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Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione” hanno registrato un’attivita’ di smercio degli stupefacenti particolarmente dinamica ed “interterritoriale”, segnata dai vorticosi spostamenti di numerosi coindagati lungo gli itinerari dello spaccio, impegnati in “consegne a domicilio” e richieste di nuove “forniture”.
Un filone parallelo delle indagini condotte dai militari dell’Arma Carabinieri appartenenti all’Aliquota Operativa della Compagnia di Monreale ha condotto all’arresto, in esecuzione della stessa Ordinanza, di altri due soggetti per i medesimi reati, in quanto sono stati individuati e stroncati i canali che dal cuore della citta’ di Palermo rifornivano la periferia di sostanze stupefacenti.

Ieri 29 maggio 2017 la Capitaneria di Porto di Porto Empedocle ha interrotto un’attività illecita di pesca di ricci di mare effettuata da un pescatore subacqueo in località Zingarello nel comune di Agrigento.
L’operazione, condotta in collaborazione con la Polizia di Stato di Agrigento, è stata condotta grazie alla segnalazione effettuata da un privato cittadino che ha denunciato la presenza in acqua di un subacqueo intento in tale pesca di frodo, vietata secondo la normativa nazionale, in particolare nei mesi di Maggio e Giugno.
Prontamente sui luoghi venivano inviate sia una pattuglia da terra, coadiuvata dal personale della Polizia di Stato di Agrigento che una motovedetta che provvedevano ad elevare una sanzione amministrativa di € 4.000 ai sensi del D.lgs n°4 del 9 gennaio 2012 ed al sequestro di 50 esemplari circa di ricci di mare e delle attrezzatture.
A tal proposito la Capitaneria di Porto Empedocle informa che nei prossimi giorni saranno espletati ed intensificati ulteriori controlli su tutta la filiera della pesca atte al rispetto delle normative vigenti e dei divieti di pesca, trasporto e commercializzazione in atto per determinate tipologie di prodotto ittico.

