Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 2624)

Palermo.  “Via Crucis. La Pasión de Cristo” di Fernando Botero (costituita da 27 dipinti ad
olio e 34 disegni) dopo New York, Medellin, Lisbona e Panama, giunge a Palermo. Dal 21
Marzo al 21 Giugno, presso le Sale di Duca di Montalto del Palazzo Reale, sarà esposto il
corollario di opere del grande artista colombiano. Su iniziativa e promozione
dell’Assemblea regionale siciliana, in collaborazione con Fondazione Federico II e  Museo
colombiano di Antioquia, Palermo si presta ad essere l’unica tappa italiana, del pittore sud
americano.
Le opere donate dall’artista Museo di Medellin, sua città natale, soltanto nel nel 2012
riconobbero valore rappresentativo per quel che concerne i temi dell’arte fin dal XVI
secolo.
Le tele che andranno in mostra, rievocano quel tema religioso, “oggi inesistente”, dichiara
Beatriz Manz, artista e docente di Geografia e Studi Etnici all’Università di Berkeley.
Ricordiamo che Fernando Botero, non era religioso. Ma la corrente artistica del periodo,
secondo la tradizione lo ha reso libero di mescolare realtà diverse: la sua latinoamericana
al tema biblico. Storia e realtà quotidiana insieme.
Ne “Il bacio di Giuda” lo stesso Botero, si raffigura. Era una costante anch’essa: “quella di
dipingere il proprio ritratto all’interno dei temi biblici”. Lo stesso aveva fatto Masaccio
accanto a Gesù nella Cappella Brancacci a Firenze, Pinturicchio negli affreschi di Siena e
Michelangelo nel Giudizio Universale alla Cappella Sistina e via dicendo. “Ho indossato il
miglior vestito della festa per apparire accanto a Cristo. Non poteva essere diversamente”.
Nella serie la “Passione di Cristo” secondo Botero, intende fornire una riflessione sul
dramma della passione e morte di Gesù Cristo. “Ho fatto queste opere – spiega l’artista
colombiano – perché è un momento fondamentale della vita di Gesù e perché è un
argomento che è andato scomparendo poco a poco nella storia della pittura: non ci sono
elementi satirici in questo lavoro che è pervaso di grande rispetto”.
Ancora una volta l’arte rivela il valore altissimo di una rappresentazione, che lontano da
ogni anticonformismo, mantiene austerità.
Dalila Ferreri

Palermo. Gioia, per gli amanti del pittore bagherese, dopo la notizia giunta da Milano. Ebbene si:
Expo 2015 Milano, in uno spazio dedicato a Cluster Bio-mediterraneo sarà esposta ‘La Vucciria’ di
Renato Guttuso. Non troverete solo l’originale, bensì anche la versione 2.0 al cui progetto  (in
chiave digitale s’intende) stanno lavorando l’Università di Palermo e la Regione siciliana. Il lavoro
di riproduzione in formato elettronico è coordinato dalla Sicilia ed altri 11 Paesi.
L’esposizione universale, che prenderà il via il primo maggio nella città lombarda, è dedicata al
tema dell’alimentazione e della nutrizione. La scelta su Guttuso, era irrimediabile pertanto. La
“Vucciria” ritratta dal pittore siciliano oggi custodita a Palazzo Chiaramonte, sede dell’ateneo
palermitano, non è casuale.
A volerla caldamente,  proprio gli organizzatori di Expo. L’opera ricorderete, consacrò il famoso
mercato palermitano in  un’esplosione maestosa di colori. Nei banchi del gran mercato rionale del
capoluogo siciliano, ortaggi, frutta, verdura e carni diventano simboli materiali, ma imperituri del
mercato sociale. L’originale del dipinto, verrà esposto nel Padiglione Italia.
La versione 2.0 (del medesimo dipinto) poi invece consentirà ai visitatori una fruizione differente,
più pratica. Basti pensare che lo schermo d’interfaccia, permetterà con un solo clic sull’icona del
prodotto rappresentato (nel dipinto) di acquisire informazioni  dettagliate sulla natura del prodotto,
dalla sua origine alle caratteristiche organolettiche.
Roberto Lagalla, rettore dell’ateneo palermitano: dichiara: “Abbiamo ricevuto una richiesta dagli
organizzatori di Expo per La Vucciria a Milano. Oltre a ‘prestare’ il dipinto, l’università sarà
protagonista a Milano partecipando alle attività culturali, organizzate insieme agli altri atenei
d’Italia (ansa)”.
Dalila Ferreri


