Palermo. La chiamano la “culla per la vita” , altro non è che un servizio di accoglienza per neonati
nato nel 2007 in collaborazione con l’assessorato regionale alla salute tramite il 118. Sito presso
l’istituto delle Figlie della Carità di San Vincenzo di Palermo, il servizio era stato sospeso due anni
fa. Oggi grazie ad un accordo biennale firmato tra l’Università del capoluogo siciliano, il Policlinico
e il Movimento per la Vita tornerà ad essere funzionante.
Il servizio prestato ha come obiettivo: quello di permettere alle madri che non possono o non
vogliono tenere i loro figli di lasciarli in un luogo sicuro e che ne garantisce l’anonimato. Evitando
gli abbandoni e monitorando la fenomenologia di una genitorialità non garantita l’associazione ha
deciso di seguire passo dopo passo le fasi di un percorso che va dalla scelta di un abbandono alla
decisione di una soluzione meno indolore.
La “culla per la vita” ha pensato di mettere in moto un sistema che a partire da una un processore di
video sorveglianza localizzato nella “culla” (collegato 24 ore su 24 con l’Unità di Terapia intensiva
neonatale (Utin) del Policlinico) inquadra solo il cuscinetto su cui viene riposto il neonato , dei
sensori che segnalano tempestivamente al personale addetto la presenza dell’infante.
L’Università chiamata principalmente in causa nell’iniziativa, si occuperà di effettuare gli interventi
tecnici necessari a ripristinare le apparecchiature che consentono il collegamento audio-video tra
l’Istituto religioso e l’Azienda Policlinico. L’ateneo palermitano, inoltre ha deciso di fornire un
supporto psicologico alle madri che su richiesta faranno appello al servizio appena descritto.
Il direttivo del Policlinico, in particolare al personale dell’Utin, spetterà il monitoraggio della culla e
la cura dei neonati. “[..] Tuttavia l’Azienda si impegna responsabilmente a garantire, attraverso il
Servizio trasporto emergenza neonatale (Sten), il trasferimento del neonato dall’Istituto religioso
all’Utin o a un’altra struttura sanitaria disponibile”.
Il Movimento per la Vita di Palermo infine in compartecipazione con FederVita Sicilia, si assume
gli oneri relativi al collegamento necessario alla videosorveglianza in remoto della culla da parte
dell’Azienda. Mette a disposizione inoltre un numero verde SOS VITA 800.813000. Un servizio,
che supporta oltretutto madri in difficoltà, a seguito di una gravidanza indesiderata.
Dalila Ferreri