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 Egregio Prof. Busetta,

dopo la breve ma intensa esperienza dell’Avv. Armao, e dell’impegno costante nei quattro mesi di  Presidenza del dott. Giovanni Di Maida, con la Sua elezione, il CUPA torna ad avere una “governance”.

Le sue indiscusse qualità personali e professionali sono  già una garanzia che ci consente di guardare con ottimismo al futuro.

Nel chiederLe un incontro ufficiale, riteniamo sia utile rimettere in fila ed esporLe le questioni, a nostro avviso, aperte, i nodi che sarete chiamati a sciogliere ed alla cui soluzione non ci sottraiamo, ma per come abbiamo cercato sempre di fare, vorremmo considerarci parte attiva nella risoluzione.

 

  1. Il CUPA deve sciogliere il nodo dei rapporti con la Regione

Le questioni economiche hanno un grande peso sul presente e sul futuro del CUPA. In questo quadro è fondamentale chiarire definitivamente con la Regione che cosa intende fare dei “consorzi universitari” e delle risorse stabilite nelle varie Leggi di Bilancio e che ancora non sono state trasferite.

La Regione (da calcoli che abbiamo fatto) deve ancora al CUPA le seguenti risorse:

REGIONE     ANNO 2011 €.    792.000,00
REGIONE     ANNO 2012 €.    750,000,00
REGIONE     ANNO 2014

REGIONE     ANNO 2015

REGIONE     ANNO 2016

€.    244.289,42

€. 1.222.549,06

€.    922.309,67

Per un  totale complessivo di  E. 2.390690,15

 

  1. Il CUPA deve sciogliere i nodi del rapporto con UNIPA

Analogamente va definita la “partita” economica con UNIPA e definito il contenzioso. Ma assieme alla parte economica va definito il ruolo ed il rapporto con UNIPA che ha con violenza cancellato alcuni importanti corsi di laurea. Se UNIPA vuole avere un rapporto privilegiato con Noi deve ripristinare ed allargare l’offerta formativa.

 

 

  1. Il CUPA deve sciogliere i nodi del rapporto con il “socio di maggioranza” Comune di Agrigento

Agrigento, socio di maggioranza, a cui va il merito di aver consentito il superamento della “fase Immordino” prima con la nomina di Armao e, adesso , con la Sua deve caricarsi anche l’onere economico conseguente a questo ruolo di “leadership” e non ridurre pesantemente il proprio contributo economico. Noi comprendiamo le difficoltà del Comune di Agrigento (così come di tanti altri Comuni ed Enti “fuggiti” dal CUPA per ragioni economiche) ma se tutti seguono il loro esempio e in assenza di una compensazione complessiva della Regione e/o dell’Università, il Consorzio non ha altre entrate.

 

 

  1. Il CUPA deve sciogliere i nodi del rapporto con la ex Provincia Regionale e gli altri Soci

L’Ex-Provincia ha avuto un comportamento poco lineare ed era corretto (in quella fase) “farla fuori”. Ma fino al Luglio 2016 partecipava alle riunioni dell’Assemblea dei Soci e non può sottrarsi alle proprie obbligazioni, a partire dal contributo annuale di 774.000 Euro per il 2016.

A nostro avviso l’Ente  deve rientrare a pieno titolo nel CUPA, altrimenti la Regione, in prima persona, deve entrare nella compagine ed assicurare la quota equivalente.

 

  1. Il CUPA deve riorganizzare se stesso, valorizzare le risorse umane interne, stabilizzare il personale

Come Sindacato non ci siamo sottratti ad affrontare la questione personale, si può fare senza tabù ma l’approccio corretto dev’essere quello di fare le economie possibili ma nell’ottica della valorizzazione e promozione delle risorse umane esistenti, comprendendo in questo ragionamento la stabilizzazione del personale precario.

 

 

  1. Il CUPA deve ridefinire la sua “mission”

Il CUA deve, certamente, servire assicurare il “diritto allo studio” anche per quelle fasce della popolazione che non possono permettersi il mantenimento agli studi fuori sede, ma, al contempo, deve avere l’ambizione di costruire corsi di studio che, partendo dalle proprie specificità possa attirare Giovani da ogni parte del Mondo.

Il riferimento è all’Archeologia, ma anche in altri settori (Agro-Industria, Bio-Tecnologie, Architettura, Turismo, Medicina) può ambire a ritagliarsi uno spazio.

