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Il Commissario Straordinario Giuseppe Marino del Libero Consorzio comunale di Agrigento ha approvato la proposta della Polizia Provinciale per l’utilizzo degli introiti derivanti da sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada, nelle strade provinciali, per l’anno 2017. Come prevede il Codice della Strada questi proventi sono devoluti alle regioni, province e comuni, quando le violazioni siano accertate da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente, delle regioni, delle province e dei comuni.
Per l’anno 2017 la previsione in entrata nel bilancio è stata presuntivamente individuata in € 50.000,00 a cui si aggiungono 120 mila euro provenienti dagli avanzi d’amministrazione derivanti dal riparto dei incassi delle sanzioni del codice della strada.
Queste somme, ai sensi dell’articolo 208 del predetto codice, potranno quindi essere utilizzate per la manutenzione delle strade di proprietà dell’ente e per l’installazione, l’ammodernamento, il potenziamento, la messa a norma e la manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle strade provinciali.
Inoltre queste somme potranno essere destinate per la segnaletica stradale e l’acquisto di veicoli per i servizi di polizia stradale.
Con un successivo provvedimento, compatibilmente con l’approvazione del bilancio, saranno precisate le modalità di utilizzo delle somme provenienti dalle violazioni del codice della strada.

“Agrigento capitale della Cultura 2020? Sì, come no. Nel frattempo Agrigento è la capitale del degrado 2017, tra incuria, fatiscenza e indifferenza verso i cittadini tassati al massimo consentito dalla legge in mancanza di servizi civici adeguati”.
Così afferma il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, di Forza Italia, che, allegando delle foto testimonianza, denuncia il vergognoso stato di degrado che incombe tra la via Tortorelle, via Cuoco e via Rapisardi. Spataro sottolinea: “Nonostante le tante segnalazioni agli organi comunali preposti, nella zona in questione non vi è alcuna traccia della seppur minima opera di manutenzione. La dignità dei cittadini, e in particolare dei residenti delle vie Tortorelle, Cuoco e Rapisardi, è offesa e calpestata giorno dopo giorno. Sono urgenti dei massicci interventi di decespugliamento e bonifica, soprattutto in un ampio appezzamento di terreno che ricade nei luoghi. Il discerbamento è necessario al fine di prevenire il proliferare di insetti e ratti, a tutela della pubblica incolumità. Dispiace che bisogna ripetere ciò che sono principi basilari di manutenzione del territorio. Evidentemente l’amministrazione Firetto insegue la capitale della Cultura. I cittadini invece marciscono nella “Coltura” di sterpaglie e rischio infezioni ovunque. Si intervenga rapidamente nelle vie Tortorelle, Cuoco e Rapisardi” – conclude Pasquale Spataro.

Inizia sotto i migliori auspici la stagione turistica 2017 in Sicilia con un trend positivo e crescente rispetto agli anni precedenti. Archiviate le vacanze di pasqua e i ponti primaverili, alla vigilia del 2 giugno, e dunque dell’avvio ufficiale della stagione turistica in Sicilia, le città d’arte ed i borghi più rinomati attendono imminente l’arrivo di grandi flussi di turisti sia italiani che internazionali, con un aumento di visitatori provenienti dalla Russia, dai Paesi del Nord Europa, Belgio, Olanda e Portogallo.
E tra le mete preferite, oltre a Palermo, Catania e Trapani, i turisti scelgono sempre più di visitare Agrigento, la terra di Pirandello, con le sue bellezze paesaggistiche, vedi la Valle dei Templi e il giardino della Kolymbetra, la Scala dei Turchi, Punta Bianca, e i paesi limitrofi ricchi di storia e tradizioni.
Gli operatori del turismo, oltre a rafforzare e valorizzare la promozione del territorio con eventi, congressi e fiere di rilievo, stanno cercando di puntare a un tipo di turismo che crei un legame vero con il territorio, con i suoi cibi, la sua natura e i suoi abitanti.
Ma, in generale, per l’andamento della stagione estiva, ad influire su viaggi e soggiorni in Sicilia, sarà l’instabilità politica dei paesi nord-africani che favorirà la scelta della Sicilia come destinazione estiva rispetto ai tradizionali competitor turistici dell’area mediterranea.
