Due tunisini, sprovvisti di documenti e probabilmente giunti di recente a Ribera per la raccolta della arance, sono stati molto probabilmente vittime di un’aggressione in via Garibaldi, nel centro cittadino. Uno è stato colpito con una bottiglia e l’altro ha una ferita da taglio al gluteo. Sono intervenuti i Carabinieri della tenenza di Ribera e i due sono stati soccorsi in ospedale a Sciacca. I due hanno riferito di essere stati aggrediti a fine di rapina, e che gli hanno rubato pochi soldi e un cellulare.
Ad Agrigento un grave pericolo, anche mortale, è insorto lungo la scalinata che collega la via Manzoni alla via Firenze. Infatti, tra gli scalini, decorati da tante sterpaglie come secondo tradizionale abbellimento cittadino, è sprofondata una voragine probabilmente su delle tubature d’acqua. Scendendo o salendo le scale si rischia di precipitare dentro la grossa buca. Peraltro il tutto è al buio, con conseguenze facilmente immaginabili. E’ necessario un urgente intervento a rimedio, prima che sia troppo tardi.
Nonostante l’allerta meteo ovunque, è stata un successo la giornata nazionale della Colletta Alimentare in circa 11mila supermercati in Italia. Sono state raccolte 6.700 tonnellate di prodotti. In Sicilia sono stati raccolti 367.697 chilogrammi. In dettaglio ecco i chili per provincia: Agrigento 31.353; Caltanissetta 19.237; Catania 85.945; Enna 13.081; Messina 49.077; Palermo 75.480; Ragusa 23.394; Siracusa 24.104; Trapani 46.028. Pietro Maugeri, presidente del Banco Alimentare della Sicilia, commenta: “Tutti hanno donato, anche solo un pacco di ceci. Senza dubbio l’allerta meteo arancione ha pesantemente condizionato il risultato di quest’anno. Ciò nonostante il cuore dei siciliani è stato grande. Abbiamo avuto solo un calo del 6% a livello regionale nonostante un tasso di inflazione a doppia cifra sui beni alimentari”.
A Porto Empedocle i Carabinieri della locale Stazione, in collaborazione con personale dell’Azienda sanitaria, hanno rinvenuto in due magazzini abusivi 200 chili di prodotti ittici, senza alcuna tracciabilità e, una parte, in cattivo stato di conservazione. Sono stati sequestrati. Un commerciante empedoclino di 60 anni è stato denunciato a piede libero alla Procura di Agrigento. Multa di 6500 euro. Ed ancora a Porto Empedocle i Carabinieri hanno multato di 4.500 euro un venditore ambulante colto con 40 chili di pesce, privo di tracciabilità, su un furgone senza il certificato sanitario.
Il Tribunale di Sciacca ha assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, C V sono le iniziali del nome, 58 anni, residente a Salaparuta, imputato di calunnie e maltrattamenti in famiglia. Lui, difeso dall’avvocato Giuseppe Incandela di Castelvetrano, avrebbe indotto, con violenza e minacce, la figlia C L, di 13 anni all’epoca delle ipotesi di reato, ad accusare un uomo, G C, 42 anni, convivente della madre, di violenza sessuale nei suoi confronti. G C ha subito un processo ed è stato assolto. La ragazzina, 3 anni dopo la denuncia sporta ai Carabinieri di Salaparuta contro il compagno della propria madre, ha ritrattato, riferendo agli stessi Carabinieri che a costringerla a denunciare il convivente di sua madre era stato suo padre C V, sotto minacce e maltrattamenti, per ritorsione contro l’uomo con il quale la propria madre conviveva dopo che era stata scoperta la loro relazione sentimentale. Ebbene, il Tribunale di Sciacca, dopo avere ascoltato tutte le parti in causa, ha assolto il padre della ragazzina accogliendo la tesi dell’avvocato Candela, ovvero che le accuse da parte della ragazzina sono state frutto del racconto spontaneo della minore, mossa da evidente rancore inizialmente contro la propria madre che l’aveva abbandonata, e poi contro il compagno di sua madre visto come colui che le aveva portato via la madre.
La terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo ha condannato l’ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, al risarcimento del danno patito dalle parte civili, ovvero Rosa Aura Severino, vedova dell’ex sindaco di Agrigento, professor Angelo Scifo, e Pietro Tornabene, già in servizio alla Soprintendenza di Agrigento. Arnone è stato condannato a pagare 10mila euro ciascuno alle due parti civili oltre le spese processuali. Il contenzioso si riferisce al contenuto di un video pubblicato su Youtube da Arnone per il quale Angelo Scifo nel 2012 presentò una querela dettagliata ritenendone il contenuto gravemente diffamatorio nell’ambito di presunti abusi edilizi in località Montegrande per i quali lo stesso Scifo era stato ampiamente assolto. Nel video Arnone affermò inoltre che, per sanare gli abusi, Scifo aveva corrotto il funzionario della Soprintendenza, Pietro Tornabene, quando invece nel 2010 Scifo e Tornabene erano stati assolti con sentenza definitiva in Appello dall’accusa di corruzione con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, a fronte della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura, ha invece disposto il non luogo a procedere, con la formula “perchè il fatto non sussiste”, a favore di cinque medici in servizio all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, imputati di omicidio colposo in concorso a seguito della morte di Marianna Bellia, 63 anni, di Palma di Montechiaro, deceduta il 24 luglio del 2018. L’inchiesta è stata avviata a seguito di un esposto presentato dai figli della vittima.
Michele Ruoppolo
Alla luce di una nuova consulenza tecnico-peritale, lo stesso pubblico ministero, e poi il giudice, hanno condiviso le conclusioni della perizia stessa riconoscendo l’assoluta insussistenza di qualunque addebito a carico degli imputati, e hanno ritenuto di non dovere ulteriormente procedere nei confronti dei medici: Gabriele Iacona, 41 anni, urologo, Valeria Vinci, 43 anni, rianimatrice, Salvatore Butticè, 35 anni, urologo, Angelo Pizzo, 43 anni, urologo, e Michele Ruoppolo, 66 anni, primario di Urologia, difeso dall’avvocato Salvatore Pennica. Pertanto si conclude l’iter giudiziario, protrattosi dal 2018, che ha sancito la piena correttezza professionale e l’esenzione da ogni responsabilità dei sanitari coinvolti.
Una bella notizia per il quartiere di Villaseta. È infatti del 24 novembre la notizia dello stanziamento, da parte del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali della Regione Siciliana, del finanziamento per i lavori di realizzazione del centro aggregativo giovanile nei locali comunali di Piazza Concordia.
L’intervento, per il quale è previsto un investimento di 400mila euro, prevede la realizzazione di un nuovo centro aggregativo nei locali comunali precedentemente occupati dalla Polizia Locale e nei sottostanti locali dove verrà allestita una biblioteca digitale, in cui verranno conservati e resi disponibili esclusivamente documenti digitali, gestiti e catalogati elettronicamente ed il cui accesso potrà essere effettuato telematicamente.
Il centro aggregativo sarà luogo di incontro, di attività educative, formative, ricreative, didattiche e di socializzazione offrendo servizi informativi e percorsi formativi e ricreativi volti a sostenerne il percorso di crescita. Previste nel rispetto dell’ambiente, numerose soluzioni derivanti dalla green technology, quali il ricorso a fonti di energia rinnovabili ed a sistemi attivi e passivi di contenimento dei consumi energetici, in attuazione delle linee programmatiche del PAESC del Comune di Agrigento. «Siamo in linea con i tempi che ci eravamo prefissati per avviare le procedure di gara per l’affidamento dei lavori entro il 2022 – commenta l’assessore Gerlando Principato – . Villaseta ed i ragazzi del quartiere avranno finalmente un centro aggregativo comunale, dopo la scuola e la parrocchia, nel quale avranno la possibilità di svolgere attività formative, educative e didattiche».
Nonostante i progressi sperimentati negli ultimi anni, le discriminazioni contro le donne e il divario di genere nel mondo del lavoro persistono ancora. Le donne sono ancora lontane dal raggiungimento dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro, intrappolate in lavori poco qualificati e retribuite in maniera inferiore rispetto agli uomini. La discriminazione delle lavoratrici sui luoghi di lavoro è un problema che penalizza ed offende la dignità di milioni di donne anche in Italia. Ogni giorno, nel mondo del lavoro, le donne subiscono gli effetti della discriminazione di genere. Una disuguaglianza che penalizza la posizione della donna in tutti gli ambiti, economico, sociale e politico e le distanze tra uomo e donna continuano ad essere sempre più profonde. SGB ha deciso di realizzare un intervento specifico su questi temi. A partire dal 1 dicembre 2022, verrà attivato uno sportello di ascolto dedicato alle donne che subiscono discriminazione e/o mobbing (molestie/violenza, disparità salariale e di carriera, maternità, tutela salute/sicurezza sul lavoro). L’obiettivo è avviare iniziative, proprio a partire dalle denunce di lavoratrici discriminate, che possano tradursi anche in vertenze ai vari livelli,sindacali e giudiziarie, e garantire una valida e specifica assistenza legale alle stesse. Nella sede SGB di Viale Leonardo Sciascia 58,saranno presenti le nostre referenti (previo appuntamento telefonico al n° 3297237522) per raccogliere le testimonianze e le denunce delle lavoratici, offrendo loro un supporto eventualmente anche in sede giudiziari