Solo la pioggia ha cercato di rovinare la settantesima edizione della Sagra del Mandorlo in Fiore che chiude i battenti fra tanti successi.
Azzeccato anche il gruppo che vince il tempio D’Oro, le Filippine, che si è rivelato davvero straordinario. Colori, costumi e ritmi davvero eccezionali hanno costituito il raggruppamento di una vittoria sicuramente meritata.
Peccato che la cerimonia di chiusura si è celebrata all’interno del Teatro Pirandello e non al cospetto del tempio della Concordia; il bruttissimo tempo non ha certamente aiutato gli organizzatori che quest’anno hanno fatto sentire qualcosa di nuovo, di importante, di finalmente diverso rispetto alle passate edizioni.
Il tutto, ovviamente, senza le solite e consuete difficoltà dettate da una serie di fattori, primo fra tutti il tempo per organizzare e la modestissima somma messa a disposizione dal Parco Archeologico, visto che a Crocetta, presidente della Regione, della Sagra non gliene frega una mazza. La Provincia non esiste più e il Comune non ha un soldo bucato perchè preferisce aumentare la pressione economica a favore dei consiglieri comunali che si riuniscono in commissione per “alzare le sorti” della città.
Scherziamo, ovviamente, visto che siamo ancora a carnevale. Ciccio Bellomo e Nino Lauretta hanno fatto miracoli per far si che la Sagra potesse sfoderare una serie di gruppi folkloristici di tutto rispetto. E ci sono riusciti pienamente grazie alla loro esperienza e soprattutto alla loro professionalità.
Gente che, con più tempo a disposizione e con qualche soldo in più, è capace di far tornare ad Agrigento la Sagra di una volta, quella bella, quella meravigliosa, quella che riempiva di gente ogni angolo della città per una settimana intera.
Riteniamo doveroso fare i complimenti a Bellomo e Lauretta così come doveroso ci pare auspicare ad una loro riconferma per i prossimi anni.
I gruppi di questa edizione erano davvero molto belli e la giuria ha dovuto faticare non poco per scegliere il migliore. La Bulgaria, la Thailandia e l’Ucraina non sono state da meno.
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