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Su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, dalle prime ore di oggi i Carabinieri del comando provinciale di Ragusa, hanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di 19 persone siciliane e calabresi, dedite al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e furti di bestiame tra la Calabria e la Sicilia.
L’indagine, denominata “Proelio”, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo ibleo ha consentito di accertare che il clan di “Cosa Nostra” operante a Vittoria e Comiso, negli ultimi anni, si era dedicato al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che acquistava dalla Calabria, da soggetti legati alle ‘ndrine operanti della piana di Gioia Tauro, per poi smerciarla in tutta la provincia di Ragusa e anche nella provincia di Agrigento.
L’indagine ha anche permesso di ricostruire i legami tra gli esponenti di “Cosa Nostra Vittoriese” e i clan della medesima organizzazione criminale operanti nella provincia di Agrigento, nello specifico appartenenti al clan Fragapane, il cui capo clan, Salvatore, rappresentante di “Cosa Nostra” per la provincia di Agrigento, e’ detenuto in quanto condannato all’ergastolo anche per la scomparsa e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia.
In manette, arrestati dai Carabinieri del Reparto operativo di Villaseta, sono finiti Francesco Fragapane di Santa Elisabetta, figlio di Salvatore, i già noti e Roberto Lampasona di Santa Elisabetta, Antonino Mangione di Raffadali già arrestati sia per mafia, che per traffico di droga con i calabresi e furti di bestiame, e Giuseppe Quaranta di Favara già coinvolto nell’operazione kronos, Salvatore Montalbano, 25 anni di Favara e Antonino Manzullo, 52 anni di Burgio e Girolamo Campione, palermitano residente a Burgio; inteso “Gigi” oppure “‘Gigetto”.
Nel corso delle indagini e’ stato anche accertato che un’altra delle attività criminali a cui si era dedicata “Cosa Nostra Vittoriese” era l’abigeato, compiendo una serie indeterminata di furti di capi di bestiame, in molti casi intere greggi di animali, ai danni di aziende di allevamento site in varie province siciliane. Tali furti venivano messi in atto da soggetti calabresi, su indicazioni ricevute da basisti locali, con successiva rivendita del bestiame in Calabria.
Gli arrestati sono 19, ecco i nomi:
Arrestati provincioa RagusaArrestati provincia Ragusa
Ragusa
Carmelo Battaglia, coniuge di Stefania Saraceno
Stefania Saraceno, coniuge di Carmelo Battaglia
Giuseppe Concetto Errigo, 55 anni, padre di Ambra Errigo e cugino di Concetto Errigo
Ambra Errigo, figlia di Giuseppe Concetto Errigo
Concetto Errigo, 58 anni, cugino di Giuseppe Concetto Errigo
Raffaele Ignaccolo
Biagio Occhipinti
Matteo Piccione
Mario Benenati, agli arresti domiciliari
Giuseppe Piazza, agli arresti domiciliari
Salvatore Vitale, agli arresti domiciliari
Gli agrigentini arrestatiGli agrigentini arrestati
Agrigento
Francesco Fragapane
Roberto Lampasona
Antonino Mangione
Girolamo Campione
Giuseppe Quaranta
Arrestati in CalabriaArrestati in Calabria
Reggio Calabria
Saverio Napoli
Giuseppe Piccolo
Vincenzo Politano
Gli indagati complessivamente sono 38.
Ecco tutti i nomi:
1. Avila Rosario, nato a Niscemi (CL) il 15.9.1981;
2. Battaglia Carmelo, nato a Comiso (RG) il 3.2.1976;
3. Benenati Mario, nato a Vittoria (RG) il19.2.1981;
4. Bruzzese Giuseppe, nato a Cinquefrondi (RC) il 26.4.1992;
5. Bruzzese Serafino, nato a Cinquefrondi (RC) l’S.9. 1988:
6. Campione Girolamo, nato a Palermo il 25.3.1977, residente a Burgio (AG); inteso “Gigi” oppure “‘Gigetto”;
7. Caruana Omar, nato a San Giljan (Repubblica di Malta) il 10.12.1976;
8. Chiarenza Giovanni, nato a Catania il 12.2.1975;
9. Core Alfonso, nato a Vittoria (RG) il 19.8.1978;
10. Danieli Salvatore, nato a Borgia (CZ) il 3.8.1970;
11. Di Stefano Angelo Francesco, nato a Vittoria (RG) ìl 7.10.1968;
12. Errigo Ambra, nata a Comiso (RG) 1’8.10.1993;
13. Errigo Concetto, nato a Ragusa il 9.1.1959, residente a Comiso (RG);
14. Errigo Concetto Giuseppe, nato a Comiso (RG) il !5.11.1962;
15. Ferrera Rosario, nato a Comiso (RG) il 22.4.1986;
16. Fragapane Francesco, nato ad Agrigento il 17.2.1980, residente a Santa Elisabetta;
17. Galati Massaro Carmelo, nato a Bronte (CT) il 13.6.1977;
18. Ignaccolo Raffaele, nato a Comiso (RG) il 19.9.1983;
19. Incardona Antonio, nata a Ragusa il 12.11.1986;
20. Lampasona Roberto, nato a Santa Elisabetta (AG) l’l.7.1977;
21. Mangione Antonino, nato a Francoforte sul Meno (D) il 2.10.1980, domiciliato a Raffadali;
22. Manzullo Antonio, nato a Burgio (AG) il 7.2.1965;
23. Modica Salvatore, nato a Comiso (RG) il 15.10.1970;
24. Montalbano Salvatore, nato ad Agrigento il 21.10.1992, residente a Favara;
25. Napoli Saverio, nato a Cinquefrondi (RC) il 26.2.1985, residente a Polistena (RC);
26. Occhipinti Biagio, nato a Comiso (RG) il 18.3.1976, domiciliato a Vittoria;
27. Piazza Giuseppe, nato a Ragusa il 25.4.1987, domiciliato a Santa Croce Camerina;
28. Piccione Matteo, nato a Scicli (RG) il 23. l. 1958;
29. Piccolo Giuseppe, nato a Polistena (RC) il 21.7.1970;
30. Pochiero Gaetano nato a Melicuccò il 29.10.64 e residente a Vibo Valentia;
31. Polltanò Vincenzo, nato a Polistena (RC) il 14.7.1951, domiciliato a Melicuccò (RC);
32. Quaranta Giuseppe, nato ad Agrigento il 2. l 0.1968, residente a Favara;
33. Saraceno Stefania, nata a Ragusa il 17.3.1977, residente a Comiso;
34. Scalzo Vincenzo, nato a San Cataldo (CL) 1.12.1973;
35. Schembari Raffaele, nato a Comiso (RG) il 14.2.1965;
36. Vitale Paolo, nato a Ragusa il 17.09.1984, residente a Comiso;
37. Vitale Salvatore, nato a Ragusa il 22.08.1979, residente a Comiso;
38. Vittoria Giovanni, nato a Comiso 11.3.1974;

