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Non è solo il tempo dei candidati presidente della Regione, e della formazione delle alleanze nelle coalizioni, ma è ormai anche il tempo delle singole candidature. E i primi nomi filtrano in Forza Italia, sponsor della candidatura alla presidenza di Nello Musumeci e Gaetano Armao. Tra gli ipotetici candidati resi noti dalla dirigenza del partito di Berlusconi, spicca l’agrigentino Giulio Cinque, 29 anni, vivace imprenditore molto conosciuto e apprezzato, laureato in Economia Magistrale, ex atleta della nazionale Italiana di Tiro a Volo e campione Europeo, attualmente consulente nello studio del suocero, che è fratello del vice sindaco di Raffadali Franco La Porta, figlio dell’ex direttore provinciale di Poste Italiane e cognato di Emanuele Fiorica assessore al comune di Realmonte. Una schiera di consiglieri comunali da tutta la provincia e il coordinamento del partito di Berlusconi, Filippo Caci e Riccardo Gallo, si dichiarano pronti a sostenere la candidatura di Giulio Cinque, nome dunque già solidamente accreditato nelle segreterie azzurre, della provincia e regionale.

Nel corso della mattinata di ieri, personale dell’Upgsp – Squadra a cavallo e cinofili proseguiva l’attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e repressione del reato di maltrattamento di animali.
Gli operatori intervenivano in zona San Cristoforo, a seguito della segnalazione della presenza di alcuni cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie.
Sul posto veniva effettuato un accurato sopralluogo con personale Asp e del locale Gabinetto di Polizia scientifica, a seguito del quale venivano trovati quattro cavalli, di cui due privi del prescritto microchip. Inoltre, venivano rinvenuti farmaci anabolizzanti, che venivano sequestrati.

Per tali motivi, si procedeva a denunciare in stato di libertà per il reato di maltrattamento di animali il proprietario dello stabile, G. M., 54 anni, responsabile delle cattive condizioni dei quadrupedi.
L’uomo, inoltre, veniva diffidato a trasportare i cavalli in luogo idoneo entro le successive trentasei ore e a darne comunicazione.
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Nell’ambito del medesimo servizio si procedeva altresì ad effettuare un sopralluogo all’interno di un fondo vicino, ove venivano trovati in pessime condizioni igienico sanitarie e in stato di abbandono un pony, un asino e tre ovi caprini, i quali venivano sequestrati a carico di ignoti.


Un grande ritorno quello di Baglioni nella bellissima isola di Lampedusa che per ben 10 anni lo ha visto protagonista ed organizzatore del grande evento musicale: O’scià.
La foto che il noto cantante ha postato sul suo profilo Instagram con il nuovo Sindaco di Lampedusa Totò  Martello ha  mandato in  delirio tutti suoi fan, animati dalla speranza di poter rivivere nuovamente la grande magia di quell’evento, sulla bianca sabbia della  Guitgia, in cui emozioni e suoni si fondono in un’esplosione di felicità.
Ma, il Sindaco dell’Isola ha tenuto a precisare che il concerto del 3 Ottobre non è un nuovo O’scià ma un concerto nel quale si esibiranno 87 musicisti della Polizia di Stato ed in serata ci sarà il concerto di Baglioni.
“Bentornato a casa Claudio, bentornato nella tua Lampedusa. Siamo pronti a rimetterci in cammino, insieme” così il Sindaco Martello e chissà che “quell’insieme” non sarà il preludio di una nuova strada che farà battere il cuore!

A Palermo, all’ospedale “Cervello”, subito dopo la morte di una donna di 58 anni, deceduta durante una dialisi, i familiari hanno prima inveito contro i medici e poi hanno distrutto il reparto. La 58enne, cardiopatica, ha avvertito un malore nel corso della dialisi, ed è stata trasferita in Cardiologia dove è morta. E’ stato necessario l’intervento di tre pattuglie della Polizia per calmare i familiari, che poi hanno presentato denuncia alla Polizia su quanto accaduto, subendo anche loro una denuncia per i danneggiamenti. La direzione dell’ospedale afferma: “Tutta l’assistenza alla signora è stata eseguita nel più pieno e scrupoloso rispetto delle procedure e con estrema professionalità da parte dei medici del reparto”.

Il candidato presidente della Regione, Nello Musumeci, è candidato unitariamente da tutto il centrodestra. Anche l’ex rettore dell’Università di Palermo ed ex assessore regionale alla Sanità, Roberto Lagalla, è compreso nell’alleanza, presentata oggi in conferenza a Palermo insieme, tra gli altri, al coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, con Francesco Scoma e Renato Schifani, e poi Ignazio La Russa per Fratelli d’Italia, e Gaetano Armao candidato vice presidente. D’accordo è il Cantiere Popolare con Saverio Romano. Lo stesso Nello Musumeci ha affermato: “Oggi il centrodestra offre alla Sicilia un’ancora di speranza. Siamo una coalizione fortemente compatta e motivata. E’ questo l’epilogo di un percorso faticoso ma alla fine le scelte sono state meditate e condivise. Il senso di responsabilità è servito come lievito essenziale. Voglio ringraziare Gianfranco Micciche, commissario regionale di Forza Italia. Il nostro rapporto è più dolce che amaro e abbiamo saputo trovare le ragioni che uniscono piuttosto di quelle che dividono che sono assai poche. Voglio ringraziare il professore Gaetano Armao e Roberto Lagalla. Con Armao abbiamo trovato una intesa immediata sulle priorità. A lui mi lega una comune visione sull’Autonomia, con diverse sensibilità ma con la ferma convinzione che dobbiamo rilanciare le motivazioni autonomistiche. Armao è un nostro riferimento per la parte economica del programma”.