Maurizio Masone è da 5 mesi un componente della Giunta Zambuto. Lo abbiamo avvicinato per scambiare quattro chiacchiere.
Assessore Masone, sono passati cinque mesi dall’insediamento di questa giunta, un primo bilancio?
Cinque mesi interessanti dal punto di vista politico e amministrativo. Voglio ricordare a me stesso che questa giunta nasce dopo che Marco Zambuto ha aderito al PD e dopo mesi e mesi di discussioni dentro il partito per definire un programma per il rilancio dell’amministrazione cittadina.
L’adesione al PD di Zambuto e il rilancio dell’amministrazione si sono realizzati al meglio?
Beh, Zambuto non solo ha aderito ma nel percorso congressuale ha raggiunto il più prestigioso incarico di partito ovvero di Presidente dell’Assemblea Regionale del PD, con voto pressoché unanime. Il rilancio dell’azione amministrativa è invece sotto gli occhi di tutti e ogni impegno preso, fino ad oggi almeno, corrisponde a un atto amministrativo e questa è una novità assoluta, del metodo sicuramente.
Certamente, il primo impatto con il problema Terravecchia è stato intriso di polemiche.
Sanno tutti che il PD aveva espresso la propria contrarietà al progetto perché, in generale si riteneva e si ritiene ancora, che dove avvengono crolli di questa entità e valore non per forza devono intervenire opere edificatorie anzi poteva essere il primo passo per un alleggerimento del nostro Centro Storico.
Ma, consapevoli che tutti gli atti amministrativi erano stati consumati prima del nostro ingresso non potevamo che prenderne atto e percorrere, invece, la strada per migliorare l’intervento al fine di poter ottenere il minore impatto possibile.
Per questo l’assemblea che ha voluto il 14 novembre per stabilire un nuovo metodo ovvero che qualunque progetto di queste dimensioni e di questo impatto andava condiviso nel percorso con la città, l’associazionismo, i partiti, gli ordini, i cittadini volenterosi ha avuto il giusto riscontro.
Un confronto assolutamente nuovo per la città e che alcune forze hanno tentato di boicottare dall’alto di piccoli interessi di bottega ma non ci sono riusciti.
Abbiamo ricevuto numerose indicazioni da vari professionisti, dagli Ordini, dal PD, dalla Legambiente, dal WWF e tutte queste indicazioni dai materiali innanzitutto (e fra tutti quello della muratura armata anziché cemento armato) dall’altezza massima sotto i 16 mt., all’utilizzo degli spazi pubblici, al recupero e salvaguardia della chiesetta di San Giovanni di Dio, della trincea archeologica (accordo con la Soprintendenza realizzato) e potrei continuare con la sistemazione di via Barone, salita sant’Antonio, di cortili e di scale fino alla via Duomo ma credo che il senso sia chiaro. Una cosa è certa quest’opera per venticinque anni darà l’opportunità di avere alloggi a canone sostenibile e un quartiere in parte recuperato.
Ma il Centro Storico ha bisogno di altro?
 
Sicuramente, ma teniamo conto prima di tutto che Agrigento è una delle poche città siciliane con un Piano Particolareggiato di Centro Storico approvato e operativo.
Interventi come quello di Terravecchia potrebbero riproporsi (vedi Ravanusella) e invece Agrigento ha bisogno un alleggerimento tenendo conto che:
a)    oltre al patrimonio pubblico, in gran parte recuperato, molto del patrimonio privato – che è la stragrande maggioranza del Centro Storico – è abbandonato e non curato fino a diventare pericoloso per la pubblica incolumità senza essere, tra l’altro, di alcun pregio;
b)    oltre al patrimonio storico e archeologico conosciuto solo la rete viaria dalle origini arabe ha l’importanza tale da conservarla gelosamente;
c)    è assolutamente prioritario recuperare tutto il complesso di via Duomo a cominciare dalla Cattedrale poi completare i tre itinerari turistico culturali e i contenitori che vi ricadono e quindi un nuovo piano della mobilità anche con consistenti aree esclusivamente pedonali;
Insomma, il lavoro da fare è tanto.
Sì, si è appena all’inizio però alcune cose si stanno mettendo in ordine a cominciare dai progetti per la sistemazione di Piazza Lena, via Bac Bac, Piazza San Giuseppe, dal completamento dei servizi del Palazzo dei Filippini, del completamento di una parte del Museo Civico e relativa apertura (1,2 mln), dalla messa in sicurezza degli Ipogei (2,5 mln), recupero e messa in sicurezza della Porta dei Saccajoli e poi i promessi 20-25 milioni per la messa in sicurezza della Cattedrale e del costone nord, passo indispensabile per conservare la memoria della nostra città e rilanciare la nostra Girgenti dentro le mura. Questo sono alcuni dei lavori iniziati o finanziati e pronti a partire.
Il progetto pare avere una sua unicità, o sbaglio?
 
A dare una unicità di intervento è nostro compito per questo parlo di tanti interventi con un unico obiettivo riproporre, in chiave positiva, il rapporto indissolubile tra l’Acropoli e l’Agorà. Non c’è Valle senza città e non c’è città senza Valle ovvero il legame indissolubile tra il nostro Centro Storico e il Parco della Valle dei Templi. Non è un caso che ci siamo mossi per rilanciare Agrigento quale città d’arte e abbiamo aderito all’Associazione Nazionale delle Città d’Arte e Cultura (CIDAC) come stiamo preparando lo statuto per la nascita dell’Associazione Siciliana delle Città sede di sito patrimonio dell’UNESCO o come aderiremo al progetto della Regione per la Rete dei Teatri Siciliani e così via. Dobbiamo ricollocare Agrigento al posto giusto e creare tutti i presupposti di collaborazione con Soprintendenza, Ente Parco della Valle dei Templi, Arcidiocesi, Musei Regionali al fine di organizzare e ottimizzare la presenza turistica e il movimento culturale attorno ad Agrigento e solo così si consentirà il rilancio anche economico della città.
Vengono fuori tante iniziative attorno ai nostri quartieri, che pensa?
 
