotta tra bande criminali per contendersi il traffico di droga; da quanto emerge dalla relazione della direzione investigativa antimafia del primo semestre 2016, su Favara risulta la presenza sia del mandamento di Agrigento di Cosa Nostra che dell’altra organizzazione mafiosa denominata ” stidda”;  E’ opportuno comprendere quale sia il livello di infiltrazione dei criminali siciliani in Belgio e se sia in atto una guerra all’interno di un ceppo mafioso singolo oppure tra ceppi mafiosi diversi; bisogna anche interrogarsi sui flussi di droga gestiti dalle suddette organizzazioni criminali, che spesso scatenano sanguinari conflitti interni ridefinendone gerarchie e leadership; nel campo del traffico internazionale di droga nella provincia di Agrigento si sono stratificati nei decenni diversi boss,che hanno agito ad alti livelli, come i Caruana Cuntrera, i Rizzuto, i Falsone e tanti altri boss di primo piano di Cosa Nostra.
Si chiede di sapere: quale attività di prevenzione e repressione si stia mettendo in atto per stroncare l’attività di Cosa Nostra a Favara e in provincia; quali iniziative di cooperazione investigativa e giudiziaria siano state intraprese tra l’Italia ed il Belgio per colpire gli interessi mafiosi e i traffici di droga”.


La vicenda era balzata agli “onori” della cronaca qualche mese fa, e sembra che nulla sia cambiato.
Una coppia di anziani di Favara, nullatenenti, uno dei quali disabili, vivono all’interno della struttura dell’ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento, tra hall e corridoi. La direzione del nosocomio agrigentino ha già da tempo effettuato la segnalazione ai servizi sociali ma ancora niente. Nessuno si è fatto carico della triste situazione di marito e moglie che continuano a bivaccare e a dormire nelle panchine interne dell’ospedale dove mangiano e utilizzano i servizi igienici.
La vicenda si protrae da aprile ed è stato richiesto da tempo l’intervento del Comune.

Giuseppe Burgio, 51 anni, imprenditore di Agrigento, arrestato perchè coinvolto, secondo le accuse, in una vicenda di bancarotta fraudolenta, alcuni mesi addietro, dopo sette mesi di isolamento in una cella del carcere di Contrada Petrusa, è stato trasferito in altro reparto dove potrà convivere con gli altri detenuti. Lo ha disposto il direttore della struttura penitenziaria agrigentina. Burgio starà con altri carcerati che scontano pene per reati non violenti. Giuseppe Burgio, lo ricordiamo. è stato arrestato lo scorso novembre nell’ambito dell’operazione “Discount” perchè ritenuto responsabile di bancarotta fraudolenta per un importo complessivo di 50 milioni di euro. Una quarantina le persone indagate nella vicenda che che ha portato in carcere l’ex “re dei supermercati”. Quindici di questi indagati sarebbero riconducibili alla Unicredit di Agrigento.

