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Solo la pioggia ha cercato di rovinare  la settantesima edizione della Sagra del Mandorlo in Fiore che chiude i battenti fra tanti successi.

Azzeccato anche il gruppo che vince il tempio D’Oro, le Filippine, che si è rivelato davvero straordinario. Colori, costumi e ritmi davvero eccezionali hanno costituito il raggruppamento di una vittoria sicuramente meritata.

Peccato che la cerimonia di chiusura si è celebrata all’interno del Teatro Pirandello e non al cospetto del tempio della Concordia; il bruttissimo tempo non ha certamente aiutato gli organizzatori che quest’anno hanno fatto sentire qualcosa di nuovo, di importante, di finalmente diverso rispetto alle passate edizioni.

Il tutto, ovviamente, senza le solite e consuete difficoltà dettate da una serie di fattori, primo fra tutti il tempo per organizzare e la modestissima somma messa a disposizione dal Parco Archeologico, visto che a Crocetta, presidente della Regione, della Sagra non gliene frega una mazza. La Provincia non esiste più e il Comune non ha un soldo bucato perchè preferisce aumentare la pressione economica a favore dei consiglieri comunali che si riuniscono in commissione per “alzare le sorti” della città.

Scherziamo, ovviamente, visto che siamo ancora a carnevale. Ciccio Bellomo e Nino Lauretta hanno fatto miracoli per far si che la Sagra potesse sfoderare una serie di gruppi folkloristici di tutto rispetto. E ci sono riusciti pienamente grazie alla loro esperienza e soprattutto alla loro professionalità.

Gente che, con più tempo a disposizione e con qualche soldo in più, è capace di far tornare ad Agrigento la Sagra di una volta, quella bella, quella meravigliosa, quella che riempiva di gente ogni angolo della città per una settimana intera.

Riteniamo doveroso fare i complimenti a Bellomo e Lauretta così come doveroso ci pare auspicare ad una loro riconferma per i prossimi anni.

I gruppi di questa edizione erano davvero molto belli e la giuria ha dovuto faticare non poco per scegliere il migliore. La Bulgaria, la Thailandia e l’Ucraina non sono state da meno.

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Momento intenso con la cittadinanza , hanno preso inizio i festeggiamenti del patrono, aperti tutti i siti di interesse di via Duomo, e’ stata messa in mostra al museo diocesano, l’antichissima pergamena del 1093 secolo con la quale Ruggero I nominò Gerlando a diventare vescovo di Agrigento. Tale documento; Il Conte Ruggero I consegna al Vescovo Gerlando privilegi e decimi. La Diocesi di allora si estendeva per quasi 1/3 della Sicilia abbracciando le attuali provincie di Agrigento e Caltanissetta e parte di quella palermitana Tali diritti descritti nel privilegio concordano con quelli indicati. Papa Urbano nella bolla pontificia nel 1098 conferma al Vescovo Gerlando tutto quanto era stato concesso dal Conte Ruggero alla Chiesa agrigentina. L’episcopato di Agrigento si inseriva a cuneo tra la diocesi di Palermo e di Messina, rappresentò tra le più grandi diocesi del Mediterraneo fu anche chiamata la diocesi bimare poiché si affacciava a Sud sulle acque africane e a Nord verso quelle europee . In serata la notte bianca si e’ allietata con animazioni medievale in via Duomo e piazza don Minzoni del gruppo musicale di Partinico e Sortino i quali con la loro musica hanno presentato suoni e danze dell’epoca. l’Associazione La Corte dei Giganti con i loro abiti storici hanno rievocato l’arrivo di San Gerlando ad Agrigento.

D’interesse vanno ricordato le iniziativa collaterali inerenti all’evento Medievali si tratta di “Immagini dal Medioevo ,reportage fotografico curato dalle Associazioni Koinè e Din24. Un percorso che guiderà il visitatore alla scoperta delle vestigia medievali della nostra città. Non solo templi, dunque, anche Agrigento ha conosciuto il suo fulgore nell’epoca Chiaramontana e lo racconteranno , in esposizione e proiezione le fotografie di: Francesco Novara Massimo Palamenghi Giuseppe Spoto Giorgio Messina Chiara Messina Elisa Cilona Giovanni Alaimo Salvatore Varisano Raimondo Lo Presti Piraneo Antonino Alessandro Tondo . I testi e il percorso sono stati curati da Giada Attanasio.