Ogni bene, l’esperienza di Vallicaldi oppure quella appena all’inizio di Santa Croce o per la Via Atenea o per la via Neve sono assolutamente condivise dall’amministrazione che oggi può solo accompagnare questo lavoro domani potrà meglio organizzare attività a sostegno dell’animazione e rivitalizzazione di questi quartieri. Poi, sulla via Atenea, vorremmo fare ancora di più e non è un caso che è allo studio la chiusura della via Atenea (da via Porcello a via Foderà) per iniziare il lavoro di rilancio economico dell’area, speriamo di avere il tempo e l’aiuto necessario per realizzarlo.
Ora, Assessore vogliamo ricordare qualche altro atto che ha avuto o avrà un impatto positivo sulla città?
Vorrei ricordare l’atto che ha consentito di salvare la stagione teatrale “congelando” la Fondazione e organizzando direttamente la stagione. E sulla Fondazione abbiamo preso un impegno in Consiglio Comunale che, non appena possibile, attiveremo un tavolo di discussione per vedere cosa fare in futuro.
Poi, l’adesione alla convenzione Consip per la gestione degli impianti di illuminazione che ci porteranno a breve ad avere tutta la città fuori le mura con nuovi impianti a led, moderni e controllati centralmente, millecinquecento nuovi punti luce e l’illuminazione dello Stadio Esseneto.
Abbiamo garantito tutti i precari del Comune e l’altro giorno abbiamo approvato le delibere (primi in Sicilia) per la stabilizzazione di 24 lavoratori.
Abbiamo rispetto gli equilibri di bilancio ristabilendo un ordine finanziario così che Agrigento non è più tra i comuni a rischio e proprio per questo possiamo, ad esempio, procedere alle stabilizzazioni.
E poi, l’attivazione del servizio di assistenza scolastica alla comunicazione rivolta ai  disabili, servizio fornito fino all’anno scorso parzialmente dalla Provincia e ora passato al Comune che ha voluto fornirlo a tutti (33). Quest’attivazione ha visto forti resistenze da più parti e ci hanno ostacolato non poco ma con cocciutaggine abbiamo raggiunto il risultato e siamo arrivati solo dopo Sciacca e Raffadali.
Infine, l’avvio dei lavori per asfaltare alcune strade della città e la manutenzione ordinaria delle strade stesse o l’avvio dei lavori per la depurazione di Villaggio Peruzzo/San Leone verso Sant’Anna o il completamento dei lavori del Contratto di Quartiere di Fontanelle e altro ancora.
Rimangono però alcune emergenze.
Certamente, da San Leone al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, alla Cattedrale, all’Università. Per San Leone un primo inizio è la depurazione parziale portata a Sant’Anna e da lì si riparte per continuare il lavoro di rilancio; per la raccolta RSU è stato nominato un consulente che dovrà consegnare al Consiglio Comunale un quadro di gestione capace di fare risparmiare il contribuente da un lato e dall’altro che ci faccia partire con la raccolta differenziata. Per la Cattedrale abbiamo chiesto a gran voce che alla Regione si decidano: ci dicano chi sarà a fare il progetto esecutivo e chi avrà la responsabilità dell’esecuzione dei lavori, ma facciano presto. Non c’è tempo da perdere.
Infine l’università, abbiamo ribadito in tute le sedi che i soci fondatori del CUPA sono pronti a garantire l’offerta formativa, anche con sacrifici economici non indifferenti, ma altro non possono fare e l’Università di Palermo deve comprendere le difficoltà economiche di Regione e Enti Locali coprendo il resto dei costi. Fino a ora l’impegno di UNIPA è stato importante e siamo sicuri che lo sarà anche nel prossimo futuro.
 
Alle Europee, il PD si presenta con una lista che vede protagonista anche il Sindaco della città. Che pensa?
Il PD ha la responsabilità del governo del Paese come partecipa, anche e in varie forme, al governo regionale e cittadino.
La gente sa che si sta facendo di tutto per far ripartire l’Italia e si cominciano a vedere i primi risultati.
Alle Europee un voto al PD significa un voto al partito che meglio rappresenta la sintesi tra la necessità di Europa e il bisogno di giustizia ed equità.
Solo chi ha amministrato città, regioni, provincie conosce i bisogni dei territori e le necessità delle popolazioni del Sud.
Per questo sono convinto che la nostra lista avrà il giusto successo anche in Sicilia, anche ad Agrigento.


Luigi Troja, 42 anni, avvocato, Presidente del Consiglio Comunale di Porto Empedocle, Presidente dell’A.I.G.A. (Associazione Giovani Avvocati Agrigento) di Agrigento, Componente dell’Assemblea Nazionale del NCD.
Lo abbiamo intervistato.
Avvocato, da qualche giorno lei è stato chiamato a far parte dell’Assemblea Nazionale del Nuovo Centro Destra.
Lo scorso fine settimana a Roma, abbiamo vissuto, in un clima di straordinario entusiasmo, il momento fondativo del partito e partecipato all’elezione del Presidente Nazionale Angelino Alfano. Ci tengo a precisare elezione e non nomina. Anche io, nel mio piccolo, insieme agli altri 399 componenti dell’Assemblea Nazionale, sono stato eletto. Nel Nuovo Centro Destra infatti, non ci sono e non ci saranno i c.d. nominati, ma solo eletti, solo persone spinte dai cittadini e dagli elettori. Il merito è per noi un valore fondamentale cui non intendiamo transigere.
Ma come spiegate però ai vostri elettori che governate con la sinistra?
E’ chiaro che noi siamo l’alternativa alla sinistra e siamo il futuro del centrodestra e dei moderati in Italia. In questo momento di crisi drammatica del Paese però, non potevamo sottrarci ad un dovere assoluto: garantire un governo stabile per fare le riforme strutturali del Paese, assicurare una legge elettorale equilibrata, effettuare senza traumi i tagli alla spesa pubblica e ridurre i costi della politica. Sappiamo che questa alleanza di programma non durerà per sempre, ma durerà fin tanto che il Paese ne avrà bisogno. Insomma appare chiaro a tutti che senza NCD Renzi non potrebbe fare alcunchè.
Angelino Alfano spesso viene criticato in città di farsi vedere poco e di interessarsi poco ai problemi di Agrigento.
Angelino Alfano non è soltanto il Ministro dell’Interno, è un leader nazionale, mi scusi europeo. Tutte le città italiane lo vogliono e lui, tra imprescindibili impegni istituzionali e di governo, gira continuamente tutte le città italiane. Ad Agrigento viene, spesso, tante volte l’anno, non solo perchè qui ha casa, ma anche per stare con i suoi genitori che vivono proprio qui ed incontrare amici, sostenitori, comuni cittadini.
Rispondendo alla seconda parte della domanda, non voglio fare (lui non ne ha bisogno) il difensore di Alfano, nè elencare le cose che ha fatto per questo territorio. Forse per qualcuno è poco avere consentito il raddoppio della SS.640 Agrigento Caltanissetta, oppure aver salvato l’Ospedale di Agrigento quando si profilava una tendopoli sanitaria; forse qualcuno si aspetta che Angelino Alfano si occupi della buca della strada o della lampadina fulminata, quasi fosse un consigliere di quartiere. Sono certo che se questa città e questa provincia fossero in grado di produrre progetti seri e credibili Alfano li farebbe finanziare e realizzare.
Invece gli agrigentini dovrebbero essere orgogliosi e fieri di avere un concittadino al governo, un leader apprezzato e stimato da milioni di italiani, uno dei leader del Partito Popolare Europeo.
Alfano ha avuto un coraggio straordinario, ha preferito l’Italia a Forza Italia, ha lasciato la comodità di un partito per creare con un gruppo di donne e uomini giusti una realtà che ci da fiducia nell’avvenire. Un uomo coraggioso. Un leader.

