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Giunta alla sua quarta edizione il Ragusa Foto Festival, nella giornata di venerdì ha inaugurato il suo vernissage con una lectio magistralis, tutta d’eccezione, come quella della fotografa palermitana Letizia Battaglia. Quest’ultima ha presentato il suo ultimo libro “Diario” e la personale che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera.
L’evento iniziato lo scorso venerdi durerà sino al 26 luglio. La sede situata tra Palazzo Zacco, Palazzo Cosentini e l’auditorium San Rocco a Ibla  ospita fotografi emergenti, i quali hanno la possibilità di frequentare workshop, incontrare professionisti, sottoporre i propri lavori a critici ed esperti e partecipare ai concorsi per i premi “Sicilia”, “Giovane Talento” e “Migliore Portfolio”.
L’edizione 2015 è curata da Maria Chiara Di Trapani, critica e curatrice indipendente, la quale insieme a Roberto Mutti, docente di fotografia e critico di “Repubblica”, inaugura il festival presentando la fotografia come un viaggio fatto di prime preziose immagini della storia della fotografia stessa unito al  fotogiornalismo d’attualità e la ricerca contemporanea associata al potere reale dell’insostituibile ritratto sociale.
Un workshop dal titolo “Lo sviluppo di un progetto personale” diretto da Stefano De Luigi presentato ieri si estendera anche a oggi 29 giugno all’Antico Convento all’interno dei Giardini Iblei
Questa edizione del Fotofestival ragusano, quest’anno è caratterizzato dell’introduzione di un concorso video e multimediale. Concorso che premia le migliori cinque opere inedite, selezionate dalla giuria del festival, e presentate infine in una sala di Palazzo Cosentini.
L’aspetto professionale insieme alla mostra cui i giovani emergenti fotografi hanno la possibilità di presentarsi può contare di emerita critica da parte di: Emilio D’Itri, Mario Peliti, Lina Pallotta, Laura Incardona, e Alessandro Penso.
Dalila Ferreri

Su change.org ZAC di Palermo – Zisa Zona Arti Contemporanee dice no alla mostra di Hermann Nitsch. Per chi non lo sapesse: Nitsch è un artista austriaco considerato uno dei massimi esponenti dell’Azionismo viennese. La sua arte è caratterizzata dall’insinuarsi nel subconscio del singolo colpendolo con immagini di animali sanguinanti e sacrificati in croce, ebbrezza, nudità e sangue. Un’arte che spettacolarizza giochi rituali destinati a durare diversi giorni. Obiettivo: incitare gruppi di persone a squartare animali, a tirarne fuori le viscere e infine a calpestarle. Dopodiché di questo sangue delle persone crocifisse se ne omaggia un rito collettivo di frenesia il quale a sua volta si basa su riti liturgici e sacri.
Questa mostra, precedentemente destinata al Museo Jumex di Città del Messico, è stata cancellata.
Nitsch tuttavia si difende, dichirando che nelle sue performance  questi impiega soltanto carcasse di animali già morti, macellati nella sua fattoria. L’artista, tra l’atro, concorde agli animalisti è contrario al processo di industrializzazione degli allevamenti.
L’associazione ZAC di Palermo impegnata fortemente a condannare l’ipotesi Hitsch in mostra nel capoluogo siciliano, principale firmataria della petizione su change.org richiama la “Dichiarazione universale dei diritti degli animali” dell’UNESCO del 1978. La quale dice:
Articolo 10
a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo.
b) Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale.
Articolo 11
Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.
Articolo 13
a) L’animale morto deve essere trattato con rispetto.
b) Le scene di violenza di cui animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione, a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell’animale.
La mostra prevista per il 10 di Luglio 2015, giorno stesso in cui a Palermo iniziano le festività patronali di S.Rosalia trova la complicità dello stesso Comune di Palermo, promotore della mostra e le sponsorizzazioni di Elenka Spa. Che dire: sacro e profano nella più aberrante delle unioni.
Intanto su Change.org gli associati urlano:
NO all’esibizione della violenza in una città come Palermo.
NO agli “Artisti” creatori dello stesso male su cui vogliono fare riflettere
SI agli Artisti che documentano la realtà della violenza senza procurarne ulteriormente.
SI agli Artisti che creano bellezza perché il bene genera bene
Dalila Ferreri