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La tradizionale Fiaccolata dell’Amicizia kermesse   quest’anno  e’ partita  un  po’  in  sordina  da piazza  Municipio, intorno  le  ore  17.00 , causa  delle  cattive  condizioni  meteo,  è partitda da Piazza Pirandello  per proseguire lungo la via Atenea   fino  ad arrivare  in  serata   via  Esseneto. Anche  se la serata non proprio  ottimale per via della pioggia è  stata allietata come sempre dai calorosi gruppi presenti alla fiaccolata.

Uno degli appuntamenti  attesi della  69°edizione del Festival Internazionale  del Folclore , nonche’ la 70° del Sagra del Mandorlo in Fiore, ha  visto  la  partecipazione dei  gruppi   folcloristici nazionali  e internazionali  presenti :Bulgaria, Filippine, Olanda,Slovacchia,Spagna,Thailandia,Ucraina,Ungheria

ai  quali  si  sono  aggiunti, i  gruppi   cittadini  come:Citta’  dei Tempil, Citta’  di Agrigento,Gergent,Kerkent,I Picciotti  da Purtedda,Sicilia  Antica,Sicilia  terra  n’cantata,Val d’Akragas.

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Nella  magnifica location  del Madison in uno scenario senza pari, incorniciato dalla magia naturale della Scala dei Turchi e del mare di Sicilia, si  e’ svolta stamani la presentazione dei calendari ufficiali della European Top Models, agenzia internazionale con sede in Belgio, L’Etm Italia  e Etm intrnational 2015, con i suoi 25 dipartimenti sparsi in tutto il mondo da anni e’considerata leader nel mondo  della modellazione, fotografia e pubblicità.  in Italia  il referente  Jhonny Fusca  national director  mentre per la Sicilia Lillo Arcieri e Antonella  Speziale grazie a loro per la prima volta  ad Agrigento  abbiamo un punto di riferimento  nel settore  di agenzie e moda. Lillo Arcieri, fotografo agrigentino affermato per il settore glamour, fashion e pubblicitario, che ha  fotografato la modella  Angelika Gwiazdka e Antonella Speziale fotografa siciliana, nota per la gestione di una community fotografica che ha  fotografato  la  modella Elisa Salamone.

L’evento, che è durato due giorni  ha avuto inizio al Metabirrificio “La Terra e il Sole” a Raffadali ,con la sfilata di moda abiti da cerimoniali Simone Perricone eco stilista, Valentina Scardina stilista, Lunaraine di Canicattì Atelier.

L’ Etm  ha visto partecipi, 4 nazioni, circa 30 modelle e una ventina di fotografi, con l’occasione, come già detto del nuovo calendario 2015  ETM, afferma Jhonny Fusca  l’evento e’  stato uno spunto per il rilancio del settore in Sicilia ,grazie alle  varie  collaborazioni  di  fotografi  professionisti, i  quali  hanno trattato un  filo conduttore  tematico  unico  che  ha  reso  armonico il  progetto. Un lavoro di squadra, una cooperazione tra 4 dipartimenti, quello italiano, olandese,quello belga, Lussemburgo con fotografi e modelle firmata Etm .

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È stato consegnato venerdì 6 febbraio all’Arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, il Calendario 2015 dedicato alla prima visita pastorale di Papa Francesco a Lampedusa avvenuto l’8 luglio 2013.

Oggi si è svolta alla presenza del Vescovo Mons. Francesco Montenegro   presso la Curia Vescovile di Agrigento la presentazione del calendario  2015 , in occasione della  visita di Papa Francesco a Lampedusa.

La presentazione  vuole essere una memoria grata a Papa Francesco per avere scelto Lampedusa come suo primo viaggio Apostolico .

Il calendario ripercorre  con gli scatti fotografici  effettuati   durante le ore  della sua  visita nella quale ha perorato la causa dei  migranti pregando  con le comunità di Lampedusa e Linosa .

