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Il Consiglio comunale di Grotte ha approvato il bilancio di previsione finanziaria per il triennio 2022 -2024 e relativi allegati. Il presidente dell’assise cittadina, Aristotele Cuffaro, spiega: “Dopo anni di attività amministrativa si è riusciti a dare un quadro più strutturale di risanamento definitivo portando il Comune ad avere le casse discretamente in ordine. Grazie al lavoro certosino della giunta, con a capo il sindaco Alfonso Provvidenza, ed il gruppo di maggioranza, dopo 4 anni di legislatura siamo riuscisti a bloccare l’emorragia contabile che attanagliava la tranquillità del Comune. Ricordo che abbiamo evitato il dissesto finanziario che avrebbe significato una vera e propria catastrofe per la nostra comunità. Oggi possiamo ritenerci soddisfatti di un risultato importante e cercato si dall’inizio dell’insediamento. Mi preme sottolineare l’ impegno costante del Sindaco con delega alla contabilità per il raggiungimento dell’obiettivo. Il mio ringraziamento, inoltre, va al collegio dei revisori dei conti per i consigli migliorativi, ai consiglieri di maggioranza unici presenti alla seduta che hanno emendato il punto all ordine del giorno in questione, ed alla nostra comunità che, finalmente, si è dotata di uno strumento contabile adeguato”.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il pubblico ministero, Gloria Andreoli, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna di tre imputati giudicati in abbreviati, con sconto pena di un terzo, nell’ambito dell’inchiesta antidroga intitolata “Sun light drug”, allorchè lo spaccio della droga, tra cocaina, hashish e pasticche varie, sarebbe avvenuto a San Leone anche durante il giorno, “alla luce del sole”. 3 anni e 4 mesi di reclusione per Angelo Battaglia, 23 anni, e 3 anni ciascuno per Alessandro Calogero Trupia 31 anni, e Faisal Haouari, 28 anni.

Sono circa 300 i produttori olivicoli del comprensorio agrigentino situato tra le campagne di Burgio, Calamonaci, Caltabellotta e Lucca Sicula che hanno deciso di sospendere la raccolta delle olive. Protestano contro i titolari dei frantoi, che non intendono fissare preventivamente quanto pagare a ciascun agricoltore per il conferimento delle proprie olive. E’ un’incertezza che i produttori ritengono inaccettabile, soprattutto nel periodo attuale caratterizzato dagli aumenti dei costi energetici e di manodopera. Temono di subire le conseguenze di possibili speculazioni. La protesta è capitanata da Salvatore Dazzo, sindaco di Lucca Sicula, uno dei territori più rinomati nella produzione dell’olio extravergine d’oliva. Dazzo afferma: “Bisogna che le parti trovino un punto d’intesa, nell’interesse reciproco. L’agricoltura è l’ultimo settore economico che è rimasto nelle nostre zone, dobbiamo fare di tutto per evitare che le olive rimangano sugli alberi”.

La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezzasu disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento, diretta dal Procuratore  Dott. Salvatore Vella e del Sostituto Procuratore Gloria Andreoli, ha eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente in danno al patrimonio di una imprenditrice agrigentina, attiva nel settore dell’assistenza agli anziani e disabili, indagata per i reati di appropriazione indebita ed auto riciclaggio. L’attività di indagine economico-finanziaria espletata dagli investigatori della DIA attraverso l’analisi di scritture contabili, libri sociali, movimentazione di rapporti finanziari, nonché copioso altro materiale documentale, ha permesso, sostanzialmente, di ricostruire il modus operandi adottato dai soggetti coinvolti accertando come siano riusciti nel tempo a reimpiegare il denaro provento dell’attività illecita scaturita dalla gestione di una società cooperativa ONLUS.

Il provvedimento di sequestro ha interessato: 10 immobili e 2 rapporti di conto corrente bancario.

A tal proposito si terrà conferenza stampa presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Agrigento in data odierna alle ore 11.00

E’ una grande ingiustizia e non ci fermeremo fino a quando l’ultimo lavoratore (puliziere fruttato) per anni, non avrà il suo sacrosanto diritto a partecipare al bando MIUR. – Esordisce così Aldo Mucci del direttivo nazionale SGB-  Il Decreto interministeriale da adottare ai sensi dell’art.58 comma 5 septies del DL 69/2013,in merito ai requisiti per la partecipazione ad una nuova procedura selettiva ( legge di bilancio 2022)  non consente la loro partecipazione per mancanza di posti nella regione Sicilia. Gli ex lsu ata hanno tutte le carte in regola, in più hanno uno timbro “speciale” impresso sul corpo : “Sfruttato”. Nel secondo Bando riguardante esclusivamente gli ex lsu ata, la Sicilia si è accontentata di soli due posti accantonati nelle scuole di Catania.Scuole che sono carenti di personale ATA Sono circa 3000 le unità di personale ATA di cui gli Istituti siciliani avrebbero bisogno per far funzionare a regime l’anno scolastico appena iniziato. Mancano: collaboratori scolastici,  amministrativi , assistenti tecnici. In questa situazione risulta carente il servizio di sorveglianza, compromesso il funzionamento dei laboratori e difficile da gestire persino l’ordinaria amministrazione delle segreterie. Cosa pensa di fare il MIUR? Un nuovo Bando. A differenza della precedente procedura, che ha previsto soltanto due posti accantonati in tutta la Sicilia,questa volta il ministero ha rimediato con uno slancio che lascia tutti a bocca aperta: nessun posto. E pensare che al Sud, il lavoro è ancora un miraggio; dove soffia il vento dei licenziamenti;dove ancora il padrone può permettersi di dire al lavoratore non tramite mail o WhatsApp ma in faccia: “Domani resti a casa”. Non possiamo permetterci di tornare indietro  nel tempo, quando veniva calpestata la dignità e i diritti dei lavoratori. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci all’idea che i lavoratori siano sfruttati, senza diritti, senza libertà e senza tutele.