AGRIGENTO –   Sarà interrogato oggi alle 11  nel carcere di “Petrusa”  l’ingegnere Giuseppe Gabriele, 54 anni. E’ sottoposto a “fermo” da venerdì scorso su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento.
Gabriele dovrà difendersi dall’accusa di “truffa” per aver ottenuto 265 giorni di malattia, ipotizzata dal Procuratore Capo Renato Di Natale e dal Sostituto Procuratore Andrea Maggioni,  grazie ai 18 certificati medici che attestavano lo stato di salute non idoneo a svolgere il proprio lavoro da dipendente comunale e sottoscritti da un medico compiacente  il cui nome potrebbe essere reso pubblico i prossimi giorni dalla stessa Procura.
L’inchiesta, denominata “Romanian dental tour”, ha permesso di scoprire come Gabriele,  dipendente  del Comune di Ravanusa,  abbia utilizzato i certificati medici e assentarsi dal servizio (periodo: gennaio 2014 – maggio 2015) per “curare i suoi affari in Romania” truffando non solo l’Ente Comunale ma anche l’Inps per le relative somme previdenziali.
Domani, quindi, sarà il giorno dell’interrogatorio innanzi al Gip che dovrà  emettere decisione di convalida o meno del provvedimento restrittivo della libertà personale disposto per “pericolo di fuga”  dell’indagato licatese già sotto inchiesta per le tangenti a Lampedusa.
–  (Sil.Dau)

Palermo. La mostra “Via Crucis, la pasion de Cristo” di Fernando Botero continuerà al palazzo reale di Palermo fino al 30 settembre. Ad annunciarlo il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. “Osservando il numero costante dei visitatori, circa 100 mila si è pensato”- ha spiegato Ardizzone – “di arrivare a 250 mila. Questo il nostro obiettivo”.
Basti pensare che la Fondazione Federico II di Napoli, ha premiato due ragazzi di Ravenna di 25 e 26 anni, Giulia e Federico, come visitatori numero 100.000 della mostra dell’artista colombiano Ai due giovani studenti universitari, turisti a Palermo da alcuni giorni, sono stati regalati il catalogo della mostra e due ingressi gratuiti per la Cappella Palatina.
In ultima istanza nell’intervista concessa da Botero alla stampa questi dichiara: “È la terza volta che vengo in Sicilia ed è sempre un piacere. Conoscevo già il palazzo dei Normanni e devo dire che il posto è stupendo e che l’istallazione è davvero bella, fatta con molto gusto”, ha detto il pittore Botero. “L’idea di dipingere il tema della passione di Cristo mi è venuta perché, pur non essendo un cattolico praticante, riconosco la grandezza di questa storia – ha spiegato – e, mentre nei secoli passati era stata più volte soggetto d’arte, nel nostro tempo questo tema era stato ingiustamente abbandonato. Ho pensato che anche il nostro secolo aveva bisogno di una passione di Cristo, più moderna”. “È una storia straordinaria piena di emozioni e colore – ha detto – Ho pensato di ambientarla nel mondo sudamericano perché queste sono le mie radici. Ho cominciato a leggere la Bibbia e dipingere, è stato necessario più di un anno di lavoro”. Nella versione di Giuda, Botero fa notare un particolare, che denuncia anche il perché del capoluogo siciliano: “Dipingendolo ho pensato a un mafioso per questo l’orologio d’oro al polso, questo suo atteggiamento”.
Si ricorda che la mostra è attiva da lunedì a venerdì dalle ore 8.15 alle ore 17.40 (ultimo biglietto ore 17). Sabato e domenica apertura dalle 8.15 e fino alle 21 (l’ultimo biglietto sarà emesso alle 20). Dal 10 al 15 luglio inoltre in occasione del Festino di Santa Rosalia, patrona della città di Palermo, il biglietto d’ingresso alla mostra avrà un costo di 2 euro per gli adulti, 1 euro per i ragazzi dai 14 ai 17 anni e gratis per quelli sotto i 13 anni.