Il CUA deve avere l’ambizione di  diventare utile alla sua debole economia per accrescere la qualità di quello che si produce e aumentarne le “chances” di successo nei mercati globali.

L’Università ad Agrigento deve, altresì,  servire a formare le nuove classi dirigenti, a rafforzare le competenze e la ricerca; ad accrescere il “capitale umano” ed impedire che venga disperso.

 Per questa ragione il CUPA deve guardare al mondo e non deve fermarsi ad un rapporto con la sola UNIPA .

Serve un CUPA che non si fermi ad UNIPA, ma che guardi a quanto di meglio si muove sul terreno della formazione universitaria in Europa con cui stabilire rapporti.

Un ruolo diverso lo si può svolgere anche rispetto alle istituzioni universitarie dei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, con le quali, nel passato, avevamo avviato importanti partnership.

 

In questo quadro occorre riavviare un rapporto vero con l’Economia del Territorio, Noi diciamo che le principali Aziende del territorio possano e debbano contribuire non solo economicamente allo sviluppo del CUPA, ma possono farlo solo se ritengono utile questo strumento e non una sorta di carrozzone per sistemare pezzi di classe dirigente di seconda fila e clientes.

 

  1. Occorre puntare sulla partecipazione, sul protagonismo degli studenti, sul coinvolgimento di chi nel CUPA vive e lavora

Gli studenti e le loro famiglie; i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali debbono e possono svolgere un ruolo attivo nella gestione del CUPA.

Non vogliamo decidere niente, non ambiamo ad ottenere posti nel governo dell’Ente, ma dire la nostra, offrire il nostro punto di vista, essere ascoltati, non essere vissuti come una sorta di impiccio, questo sì.

Questo lo chiediamo!


Nella calza della Befana i siciliani hanno scoperto l’operazione cosiddetta “Verità” del governo regionale di Nello Musumeci. Non è il carbone, ma molto peggio: è un debito di 8 miliardi e 35 milioni di euro.

I tecnici dell’apposita commissione hanno parzialmente concluso il conto, poi hanno relazionato a Musumeci e all’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e adesso il presidente della Regione spiega: “E’ giusto che i siciliani conoscano in che stato abbiamo trovato la Regione: un disavanzo di 5 miliardi e 900 milioni e un indebitamento di 8 miliardi e 35 milioni. E poi, soprattutto, strumenti di programmazione stilati senza strategie di lungo termine e senza erodere l’indebitamento. Camminiamo su un terreno minato e dobbiamo ancora approfondire la zavorra delle società partecipate e la consistenza del patrimonio della Regione. Alcuni beni non sono stati neanche catastati. Stiamo intanto riconsiderando insieme al governo nazionale gli accordi economici stipulati dal 2014 al 2017. Abbiamo già ottenuto una attenuazione dei vincoli sottoscritti dal precedente governo per il 2018 e gli anni successivi. Prenderemo ogni iniziativa per contrarre la spesa pubblica, eliminare gli sprechi e rendere più trasparenti i conti. Lavoreremo per il risanamento dell’ente e perché siano aumentati gli interventi per la crescita e lo sviluppo del territorio. Il contenimento deve essere abbinato a una manovra di crescita per fare ripartire una economia stagnante. Questa situazione finanziaria peserà sull’attività della giunta per i prossimi tre anni. E’ bene che i siciliani non si facciano illusioni. I soldi per gli investimenti arriveranno tra fondi di coesione, risorse europee e patto per il Sud: ci sono sette miliardi di euro da qui al 2020. Bisogna iniziare a spenderli perché fino ad oggi non un euro è stato impegnato. E gli investimenti portano anche gettito fiscale” – conclude Nello Musumeci.

E l’assessore Armao aggiunge: “L’obiettivo è – e mi piace citare Piersanti Mattarella – avere una Regione con le carte in regola e con i conti in regola. Il debito di 8 miliardi costa alla Regione 360 milioni di interessi all’anno. Le minore entrate sono stimate in 894 milioni nel triennio 2017-2019. I debiti fuori bilancio stimati hanno un valore di 120 milioni di euro. Serve un nuovo patto tra Sicilia e Stato. E nessuno pensi che il nostro lavoro non sia stato fatto se non in piena sintonia con la Corte dei Conti: il mio primo atto da assessore è stato incontrare il presidente e il procuratore generale della Corte dei Conti che hanno apprezzato la tempestività e il metodo di lavoro. C’è stata subito una piena collaborazione. La nostra relazione sarà consegnata alla Corte dei conti e contribuirà alla predisposizione dei prossimi documenti finanziari” – conclude Gaetano Armao.