Sul territorio invece, NCD cosa intende fare?

Subito dopo le elezioni per il Parlamento europeo che ci vedranno impegnati in modo convinto e determinato provvederemo a celbrare i Congressi Cittadini, Provinciali e Regionali. Anche in questo caso, Angelino Alfano ha precisato che non ci sarà alcuna imposizione dall’alto. Tutti i vertici saranno eletti. D’altro canto possiamo andare orgogliosi del fatto che in provincia di Agrigento in poche settiamane sono nati ben 500 Circoli NCD. Numeri starordinari per un movimento politico neonato: 180 Circoli ad Agrigento, oltre 50 a Canicattì, Favara, 40 a Porto Empedocle, Sciacca e numerosi altri in tutti i 43 Comuni della provincia.
Mi lasci però esprimere una particolare soddisfazione per il dato della mia città, Porto Empedocle, che ha accolto il progetto politico di Angelino Alfano con passione assoluta e grande fiducia. La stessa fiducia espressa nei miei confronti, che sono stato il modesto fondatore di questa realtà locale.

A Proposito di Porto Empedocle, quale è l’attuale situazione politica?

Porto Empedocle vive da qualche tempo un doping amministrativo. Abbiamo un Sindaco che fa il parlamentare regionale ed è praticamente assente in Comune. Non partecipa più ai Consigli Comunali e si limita a curare ed investire solo sulla propria immagine personale. Diciamo che in questo momento la nostra Amministrazione Comunale porta avanti il solo culto dell’immagine del primo cittadino.

Mi pare davvero critico nei confronti di Firetto.

Sono sinceramente amareggiato e deluso dall’uomo. Firetto diventa Sindaco grazie all’impegno di alcune forze politiche e grazie al contributo programmatico che persone come me hanno profuso. Successivamente il suo pensiero si è rivolto a cercare di prendersi i meriti esclusivi di tante cose buone fatte senza curarsi di avere rapporti con la maggioranza che lo sostiene, nè con la coalizione che l’ha votato. Addirittura in questo momento è giusto che i miei concittadini sappiano che abbiamo speso 12.000 euro l’anno per pagare il suo portavoce. In 8 anni il Sindaco ha avuto “bisogno” di un portavoce che agli emepdoclini è costato 100.000 euro. Le medesime critiche che Firetto ha mosso a Crocetta, noi oggi le muoviamo a lui: un uomo solo al potere, senza confrontarsi coi suoi alleati e con la città.

Anche sulla questione Enel e trasformazione della Centrale in turbogas il Sindaco è stato parecchio critico.
Su questa vicenda lo spazio che lei mi concede è troppo poco. ma in poche righe posso affermare senza tema di smentite che Firetto, da funzionario Enel non è sereno nei giudizi sulla società. Il Consiglio in questa vicenda non ha sostenuto il Sindaco, avendo noi invece solamente a cuore i posti di lavoro (che a causa della trasformazione si sarebbero ridotti notevolmente), la salute, la tutela dell’ambiente ed abbiamo nutrito la speranza di spostare il sito Enel e toglierlo dalla spiaggia di Marinella e di Montalbano. In queste battaglie siamo stati soli, senza il Sindaco e contro tutti i gruppi di potere. Ma se oggi Enel ha deciso di fare alcune assunzioni, di non ridurre le unità lavorative sul sito il merito è solo del Consiglio Comunale.
Ma a questo punto quale è il futuro di questa Giunta Firetto?

Appare evidente a tutti il momento di stanchezza dell’Amministrazione Comunale, sempre più lontana dai cittadini. Il Sindaco fu eletto con un plebiscito e nel tempo l’unanimità si è ridotta sensibilmente. Il PD è andato all’opposizione, Forza Italia e l’ex MPA sono usciti dalla Giunta ed andati anch’essi all’opposizione, oggi si assiste quasi ad un monocolore UDC. Alla luce però delle evoluzioni politiche e dei rapporti tra NCD e UDC chiederemo a giorni al Sindaco di essere ricevuti per capire quale programma di fine mandato intende portare avanti e valuteremo se è il caso di continuare a sostenere questa amministrazione, che a dire il vero non sempre appare cristallina.

Quale dato si aspetta il Nuovo Centro Destra alle prossime elezioni europee?
NCD confida che i cittadini comprendano il nostro progetto e condividano i valori che intendiamo difendere ad ogni costo: vita, famiglia, lavoro, sviluppo, cultura, riforme. Supereremo sicuramente ed ampiamente la soglia di sbarramento. Nel nostro Collegio peraltro è stata presentata una lista composta da persone validissime e noi ad Agrigento abbiamo la possibilità di sostenere il nostro amico Giuseppe MARINELLO, Senatore saccense, uno degli uomini più preparati e grintosi che il Parlamento esprime. Incrociamo le dita, ma avremo un grande risultato, perchè abbiamo dimostrato di essere capaci di fare e non solo di proclamare.
Grazie avvocato e buona Pasqua.