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(scritto da Silvio D’Auria) – RAVANUSA/CAMPOBELLO. Amava definirsi “cittadino del mondo”. Il podismo era la sua passione, una vita a “correre”. Lui e le sue gambe, se potevano, evitavano qualsiasi mezzo di trasporto.  Volentieri.  Fino al 16 maggio scorso quando Giovanni Giarrana si è spento, a 71 anni. Visse a lungo in Svizzera a Horgen, nel Cantone di Zurigo.  Non perse mai la voglia di battersi contro le ingiustizie. Era nato a Ravanusa da dove giovanissimo emigrò. In Francia, poi Svizzera negli anni ’60 .
IL RITRATTO
“Ho sempre voluto vedere il mondo – diceva con la sua rauca e corposa voce –  e nel 1961 ho raggiunto mio zio e due dei miei cinque fratelli in Francia”. Ha percorso il mondo in lungo e in largo con quel fisico esile, asciutto e un sorriso sempre pronto per tutti. Era questo Giovanni. Inquieto sognatore che nel 2009, raggiunta la pensione, decise il viaggio a ritroso verso il suo paese natale ai piedi del Monte Saraceno, nell’agrigentino. Nulla di straordinario, certo, se non fosse che per ritornare nella sua Sicilia, la strada decise di percorrerla a piedi. “Ancora mi alzo alle 6 e percorro circa 20 chilometri. Ho le vesciche sotto i piedi, ma il  fisico regge bene!” alla partenza aveva spiegato così la sua impresa mentre sgranava gli occhi accigliati e sorrideva compiaciuto. Così è stato: 2.270 chilometri e solo 3 giorni dedicati all’inevitabile pausa. Partendo da Zurigo, un viaggio contro il razzismo, la guerra e per l’ambiente. Zaino in spalla e cappello dell’U.N.I.A, il sindacato elvetico in cui aveva militato ricoprendo la carica di copresidente della commissione dei migranti. “Spesso i miei amici mi dicono ‘Giovanni, tu sogni sempre!’ ” e infatti 58 giorni dopo eccolo arrivare per le strade di Ravanusa tra l’incredulità generale, gli applausi e l’emozione dei suoi compaesani. Autorità comprese.
L’EVENTO
Adesso gli amici gli dedicano una passeggiata di 25 chilometri lungo la vecchia strada e i sentieri che portano a Licata. E’ la prima “Camminata per ricordare Giovanni Giarrana” quella che domenica prossima (28 giugno) vedrà gli amanti delle passeggiate naturalistiche, e non solo, incamminarsi da Campobello fino alla spiaggia di Mollarella ad un tiro di schioppo da Licata. Vogliono immaginarlo assieme a loro gli amici dell’ex metalmeccanico che hanno organizzato l’evento in memoria.
L’APPELLO
Girolamo La Marca ribadisce l’idea, già scritta dopo la morte tra le pagine web del giornale locale “Lu Papanzicu Rivinusaru”,  di dedicare una via proprio a Giovanni. “Ero in Chiesa per assistere al suo funerale. Pensavo commosso al suo arrivo a piedi a Ravanusa dopo che ha attraversato tutta la penisola e mi sono meravigliato che il Comune non gli avesse riconosciuto il tributo che meritava.  Era l’esempio dell’emigrato che ritorna sempre, morbosamente attaccato al suo paese. Durante la  protesta degli agricoltori (c.d. “forconi”) con i camion che giunsero fino a Roma, lui era lì a protestare per la sua gente. Era impegnato socialmente per la salvaguardia dell’ambiente a livello internazionale. Io, da pubblicista che scrive da più di 30 anni e come cittadino di questo ‘strano e ambiguo’ paese  pieno di contraddizioni, credo che una via a suo nome gli si deve… di diritto”.
Un appello, quello di Mommino La Marca, rimasto inascoltato perché attorno a questa lodevole proposta, che non comporta nessuna significativa spesa,  c’è ancora silenzio.
IL PROGRAMMA
Domenica 28 giugno, Ravanusa-Campobello-Mollarella
“CAMMINATA IN MEMORIA DI GIOVANNI GIARRANA”:
– ore 4.30
Raduno nei pressi dello Stadio di Ravanusa
– ore 5.00
Partenza a piedi da Campobello (da C.da Musta)
– ore 8.45
Pausa colazione
ore 10.45 – 11.00
Arrivo a Mollarella (granita offerta ai partecipanti)
(Durante il percorso autovettura di appoggio per i partecipanti)
Rientro ad orario libero (autobus per il ritorno 12.15 – 17.00 – 19.00)
( scritto da  Silvio D’Auria )