Ravanusa: Successo del “satiro” sul Monte Saraceno per il Campionato Regionale Arco
Si è svolta con successo sul Monte Saraceno la 2a tappa di campionato regionale di tiro sportivo con arco tradizionale US Acli Sicilia 2017 a cui hanno preso parte circa 70 arcieri provenienti da varie parti della Sicilia tra cui gli Arcieri San Marco di San Marco d’Alunzio (ME), gli Arcieri del Castillo De Terranovas di Gela (CL), gli Arcieri di Xibetdi Calascibetta (EN), gli Arcieri del Circolo Culturale Janus di Capizzi (ME), il Gruppo Arcieri di Raci di Santo Stefano di Camastra (ME), gli arcieri del Gruppo Storico Medievale di Enna (EN) e gli Arcieri della Fortezza del Monte Saraceno di Ravanusa (AG).
L’evento, autorizzato dal Comune di Ravanusa e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, è stato organizzato dall’Unione Sportiva Acli di cui è Presidente Pippo Barbera insieme alla sezione Sport e Ginnastica Artistica ACAMS – ARTISTI e MUSICISTI di cui è Direttore il M° m. Andrea Tricoli, per la sezione Armi degli Sbandieratori e Musici Gruppo Folk del Monte Saraceno, di cui è Presidente C.d.C. Pietro Nigro, in modo particolare per promuovere il sito archeologico del Monte Saraceno e dei reperti ritrovati durante gli scavi (presso il Museo “Salvatore Lauricella”).
Di primaria importanza la collaborazione con l’amministrazione comunale di Ravanusa, che, grazie al Sindaco Carmelo D’Angelo, ilVice Sindaco Gaetano Carmina l’Assessore al ramo Marisabel Sciandrone, nei giorni precedenti all’evento hanno messo in piedi una task force (in collaborazione anche con i custodi Piero SanfilippoRocco Brancato) per rendere fruibile il sito per la tappa e autorizzato quanto necessario per meglio accogliere gli arcieri e le loro famiglie.
Gli arcieri appena giunti al sito (in presenza dei custodi Maria Grazia La RoccaMaria Ausilia NinottaSalvatore Salerno) sono stati accolti dagli organizzatori e staff (Elodia Pitrola, Giuseppa GambinoStefania SanfilippoChiara GalloMariacristina TornambèEdy TricoliAntonino Sutera SardoGaya TricoliClaudio Mario Tricoli,Riccardo Nigro e i fotografi Giuseppe BracatoAntonio Bennici) con una abbondante colazione e, dopo le registrazioni, divisi in gruppi di 6 pattuglie, al suono della “campana” di rito, si sono cimentati, in sicurezza, a scoccare le loro frecce nei bersagli precedentemente posizionati, per un complessivo di 12 piazzole di tiro, tra cui 10 con sagome in 3d di animali (lince, cerbiatto, lepre, armadillo, fagiano, maialino, ecc.), una piazzola invece ritraeva la raffigurazione del famoso vaso plastico di produzione attica raffigurante un gruppo dionisiaco di satiro e asino (ritrovato durante gli scavi all’interno di una tomba di bambino) e un’altra piazzola invece raffigurante “l’albero del fico” a rievocare la famosa leggenda del miracolo della Vergine della Fonte e del Fico apparsa a Ruggero durante la battaglia di Remise avvenuta sul Monte Saraceno contro l’emiro Mel-Kelb-Mulè intorno all’anno 1000 su cui si ispira il gruppo folk e gli arcieri di Ravanusa.
Importante la presenza, per tutta la durata dell’evento, delle forze dell’ordine, carabinieri, polizia municipale oltre ai volontari addetti la primo soccorso e trasporto in ambulanza dell’associazione ARSOSS tra cui il Presidente Giuseppe Mancuso e il soccorritore Angelo Iacona.
A fine torneo, dopo aver gustato una birra alla spina fresca (omaggiata dalla ditta di cui è co-titolare Michele Gangarossa), una parte degli arcieri con famiglie a seguito hanno raggiunto la trattoria Taxi Pizza convenzionata e una parte ha raggiunto le tribune del campo sportivo, messo a disposizione per l’occasione dall’amministrazione comunale, per quanti predisposti per il pranzo a sacco (dove ad attenderli e ad accoglierli si trovava l’attento e premuroso custode Antonio Cimino). Dopo la pausa pranzo, in presenza per l’amministrazione comunale dell’Assessore Marisabel Sciandrone, del Presidente US Acli di Enna e Consigliere Regionale Pippo Barbera, del Responsabile del Campionato Ludovico Vella e dei Giudici, si sono svolti sempre al Campo Sportivo gli spareggi e le premiazioni composte da attestato e una fornitura di prodotti biologici omaggiati dalla Bio Agricola Bosco di Favara (sponsor ufficiale della manifestazione e da poco intervistata dalla Rai proprio per le sue esportazioni di questi prodotti siciliani in tutto il mondo tra cui famoso è l’Origano di Sicilia). Mentre per la sezioni Lupetti, oltre ad attestato e prodotti, sono stati regalati inoltre giochi creativi omaggiati dall’associazione di volontariato San Giovanni Onlus.
<<Voglio ringraziare.. -dice il Direttore M°m. Andrea Tricoli- i nostri arcieri che con le loro vittorie hanno portato lustro alla comunità di Ravanusa e ai paesi limitrofi: Claudio Mario Tricoli (1° classificato categoria unica Lupetti), Riccardo Davide Karol Nigro (2° classificato categoria unica Lupetti) e Gaya Tricoli (1° classificato Scout femminile con arco tradizionale Longbow senza finestra)>>.
Una giornata sportiva fantastica e coinvolgente, apprezzata da tutti, giudici, arcieri e intervenuti, dove si è respirata un aria di serena tranquillità, all’insegna dell’unione e dell’amicizia che fa onore al Direttore M°m. Andrea Tricoli e al Presidente Pietro Nigro quali principali organizzatori dell’evento e ha tutti i presupposti che la tappa del “satiro” sul Monte Saraceno possa ripetersi il prossimo anno.

Un mese di reclusione è la pena patteggiata da Salvatore Tuttolomondo, 32 anni, di Porto Empedocle, coinvolto in una vicenda di presunti raggiri ai danni di diverse persone. L’uomo è stato condannato per cinque episodi di tentata truffa e truffa avvenuti nel 2012 tra Agrigento, Favara e Porto Empedocle. In uno di questi si presentò falsamente come un appuntato di carabinieri.