La Polizia di Stato ha tratto in arresto Borruso Mirko, un pluripregiudicato 26enne di Misilmeri, responsabile di una tentata rapina a una poliziotta che in quel momento non era servizio.Teatro dell’aggressione, via Carlo Amore, una strada del quartiere della ‘Zisa’ dove la vittima stava facendo jogging. Alle sue spalle si è materializzato un motorino con a bordo due malviventi con caschi aperti. Il passeggero ha tentato di strappare la collana alla poliziotta, ma lei è riuscito a resistere al rapinatore, mettendo in fuga entrambi i malviventi. La donna ha anche memorizzato numeri e lettere del targhino del ciclomotore, anche se uno dei rapinatori ha cercato di coprirlo con un piede durante la fuga. La poliziotta ha chiamto il 113 e, nel giro di pochi minuti, una pattuglia della sezione Investigativa del commissariato Libertà stava già presidiando le vie limitrofe all’abitazione dell’intestatario del ciclomotore, nel comune di Misilmeri.Alla vista degli agenti, Mirko Borruso ha tentato una veloce fuga ma è stato bloccato e riconosciuto dalla vittima come il conducente del mezzo utilizzato dai rapinatori.Borruso è stato identificato grazie all’abbigliamento descritto dalla vittima, anche se nel frattempo si era tagliato la barba, così come dimostrato da evidenti tagli sul volto e aveva smontato in parte il motorino usato per il tentativo di rapina, fingendo che non funzionasse, a dispetto della marmitta ancora calda.

La Uila-Uil di Agrigento con Gero Acquisto e Giuseppe Plicato dopo l’incontro con il Direttore dell’Azienda Foreste provinciale, conferma che i cantieri per la manutenzione dei cantieri forestali, avverrà la prossima settimana.
Con l’avvio dei cantieri saranno avviati molti lavoratori in tutta la provincia.
La Uila-Uil concludono i due sindacalisti, vigilera’ sull’attuazione dei progetti e il rispetto delle graduatorie, per un servizio che in Sicilia ha dei compiti importanti di tutela e salvaguardia del nostro territorio. L’importanza del patrimonio boschivo e della manutenzione proprio a inizio estate è un servizio di utilità per tutti i siciliani per prevenire eventuali disastri ambientali o di piromani.

La Sicilia sul podio nelle mete turistiche. Oltre Palermo e Catania, a fare da padrone sono, come sempre, i siti archeologici più importanti inseriti nei maggiori itinerari turistici, quali il Teatro antico di Taormina, la Villa romana di Piazza Armerina, la Neapolis di Siracusa e la Valle dei Templi ad Agrigento, vincitore del premio Miglior Paesaggio Italiano.
Non solo Templi, ma anche i tesori del parco archeologico della Valle, compreso l’antico giardino degli Dei, la Kolymbethra, sono presi d’assalto dai tanti turisti che, già nel mese di Maggio, hanno raggiunto le centomila presenze, superando in modo netto la quota registrata lo scorso anno nello stesso periodo.
Il Parco, grazie anche ai tanti eventi collaterali in calendario, punta ad incrementare i flussi turistici lavorando sul prolungamento della permanenza media, ponendo la Valle al centro dell’attenzione internazionale e facendo sì che anche gli agrigentini possano condividere l’importanza di tale risorsa per il futuro.
A tutto ciò si aggiunge anche la scoperta del teatro ellenistico. Infatti, proseguono gli scavi archeologici e continuano a emergere i resti di maschere teatrali, di conchiglie usate come monili, di monete, di frammenti che riempiono di dettagli importanti la ricerca degli archeologi, a conferma della ricca storia di una città, che nel 2020 festeggerà i 2600 anni dalla fondazione.