Gli scatti fotografici dei mesi  dell’anno  sono  stati  effettuati  da: Massimo  Palamenghi Calogero  Montana Lampo e Giuseppe  Spoto gli  scatti ripercorrono i  momenti  salienti  del viaggio Apostolico di Papa Francesco, foto copertina  e’ di  Marilisa Della Monica.  Edito da Industria Grafica T. Sarcuto srl, a cura di Carmelo Petrone con progetto grafico di Marco Sarcuto

Le copie del calendario  a tiratura limitata  saranno date in omaggio alle parrocchie.

L’Arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro,ringrazia  i  fotografi  per questo  dono alla Chiesa Agrigentina  i  quali  con la professionalita’  degli scatti hanno  colto  i  migliori  sentimenti del momento  rimanendo perenni  nel tempo. Dice mons. Francesco Montenegro

Se  il Papa è venuto qui per lanciare un grido al mondo … quel grido dobbiamo tenerlo vivo in noi .

Agrigento ha  avuto  la visita  di due Papi Giovanni  Paolo  II°  il  quale  ha  gridato  il  suo  anatema contro  la  mafia  e  di Papa Francesco  in favore  degli   emigrati  provenienti da  terre  povere .

Queste  due  forti  realta’ convivono  nella nostra terra ,  dove la mafia occupa  tanto spazio e l’immigrazione, ci ricorda una povertà presente. Tocca a noi fare i compiti ….

I fotografi:

Massimo Palamenghi nasce ad Agrigento nel 1966, città nella quale vive e in cui inizia a occuparsi di reportage e fin dai primi anni ’80 comincia a coltivare la passione per la fotografia. Ha collaborato con il “Giornale di Sicilia” e “La Sicilia”. La sua esplorazione di nuove tecniche fotografiche sfocia nella realizzazione di mostre fotografiche;

Calogero Montana Lampo nasce ad Agrigento nel 1984, dopo varie esperienze lavorative in diversi settori riesce a far diventare la fotografia, sua passione da sempre, la sua professione diventando fotoreporter della testa giornalistica “Agrigentonotizie” ed a collaborare con agenzie e testate giornalistiche nazionali e internazionali.

Giuseppe Spoto nasce ad Agrigento nel 1973 è fotografo professionista e collabora con varie testate giornalistiche. Attento osservatore della vita quotidiana, intende la fotografia come ricerca, strumento per raccontare, in maniera personale, le realtà sociali e culturali. Ha ricevuto diversi riconoscimenti in concorsi fotografici.

La giornalista Marilisa Della Monica nasce ad Agrigento nel 1977, giornalista pubblicista. Dal 2009 è coordinatrice di redazione a L’Amico del Popolo, settimanale cattolico agrigentino. Collabora con Avvenire e Agensir. Ha curato l’ufficio stampa in occasione della visita apostolica di Papa Francesco a Lampedusa.

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https://www.youtube.com/watch?v=ssZDAm-Ptw4&feature=youtu.be

Messina. Far convivere le religioni e inaugurare una cultura del rispetto, smontando ogni pregiudizio legato al fanatismo. E’ la giunta del sindaco Renato Accorinti che ha autorizzato a Messina il primo cimitero islamico della Sicilia. Il progetto è stato presentato il 29 Gennaio dal primo cittadino, dall’assessore ai Cimiteri, Daniele Ialacqua, dal presidente della comunità islamica di Sicilia, Kheit Abdelhafid, dal responsabile della comunità religiosa islamica italiana, Ahmad Abd al-Majid Macaluso, dal segretario della comunità islamica di Sicilia, Enrico Barbagallo, e dal presidente del centro islamico culturale di Messina, Mohamed Refaat.
L’area cimiteriale, di circa 170 metri quadrati, sorgerà all’interno del cimitero suburbano di San Filippo, campo di inumazione sul lato sud est. Essa è stata affidata in concessione per la durata di novantanove anni mediante asta pubblica da destinare alla sepoltura di ventotto/trenta defunti appartenenti ad una confessione religiosa diversa da quella cattolica dietro il pagamento di un importo a base d’asta di 25.500 mila euro» ha dichiarato Ialacqua.
Infine, resteranno i loculi dei cristiani e di persone appartenenti da altre religioni, uguali davanti alla morte nel rispetto reciproco. Cristiani e islamici solidali, senza inimicarsi i credi.
«In un paese dove ormai la libertà religiosa gioca un ruolo fondamentale nell’integrazione degli individui, dei gruppi e delle comunità religiose, la realizzazione di un’area cimiteriale da destinare alla sepoltura di defunti appartenenti alla confessione religiosa islamica, costituisce un fatto di importanza storica fondamentale che si inserisce in un contesto culturale e religioso di integrazione senza precedenti sul territorio siciliano. La città di Messina è orgogliosa di potere ospitare simile iniziativa; oggi è uno dei giorni più belli dal mio insediamento, così come mi ha fatto immenso piacere ricevere ieri un sms del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che si è complimentato per questa lodevole iniziativa. Il nostro percorso in questa direzione è in controtendenza con quanti manifestano scarso spirito di tolleranza e mancato rispetto reciproco» ha concluso il sindaco.