20140208-153654.jpg
Lui è tosto e lo ha dimostrato ampiamente. Capace di mettere a soqquadro un intero ufficio tecnico; capace, in soli 90 giorni di attività, di redigere oltre 130 atti di indirizzo all’ufficio di cui sopra per spronarlo ad accelerare i tempi per migliorare qualcosina (forse più…) che non funziona bene in una città sempre più affamata di interventi urgenti.
Nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni perché nonostante ricopra la carica di assessore ai Lavori Pubblici, non aveva ancora né una stanza, né una sedia, né un tavolo.
Assurdo, vero? Ma ad Agrigento succede anche di questo…
Adesso, chi vuole andarlo a trovare può recarsi direttamente all’ufficio Urbanistica, ex palazzo del tribunale, al terzo piano. Una stanza, un tavolo, un fax e un computer. Adesso tutto sembra più umano.
Occorrono le maniere forti per ottenere ciò che spetta?
“La funzione politica non va delegata ma va esercitata. Io non potevo esercitare tutti i giorni da casa mia, dal mio pc o dal mio telefono. Mi sono alzato sempre alle 5 di mattina per poter redigere atti e richieste, molti scritti anche a penna”.
Adesso, hai tutto…
“Adesso la situazione è notevolmente migliorata sotto l’aspetto logistico, perché su quello pratico nulla è cambiato. Continuerò sempre con il mio solito impegno a lavorare per questa città”.
In novanta giorni una serie innumerevole di atti di indirizzo. La città ha bisogno di interventi urgenti. L’hai trovata così male?
“Purtroppo ad Agrigento negli ultimi anni è mancata una seria programmazione politica a medio e a lungo termine. Cosa faceva chi mi ha preceduto nell’ultimo ventennio non lo so e nemmeno voglio saperlo. Di sicuro ho trovato una situazione a tratti anche imbarazzante. Non è un caso se la città di Agrigento continua a ritrovarsi saldamente nelle ultime posizioni di classifica in fatto di qualità della vita, servizi e infrastrutture”.
Cosa occorre per portare Agrigento a livelli accettabili?
“Occorre innanzi tutto una seria programmazione politica a 360° su tutti i settori; ovviamente vi sono problematiche che possono essere risolte dai rappresentanti locali, ma ve ne sono altre che necessitano di interventi da parte dei rappresentanti politici regionali e nazionali che negli ultimi anno mi sembrano essere sordomuti. Credo, altresì, che della questione Agrigento occorre farne una vera e propria questione morale e propositiva; non è più il momento delle divisioni politiche, ma della condivisione politica di tutti i rappresentanti dei vari partiti la cui spaccatura penalizza non poco il lavoro degli amministratori”.
Eppure una serie di cosette sono state sistemate…
“Abbiamo conseguito una serie di risultati importanti; abbiamo riqualificato la pubblica illuminazione della città, che oggi può vantare di essere una delle poche città siciliane ad avere l’illuminazione a led, con grandi risparmi per le casse comunali. Abbiamo provveduto ad illuminare lo stadio Esseneto il quale rappresenterà in caso di necessità un luogo di incontro sicuro e, appunto, illuminato. Abbiamo riqualificato la pompa di sollevamento del viale delle Dune; la struttura esistente verrà abbattuta e sarà realizzata una piazzetta belvedere sulla spiaggia delle Dune. Per rendere ancora più sicura la circolazione stradale ho predisposto la realizzazione di una serie di rotonde alla francese sia nella frazione balneare di San Leone, al Villaggio Mosè e sulla ss 640 svincolo Mosella. Anche l’incrocio di Maddalusa verrà sistemato ed è stata messa in sicurezza la via Elio Vittorini sempre nei pressi di Maddalusa. In itinere ci sono altri progetti di riqualificazione, fruizione e valorizzazione di due siti importanti; Porta di Mare e pieno centro storico che riguardano gli spazzi che fronteggiano la chiesa dell’Addolorata. Abbiamo anche sistemato e rimesso in funzione alcune condotte fognarie da tempo fuori uso al Villaggio Mosè”.
Nei prossimi giorni incontrerai l’assessore regionale al Territorio e Ambiente.
“Esattamente. Illustrerò all’assessore un progetto preliminare riguardante il problema degli allagamenti al Villaggio Mosè. Nessuno in questi anni si è mai interessato a puntare l’attenzione sul dinamismo, convogliamento e captazione delle acque meteoriche che determinano danni e allagamenti in tutta la frazione. Mi sto anche attivando per procedere all’esproprio delle strade ubicate all’interno del piano particolareggiato del Villaggio; solo così, finalmente, i cittadini che hanno acquistato le case con sacrifici potranno avere le opere di urbanizzazione”.
Concludiamo. La Sagra è iniziata. Come al solito non mancano le polemiche.
“La Sagra rappresenta un punto fermo della nostra città. In questi anni non ha avuto la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni sociali che la nostra terra ha vissuto, con spiccato riferimento alla questione immigrazione. La Sagra unisce i popoli e noi abbiamo il dovere morale di rispettare in pieno questa regola. Me ne frego delle polemiche che ruotano attorno ad essa; quelle non mancano mai e sono spunto per qualcuno per attaccare il sindaco. Guardiamo avanti con un certo ottimismo senza quella irrefrenabile necessità di contestare tutto e tutti. Solo così Agrigento potrà rinascere seriamente”.