A Palermo, al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, accogliendo la richiesta della pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Alessia Sinatra, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Lorenzo Matassa, ha condannato a 20 anni di reclusione il collaboratore della Giustizia, Daniele Sciabica, 54 anni, di Agrigento, già affiliato al clan della Stidda di Porto Empedocle, che si è auto – accusato di 4 omicidi e la morte di: Gerlando Messina, zio di Gerlandino, ucciso il 27 agosto del 1985, Giuseppe Messina, padre di Gerlandino, assassinato l’8 luglio del 1986, Antonio Messina, nonno di Gerlandino, ucciso a Realmonte il 5 agosto 1986, e Pietro Gambino, ucciso il primo ottobre del 1988.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Castelvetrano, in provincia di Trapani, per accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte della criminalità organizzata. Castelvetrano, peraltro, è la città natale del boss di Cosa nostra latitante, Matteo Messina Denaro. La gestione dell’ente, già sciolto per cause amministrative, è pertanto affidata per un periodo di 18 mesi a un’apposita commissione prefettizia, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.

Un pensionato di 80 anni, Carmelo Bennici, di Porto Empedocle, è stato arrestato dalla Polizia in esecuzione di un provvedimento dell’ufficio Esecuzioni penali della Procura di Agrigento. Bennici sconterà 20 giorni di carcere per una costruzione abusiva ad Agrigento in contrada Maddalusa risalente al 2012. Il provvedimento di carcerazione segue l’ordinanza emessa dal tribunale di sorveglianza di Palermo che ha rigettato l’istanza di affidamento in prova dell’anziano, condannato con sentenza definitiva. L’ottantenne è stato dunque trasferito nel carcere Petrusa ad Agrigento.

A Menfi, in provincia di Agrigento, un militare della Guardia di Finanza, di 27 anni, in servizio al Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, impegnato insieme ai colleghi nell’inseguimento di due tunisini, destinatari di un ordine di arresto, è precipitato da un’impalcatura in via Boccaccio e ha subito gravi ferite. E’ stato prima soccorso a Sciacca e poi trasportato in elisoccorso a Palermo, all’ospedale Villa Sofia, al Trauma Center. I due tunisini, un uomo e una donna, sono stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo cosiddetta “Skorpions” per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi.

Il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Gioacchino Giomi ha visitato ieri il Distaccamento del Corpo dei Vigili del Fuoco di Lampedusa, consegnando anche una onorificenza la personale di Lampedusa che si è distinto in occasione del naufragio di un
peschereccio egiziano. Subito dopo ha incontrato il sindaco di Lampedusa e Linosa. “Il Distaccamento dell’isola più a Sud d’Europa”, ha dichiarato Giusi Nicolini, “deve essere motivo di orgoglio per il Corpo nazionale, perché svolge quotidianamente un ruolo molto
importante in un avamposto di frontiera come l’isola di Lampedusa. Qui i Vigili del Fuoco offrono un contributo fondamentale come presidio per la sicurezza aeroportuale e di tutta la comunità isolana, e come riferimento ineludibile per ogni emergenza sul territorio,
compresa quella dell’immigrazione”.
Proprio per queste ragioni, il sindaco Nicolini ha ribadito al Capo del Corpo Giomi le richieste che ha avanzato al Sottosegretario Bocci: “Occorre potenziare e articolare la presenza dei Vigili del Fuoco sul territorio, oltre che col Distaccamento volontario di
Linosa, anche con un presidio portuale. Ma soprattutto la prima cosa da fare è coprire la carenza di organico con un concorso che preveda una riserva di posti per i residenti nelle isole (Lampedusa, Linosa e Pantelleria)”. Ciò al fine di evitare di coprire i vuoti di organico con l’utilizzo di personale pendolare che spesso si assenta, depotenziando il Corpo.

A seguito di numerose istanze da parte dei cittadini residenti lo scrivente ha effettuato sopralluoghi nella zona balneare Cannatello riscontrando una pessima situazione igienico-sanitaria del litorale; Atteso che si rende assolutamente necessaria ed indifferibile un’azione propositiva e risolutiva; Per quanto sopra,al fine di rimuovere tale situazione di nocumento alla Pubblica e Privata incolumità; Ravvisata l’importanza che la questione riveste; Viste le argomentazioni sopra citate; Con la presente lo scrivente ai sensi dell’Art.30 comma 2°, nell’esercizio delle funzioni di sindacato e di controllo che interessano l’attività dell’Ente chiede l’adozione di tutti i provvedimenti di competenze al fine di consentire ai residenti e ai tanti turisti di poter usufruire delle spiagge in località Cannatello in condizioni dignitose.