Dalila Ferreri

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Si  è svolta ieri sera alla palestra Body Studio di Agrigento l’undicesimo memoriale “Sergio Alu’ . Come ogni anno l’iniziativa sportiva  ha visto la partecipazione di giovani e veterani riuniuti per categoria di peso, si sono sfidati nella gara di   bench press maschile, specialità del body building, organizzata dal Prof. Massimiliano Alù

Il Memoriale intitolato a  Sergio Alù, noto mezzofondista degli anni ’70,( scomparso prematuramente)  non vuole essere   solo un ricordo delle sue gesta  ma una continuazione a quell’ amore per lo sport che Sergio aveva dato fino alla fine. Un memorial   attira sempre   numerosi atleti e  pubblico, ma l’amore per lo sport   che va ben oltre a qualcosa di universale che ci unisce  anche nella sfida, indipendentemente se si perde o si vince, questo  è lo sport entusiasmarsi sempre

I nomi dei vincitori;

GRUPPO A:

1 Saito

2 Zicari D.

3 Modica ;

GRUPPO B

1) Zicari S.

2 Russo

3 Deleo

GRUPPO AMICI

1) Scordino  C.

2) Grilletto  Gianluca

3) Scordino s.

4) Stuppia Salvatore

5) Roberto napoli

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Palermo.  “Via Crucis. La Pasión de Cristo” di Fernando Botero (costituita da 27 dipinti ad
olio e 34 disegni) dopo New York, Medellin, Lisbona e Panama, giunge a Palermo. Dal 21
Marzo al 21 Giugno, presso le Sale di Duca di Montalto del Palazzo Reale, sarà esposto il
corollario di opere del grande artista colombiano. Su iniziativa e promozione
dell’Assemblea regionale siciliana, in collaborazione con Fondazione Federico II e  Museo
colombiano di Antioquia, Palermo si presta ad essere l’unica tappa italiana, del pittore sud
americano.
Le opere donate dall’artista Museo di Medellin, sua città natale, soltanto nel nel 2012
riconobbero valore rappresentativo per quel che concerne i temi dell’arte fin dal XVI
secolo.
Le tele che andranno in mostra, rievocano quel tema religioso, “oggi inesistente”, dichiara
Beatriz Manz, artista e docente di Geografia e Studi Etnici all’Università di Berkeley.
Ricordiamo che Fernando Botero, non era religioso. Ma la corrente artistica del periodo,
secondo la tradizione lo ha reso libero di mescolare realtà diverse: la sua latinoamericana
al tema biblico. Storia e realtà quotidiana insieme.
Ne “Il bacio di Giuda” lo stesso Botero, si raffigura. Era una costante anch’essa: “quella di
dipingere il proprio ritratto all’interno dei temi biblici”. Lo stesso aveva fatto Masaccio
accanto a Gesù nella Cappella Brancacci a Firenze, Pinturicchio negli affreschi di Siena e
Michelangelo nel Giudizio Universale alla Cappella Sistina e via dicendo. “Ho indossato il
miglior vestito della festa per apparire accanto a Cristo. Non poteva essere diversamente”.
Nella serie la “Passione di Cristo” secondo Botero, intende fornire una riflessione sul
dramma della passione e morte di Gesù Cristo. “Ho fatto queste opere – spiega l’artista
colombiano – perché è un momento fondamentale della vita di Gesù e perché è un
argomento che è andato scomparendo poco a poco nella storia della pittura: non ci sono
elementi satirici in questo lavoro che è pervaso di grande rispetto”.
Ancora una volta l’arte rivela il valore altissimo di una rappresentazione, che lontano da
ogni anticonformismo, mantiene austerità.
Dalila Ferreri

