Fare
un passo indietro in nome dell’unità del centro destra senza la quale non si vince. E’ quanto Silvio Berlusconi chiederebbe a Gaetano Armao, che accetterebbe di diventare il vicepresidente di Musumeci.Ma la voce che arriva direttamente da Arcore viene subito smentita a Palermo dal diretto interessato: Gaetano Armao e dall’entourage di Nello Musumeci.
Berlusconi riguardo le elezioni Regionali del 5 novembre, dichiara:“in Sicilia occorre che tutti dimostrino di tenere all’unità del centrodestra, dimostrando di volere un candidato che sia in grado non solo di vincere ma di assicurare un buon governo alla Regione per i prossimi 5 anni. Il senso delle elezioni Regionali non è una prova generale in vista del confronto nazionale, ma una proposta seria agli elettori per il futuro della Sicilia. E si tratta di una responsabilità che non riguarda solo Forza Italia, che in Sicilia è di gran lunga il maggior partito del centrodestra, e che ha fatto e sta facendo ogni sforzo per individuare una soluzione condivisa. Vogliamo una candidatura in grado di parlare ai tanti delusi della politica, per la gran parte elettori moderati, ai quali dobbiamo ridare fiducia e una forte motivazione per tornare a votare. Solo così si batterà il conservatorismo del Pd, che non ha nemmeno il coraggio di ricandidare il proprio fallimentare Presidente uscente, ma anche la demagogia irresponsabile e incapace dei 5 Stelle”.
Un discorso accorato che chiama alla responsabilità politica: basterà convincere Musumeci e i suoi sostenitori? Difficile dirlo oggi, quando nella più totale incertezza ogni scommessa è ancora aperta.
I sondaggi parlano chiaro. Anzi, chiarissimo. Stando ai numeri che circolano all’interno di Forza Italia – fonte Affariitaliaait – Nello Musumeci, candidato alla presidenza della Regione Sicilia, si attesta attualmente poco sopra il 30% grazie alla sua lista civica e a quella di Fratelli d’Italia-An, noi consapevoli e altre forze minori. Gaetano Armao, che piace ad una parte di Forza Italia e a Silvio Berlusconi, si colloca invece tra il 12 e il 14%. Considerando il 30-31% del Movimento 5 Stelle e il Pd tra il 17 e il 18%, numeri alla mano, Musumeci sarebbe l’unico in grado di battere i grillini e di diventare Governatore. Eppure l’ex Cav nicchia, frena e sembra poco intenzionato a chiudere l’accordo con Fdi e Lega.
“Armao è professionista di altissimo profilo e dalla grande esperienza istituzionale – dice Poglise,i ndicato a più riprese fra i possibili candidati e che oggi si esprime per Musumeci – ma credo che si debba convergere sull’unica candidatura che oggi può vantare un reale coinvolgimento civico e popolare, portando un valore aggiunto, ovvero quella di Nello Musumeci che è persona di indiscusso valore etico, morale e amministrativo. Un centrodestra unito su un candidato presidente radicato e popolare non può che essere vincente”.
E mentre Armao convoca per lunedì una conferenza stampa per presentate il suo manifesto politico programmatico, anche Musumeci, come il professore agrigentino, nega qualsiasi convocazione da parte di Berlusconi e dichiara che “la situazione è identica ad ieri e non è stato fatto alcun passo avanti ne in un senso ne nell’altro”.
Forse il progetto di Berlusconi sembra un altro. Parla di Centrodestra unito, ma, esattamente come accaduto a Roma con la divisione Meloni-Marchini (e la sconfitta nelle urne), sembra lavorare per evitare un’alleanza forte con Fdi e Lega.
C’è chi dice che così facendo si rischia di ‘regalare’ la Sicilia ai 5 stelle”. Già, perché mentre centrosinistra e centrodestra litigano, i grillini continuano a girare la Sicilia, Palazzo d’Orleans.