E’ stata ritrovata a Paterno’ la ragazzina di 13 anni scomparsa ieri sera a Siracusa. Si era allontanata volontariamente da casa.
Marika, la tredicenne di Siracusa risultava scomparsa dalle 19 di ieri sera. Alla base dell’allontanamento, litigi con compagni di scuola e i suoi genitori.
La ragazza è stata vista per l’ultima volta alla Cittadella dello Sport, poco dopo aver concluso la lezione di nuoto sincronizzato. Aveva addosso una maglietta di colore blu, dei jeans e il borsone. Dopo aver salutato le amiche è andata via a piedi e qualche minuto dopo sono arrivati i genitori che non avendo notizie di lei hanno lanciato appelli su Facebook rivolgendosi poi alla Polizia.
Le ricerche sono tutt’ora in corso e gli agenti della Squadra mobile stanno sentendo amici e parenti per conoscere le abitudini della scomparsa.
La polizia sta esaminando le tracce telefoniche del cellulare di Marika.
Gli agenti della Squadra mobile hanno accertato che la minore, dopo aver salutato gli amici al termine della lezione di nuoto sincronizzato, è andata via da sola ma resta un mistero la finestra temporale successiva alla sua uscita dalla Cittadella dello sport. Qualcuno avrebbe riferito che la ragazzina si sarebbe allontanata in fretta, parlando al telefonino che ora risulta spento.
Lunghi capelli scuri e mossi, aveva addosso una maglietta di colore blu, dei jeans e il borsone. Gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, hanno ascoltato le amiche più intime per conoscere meglio il profilo di Marika che frequenta l’ultimo anno delle medie alla “Vittorini” di Siracusa, anche per verificare eventuali problemi, magari a scuola, o con qualcuno in particolare. C’è chi ha riferito di dissapori con alcuni compagni. Nel corso degli interrogatori, un testimone, che si trovava nelle vicinanze della Cittadella dello sport, ha riferito di aver visto la ragazzina salire a bordo di un’auto.
“Stiamo verificando ogni aspetto di questa vicenda – dice il dirigente della Squadra mobile, Rosa Alba Stramandino – e siamo impegnati nelle ricerche”.
La madre, che lavora nelle strutture alberghiere, ed il padre, un medico, sono in stretto contatto con la Polizia, che hanno anche compiuto alcuni controlli in diverse abitazioni. E’ stato sentito anche il fidanzatino che, però, si trovava all’interno della struttura mentre la ragazza stava per andare via.

I sottoscritti attivisti del Movimento 5 Stelle, insieme alla loro portavoce in consiglio comunale Marcella Carlisi, facendo seguito a quanto già denunciato con dei video sulle condizioni di abbandono della villetta comunale in via Brancati al Villaggio Mosè, chiedono a codesto Comune di impegnarsi con la massima sollecitudine a ripulire, diserbare e disinfestare la villetta per consentire un percorso di recupero e restituzione dello spazio alla popolazione ivi residente.
Come è di tutta evidenza, la villetta di via Brancati a Villaggio Mosè versa in condizioni di abbandono e di degrado. Sterpi, ricrescita di erba alta anche sull’asfalto, parassiti e rifiuti di vario genere sparsi sul terreno, una (sola) panchina sporca e da riverniciare, mattoni sconnessi proprio sull’ingresso. Il cancello sempre aperto e perciò di facile accesso anche per cani randagi e vandali.
Lo scopo del nostro attivismo è quello di ridare una veste nuova ad uno spazio che esiste e che tuttavia non è solo inutilizzato, ma anche fonte di vari pericoli per la gente che  abita nei pressi.
Con la nostra iniziativa vogliamo restituire agli anziani ed ai bambini del quartiere la possibilità di godere di uno spazio esistente che possa diventare un luogo di gioco, di incontro e di relax al verde e all’ombra.
Una volta ripulita,in questa villetta  intendiamo organizzare una piccola festa di quartiere per inaugurare lo spazio e creare un senso di appartenenza che tuteli la villetta da azioni di vandalismo ed inciviltà.
Crediamo fermamente infatti che il primo passo per il rispetto di qualsiasi luogo sia la creazione di un legame di appartenenza che vincoli le persone alle cose.
Che fare nel dopo? Non avrebbe senso ripulire la villetta senza sapere che farne e lasciarla lì dove la gente non è più abituata ad andare. Occorre creare una consuetudine, un’abitudine all’uso nella gente del quartiere. Realizzeremo un cineforum.
Durante l’estate intendiamo organizzare un cineforum sul tema della legalità che attraverso semplici storie ispirate al cinema neorealista, in modo sorridente ed intenso, raccontino persone di oggi e la storia della Sicilia. Chiederemo alla gente di portarsi le sedie da casa e crediamo che questo, piuttosto che rappresentare un impiccio o un disagio, possa creare un clima di amarcord e di simpatia tra le persone. Inizieremo con quattro appuntamenti a cadenza settimanale. Dei dopocena che favoriranno gli incontri personali a chi è solo o abituato alla poltrona davanti la tv.
Speriamo anche che il film favorisca la riflessione e la conversazione tra gli spettatori. Un momento culturale di riappropriazione di uno spazio e, perché no, anche di qualche pezzetto della nostra storia.
Fra le altre idee, per creare un legame con il luogo abbiamo quella di realizzare dei giochi per i bimbi, anche con materiale di riciclo come fatto altrove e dar vita ad un campo di bocce.