Intervista all’assessore comunale Gerlando Gibilaro.
Di Gaia Bellia.
Lui è tosto e lo ha dimostrato ampiamente. Capace di mettere a soqquadro
un intero ufficio tecnico; capace, in soli 90 giorni di attività, di redigere oltre
130 atti di indirizzo all’ufficio di cui sopra per spronarlo ad accelerare i tempi
per migliorare qualcosina (forse più…) che non funziona bene in una città
sempre più affamata di interventi urgenti.
Nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni perché nonostante ricopra la
carica di assessore ai Lavori Pubblici, non aveva ancora né una stanza, né
una sedia, né un tavolo.
Assurdo, vero? Ma ad Agrigento succede anche di questo…
Adesso, chi vuole andarlo a trovare può recarsi direttamente all’ufficio
Urbanistica, ex palazzo del tribunale, al terzo piano. Una stanza, un tavolo,
un fax e un computer. Adesso tutto sembra più umano.
Occorrono le maniere forti per ottenere ciò che spetta?
“La funzione politica non va delegata ma va esercitata. Io non potevo
esercitare tutti i giorni da casa mia, dal mio pc o dal mio telefono. Mi sono
alzato sempre alle 5 di mattina per poter redigere atti e richieste, molti scritti
anche a penna”.
Adesso, hai tutto…
“Adesso la situazione è notevolmente migliorata sotto l’aspetto logistico,
perché su quello pratico nulla è cambiato. Continuerò sempre con il mio solito
impegno a lavorare per questa città”.
In novanta giorni una serie innumerevole di atti di indirizzo. La città ha
bisogno di interventi urgenti. L’hai trovata così male?
“Purtroppo ad Agrigento negli ultimi anni è mancata una seria
programmazione politica a medio e a lungo termine. Cosa faceva chi mi
ha preceduto nell’ultimo ventennio non lo so e nemmeno voglio saperlo. Di
sicuro ho trovato una situazione a tratti anche imbarazzante. Non è un caso
se la città di Agrigento continua a ritrovarsi saldamente nelle ultime posizioni
di classifica in fatto di qualità della vita, servizi e infrastrutture”.
Cosa occorre per portare Agrigento a livelli accettabili?
“Occorre innanzi tutto una seria programmazione politica a 360° su tutti i
settori; ovviamente vi sono problematiche che possono essere risolte dai
rappresentanti locali, ma ve ne sono altre che necessitano di interventi da
parte dei rappresentanti politici regionali e nazionali che negli ultimi anno mi
sembrano essere sordomuti. Credo, altresì, che della questione Agrigento
occorre farne una vera e propria questione morale e propositiva; non è più
il momento delle divisioni politiche, ma della condivisione politica di tutti i
rappresentanti dei vari partiti la cui spaccatura penalizza non poco il lavoro
degli amministratori”.
Eppure una serie di cosette sono state sistemate…
“Abbiamo conseguito una serie di risultati importanti; abbiamo riqualificato la
pubblica illuminazione della città, che oggi può vantare di essere una delle
poche città siciliane ad avere l’illuminazione a led, con grandi risparmi per
le casse comunali. Abbiamo provveduto ad illuminare lo stadio Esseneto
il quale rappresenterà in caso di necessità un luogo di incontro sicuro e,
appunto, illuminato. Abbiamo riqualificato la pompa di sollevamento del
viale delle Dune; la struttura esistente verrà abbattuta e sarà realizzata
una piazzetta belvedere sulla spiaggia delle Dune. Per rendere ancora più
sicura la circolazione stradale ho predisposto la realizzazione di una serie di
rotonde alla francese sia nella frazione balneare di San Leone, al Villaggio
Mosè e sulla ss 640 svincolo Mosella. Anche l’incrocio di Maddalusa verrà
sistemato ed è stata messa in sicurezza la via Elio Vittorini sempre nei pressi
di Maddalusa. In itinere ci sono altri progetti di riqualificazione, fruizione e
valorizzazione di due siti importanti; Porta di Mare e pieno centro storico che
riguardano gli spazzi che fronteggiano la chiesa dell’Addolorata. Abbiamo
anche sistemato e rimesso in funzione alcune condotte fognarie da tempo
fuori uso al Villaggio Mosè”.
Nei prossimi giorni incontrerai l’assessore regionale al Territorio e
Ambiente.
“Esattamente. Illustrerò all’assessore un progetto preliminare riguardante
il problema degli allagamenti al Villaggio Mosè. Nessuno in questi anni si
è mai interessato a puntare l’attenzione sul dinamismo, convogliamento e
captazione delle acque meteoriche che determinano danni e allagamenti
in tutta la frazione. Mi sto anche attivando per procedere all’esproprio delle
strade ubicate all’interno del piano particolareggiato del Villaggio; solo così,
finalmente, i cittadini che hanno acquistato le case con sacrifici potranno
avere le opere di urbanizzazione”.
Concludiamo. La Sagra è iniziata. Come al solito non mancano le
polemiche.
“La Sagra rappresenta un punto fermo della nostra città. In questi anni non
ha avuto la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni sociali che la nostra
terra ha vissuto, con spiccato riferimento alla questione immigrazione. La
Sagra unisce i popoli e noi abbiamo il dovere morale di rispettare in pieno
questa regola. Me ne frego delle polemiche che ruotano attorno ad essa;
quelle non mancano mai e sono spunto per qualcuno per attaccare il sindaco.
Guardiamo avanti con un certo ottimismo senza quella irrefrenabile necessità
di contestare tutto e tutti. Solo così Agrigento potrà rinascere seriamente”.