Il Tribunale di Agrigento, in composizione monocratica, dott.ssa Genna ha assolto l’empedoclino Giuseppe Salemi dall’accusa di aver violato la legge istitutiva del reddito di cittadinanza rendendo dichiarazioni false, in particolare dichiarando di essere stato residente nel territorio italiano per 10 anni di cui gli ultimi due, alla data di presentazione della domanda, in maniera consecutiva.

In particolare, la Procura di Agrigento, a seguito delle indagini della Compagnia della Guardia di Finanza di Agrigento, il Salemi era stato rinviato a giudizio, a seguito della udienza preliminare tenutasi innanzi al GUP di Agrigento, con l’accusa di aver dichiarato di essere residente in Italia dal 02/02/2017 mentre, secondo la Procura, lo stesso Salemi era residente in Italia dal 13/10/2017.

Il Salemi Giuseppe, difeso dall’avv. Giuseppe Aiello, ha dimostrato, attraverso la produzione del proprio Passaporto, di certificati medici rilasciati tra il febbraio e l’ottobre del 2017, attraverso la produzione di documentazione rilasciata dal Consolato italiano in Venezuela e soprattutto attraverso un approfondito esame dell’imputato che in realtà lo stesso era residente in Italia dal 2 febbraio 2017 e non dall’ottobre 2017, come asserito dalla Procura e che il malinteso è stato dovuto ad una inadempienza del Comune di Agrigento il quale non ha provveduto alla registrazione della residenza italiana del sig. Salemi nel febbraio 2017, quando fu da lui richiesta ma solo nell’ottobre dello stesso anno, a seguito di tali prove la Procura ha chiesto l’assoluzione.

A causa di tale procedimento il sig. Salemi Giuseppe si è visto revocare il diritto alla percepimento del reddito di cittadinanza nel marzo del 2021 con la richiesta, da parte dell’INPS, pervenuta allo stesso in questi giorni di restituire la somma di circa 7000 euro. Il difensore avv. Giuseppe Aiello, valuterà, a seguito del deposito delle motivazioni della sentenza di procedere, se procedere  contro l’inps per la revoca del provvedimento con il quale si chiedono indietro le somme ed  il contestuale pagamento delle successive rate dal marzo 2021 ad oggi considerato che la revoca della concessione del reddito di cittadinanza, alla luce della sentenza risulta illegittima.

Sono 1058 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 8.081 tamponi processati. Il tasso di positività è al 13,1%. La regione è all’ottavo posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 25.119, in aumento di 831 casi. I nuovi guariti sono 227, nessuna vittima, e il numero totale dei decessi è stabile a 12.202. Sul fronte ospedaliero i ricoverati ordinari sono 186, 5 in più, e in terapia intensiva sono stabili a 12. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 207, Catania 298, Messina 244, Siracusa 105, Trapani 73, Ragusa 59, Caltanissetta 30, Agrigento 38, Enna 4.

In occasione dei festeggiamenti per il successo elettorale, Cateno De Luca, intervenendo a Fiumedinisi, ha lanciato il “governo ombra”. E ha spiegato: “Sarà un governo parallelo e in opposizione a quello ufficiale, ma anche propositivo. Siamo il primo partito in Sicilia. Abbiamo una responsabilità in più nei confronti degli oltre 500mila siciliani che hanno scelto di sostenerci. Dobbiamo dimostrare di essere proposta e non solo protesta come continuano ad etichettarci. Ecco perché siamo pronti a lavorare al fianco del presidente Schifani con il nostro governo ombra, che sarà composto da uomini e donne libere pronti ad una grande sfida. Esattamente come un’ombra seguiremo l’attività degli assessori in carica, proponendo delibere, disegni di legge, vigilando sull’operato del Governo, pronti a far sentire la nostra voce con alternative concrete.”

Il Consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, riferisce che il Dirigente responsabile dei servizi finanziari del Comune ha appena reso una nota da cui emerge una situazione finanziaria disastrosa, con grave squilibrio di bilancio, che non permette di raggiungere il pareggio di bilancio nel triennio 2022/2024. Spataro aggiunge: il dirigente, Mantione, ha posto freno alla spesa voluttuaria della Giunta, e la permette solo per spese obbligatorie. E sollecita il Consiglio Comunale ad adottare misure correttive, e, se ciò non fosse sufficiente, ricorrere ad un piano di riequilibrio e, in ultima ipotesi, ad una dichiarazione di dissesto finanziario. Quali sono le immediate conseguenze: i cittadini di Agrigento pagheranno di più la tassa sullo smaltimento dei rifiuti e la refezione scolastica, peraltro ancora non iniziata. Come tamponare l’emergenza? Iniziando, come segnale alla città, dall’azzeramento delle indennità di Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio Comunale, e del gettone di presenza del Consiglio Comunale almeno fino al prossimo 31 dicembre. Poi contenere i costi sostenuti dalle aziende per lo smaltimento dei rifiuti, verificando i costi del personale non a tempo indeterminato e la copertura di tutti gli interventi prima che essi siano effettuati. E poi verificare quali sono i costi sostenuti dal Comune per la Fondazione teatro Pirandello a titolo di bollette e personale in comando. E quali sono i ricavi. E lo stadio Esseneto? Quali sono i costi e i ricavi? A quale titolo è utilizzato? Ed il parcheggio pluripiano? Ed il controllo sulle strisce blu? In conclusione: aumentano i costi e diminuiscono i servizi, qualora siano stati mai resi nella città di Agrigento”.