L’intervista a Francesco Picarella è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Agrigento non sta rilanciando la propria attrattività né l’offerta commerciale. Questo – sottolinea il presidente di Confesercenti Vittorio Messina – perché mancano completamente politiche complessive in grado di produrre effetti positivi sul territorio. Siamo di fronte a singole proposte cui, al netto di riempire un calendario di iniziative, si fa sempre più spesso fatica a riconoscerne il valore e il tratto identitario rispetto alla città”.
“Sono di questi giorni – aggiunge Vittorio Messina – le reazioni causate dal pressappochismo con cui si è cercato di mettere in sicurezza fondo stradale e marciapiedi in un’area che insiste nel cuore di Agrigento davanti alla prefettura e alla questura, un’area destinata ad ospitare i festeggiamenti in occasione del 2 giugno. Reazioni che forniscono una triste fotografia della città, a partire dalle sue vie più centrali e frequentate. Le singole richieste di soccorso, così come
l’imprenditore che getta la spugna in via Atenea, sono segnali forti e che la dicono lunga sull’assenza di un progetto unitario di rilancio economico, commerciale e culturale della città, che dovrebbe attuarsi anche attraverso un contenimento dei tributi locali e delle locazioni, una gestione degli spazi sfitti per esempio – prosegue il presidente di Confesercenti. Siamo ben lontani insomma dai modelli di gestione denominati ‘distretti urbani del commercio e anche da quel modello di
partecipazione civica auspicata dall’amministrazione attiva – conclude Messina – se non si tiene conto che la strada da percorrere per dare nuova linfa ll’attrattività della città agli occhi dei consumatori e di possibili nuovi investitori, è quella dei distretti urbani del commercio. Gli unici ad essere in grado di ronteggiare la concorrenza della grande distribuzione e di dare un presente ed un futuro al nostro centro urbano”.


Denuncio pubblicamente, ed ancora una volta, il fenomeno della prostituzione agricola, avallata e legalizzata da un sistema di ingresso di prodotti dall’estero che non condivido e condanno fermamente.
Dalle orticole marocchine, all’olio tunisino, oggi assistiamo, inermi, alla presenza sui nostri banchi frutta del melone Cantalupo senegalese! Licata, Palma, Campobello, Ravanusa, Canicattì e tutta la provincia costretta a piegarsi al selvaggio ingresso di prodotti a prezzi stracciati e di scarsissima qualità che costringono al deprezzamento dei nostri.
Il nostro prezioso grano deprezzato perché oggetto di concorrenza di grano estero la cui presenza di micotossine, glifosate ed altro…rendono dannoso per la salute di tutti. Vanno attuate politiche ad hoc che cambino le regole del gioco. Un gioco che ha messo a rischio per anni la salute pubblica e l’economia nostrana basata sull’agricoltura. Enti Pubblici, Associazioni, Rappresentanze di Produttori, Regione ed Europa devono intervenire sistematicamente e non sporadicamente.
In questo appello coinvolgo anche gli stessi contadini e tutte le aziende agricole produttrici che devono imparare a consorziarsi in entità sempre più grandi! Ciò al fine di costituire una vera e propria Lobby non solo per suscitare interesse nelle varie rappresentanze politiche ma anche per accedere ai finanziamenti previsti dai vari PSR che sin qui sono stati varati e che sembrano favorire solo le grandi aziende ed i Grossi Consorzi. Inoltre per poter dialogare con la GDO, che oggi detta legge su prezzi e provenienze, non si può essere piccoli produttori della periferia.
Occorre, in un mondo globalizzato come quello attuale, distinguersi maggiormente ed anche qualitativamente. Occorre quindi percorrere la strada delle DOC, DOP, IGP, che ci consentirà di essere individuati a colpo d’occhio differenziandoci, attuando contemporaneamente operazioni di marketing finalizzate a promuovere le nostre primizie. Dobbiamo diventare aggressivi e pressanti per rivendicare la presenza di servizi primari ed infrastrutture che ad oggi mancano. Penso innanzitutto all’acqua. Pensate che possa essere immaginabile, altrove, avere a disposizione da venticinque anni una diga, come la Gibbesi che, in piena capienza, può contenere oltre 11 milioni di metri cubi per uso irriguo che mai nessuno ha pensato di canalizzare per farli arrivare nei nostri campi? A livello infrastrutturale è semplicemente assurdo quanto sta accadendo con il viadotto Petrulla e con gli assi viari che arrivano e partono da Licata. Non dimentichiamo inoltre di avere un porto che è quasi del tutto inutilizzato e che per molti costituirebbe, da solo, una fortuna. Ma prima di tutto dobbiamo pressare in Europa affinché, prioritariamente, si prevedano clausole di salvaguardia per i territori che vengono penalizzati da queste forme di importazione di favore.