Palermo. Gioia, per gli amanti del pittore bagherese, dopo la notizia giunta da Milano. Ebbene si:
Expo 2015 Milano, in uno spazio dedicato a Cluster Bio-mediterraneo sarà esposta ‘La Vucciria’ di
Renato Guttuso. Non troverete solo l’originale, bensì anche la versione 2.0 al cui progetto  (in
chiave digitale s’intende) stanno lavorando l’Università di Palermo e la Regione siciliana. Il lavoro
di riproduzione in formato elettronico è coordinato dalla Sicilia ed altri 11 Paesi.
L’esposizione universale, che prenderà il via il primo maggio nella città lombarda, è dedicata al
tema dell’alimentazione e della nutrizione. La scelta su Guttuso, era irrimediabile pertanto. La
“Vucciria” ritratta dal pittore siciliano oggi custodita a Palazzo Chiaramonte, sede dell’ateneo
palermitano, non è casuale.
A volerla caldamente,  proprio gli organizzatori di Expo. L’opera ricorderete, consacrò il famoso
mercato palermitano in  un’esplosione maestosa di colori. Nei banchi del gran mercato rionale del
capoluogo siciliano, ortaggi, frutta, verdura e carni diventano simboli materiali, ma imperituri del
mercato sociale. L’originale del dipinto, verrà esposto nel Padiglione Italia.
La versione 2.0 (del medesimo dipinto) poi invece consentirà ai visitatori una fruizione differente,
più pratica. Basti pensare che lo schermo d’interfaccia, permetterà con un solo clic sull’icona del
prodotto rappresentato (nel dipinto) di acquisire informazioni  dettagliate sulla natura del prodotto,
dalla sua origine alle caratteristiche organolettiche.
Roberto Lagalla, rettore dell’ateneo palermitano: dichiara: “Abbiamo ricevuto una richiesta dagli
organizzatori di Expo per La Vucciria a Milano. Oltre a ‘prestare’ il dipinto, l’università sarà
protagonista a Milano partecipando alle attività culturali, organizzate insieme agli altri atenei
d’Italia (ansa)”.
Dalila Ferreri


Maurizio Masone è da 5 mesi un componente della Giunta Zambuto. Lo abbiamo avvicinato per scambiare quattro chiacchiere.
Assessore Masone, sono passati cinque mesi dall’insediamento di questa giunta, un primo bilancio?
Cinque mesi interessanti dal punto di vista politico e amministrativo. Voglio ricordare a me stesso che questa giunta nasce dopo che Marco Zambuto ha aderito al PD e dopo mesi e mesi di discussioni dentro il partito per definire un programma per il rilancio dell’amministrazione cittadina.
L’adesione al PD di Zambuto e il rilancio dell’amministrazione si sono realizzati al meglio?
Beh, Zambuto non solo ha aderito ma nel percorso congressuale ha raggiunto il più prestigioso incarico di partito ovvero di Presidente dell’Assemblea Regionale del PD, con voto pressoché unanime. Il rilancio dell’azione amministrativa è invece sotto gli occhi di tutti e ogni impegno preso, fino ad oggi almeno, corrisponde a un atto amministrativo e questa è una novità assoluta, del metodo sicuramente.
Certamente, il primo impatto con il problema Terravecchia è stato intriso di polemiche.
Sanno tutti che il PD aveva espresso la propria contrarietà al progetto perché, in generale si riteneva e si ritiene ancora, che dove avvengono crolli di questa entità e valore non per forza devono intervenire opere edificatorie anzi poteva essere il primo passo per un alleggerimento del nostro Centro Storico.
Ma, consapevoli che tutti gli atti amministrativi erano stati consumati prima del nostro ingresso non potevamo che prenderne atto e percorrere, invece, la strada per migliorare l’intervento al fine di poter ottenere il minore impatto possibile.
Per questo l’assemblea che ha voluto il 14 novembre per stabilire un nuovo metodo ovvero che qualunque progetto di queste dimensioni e di questo impatto andava condiviso nel percorso con la città, l’associazionismo, i partiti, gli ordini, i cittadini volenterosi ha avuto il giusto riscontro.
Un confronto assolutamente nuovo per la città e che alcune forze hanno tentato di boicottare dall’alto di piccoli interessi di bottega ma non ci sono riusciti.
Abbiamo ricevuto numerose indicazioni da vari professionisti, dagli Ordini, dal PD, dalla Legambiente, dal WWF e tutte queste indicazioni dai materiali innanzitutto (e fra tutti quello della muratura armata anziché cemento armato) dall’altezza massima sotto i 16 mt., all’utilizzo degli spazi pubblici, al recupero e salvaguardia della chiesetta di San Giovanni di Dio, della trincea archeologica (accordo con la Soprintendenza realizzato) e potrei continuare con la sistemazione di via Barone, salita sant’Antonio, di cortili e di scale fino alla via Duomo ma credo che il senso sia chiaro. Una cosa è certa quest’opera per venticinque anni darà l’opportunità di avere alloggi a canone sostenibile e un quartiere in parte recuperato.
Ma il Centro Storico ha bisogno di altro?
 