Da Brescia a Malpensa sono poco più di 100 km di autostrada, comoda, dritta, ben servita. Tre
corsie da Brescia a Bergamo, quattro fino a Milano e da li fino a qualche chilometro prima dell’AB
Internazionale.
Il ritorno di un figliol prodigo da Londra mi ha spinto ieri a percorrere quella strada e quindi,
armato e accompagnato dal resto della famiglia mi infilo al casello e, nonostante la nebbia
onnipresente, mi avvio verso il più importante scalo aeroportuale d’Italia.
Oltre alle immancabili chiacchiere delle mie compagne di viaggio ascolto distrattamente la radio, un
po di musica, qualche opinionista che dice la sua e fra gli altri il Giornale Radio della Lombardia.
L’attenzione si desta allorché viene annunciato un rallentamento in uscita a Gallarate a causa di una
manifestazione della Lega Nord. Con un gesto chiedo il silenzio in auto e ascolto con attenzione
l’intervista al neo segretario della Lega Matteo Salvini.
Non che in quel momento mi interessasse il suo pensiero ma il rallentamento a Gallarete, quello, si
perché ci sarei arrivato da li a qualche minuto.
L’aumento delle tariffe autostradali, i cittadini e le imprese sopraffatte dalle tesse etc… un viaggio
da Milano a Como (40 km circa) costa 8 euro… giusto incazzarsi, penso, ogni tanto qualcosa di
giusto viene detto pure da quelle parti.
L’intervista continua e lì le note cominciano a stonare. Non è giusto, dice Salvini, che i cittadini del
nord vengano vessati a favore di quelli del sud (?), non è giusto che ci siano cittadini che pagano o
strapagano le autostrade e i servizi ed altri che ne godano gratuitamente.
Non è giusto, continua, che la Salerno-Reggio Calabria si gratuita, non è giusto che nel resto d’Italia
ci siano 1000 km di autostrada gratuita e al nord si paga un’occhio della testa, non è giusto che si
percorra il Grande Raccordo Anulare gratis e qui si paga tutto, “Ci siamo rotti le palle”, conlude!
A quel punto prendo in prestito un modo di dire tutto Camilleriano e cominciano a “girarmi i
cabasisi” e a girarmi di brutto perché, lasciatemelo dire, passare per fesso mi può star bene ma
essere preso per i fondelli no! E per una serie infinita di motivi e recriminazioni.
Perché, dico io, in 100 km di autostrada bellissima ci devono essere 8 aree di servizio? Perché trovi
una pattuglia della Polizia Stradale ad ogni angolo della strada? Perché il manto bituminoso è bello
e tirato a lucido e la segnaletica impeccabile?
Semplicemente perché si paga il pedaggio e le società concessionarie hanno le risorse economiche
per potere, giustamente, far fronte a queste spese.
Perché da Palermo a Mazara del Vallo (sono gli stessi chilometri) non esiste una sola area di
servizio??? Perché il fondo stradale della Palermo Catania è perennemente in condizioni disatrate?
Cavolo, voglio pagarlo anch’io il pedaggio autostradale ma in cambio, voglio e pretendo anch’io un
servizio eccellente alla pari di quello prestato da queste parti.
Perché in 100 km, da Verona a Milano, incontro 4 aeroporti e da Agrigento devo sorbarcarmi 160
km di strada infernale per raggiungerne uno? No egregio signor Salvini, non ci sto! Pari diritti per
tutti, questo è uno Stato di diritto. Perché deve essere il cittadino di Sant’Angelo Muxaro a pagare
la sua parte delle multe sulle quote latte (sono circa 4 miliardi e mezzo di euro) quando i signori
allevatori del Nord se ne sono altamente sbattuti gli… attributi?? Si ricorda questo signore da dove
sono stati prelevati gli ultimi fondi per pagare il debito con l’U.E.?? Stornati da un certo Tremonti
tutti i fondi destinati alle aree depresse. Si ricorda questo signore dove sono gli altri 4000 km di
autostrade in Italia o a quanto ammontano gli investimenti attualmente in corso per infrastrutture al
Nord? Bre-Be-Mi-, Passante Ferroviario, Alta Velocità, Autostrada Pedemontana, Expo, Mose di
Venezia e chi più ne ha più ne metta. Questa non è più ragionevolezza egregio signore, è ingordigia:
più si ha e più si vuole avere. Mi permetto di ricordare che un impegato del comune di Canicattì
guadagna tanto quanto guadagna un impiegato del Comune di Bereguardo ma con servizi un po’
diversi quindi, se qualcuno ha il diritto di incazzarsi, credimi Salvini, non sei certamente tu; va bene
protestare per gli aumenti ma, per favore, non mischiare capre e cavoli.
A proposito, la tangenziale di Milano è totalmente gratuita così come il Grande Raccordo Anulare
di Roma.


PALERMO ( di Silvio D’Auria )
– L’Assessorato alla Famiglia e al Lavoro della Regione Sicilia ha reso pubblico ieri, sul sito istituzionale del Dipartimento Lavoro, l’elenco dei Comuni ammessi al finanziamento unitamente al riparto delle somme loro destinate.
La pubblicazione segna l’avvio delle “misure straordinarie ed urgenti” per mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale deliberate dalla Giunta Regionale il 6 giugno scorso. Tutti i Comuni dell’Isola ammessi potranno attivare i c.d. “Cantieri di Servizi” per realizzare programmi di lavoro in cui utilizzare soggetti in possesso di un reddito insufficiente a garantire condizioni di vita dignitose.
Un totale di 50 milioni  di euro ripartiti in base ad una popolazione attiva di oltre tre milioni di residenti nei vari Comuni siciliani interessati alla Direttiva Assessoriale che indica gli importi destinati ad ogni Ente ammesso.
A Sciacca sono stati assegnati 398.693 euro,
ad Agrigento 568.546 euro,
a Favara 321.418 euro,
a Ravanusa 118.226 euro,
a Campobello di Licata 101.752 euro,
a Canicattì 339.852 euro
e a Licata 371.650 euro.
(Sono  alcuni dei tanti Comuni dell’isola ammessi al finanziamento e le somme loro assegnate).
In ogni cantiere potranno essere utilizzati circa dieci lavoratori disoccupati o inoccupati per un periodo di tre mesi con un contributo mensile di sostegno al reddito di 442,30 euro oltre le integrazioni per ogni familiare a carico. La misura riguarderà circa ventiquattro mila nuclei familiari siciliani.
Dalla pubblicazione di ieri tutti i Comuni in elenco potranno ricevere il finanziamento attuando le iniziative programmate per i “Cantieri di Servizi”.