“Fp Cgil Sicilia conferma le ragioni dello sciopero regionale unitario del 23 giugno contro le scelte
politiche dei governi nazionale e regionale che affossano le ex Province” a dichiararlo il segretario
regionale Enzo Abbinanti durante l’incontro tra le Rsu e il sottosegretario Davide Faraone avvenuto
a Palazzo Comitini.
Il testo recita la seguente:
“Il governo nazionale parla di dialogo, ma senza modificare di un millimetro le sue decisioni e
solamente chiedendo ai lavoratori di fidarsi che i loro posti di lavoro saranno salvaguardati.
Evidentemente a Roma come a Palermo non è ancora ben chiaro che già a fine mese alcune
centinaia di lavoratori precari rischiano di restare a casa e che tutti gli altri lavoratori, di ruolo,
potrebbero essere messi in mobilità nei prossimi mesi senza che vi siano posti disponibili dove
essere ricollocati. Stessa sorte seguirebbero gli insegnanti dei licei provinciali passati allo Stato
ma ancora gestiti economicamente e giuridicamente dalle ex Province. Siamo stretti in una morsa:
da un lato il governo nazionale che non intende minimamente recedere sui tagli e sul superamento
degli enti di area vasta, dall’altro quello regionale che ancora latita sulla riforma e non ha
neanche istituito l’unità di crisi chiesta dai sindacati all’assessore Leotta meno di un mese fa per
affrontare le emergenze. È chiaro che, in assenza delle risposte che ci saremmo attesi, solo la
mobilitazione unitaria dei lavoratori attraverso l’iniziativa di tutte le sigle e delle RSU potrà dare
un segnale forte che anche i governi più sordi non potranno non sentire. Il 23 in piazza e per le
strade a Palermo migliaia di lavoratori in sciopero difenderanno i loro diritti ed i servizi da
garantire ai cittadini”.
A preoccupare i sindacati, oltre alla riforma siciliana ancora in fasce, sono i tagli di risorse previsti
nella legge di stabilità. Secondo Saverio Cipriano (Cgil) e Maurizio Magro Malosso (Cisl),
coordinatori Rsu alla Provincia di Palermo, è :“gravissimo il silenzio e l’inerzia del governo
regionale che mantiene gli ex enti in stato di commissariamento”.
Dal 30 giugno  infatti sarebbero 108  i precari, da 25 anni al servizio della Provincia che rischiano
di non avere rinnovato il contratto.
Dalila Ferreri





(di Silvio D’Auria) – Dopo la brillante stagione sportiva, la .”Fortitudo Moncada” di Agrigento preannuncia un importante investimento: l’ampliamento del “PalaMoncada” da 2.000 a 3.600 posti a sedere con la realizzazione di nuovi settori delle tribune.
E’ il Presidente Salvatore Moncada a diffonderne il relativo comunicato alla stampa:

“La grande partecipazione di pubblico che abbiamo visto nel momento cruciale della passata stagione ci ha portati a riflettere sull’opportunità di questo intervento. Portare la capienza del PalaMoncada a 3.500 posti è una scelta strategica importante per la società ed è anche una scommessa che vogliamo fare. Puntiamo sull’affetto di tutto il territorio agrigentino, che la squadra ha saputo magnificamente coinvolgere e che è nostro compito accogliere nella maniera migliore possibile. Al PalaMoncada bisogna sentirsi a casa e per questa ragione vogliamo renderlo ancora più bello e funzionale.

Crediamo – conclude nel comunicato, Salvatore Moncada – che sia un bel segnale in un momento ancora molto difficile, non solo per la nostra città ma per lo sport italiano, quello di investire su una infrastruttura tanto preziosa come il palazzo dello sport. Un segnale forte che parte proprio da Agrigento”. (Sil.Dau)