Sicuramente, ma teniamo conto prima di tutto che Agrigento è una delle poche città siciliane con un Piano Particolareggiato di Centro Storico approvato e operativo.
Interventi come quello di Terravecchia potrebbero riproporsi (vedi Ravanusella) e invece Agrigento ha bisogno un alleggerimento tenendo conto che:
a)    oltre al patrimonio pubblico, in gran parte recuperato, molto del patrimonio privato – che è la stragrande maggioranza del Centro Storico – è abbandonato e non curato fino a diventare pericoloso per la pubblica incolumità senza essere, tra l’altro, di alcun pregio;
b)    oltre al patrimonio storico e archeologico conosciuto solo la rete viaria dalle origini arabe ha l’importanza tale da conservarla gelosamente;
c)    è assolutamente prioritario recuperare tutto il complesso di via Duomo a cominciare dalla Cattedrale poi completare i tre itinerari turistico culturali e i contenitori che vi ricadono e quindi un nuovo piano della mobilità anche con consistenti aree esclusivamente pedonali;
Insomma, il lavoro da fare è tanto.
Sì, si è appena all’inizio però alcune cose si stanno mettendo in ordine a cominciare dai progetti per la sistemazione di Piazza Lena, via Bac Bac, Piazza San Giuseppe, dal completamento dei servizi del Palazzo dei Filippini, del completamento di una parte del Museo Civico e relativa apertura (1,2 mln), dalla messa in sicurezza degli Ipogei (2,5 mln), recupero e messa in sicurezza della Porta dei Saccajoli e poi i promessi 20-25 milioni per la messa in sicurezza della Cattedrale e del costone nord, passo indispensabile per conservare la memoria della nostra città e rilanciare la nostra Girgenti dentro le mura. Questo sono alcuni dei lavori iniziati o finanziati e pronti a partire.
Il progetto pare avere una sua unicità, o sbaglio?
 
A dare una unicità di intervento è nostro compito per questo parlo di tanti interventi con un unico obiettivo riproporre, in chiave positiva, il rapporto indissolubile tra l’Acropoli e l’Agorà. Non c’è Valle senza città e non c’è città senza Valle ovvero il legame indissolubile tra il nostro Centro Storico e il Parco della Valle dei Templi. Non è un caso che ci siamo mossi per rilanciare Agrigento quale città d’arte e abbiamo aderito all’Associazione Nazionale delle Città d’Arte e Cultura (CIDAC) come stiamo preparando lo statuto per la nascita dell’Associazione Siciliana delle Città sede di sito patrimonio dell’UNESCO o come aderiremo al progetto della Regione per la Rete dei Teatri Siciliani e così via. Dobbiamo ricollocare Agrigento al posto giusto e creare tutti i presupposti di collaborazione con Soprintendenza, Ente Parco della Valle dei Templi, Arcidiocesi, Musei Regionali al fine di organizzare e ottimizzare la presenza turistica e il movimento culturale attorno ad Agrigento e solo così si consentirà il rilancio anche economico della città.
Vengono fuori tante iniziative attorno ai nostri quartieri, che pensa?
 