Il ristorante al duomo di taormina riparte dalla sperimentazione della cucina tradizione dell’isola.
Il racconto di una Sicilia possibile nel progetto di rilancio dello storico ristorante di Taormina di Enrico Briguglio: la freschezza dello chef Gianluca Lizzio e l’esperienza di Giuseppe Cannizzaro mettono insieme colore ed eleganza.
Lo storico ristorante Al Duomo di Taormina fondato da Enrico Briguglio, ispiratore e presidente delle Soste di Ulisse, riparte dalla tenace sfida di una imprenditrice della città.
Vanessa Cannizzaro, figlia dello storico chef de La Giara di Taormina, prende in consegna la storica trattoria tipica Al Duomo e ne rilanciano il percorso, grazie ad una interessante sperimentazione sull’identità enogastronomica dell’isola alla luce di un respiro internazionale.
“Dal terrazzino che si affaccia sul Duomo di Taormina- racconta Vanessa- sono passati i grandi protagonisti dell’enogastronomia internazionale, ospiti di Enrico Briguglio. È stato uno dei migliori ambasciatori che la ristorazione dell’isola potesse avere. La sua capacità di guardare oltre e di prevedere i cambiamenti di sensibilità del mondo della ristorazione, lo resero uno dei primi estimatori di vino, quando ancora il vino siciliano non aveva un posto di rilievo nel panorama enologico internazionale”.
Da questa forte carica suggestiva Vanessa ha deciso di ripartire, dotando il ristorante di un’inedita combinazione di energie: al fianco del giovane chef Gianluca Lizzio, uno degli esponenti della nouvelle vague siciliana, c’è proprio l’esperienza del padre Giuseppe Cannizzaro, che dalla fin degli anni Ottanta portò in città una visione internazionale sulla scia dei grandi maestri della cucina classica.
Dall’intreccio tra un passato visionario e un presente che sa guardare alla storia da cui proviene nasce la nuova proposta del ristorante Al Duomo: la cucina come laboratorio di sperimentazione narrativa fuori dagli stereotipi, ma aderente alla storia e alla tradizione. La frizzante creatività del giovane chef si affianca alla grande esperienza di Giuseppe Cannizzaro, che dell’avanguardia fece storia già negli anni ’80, introducendo a Taormina le preparazioni della cucina francese e riconducendola a un’identità Mediterranea magmatica. Un incontro non scontato tra il vecchio e il nuovo, ma soprattutto tra due modi di guardare all’identità isolana che si sono incrociati, seppure in tempi diversi: Giuseppe Cannizzaro negli anni ’80 ha tratto lezione dalla cucina internazionale in Francia e in Inghilterra, per portarne il respiro nei piatti de La Giara; Gianluca ha fatto il percorso inverso un ventennio dopo, restituendo alle cucine francesi e inglesi un’identità di Sicilia che nel frattempo si era consolidata, fino ad essere riconosciuto anche in ambito internazionale.
Punto di partenza comune è l’attenzione e la conoscenza delle materie prime, selezionate grazie a un percorso di ricerca lunga e appassionata: il gioco degli impasti rende onore alla sfilata dei grani antichi di Timilia, Perciasacchi, Russello e Maiorca; il macco di fave ritrova nella fava di Leonforte il sapore dolce ed erbaceo della tradizione. L’agnello da latte dei Nebrodi e il gambero rosso di Mazzara accompagnano la lista dei presidi Slow Food più celebri: il pistacchio di Bronte, il cappero di Salina, il piacentino ennese e la cipolla di Gerratana trovano sfumature e interpretazioni in un gioco di incastri.
La freschezza di Gianluca aggiunge ai piatti il gioco alla sperimentazione: la storia di ogni pietanza è l’avvio di un ripensamento della forma; l’ospite stesso è chiamato a partecipare alla fase creativa ricomponendo nel piatto il percorso sensoriale, secondo la propria sensibilità. I piatti del Duomo si contraddistinguono per la nota stilistica che cita la tradizione senza limitarsi a riproporla: la Norma diventa una pasta fresca ripiena siglata dalla nota affumicata della ricotta; il polpo con le patate diventa un gioco nella gabbia dorata di chips; l’agnello passa dal classico scottadito a una porchetta d’agnello con santoreggia e poi a un lollipop guarnito di cereali; il tris del fritto siciliano ritrova verve con le maionesi aromatizzate al limone, all’acciuga e al pomodoro, per suggerire agli ospiti nuove frontiere dell’isola a tavola.