Il Comune di Agrigento, tramite l’avvocato Rita Salvago, si è costituito in giudizio innanzi al Tar di Palermo “ad adiuvandum”, quindi a sostegno, della pretesa del Consorzio universitario di Agrigento, che ha instaurato un contenzioso per l’annullamento parziale del protocollo d’intesa firmato lo scorso giugno dalle Università siciliane con gli assessorati regionali all’Economia e all’Istruzione, e che concerne il legame economico tra le stesse Università di Messina, Catania e Palermo, e i Consorzi universitari dell’isola, le cui aspettative finanziarie sarebbero gravemente danneggiate dall’applicazione di tale accordo. La prossima udienza è in calendario il 13 settembre.

Nei giorni scorsi sono ripresi i lavori di costruzione del secondo padiglione del carcere di contrada Petrusa di Agrigento. I lavori, iniziati nel 2011, sono ricominciati dopo quattro anni di fermo (vennero bloccati nel 2013), e prevedono una nuova struttura che dovrebbe essere completata entro 20 mesi. Il secondo padiglione potrà ospitare circa 200 detenuto. Nel carcere di Petrusa, attualmente sono rinchiuse 350 persone, e avrebbe una capienza massima di 200

Con sentenza del 2015 il Tribunale di Agrigento dichiarava il fallimento dell’Impresa De Simone Anna, titolare della quinta sede farmaceutica di Canicattì, nominando curatore il DR. Filippo Lo Franco. Nel corso della procedura concorsuale la società Vaiola snc, con sede in Palma di Montechiaro, presentava una proposta concordataria finalizzata alla definizione del procedimento; la proposta concordataria veniva trasmessa a tutti i creditori e veniva approvata in assenza di voti dissenzienti. Conseguentemente, il Tribunale con apposito decreto omologava il concordato, disponendo per l’effetto il trasferimento dell’azienda farmacia, con tutti i beni strumentali, le merci e le licenze della ditta fallita, nonchè la voltura di tutte le autorizzazioni all’esercizio dell’attività farmaceutica. Avverso il decreto emesso dal Tribunale di Agrigento ha proposto reclamo l’ASP di Agrigento, in persona del Direttore Generale pro tempore Dr. Salvatore Lucio Ficarra . Si è costituita in giudizio la Curatela del Fallimento De Simone Anna, in persona del curatore Dr. Filippo Lo Franco, rappresentato e difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Luca Perricone, eccependo l’inammissibilità, e comunque l’infondatezza del reclamo proposto dall’ASP. Il Tribunale di Agrigento, Presidente la Dr.ssa Luisa Turco, Estensore il DR. Marco Salvatori, condividendo l’eccezione formulata dagli avvocati Rubino e Perricone secondo cui il reclamo avrebbe dovuto essere proposto davanti la Corte d’Appello e non davanti al Tribunale, ha dichiarato inammissibile il reclamo proposto dall’Asp di Agrigento, condannando quest’ultima anche al pagamento delle spese di giudizio. Pertanto, per effetto della pronunzia resa dal Tribunale di Agrigento il decreto di omologa del concordato fallimentare reso dal Tribunale di Agrigento resta valido ed efficace.


Tu qui a Realmonte hai finito di venire…e te lo garantisco io…appena tu vieni…la “piangi” pure capito?…tu la piangi di brutto perchè ti metto sulla sedia a rotelle…”.
Erano di questo tenore le frasi che lo stalker riferiva alla ex compagna.
A seguito di celere attività investigativa, i Carabinieri della Compagnia di Agrigento e della Stazione di Realmonte hanno arrestato C. P. G. 40 enne, agrigentino, poiché resosi responsabile del reato di “atti persecutori”.
I militari dell’Arma, in circa due mesi di indagini, hanno appurato che l’uomo, non avendo accettato la fine della relazione affettiva, aveva esternato pesanti minacce nei confronti della donna, anche di morte, mettendo in atto nei confronti della donna una pressante “azione di controllo”, consistente in continui passaggi a bordo della propria vettura, nei pressi dell’abitazione della vittima, anche con appostamenti, seguendola quasi costantemente durante i suoi spostamenti, tutte attività sfociate in ultimo anche in aggressioni.
Dopo aver ascoltato a lungo la donna, i Carabinieri sviluppavano le relative indagini, sotto il coordinamento del Pubblico Ministero Federico Panichi della locale Procura della Repubblica, ottenendo in breve tempo l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare dal Gip del Tribunale di Agrigento.


Gli agenti della sezione Volanti della Questura di Agrigento, hanno effettuato un blitz nell’area di parcheggio dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento contro il fenomeno dei posteggiatori abusivi. Il blitz è stato disposto dal Questore Aurieamma a seguito di diverse lamentele di alcuni cittadini. Fermati e multati due uomini, due parcheggiatori abusivi di Agrigento, che sono stati trovati con un gruzzolo di monetine in tasca. Per loro sono scattate sanzioni che vanno da 1.000 a 3.500 euro.