Ogni bene, l’esperienza di Vallicaldi oppure quella appena all’inizio di Santa Croce o per la Via Atenea o per la via Neve sono assolutamente condivise dall’amministrazione che oggi può solo accompagnare questo lavoro domani potrà meglio organizzare attività a sostegno dell’animazione e rivitalizzazione di questi quartieri. Poi, sulla via Atenea, vorremmo fare ancora di più e non è un caso che è allo studio la chiusura della via Atenea (da via Porcello a via Foderà) per iniziare il lavoro di rilancio economico dell’area, speriamo di avere il tempo e l’aiuto necessario per realizzarlo.
Ora, Assessore vogliamo ricordare qualche altro atto che ha avuto o avrà un impatto positivo sulla città?
Vorrei ricordare l’atto che ha consentito di salvare la stagione teatrale “congelando” la Fondazione e organizzando direttamente la stagione. E sulla Fondazione abbiamo preso un impegno in Consiglio Comunale che, non appena possibile, attiveremo un tavolo di discussione per vedere cosa fare in futuro.
Poi, l’adesione alla convenzione Consip per la gestione degli impianti di illuminazione che ci porteranno a breve ad avere tutta la città fuori le mura con nuovi impianti a led, moderni e controllati centralmente, millecinquecento nuovi punti luce e l’illuminazione dello Stadio Esseneto.
Abbiamo garantito tutti i precari del Comune e l’altro giorno abbiamo approvato le delibere (primi in Sicilia) per la stabilizzazione di 24 lavoratori.
Abbiamo rispetto gli equilibri di bilancio ristabilendo un ordine finanziario così che Agrigento non è più tra i comuni a rischio e proprio per questo possiamo, ad esempio, procedere alle stabilizzazioni.
E poi, l’attivazione del servizio di assistenza scolastica alla comunicazione rivolta ai  disabili, servizio fornito fino all’anno scorso parzialmente dalla Provincia e ora passato al Comune che ha voluto fornirlo a tutti (33). Quest’attivazione ha visto forti resistenze da più parti e ci hanno ostacolato non poco ma con cocciutaggine abbiamo raggiunto il risultato e siamo arrivati solo dopo Sciacca e Raffadali.
Infine, l’avvio dei lavori per asfaltare alcune strade della città e la manutenzione ordinaria delle strade stesse o l’avvio dei lavori per la depurazione di Villaggio Peruzzo/San Leone verso Sant’Anna o il completamento dei lavori del Contratto di Quartiere di Fontanelle e altro ancora.
Rimangono però alcune emergenze.
Certamente, da San Leone al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, alla Cattedrale, all’Università. Per San Leone un primo inizio è la depurazione parziale portata a Sant’Anna e da lì si riparte per continuare il lavoro di rilancio; per la raccolta RSU è stato nominato un consulente che dovrà consegnare al Consiglio Comunale un quadro di gestione capace di fare risparmiare il contribuente da un lato e dall’altro che ci faccia partire con la raccolta differenziata. Per la Cattedrale abbiamo chiesto a gran voce che alla Regione si decidano: ci dicano chi sarà a fare il progetto esecutivo e chi avrà la responsabilità dell’esecuzione dei lavori, ma facciano presto. Non c’è tempo da perdere.
Infine l’università, abbiamo ribadito in tute le sedi che i soci fondatori del CUPA sono pronti a garantire l’offerta formativa, anche con sacrifici economici non indifferenti, ma altro non possono fare e l’Università di Palermo deve comprendere le difficoltà economiche di Regione e Enti Locali coprendo il resto dei costi. Fino a ora l’impegno di UNIPA è stato importante e siamo sicuri che lo sarà anche nel prossimo futuro.
 
Alle Europee, il PD si presenta con una lista che vede protagonista anche il Sindaco della città. Che pensa?
Il PD ha la responsabilità del governo del Paese come partecipa, anche e in varie forme, al governo regionale e cittadino.
La gente sa che si sta facendo di tutto per far ripartire l’Italia e si cominciano a vedere i primi risultati.
Alle Europee un voto al PD significa un voto al partito che meglio rappresenta la sintesi tra la necessità di Europa e il bisogno di giustizia ed equità.
Solo chi ha amministrato città, regioni, provincie conosce i bisogni dei territori e le necessità delle popolazioni del Sud.
Per questo sono convinto che la nostra lista avrà il giusto successo anche in Sicilia, anche ad Agrigento.