L’ex assessore all’Economia del governo Crocetta, Alessandro Baccei, replica a distanza così: “Sono numeri conosciuti e sostanzialmente esatti, ma spiegati in modo surreale e soprattutto sbagliato. Il disavanzo di 6 miliardi deriva dalla cancellazione di entrate gonfiate messe a bilancio dai precedenti governi e dalla famosa operazione di valorizzazione immobiliare di Lombardo e Armao. Gli 8 miliardi di indebitamento sono gli stessi che abbiamo trovato al nostro arrivo. Ma con la differenza che adesso ci sono i soldi per pagare gli interessi ogni anno. Pagare 360 milioni l’anno per una Regione che ha un bilancio di 13 miliardi è come pagare una rata di 500 euro per uno che ha diecimila euro di stipendio. I conti li ho lasciati in ordine. Tutto il resto sono fantasiose interpretazioni”.

Teleacras

 

 

Momenti di tesione e nervosismo, l’altro ieri pomeriggio, presso il centro di accoglienza per minori non accompagnati di via Regione Siciliana, nelle vicinanze del Quadrivio Spinasanta, ad Agrigento.

Due extracomunitari, per futili motivi, sono andati in escandescenze e hanno inscenato una protesta che ha visto coinvolto, suo malgrado, un operatore del centro stesso.

Una segnalazione è giunta ai centralini della Polizia di Agrigento che ha inviato una pattuglia sul posto che hanno riportato la calma.

 

 

Un incendio, nelle ore notturne a cavallo tra giovedì e ieri, ha distrutto l’auto di proprietà di un uomo di Realmonte, di 58 anni.

Carbonizzata” dalle fiamme una Volkswagen Polo appartenente ad un geometra che aveva parcheggiato il mezzo in via Torino, nel centro abitato del paesino agrigentino.

Sul posto si sono portati i vigili del fuoco che hanno spento il rogo sulle cui cause si sta indagando. Del fatto si stanno occupando i carabinieri della locale Stazione. Nessuna pista è esclusa.

 

 

Hanno rubato oggetti in oro e orologi in una villetta di contrada Maddalusa, ad Agrigento. Ignoti, approfittando dell’assenza della proprietaria, una impiegata nativa della Città dei Templi, in pieno giorno, l’altro ieri, si sono intrufolati nella dimora, nei pressi della zona della “Babbaluciara”, e hanno portato via quanto di prezioso vi era in casa.

Per compiere il furto, il ladro, o i ladri, hanno rotto una finestra e si sono fatti largo all’interno dell’abitazione. Il bottino sembra possa ammontare a diverse migliaia di euro, si ipotizza circa 20 mila euro.

Le Forze dell’Ordine hanno avviato le indagini e hanno anche acquisito la testimonianza di un vicino di casa che ha visto una persona incappucciata darsi alla fuga. 

 
 

Intanto sembra dopo i primi rilievi sul posto siano state trovate tracce di sangue.

 

Verso le elezioni Politiche: è stato concluso un accordo programmatico tra “Noi con l’Italia” e Udc, che sarebbe la cosiddetta “quarta gamba” della coalizione di centrodestra insieme a Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Così annuncia il palermitano ex ministro, Saverio Romano, vicepresidente di “Noi con l’Italia”. Romano spiega: “Con l’accordo programmatico tra ‘Noi con l’Italia’ e Udc si costruisce la casa per il Centro, riferimento naturale per la tradizione politica liberale e popolare. Niente trucchi ed effetti speciali: solo la politica delle cose vere. Una buona notizia per la buona politica. E’ un Centro che crede in se stesso, nei valori che può rappresentare e nella voce che può dare ad un elettorato che chiede buona politica, riforme e rispetto delle istituzioni democratiche, per una vera partecipazione e contro le sirene dei populismi e la demagogia di chi alimenta divisioni e paure. L’accordo politico tra Udc e ‘Noi con l’Italia’ è per la politica italiana la più bella notizia con cui dare avvio a questo 2018. Ci organizziamo e ci strutturiamo ancora di più nel territorio perché la nostra sarà come sempre una politica a contatto con i cittadini, senza effetti speciali e senza trucchi e fake news. Una politica fatta di concretezza e partecipazione.