Domani e lunedì 2 luglio Legambiente presenterà a Cefalù i due percorsi per non vedenti e ipovedenti realizzati nell’ambito del progetto Solidarietà&Ambiente, attraverso il quale sono stati realizzati i primi itinerari ad alta fruibilità per soggetti con disabilità visive in aree di importante valenza naturale della Sicilia. I percorsi sono stati creati nella riserva delle Macalube di Aragona, gestita da Legambiente Sicilia, e nel parco urbano della Rocca di Cefalù, gestita dall’associazione del Cigno fino 2007.
 Solidarietà&Ambiente è un progetto con finalità di perequazione realizzato grazie ai fondi del protocollo d’intesa delle fondazioni bancarie e di volontariato del 5.10.2005 siglato da Acri, Forum permanente terzo settore, Consulta nazionale del volontariato, Consol, CSVnet e Consulta nazionale dei Co.Ge.
 L’idea da cui sono nati i due percorsi è quella di regalare scoperte emozionanti che vadano oltre il solo senso della vista. Per questo è stato determinante il supporto dell’Istituto per ciechi Florio e Salomone che ha avuto un ruolo di collaborazione fondamentale nella realizzazione di targhe in braille, mappe tattili, plastici e stanze della scoperta che facilitano al non vedente la conoscenza degli ambienti complessi e delle risorse naturali importanti per la salvaguardia degli ecosistemi.
 Durante la due giorni di Cefalù sarà possibile visitare uno dei due percorsi – quello del parco della Rocca – in compagnia di un gruppo di non vedenti dell’Unione italiana ciechi di Palermo e insieme alle guide naturalistiche per non vedenti formate da Legambiente e dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti nell’ambito del progetto. La visita è prevista alle ore 18.00 dell’1 luglio, con appuntamento alle pendici del promontorio di Cefalù. L’indomani, 2 luglio, a partire dalle ore 10.00, il progetto sarà presentato dai curatori presso l’hotel Alberi del Paradiso di Cefalù. Al convegno di presentazione prenderanno la parola la coordinatrice di Solidarietà&Ambiente per Legambiente, Paola Castiglia; il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina; il direttore di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna, insieme al presidente dell’associazione Domenico Fontana; il direttore del centro per l’autonomia del non vedente Helen Keller, Salvatore Zingales; il vicepresidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti nazionale, Giuseppe Terranova, insieme al presidente regionale Giuseppe Castronovo e al presidente provinciale Giuseppe Scaccia. Sarà presente anche il referente dell’Uic per Cefalù, Peppino Re.
Sono partner del progetto, insieme al circolo capofila Legambiente “Francesco Lo Jacono”, il Comune di Cefalù, l’Uic di Palermo, il Centro di educazione ambientale Legambiente “Cefalù-Madonie” e il circolo Legambiente “Rabat”.
Il progetto è consultabile on line all’indirizzo www.seecilia.it

Il Commissario Straordinario dell’Asi di Agrigento, Alfonso Cicero,  ha fatto visita all’azienda dei fratelli Mancuso, insediata presso la zona Industriale di Aragona-Favara. L’Asi di Agrigento è accanto all’impresa Mancuso i cui titolari hanno contribuito all’operazione antimafia della Squadra Mobile di Agrigento e della Dda di Palermo, “Nuova Cupola”, che ha stroncato un’organizzazione mafiosa operante nell’agrigentino, molto attiva nella  violenta imposizione del racket ai danni delle imprese. Il Commissario Straordinario dell’Asi di Agrigento, Alfonso Cicero, ha quindi espresso la vicinanza istituzionale del Consorzio.
“Abbiamo appreso dalla stampa – dichiara il Commissario Straordinario Asi Agrigento Alfonso Cicero – del valore civico che ha caratterizzato i fratelli Mancuso del gruppo Gelma, ai quali con la visita odierna il Consorzio ha voluto testimoniare vicinanza concreta anche con atti di gestione che a breve saranno adottati per consentire ai fratelli Mancuso di generare nuovo benessere sociale attraverso i lavoratori che trovano sana occupazione nelle loro attività”. “Sapere che i Fratelli Mancuso hanno collaborato con la Polizia di Stato e con la Magistratura – prosegue Cicero – costituisce per questa Gestione Commissariale un elevato valore civico e morale da valorizzare anche e soprattutto a beneficio dei tanti imprenditori che possono e devono affrancarsi dai condizionamenti mafiosi. Va quindi sottolineata con forza la straordinaria azione portata avanti sul territorio dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura per debellare la criminalità organizzata”.
“Il Consorzio ASI – continua la nota-  si è dotato di un protocollo di legalità (firmato tra Prefettura di Agrigento- Governo della Regione/ Consorzio ASI e Confindustria) per prevenire condizionamenti nelle attività economiche nella provincia di Agrigento, per la cui applicazione questa gestione commissariale è stata e sarà sempre decisa e risoluta – come impone la legge- nell’estromettere dal circuito legale dell’economia chi – secondo i competenti Organi dello Stato – risulta colluso o mafioso. Specularmente questa Gestione Commissariale sosterrà con tutti i mezzi gli imprenditori, come Mancuso, che si sono fidati ed affidati alle competenti articolazioni dello Stato, coscienti come siamo che le imprese sane con i lavoratori rappresentano un valore da sostenere perché generano ricchezza e benessere sociale”.

Il giudice monocratico della sezione penale del tribunale di Agrigento, Giuseppe Lupo, ha condannato a 5 mesi di reclusione (pena sospesa) il pediatra Giovanni Natalello di Agrigento. L’imputato era accusato di omicidio colposo ai danni di un bimbo di 11 mesi di Porto Empedocle. Il giudice ha condannato Natalello anche al pagamento del risarcimento dei danni – da quantificare in separata sede – in favore della parte civile e di una provvisionale di 10.000 euro. I fatti contestati risalivano al 2008. Secondo l’accusa, il medico non avrebbe diagnosticato in tempo un grave problema cardiaco che portò alla morte del bimbo.