In mezzo scorre la storia della Sicilia: quella che è stata, quella che sarà. Quella che è, quando due visioni capaci di dialogare e contaminarsi si incontrano, come accade oggi Al Duomo di Taormina.


Grandissima soddisfazione per Alfonso Russo, attuale Presidente territoriale della Confartigianato Imprese Agrigento, a seguito dell’elezione alla carica di Presidente Nazionale dei Riparatori, una delle più importanti categorie del Sistema Confartigianato. “Ha dimostrato che con l’entusiasmo e la necessaria grinta si può arrivare lontano” affermano i componenti del Direttivo provinciale e continuano “siamo orgogliosi di questo nuovo incarico, ma soprattutto del prestigio che ricopre per il nostro territorio e per le nostre imprese di settore, la Confartigianato di Agrigento si sta imponendo sempre di più nello scenario provinciale ma soprattutto si è inserita in dinamiche di interesse nazionale, frutto dell’ottimo lavoro che sta svolgendo sul territorio”. Di fatto Russo sarà chiamato a esporre e a portare avanti le misure e tutte quelle iniziative che mirano a risolvere le problematiche dei riparatori attraverso i vari confronti che avrà con il Ministro per lo Sviluppo Economico.


Il 28 maggio alle ore 18.30 verrà inaugurata presso l’Accademia Rousseau di Terni la mostra di arte contemporanea <>, organizzata dall’Associazione Eureka Eventi. A selezionare le opere e gli artisti è stato Massimo Picchiami, curatore dell’evento. Si tratta di 6 mini personali nelle quali espongono altrettanti pittori contemporanei: l’artista Chiappara Filippo ed altri cinque artisti contemporanei (Cordiani, Montanari, Verbena Tordoni. e Turco).
Filippo Chiappara e’ nato ad Aragona 1962 ma vive ed opera a San Cataldo; fin da ragazzo insegue con tenacia la sua inclinazione artistica studiando presso l’Istituto d’Arte di San Cataldo e l’Accademia delle Belle Arti di Agrigento. Negli ultimi anni sta riscuotendo molti consensi dalla critica contemporanea e questo è solo l’ultimo dei tanti importanti traguardi al quale è arrivato. Nell’ambito di Connubi Pittorici, Chiappara esporrà sei opere inedite.
I sei artisti propongono 6 stili diversi, 6 linguaggi distanti tra loro ma che esprimono i sentimenti e le sensazioni di ciascuno di essi. Si va dall’Informale di Carlo Turco e Filippo Chiappara, passando per il materico di Montanari e chiudendo con i paesaggi urbani di Armando Tordoni. Tra i figurativi le opere di Verbena, onirica e poetica, e Bruna Cordiani che si attiene assolutamente alla realtà che osserva.
Dal 2015 Filippo Chiappara fa parte del Pentastrattismo Italiano, movimento artistico fondato dal curatore Dott. Massimo Picchiami: il movimento del Pentastrattismo nasce in Italia allo scopo di esaltare la gestualità dell’arte astratta in generale. Il movimento prende spunto dal fatto che a fianco della pittura figurativa può sorgere e svilupparsi anche una pittura astratta. Pentastrattismo deriva, infatti, dalla parola greca <>(cinque) perché cinque sono le sotto correnti che il movimento intende perseguire ed ampliare. Il movimento è stato esportato anche all’estero: in Brasile ed in Senegal
La mostra rientra in un progetto culturale ed artistico fortemente voluto da Accademia Rousseau (Maria Luisa Astorri) e Eureka Eventi, progetto che ha come scopo principale quello di fare conoscere al pubblico ternano i nomi dei nuovi artisti emergenti. Tutti sono artisti quotati in aste pubbliche con quotazioni ufficiali e certificate. Alcuni di loro fanno parte di nuovi movimenti artistici nazionali.
L’evento verrà inaugurato domenica 28 maggio alle ore 18.30 e nello stesso giorno sono previsti due eventi collaterali: << Elogio della cravatta>> presentato da Antonio Mendoza, piccolo excursus storico sulla storia della cravatta e la presentazione di Olit, l’arte del movimento a cura di Francesca Bonanni.
