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Attraverso questa rubrica aiutiamo cittadini, utenti e consumatori a meglio  comprendere  gli strumenti  normativi  a cui  ricorrere  per la risoluzione delle problematiche derivanti da  rapporti contrattuali  in materia di servizi di pubblica utilità: luce, gas, acqua.

Con  Legge n. 481\1995 è stata  istituita  ARERA organismo   di  regolazione e  controllo nonché di  tutela dei  consumatori, nei settori  oggetto di regolazione dell’energia elettrica,  del gas naturale, dei  servizi idrici nonché del ciclo dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati.

L’ azione di tale Autorità, è diretta ad assicurare:

·       fruibilità e diffusione dei servizi in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale

·       adeguati livelli di qualità dei servizi

·       sistemi tariffari certi e trasparenti, basati su criteri predefiniti  

·       la tutela degli interessi di utenti e consumatori.

 ARERA esercita tali funzioni, attraverso un’ opera di armonizzazione degli obiettivi economico-finanziari  da un lato dei soggetti esercenti i servizi  di pubblica utilità e dall’altro con gli obiettivi generali di carattere sociale a tutela di  utenti e consumatori,  dell’ambiente e di uso efficiente delle risorse.

Esponenziali sono le controversie tra fornitori e clienti!  Disorientati tra mercato libero e mercato tutelato, proprio  a causa   sia di  bollette errate con consumi fatturati  molto differenti rispetto a quelli effettivi,  come anche per la richiesta di  conguagli  non dovuti.

E’ proprio in questi casi che l’utente\consumatore finale ,  dopo avere inoltrato un reclamo dalla conseguente risposta insoddisfacente della  società gestore del servizio, prima di adire le vie legali per l’accesso alla giustizia ordinaria, può ricorrere gratuitamente al servizio di conciliazione di ARERA attraverso le associazioni riconosciute dal Codice del Consumo.

E’ importante ribadire altresì che tale  tentativo di conciliazione,   esperito  tra le parti via web o in call conference,   alla presenza di un conciliatore in veste di facilitatore  per risolvere bonariamente la controversia,  mentre  è  obbligatorio per luce e gas,  rimane ancora oggi invece facoltativo per il settore idrico.  

L’eventuale accordo che si raggiunge nel corso del procedimento avendo  titolo esecutivo, in caso di mancato rispetto degli accordi, può essere fatto valere dalle parti dinanzi al giudice competente,

Nella provincia di Agrigento, il rapporto tra   cittadini\utenti  ed il  gestore del servizio idrico integrato  AICA srl  Azienda Idrica Comuni Agrigentini, risulta essere alquanto conflittuale.

Per tale ragione, il cartello delle associazioni riconosciute da ARERA  composto da Unione Nazionale Consumatori, Adiconsum, Cittadinanzattiva,  in occasione degli incontri iniziali con  la governance di AICA , aveva proposto l’attivazione di un ufficio di segreteria per la comune gestione dei reclami,  cosi’ da stemperare l’elevato crescente contenzioso, tutt’ora in atto. 

Di contro, detta società, ha istituito ai sensi dell’art. 48 dello Statuto  una fantomatica   Consulta degli Utenti,  la cui  condizione  necessaria per farne parte non fa  riferimento alcuno  all’art.137  del Codice del Consumo  D.Lgs. n.206/2005 del ss.mm.ii  che regolamenta  proprio  l’ elenco delle associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale.

L‘unico requisito richiesto alle associazioni spurie ammesse, se così può definirsi  tale, è aver contribuito all’interno dell’ambito  a promuovere  la ri-pubblicizzazione del servizio idrico.

Ciò in evidente difformità agli  obbligatori requisiti che legge  prevede in capo alle associazioni di utenti e consumatori riconosciute: numero degli associati,  diffusione sul territorio di sportelli informa-utenti\consumatori,  numero reclami e conciliazioni eseguite.

Di contro sono state invitate Associazioni, Coordinamenti e Comitati,  il cui solo  titolo è quello di avere promosso all’interno dell’Ambito la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato, certificata dal “Forum siciliano  Movimenti per Acqua e Beni Comuni”,  articolazione regionale del “Forum Italiano Movimenti per  l’Acqua”.

Nulla a che vedere con il Codice del Consumo, con  reclami e conciliazioni tra gestori e associazioni di utenti riconosciute dal CNCU – Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti.

ACQUA_LE-DOMANDE-DEI-CONSUMATORI

 

Nella gara 4 la Fortitudo Agrigento perde ancora una volta a Rieti con il punteggio  di 73 a 64. Ottimi sprazzi nel corso della gara dove la Fortitudo era anche andata in vantaggio.

Nulla è perso, anzi! Mercoledi prossimo la 5 e ultima gara che consacrerà la promozione. Visti i risultati ottenuti sia ad Agrigento che a Rieti, guardare al futuro con un certo ottimismo (e forse anche più) ci sta tutto.

 

Una sconfitta ci può stare, fa parte del calcio e il pericolo è sempre dietro l’angolo. Ma una gloria come l’Akragas non può e non deve fare queste figure. Soprattutto quando l’avversario non è il Real Madrid, ma semplicemente il Martina Franca.

Poco o nulla da raccontare sul piano prettamente tecnico. Basta dire che dopo i primi 15 minuti il Martina Franca vinceva tre a zero. Nel secondo tempo, ad un certo punto, il Martina Franca sembrava giocare la classica partitella del giovedi. E l’Akragas tutti ciò non lo merita.