Il già aspirante candidato alla Presidenza della Regione Sicilia alle scorse elezioni del 5 novembre, Franco Busalacchi, ha presentato un ricorso al Tar per l’annullamento delle elezioni in Sicilia. Franco Busalacchi, leader del movimento “I Nuovi Vespri”, spiega: “L’elezione di Musumeci è illegittima e quindi è posta sul nulla. Le illegittimità della nostra lista evidenziate dal Tar sono il nulla rispetto alle irregolarità commesse nella compilazione e presentazione delle altre liste. Ci sono irregolarità di forma, ci sono persone che quando hanno presentato la candidatura erano a Trezzano sul Naviglio e al loro posto un notaio presentava la candidatura ad Agrigento. Questo è un esempio di falso ideologico e documentale. Se cade un candidato, cade una lista e poi le altre fino a far cadere il quorum. Il nostro ricorso è nelle mani del Tar. In Piemonte e in Basilicata i giudici amministrativi hanno annullato le elezioni, mandando a casa Cota e Iorio”.

La Confartigianato Imprese Agrigento promuove la straordinaria opportunità data dal Bando per la digitalizzazione delle imprese grazie al decreto Destinazione Italia entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del 23 settembre 2014, dell’articolo 6, commi da 1 a 3, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 che ha istituito, a favore delle micro, piccole e medie imprese, Voucher imprese fino a 10.000,00 euro per l’adozione di interventi di digitalizzazione interni all’impresa, ovvero, per l’acquisto di computer, pc, software e hardware, creazione di siti ecommerce. “Una grande opportunità per le nostre imprese che adesso possono uscire dai propri confini territoriali, anche internazionalizzandosi, attraverso la creazione di un proprio sito ecommerce” afferma il Presidente Alfonso Russo “la Confartigianato attraverso il partner Medianetlab è in grado di assistere e realizzare per conto delle stesse imprese la piattaforma ecommerce, che quindi rientra nell’opportunità del bando, le imprese possono inoltre acquistare pc e modernizzare i propri strumenti informatici

Le aziende beneficiare sono la micro, piccola o media impresa (MPMI) e possono fare richiesta per: Migliorare l’efficienza aziendale ;Modernizzare l’organizzazione del lavoro; Aumentare la produttività con e-commerce.Garantire l’accesso al web con la banda larga e ultralarga; Accesso alla rete internet attraverso il sistema satellitare, con l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, in quelle aree geografiche in cui non arriva il segnale Adsl; Per la formazione del personale PMI nel campo delle telecomunicazioni ITC. Per info e partecipazione è possibile presso Confartigianato Imprese Agrigento, via XXV Aprile, n. 174 (salita cinema Ciak) Agrigento, tel. 0922 594401, oppure scrivi ainfo@confartigianatoag.it

 

Il Consigliere comunale Salvatore Borsellino, in una nota trasmessa all’Amministrazione comunale ed in particolare all’Assessore al Bilancio Amico, scrive facendo rimarcare che la Corte dei Conti, Sezione di controllo per la Regione siciliana, ha notificato tramite il Presidente del Consiglio, a tutto il Consiglio comunale copia della deliberazione n. 211/2017/P.R.S.P. in cui si evince che la Corte dei Conti ha accertato la mancata adozione di misure correttive conseguenti alla deliberazione n. 201/2016/PRSP in violazione dell’ari. 148 bis, comma 3 del TUEL.

Pertanto – continua Borsellino – alla luce di quanto disposto dalla Corte dei Conti, si chiede quali misure intende adottare 1′ Ente per superare le criticità rilevate dalla stessa Corte dei Conti.

Borsellino vuole altresì ricordare che il 9 dicembre 2016 ha interrogato 1′ Amministrazione comunale sulle misure correttive che intendeva adottare e lo stesso ha ricevuto, da parte dell’assessore Giovanni Amico, la seguente risposta ” le misure correttive sono state superate dalla storia”.

“Caro Assessore, scrive testualmente il Consigliere Salvatore Borsellino – la storia, dal greco antico, historìa, è la disciplina che si occupa dello studio del passato tramite l’uso di fonti, cioè di documenti, testimonianze e racconti che possano trasmettere il saper e purtroppo, per il Comune di Agrigento non è storia, ma triste realtà, lo dimostra la delibera n. 211/2017/PRSP della Corte dei Conti che ad oggi aspetta ancora le misure correttive”.