Dalle prime luci dell’alba è in corso una vasta operazione antidroga condotta dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri che stanno eseguendo numerosi arresti per traffico di stupefacenti. Nel mirino degli investigatori è finito il lucroso spaccio che, a partire dal quartiere della Kalsa, inondava di droga le strade di altri storici quartieri cittadini come Brancaccio, Bonagia, Arenella, Zen, fino ad arrivare nelle città della provincia palermitana di San Giuseppe Jato, Partinico ed Altavilla Milicia. Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato “Oreto-Stazione” hanno registrato un’attività di smercio degli stupefacenti particolarmente dinamica ed “interterritoriale”, segnata dai vorticosi spostamenti di numerosi coindagati lungo gli itinerari dello spaccio, impegnati in “consegne a domicilio” e richieste di nuove “forniture”. Un filone parallelo delle indagini condotte dai militari dell’Arma Carabinieri appartenenti all’Aliquota Operativa della Compagnia di Monreale ha condotto all’arresto, in esecuzione della stessa Ordinanza, di altri due soggetti per i medesimi reati, in quanto sono stati individuati e stroncati i canali che dal cuore della città di PALERMO rifornivano la periferia di sostanze stupefacenti.


All’alba di questa mattina i finanzieri del Comando Provinciale di Catania, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica catanese e in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, hanno tratto in arresto 23 dipendenti e funzionari (6 in carcere e 17 domiciliari) dell’Istituto Superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” procedendo anche al sequestro preventivo di beni fino alla concorrenza di 14 milioni di euro.
I reati contestati, a vario titolo, sono peculato continuato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio connessi alla illecita distrazione e depauperamento di risorse finanziarie dell’Istituto pubblico catanese.
I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà alle  11,00  presso la Procura della Repubblica di Catania, alla presenza del Procuratore, Dott. Carmelo Zuccaro.

Si è spento ieri all’età di 67 anni il nostro concittadino Salvatore Gaglio – ha scritto il sindaco Mimmo Gueli in una nota –  apprezzato medico, dalle grandi qualità umane e civili figura di elevatissimo livello intellettuale.
La scomparsa del dottor Gaglio ha privato Santa Elisabetta di uno dei suoi figli migliori, un grande uomo di cultura, letterato, scrittore e poeta fra i più illustri della “poesia siciliana colta” contemporanea.
Ci lascia un grande patrimonio poetico e letterario, autentici capolavori    che hanno raggiunto tanto successo, legato e conseguito a testimonianza di quanto siano importanti e formativi la tenacia, la passione e l’amore profondo per la terra di Sicilia e per l’utilizzo magistrale del suo dialetto linguistico, con cui il dott. Gaglio ha saputo ben coltivare e accompagnare il talento letterario da tutti riconosciuto.
Conservo nella mia mente assieme ai miei collaboratori, l’emozione di belle e lunghe conversazioni in municipio, propedeutiche alla organizzazione di due bellissime appassionate serate d’estate in piazza San Carlo che ha voluto dedicare a noi tutti sabbettesi, con la lettura di diverse sue opere, cantore della natura, della storia e bellezza della nostra terra che lui amava tanto.
La sua scomparsa rende oggi tutti noi più poveri e soli, nel silenzio dell’ultimo abbraccio e dell’ultimo sorriso.

A Castrofilippo i Carabinieri della locale Stazione hanno perquisito l’abitazione di un pensionato di 70 anni e hanno scoperto e sequestrato 55 piante di marijuana alte circa mezzo metro, coltivate in vasi sulla terrazza, un chilo e mezzo di foglie essiccate di marijuana, un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. L’anziano è stato arrestato. Risponderà di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.