La mostra potrà essere visitata ogni giorno nel pomeriggio, dalle 16.00 alle 20.00. Ingresso Libero.
L’Accademia si trova a Terni in Piazza San Francesco, 2.

Ormai, la guerra e il terrorismo (conseguente o precedente?) dominano la scena mediatica, sono entrati di prepotenza nelle nostre case, condizionano pesantemente l’esercizio della democrazia e le libertà degli individui, influenzano le relazioni fra gli Stati e gli affari delle grandi concentrazioni globalizzate che, a loro volta, orientano governi e masse ingenti d’investimenti.Poiché tutto si tiene nel nome della lotta al terrorismo.
Che grandiosa invenzione quella del terrorismo planetario, sempre incombente! Sicuramente, il suo inventore o fomentatore passerà alla storia come un genio della strategia politica al servizio della finanza d’arrembaggio che sta destrutturando il mondo a suo favore.
Inventato o foraggiato o scelto come metodo di lotta politica, il terrorismo è una realtà drammatica con la quale bisogna fare i conti, ogni giorno. Perciò, bisogna condannare, certo, la guerra ma alla stessa stregua il terrorismo di qualsiasi natura e colore, anche quando agita le bandiere della lotta per l’indipendenza dei popoli.
La Resistenza deve ripudiare il ricorso all’assassinio e alla strage per dimostrare la sua superiorità politica ed etica rispetto all’oppressore che, addirittura, si dovrà incaricare di redimere. In ogni caso, deve marcare una netta distinzione fra nemici armati e civili innocenti.
( dal “PETROLIO, IL SANGUE DELLA GUERRA”- anno 2012- http://www.lafeltrinelli.it/libri/spataro-agostino/petrolio-sangue-guerra/978889101444 )

Si è tenuto in incontro tra le delegazioni del Partito Democratico di Porto Empedocle e Sicilia Futura guidati dai rispettivi segretari di circolo Giuseppe Aiello e Gianni Marianelli.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri l’ex Sindaco di Porto Empedocle Orazio Guarraci e l’ex vicesindaco Gianni Hamel per il PD, il coordinatore Provinciale di Sicilia Futura Paolo Ferrara, il consigliere comunale Peppe Todaro, l’ex Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Cimino e tanti altri dirigenti dei due partiti.
Le due delegazioni hanno analizzato la situazione politico amministrativa del comune di Porto Empedocle guidata dalla Sindaca Ida Carmina, del Movimento 5 Stelle.
Ci si è soffermati sui temi riguardanti lo sviluppo economico, occupazionale e sociale della città marinara con particolare attenzione alla questione Italcementi, Enel nel quale vi rientra la decennale questione Rigassificatore, alla proposta del progetto della verticalizzazione dei Sali potassici, al recupero dell’area ex Montedison, alla necessità di una vera programmazione che rilanci il settore “Turistico”, alla mancata approvazione del Piano Regolatore Generale e alla assurda rinuncia di partecipazione ai “Contratti di Sviluppo” che avrebbe dato impulso al settore turistico della città di Porto Empedocle.
Particolare attenzione è stata rivolta agli effetti disastrosi del “Dissesto Finanziario” prepotentemente voluta dalla Sindaca Carmina e al tema dei rifiuti laddove emerge che ad un aumento insensato della tassa sui rifiuti di 500 mila euro a carico delle famiglie, non corrisponde un adeguato ed efficiente servizio di pulizia della città.
Le due delegazioni nell’esprimere una forte preoccupazione sull’inattività, sull’immobilismo e sulla evidente incapacità amministrativa dell’attuale amministrazione comunale, hanno programmato delle iniziative finalizzate ad incontrare i cittadini direttamente nei singoli quartieri, per comunicare loro, in una operazione verità, quale è lo stato dell’arte del nostro Comune. Il PD e Sicilia Futura, promuoveranno incontri con gli altri partiti politici, con le Parti Sociali, con le Associazioni culturali e con tutte le forze sane della città che con vera Onestà Intellettuale dimostrano di adoperarsi per il vero “Bene Comune”.
Il segretario PD di P. EmpedocleIl Coordinatore Sicilia Futura di P. Empedocle Giuseppe Aiello e Gianni Marianelli.