Il giovane dal “ciuffo rosso” Ismaele La Vardera, candidato a Sindaco a Palermo, ex “Iena” di Italia 1, ha svelato il suo grande bluff: la sua candidatura era solo una finzione per realizzare un documentario/servizio con l’unico obiettivo di raccontare i retroscena della campagna elettorale palermitana, con la regia delle Iene che avrebbero finanziato tutto.
Ma andiamo con ordine. Il giovane giornalista 23enne La Vardera, che sei mesi fa, iniziava la sua campagna elettorale come candidato Sindaco a Palermo, viene presentato dall’On. Alessandro Pagano, coordinatore del movimento Noi con Salvini della Sicilia occidentale, al Segretario Federale della Lega Nord Matteo Salvini che in diretta, al programma televisivo “Aria che Tira” su La7, si dichiara entusiasta per questo giovane dal “ciuffo rosso” e il La Vardera accetta.
Elezioni concluse, il giovane candidato Sindaco, sostenuto dalle liste Noi con Salvini, Fratelli d’Italia e Centro Destra prende il 2,6% dei voti, un vero e proprio flop.
L’ex Iena, che per sei mesi aveva girato tutta Palermo, ieri finisce in Ospedale con il collare al collo, in seguito ad una rissa scoppiata con l’attore Francesco Benigno, protagonista del film “Mery per sempre” e candidato al Consiglio Comunale nella lista del centro destra. L’attore Benigno, deluso ed amareggiato per il proprio risultato elettorale  con un post su Facebook, aveva definito “bestie” gli elettori traditori che non gli avevano dato il voto così come promesso. Un incontro tra i due, Benigno – La Vardera, avvenuto ieri pomeriggio nei locali del comitato di via Ausonia, che è sfociato nella violenza, poiché l’attore non avrebbe accettato riprese degli operatori, commissionate dal giornalista che aspirava alla carica di primo cittadino. Sarebbe stata la richiesta per la liberatoria delle riprese, che lo riguardavano, a far scoppiare il violento scontro tra i due, tanto da richiedere l’intervento dei Carabinieri.
Già da un po’ di giorni a Palermo girava la voce che la candidatura del giovane dal “ciuffo rosso” La Vardera fosse una finzione e ieri è arrivata la confermata con la richiesta della liberatoria a Benigno.
“La candidatura a sindaco di Ismaele La Vardera è stata tutta un grande bluff.” ” In tutti questi mesi La Vardera avrebbe girato con microfoni e telecamere nascoste per catturare segreti e retroscena dei politici. Avrebbe registrato tutti: da Cuffaro a Miccichè, da Orlando a Ferrandelli, da Salvini alla Meloni. Fin dal principio l’idea sarebbe stata quella di realizzare un documentario/servizio dove “il giovane col ciuffo rosso” interpreterebbe la parte di se stesso. Dietro la regia delle Iene, che avrebbero finanziato tutto. L’obiettivo: raccontare i retroscena e i particolari della campagna elettorale palermitana. Il giovane Ismaele avrebbe tenuto nascosto tutto ciò non solo ai candidati della sua lista ma anche ai suoi più stretti collaboratori.
Su tutte le furie Francesco Vozza, il giovane referente provinciale del movimento Noi con Salvini a Palermo e il candidato più votato nella lista Noi con Salvini, che appoggiava la candidatura di La Vardera.
Per Vozza: “Si tratta di un complotto ai danni degli elettori palermitani non solo per quei pochi, circa 6.000 che l’hanno votato. E’ stata tutta una finzione, pagata dalle Iene. Ha iniziato con un programma fasullo (copiato dal candidato sindaco di Segrate). Ha sempre girato con un cameraman al soldo della trasmissione di Italia Uno, dicendo invece che era un suo amico. Si tratta, conclude Vozza, di un truffa ai danni degli elettori palermitani. Siamo a una situazione assurda. E un criminale che ha tradito il popolo palermitano”.
Non sono arrivate ancora dichiarazioni ufficiali dai due Leader Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma da quanto si vocifera sembrano siano infuriati per questa grande beffa. Sembra che La Vardera abbia chiesto la liberatoria alla Meloni di Fratelli d’Italia per le riprese che la riguardavano, la quale ha rifiutato con un secco no.
Questa storia sa di incredibile… una vera e propria beffa ai danni degli elettori, dei Leader politici e dei candidati al Consiglio Comunale delle diverse liste che hanno sostenuto il giovane dal “ciuffo rosso”.
Una storia, che potrà essere “forse” raccontata dalle immagini di La Vardera, se riuscirà nel suo intento, ma anche una storia che potrà riservare delle sorprese future a livello politico nella Regione, per scelte erronee e beffarde.

“Non possiamo che accogliere il grido d’aiuto lanciato dai residenti di via Giovanni XXIII che si sentono in pericolo per il possibile sorgere di una struttura d’accoglienza per immigrati. Agrigento ormai lotta contro il continuo sorgere di numerose comunità per minori e centri di prima accoglienza che destabilizza la serenità dei nostri concittadini soprattutto perchè poco accompagnata da una programmazione ed una politica di inserimento nel contesto sociale e lavorativo.”
Inizia così la nota stampa del Capogruppo del PDR Sicilia Futura al comune di Agrigento, Nuccia Palermo, che si fa da tramite tra i cittadini e l’amministrazione attiva che a dire il vero sembrerebbe già aver avviato i primi controlli per verificare se la paura dei residenti sia fondata o meno.
“Hanno già raccolto numerosissime firme e chiedono un incontro ufficiale con il Prefetto Nicola Diomede – scrive il Capogruppo Nuccia Palermo – Non possiamo e non dobbiamo ignorare le richiesta di una parte della popolazione terrorizzata all’idea di essere abbandonata alla paura. E quando parliamo di paura, parliamo soprattutto di quella micro-delinquenza che in percentuale aumenta quando non si programma l’inserimento serio di queste persone”.
“Noi non possiamo che farci portavoce, con tono alto, di quella che è una richiesta importante e che alza l’attenzione sul caldo tema dell’incolumità personale – continua ancora Nuccia Palermo – Non è un discorso di razzismo ma di tutela e di inserimento programmato e logistico rispetto al territorio che purtroppo sembrerebbe, numeri alla mano, già saturo”.
“Chiediamo ufficialmente al Primo Cittadino, Lillo Firetto, un incontro ufficiale con i residenti di via Giovanni XXIII – conclude nella nota il Capogruppo del PDR Sicilia Futura – Annunciamo già da adesso che, coinvolgendo tutti i capigruppo del comune di Agrigento senza distinzione di appartenenza politica, chiederemo un consiglio aperto per mettere finalmente ordine in quello che appare un assalto alla diligenza”.