Auguri al Martina Franca.

Deve scontare un cumulo di condanne pari a 12 anni e otto mesi, un uomo di 48 anni, riconosciuto in via definitiva quale appartenente a una associazione a delinquere finalizzata a estorsione, riciclaggio e ricettazione. La Polizia di Stato lo ha arrestato ad Altofonte (Palermo) su provvedimento emesso dalla procura. Nel febbraio del 2022 si era sottratto alla custodia evadendo dagli arresti domiciliari a Ficarazzi aveva fatto perdere le proprie tracce avvalendosi della collaborazione dei propri congiunti e di persone a lui vicine per le quali sono in corso ulteriori accertamenti. Le indagini sono state condotte dal commissariato di Brancaccio, coordinati dal sostituto procuratore Giorgia Spiri. Pedinamenti e appostamenti, effettuati anche nelle ore notturne, insieme ad attivita’ tecnica, ha consentito di individuare il luogo dove stava trascorrendo la latitanza e da dove, comunque, partiva ogni mattina per raggiungere il capoluogo dove continuava a svolgere regolarmente l’attivita’ di meccanico. E’ stato bloccato nel corso dei controlli lungo il tratto stradale che da Altofonte porta a Palermo, sulla strada provinciale 5, all’altezza dello svincolo per la statale 124, a bordo di una Fiat Punto di colore bianco. E’ stato pedinato fino al centro abitato e bloccato in sicurezza e senza clamore. Non ha opposto resistenza e ha ammesso di essere il ricercato, facendosi ammanettare e poi condurre nel carcere Pagliarelli-Lo Russo. Le indagini proseguono alla ricerca di eventuali complici.

Due morti e due feriti è il bilancio di un incidente stradale avvenuto la notte scorsa, all’1 .50, nella parte alta di vie Etnea, nell’intersezione di svolta con via Sacro Cuore, a Catania.

Un’autovettura Opel si è scontrata con una moto Ducati di grossa cilindrata.

Il conducente della moto (V.A.) di 31 anni è morto sul colpo, mentre il passeggero (S.L.) di 21 anni è deceduto pochi minuti dopo, nonostante le manovre di rianimazione del personale sanitario del 118. Il guidatore dell’automobile (G.K.) e la passeggera(D.F.) sono stati medicati per ferite al pronto soccorso del Policlinico.
Sulle cause dell’incidente indaga la Polizia locale: i due veicoli sono stati sequestrati a disposizione della procura.
(ANSA).

Stavano lavorando in una cisterna accanto ad un distributore di carburanti sulla statale 189, tra i Comuni di Agrigento e favara, quando ad un certo punto, forse da una fiammata, il fuoco ha raggiunto i due operai che sono stati investiti in pieno dalle fiamme.

Immediatamente chiamati i soccorsi i due operai sono stati trasportati all’ospedale di Agrigento; per uno, un 51enne, la situazione è apparsa critica tanto che una volta chiesto l’intervento dell’elisoccorso è statoo trasportato di urgenza all’ospedael Civico di Palermo.

Per l’altro operaio, un 47enne, la situazione è meno grave. Ha riportato una serie di ustioni agli arti inferiori ma è statoo dimesso dall’ospedale agrigentino.

Sulla vicenda indagano i carabinieri della Tenenza di Favara.

 

 

Il corpo è stato ritrovato nella notte non senza difficoltà in quanto era situato in una zona quasi impervia. A recuperarlo i Vigili del Fuoco della squadra speleo alpino fluviale del comando di Agrigento.

Nel pomeriggio di ieri era stato visto il cadavere nelle acque de fiume Platani e subito è scattato l’allarme. Recuperato nella notte, si tratta di un pensionato 70enne di Ribera.

Adesso i Carabinieri della Tenenza di Ribera stanno indagando per capire le cause che hanno causato la morte del pensionato riberese.

 

 

Per consentire alla cittadinanza di donare con generosità il proprio sangue l’A.D.A.S., effettuerà due raccolte mobili, domenica 19 giugno a Agrigento davanti la chiesa santa Rosa al villaggio Mosè e Aragona presso la parrocchia San Giuseppe.

Tutte le raccolte saranno operative dalle ore 8.00 alle 12.00 A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi di laboratorio effettuate in occasione della donazione.

Dopo appena pochi minuti di pioggia a San Leone sono scoppiate, come al solito, le fogne nella zona della villetta “Pertini”, e le acque fognarie sono finite in mare, in una zona dove è già interdetta alla balneazione, a seguito di un altro sverso fognario. “Ma la cosa più grave è accaduta nel viale delle Dune – spiega Mareamico -, da qualche giorno sono state chiuse le caditoie sotto la pista ciclabile ed ora, dopo lo scoppio delle fogne, le stesse non permetteranno più il deflusso di queste acque. Possiamo sicuramente affermare che la situazione fognaria ad Agrigento, ultimamente, è nettamente peggiorata”.

“Finanziati dal governo Musumeci altri due importanti progetti del dissesto idrogeologico, seguiti dalla IV Commissione che presiedo: quello di Cianciana, versante ovest del centro urbano, secondo stralcio, a cui sono destinati 1.680.000,00M. e Montallegro, costone roccioso zone ovest centro abitato, contrada Bonifacio, a cui sono destinati 1.687.842,03M.

Voglio ringraziare in particolar modo il Presidente Musumeci, nq di commissario contro il dissesto idrogeologico, per la costante attenzione al territorio agrigentino”.