(Silvio D’Auria) – Costretta ormai da anni alla solitudine dopo la lunga depressione, l’attrice è stata trovata morta dalla sua badante. Laura Antonaz, questo il suo vero nome, è stata una delle grandi protagoniste del cinema italiano. Si è spenta nella sua modesta dimora di Ladispoli, vicino Roma. Era nata a Pola, in Istria (Croazia), aveva 74 anni. Icona e sogno erotico popolare per oltre vent’anni, nel 1991 fu protagonista, ma senza fortuna ai botteghini, di “Malizia 2000” remake del grande successo del 1973 di “Malizia” di Salvatore Samperi,  film che la incoronò regina della commedia sexy all’italiana assiemealla Fenech in quegli anni.
Numerose pellicole la resero popolarissima: “Trappola per un lupo” di Claude Chabrol, dove conobbe Jean-Paul Belmondo, “Mio Dio, come sono caduta in basso!” di Luigi Comencini, “Divina creatura” di Giuseppe Patroni Griffi. Nel 1976 interpreta Giuliana ne “L’innocente” di Luchino Visconti, nel 1977 “Gran bollito” di Mauro Bolognini e nel 1981 ”Passione d’amore” di Ettore Scola. Negli anni ‘80 Laura Antonelli lavora in film comici e sexy, “La Venexiana” nel 1985 accanto a Monica Guerritore per poi partecipare a serie televisive come “Gli indifferenti” del 1988 e “Disperatamente Giulia l’anno successivo, dirette da Enrico Maria Salerno e Mauro Bolognini
Nel 1990 all’attrice furono sequestrati 26 grammi di cocaina dentro una villa di Cerveteri. Arrestata e condannata in primo grado a tre anni, fu poi assolta nel 2000 perché riconosciuta semplicemente consumatrice abituale di sostanze stupefacenti. Si sottopose ad a una serie di interventi di chirurgia plastica che le causarono vistosi cambiamenti ai lineamenti del viso deturpando il fascino che l’aveva resa simbolo di bellezza e peccato al tempo stesso.  Abbandonata e lasciata sola dopo  gli scandali che la travolsero, Lino Banfi chiese pubblicamente aiuto per l’ex attrice  ai colleghi del mondo dello spettacolo ma lei rifiutò ogni sostegno preferendo il silenzio e la solitudine. Viveva in una modesta casa assieme alla sua badante. (Sil.Dau)


(Silvio D’Auria)  – Da venerdì 26 a domenica 28 giugno torna “LetterandoinFest,  manifestazione dedicata all’editoria prodotta dall’associazione culturale “Il Cortile”, con la collaborazione di “Vertigo srI”, la partecipazione dell’EIM, il consorzio degli Editori Indipendenti del Mediterraneo e con il patrocinio del Comune di Sciacca
La tre giorni, giunta alla sesta edizione, si svolgerà nella suggestiva cornice del complesso monumentale della Badia Grande, nello storico quartiere di San Michele.
Numerosi eventi a cui parteciperanno gli autori, moderati da giornalisti, editori ed esperti del settore. “Una edizione che, nonostante il periodo economico difficile, si ripropone al pubblico con una manifestazione nel segno dell’austerità, “ultra low cost”, “come l’ha definita il direttore artistico Sino Caracappa.
“Un festival nato in un momento sfavorevole ma che si fa forte della collaborazione di chi continua a credere nella cultura e nella sua diffusione. Un festival e la sua location, la multisala Badia Grande, che saranno per tre giorni al centro della cultura, luogo di socialità e confronto, momento di unione delle numerose voci, spazio di scambio intellettuale aperto a chiunque voglia aggiungere la propria voce e il proprio pensiero”, conclude Caracappa.
Questi i numeri della manifestazione: 3 giorni, 44 presentazioni di libri, 18 case editrici, 14 film in proiezione, 4 premi letterari e un parco letterario ospiti, 4 reading, 4 eventi extra, 2 concerti, 1 fiera dell’editoria. (Silvio D’Auria)


(Silvio D’Auria ) – Nell’ambito delle iniziative volte alla salvaguardia del settore, Renato Speciale Presidente di “Assotrasporto Sicilia” ha già pianificato le prerogative istituzionali mirate alla difesa del settore , da sempre considerato “poco e male” dalle istituzioni interessate.Diverse iniziative sono già state avviate, come in occasione del crollo del viadotto Himera lungo l’A/19.
Il motto è “Uniti per vincere le sfide di domani”, che fino ad oggi è stato una costante nel lavoro svolto giornalmente a tutela delle imprese, sia nei risparmi per l’acquisto di beni e servizi frutto di economie di scala conseguenziali (come le convenzioni :assicurative, legali finanziarie ecc. già attive unitamente alle altre in itinere), e all’assistenza offerta alle singole imprese per problematiche soggettive, come tra l’altro previsto nell’Atto Costitutivo e nel regolamento di gestione,
Per continuare nelle iniziative preparatorie di difesa dagli attacchi che, sia il mercato che l’incerto orizzonte normativo presentano all’impresa, venerdì prossimo è stata indetta una conferenza che mira a focalizzare alcune delle criticità finanziarie e legali e nel contempo avviare una discussione sulle prospettive future per salvaguardare le imprese interessate.
– 26 GIUGNO 2015 alle ore 16.00, Sala riunioni SCAT , Viale Averna – zona industriale CALTANISSETTA .