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Tra i principali indici della frode c’è quasi sempre il prezzo irrisorio per beni di largo utilizzo ed elevato valore commerciale, come le biciclette. In tale ottica, nella quotidiana attività dello “Sportello dei Diritti” di segnalazione dei rischi che si possono correre in rete, informiamo che la Polizia di Stato tramite un post pubblicato sull’account “Commissariato di PS On Line – Italia” ha invitato a prestare attenzione alla vendita di una bicicletta che è apparsa online al prezzo scontatissimo di 79.99 euro a fronte di una richiesta iniziale di 1.458,33 euro e che postiamo anche sul nostro sito. Di seguito Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” anche il testo dell’allerta della Polizia Postale: “TRUFFA IN BICICLETTA. In molti ci segnalano queste offerte impossibili sulla rete. Se ricordate bene uno dei nostri primi consigli è di verificare che il prezzo richiesto sia in linea con i prezzi di mercato e/o che lo sconto non sia eccessivo. In questo caso è palese la truffa.”. Ovviamente nel caso in cui si sia proceduto al pagamento e non si sia ricevuto alcun riscontro positivo potrete contattare con la massima solerzia i consulenti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per verificare se vi sia la possibilità di adottare ogni iniziativa utile per essere tutelati.

Università  Camerino e Ferrara: “Nella stagione invernale 2016 – 2017, sui rilievi nazionali è mediamente caduto il 60 per cento di neve in meno. Avremo sempre meno acqua e di peggiore qualità. In Italia preoccupante il fenomeno di ingressione del cuneo salino, meno acqua dolce. Zero termico a 3600 metri. Puglia, Sicilia e Sardegna devono mettere in campo processi di desalinizzazione utilizzando così l’acqua del mare. I comuni del Centro Nord hanno elaborato Piani di Adattamento  ai Cambiamenti, mentre al Sud è tutto fermo. Giorni siccitosi aumentati del 15 per cento. Avremo eventi sempre più irregolari ”.
“Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito, in Italia, ad un aumento della temperatura media di circa 1.1°C ma nell’ultima estate abbiamo registrato un’ulteriore “impennata” di oltre 2 gradi rispetto alla media climatica del periodo di riferimento 1971 – 2000. Se questo segnale non dovesse essere un’eccezionalità ma confermarsi tale, significherebbe che potremmo essere dinanzi ad un’ ulteriore accelerazione del riscaldamento globale del pianeta. Sempre durante l’ultima stagione estiva, la temperatura del mare, in Italia, ha raggiunto valori di oltre tre gradi rispetto alle medie dell’ultimo ventennio. Ci dobbiamo abituare ad estati con ondate di calore  intense e prolungate di origine subtropicale continentali e quadri termometrici  che oggi appaiono come eccezionali tra circa 20 anni rappresenteranno la normalità, con un cambiamento radicale del nostro stile di vita. Cambieranno ad esempio le stagioni turistiche ed agricole. Durante le future estati, con ogni probabilità avremo sempre meno acqua a disposizione e di questo dovremo essere consapevoli perché dal momento in cui l’ acqua da fusione delle nevi sarà meno abbondante e si infiltrerà meno nelle falde acquifere più superficiali e le precipitazioni piovose saranno sempre più intense e meno persistenti,  la risorsa idrica sarà evidentemente meno abbondante e di qualità organolettiche peggiori. Già adesso, in molte aree pianeggianti prossime alle coste, specialmente nella pianura veneta ed emiliana, nella Capitanata pugliese e nel Campidano sardo, stiamo assistendo al fenomeno di ingressione del cuneo salino che porterà ad una minore disponibilità di acqua per l’irrigazione delle aree adibite ad uso agricolo con ovvie ripercussioni sulla loro produttività”.
E’ l’allarme lanciato dal climatologo Massimiliano Fazzini, Docente dell’Università di Camerino e Ferrara, ricercatore, importante studioso di tali fenomeni ed esponente dell’Associazione Nazionale dei Geomorfologi Italiani.
Fazzini sta conducendo da due decenni  importanti studi al riguardo.
“Dobbiamo iniziare a non sprecare l’acqua quando ci laviamo. In Sicilia, Sardegna e Puglia dove non si ha la fortuna di disporre di importanti acquiferi fossili, si dovrà rapidamente valutare la possibilità di desalinizzare la risorsa idrica proveniente dal mare.
Considerando i modelli climatici futuri, problemi di tale portata per il Centro Italia non dovrebbero esserci  – ha proseguito Fazzini – perché eventi come quello del Lago di Bracciano son a mio personale avviso,   puramente eccezionali.  Evidentemente, però, si dovrebbe valutare la possibilità di costruire nuovi invasi montani. Al Nord il problema è complessivamente meno preoccupante ma con l’evidenza relativa alla probabile ulteriore irregolarità delle precipitazioni (con un evidente aumento dei periodi siccitosi in estate ed il perentorio ritiro degli apparati glaciali) diverrà anche qui preoccupante.
Si dovranno poi combattere tutti gli emungimenti abusivi dell’acqua in ambito agricolo ed industriale”.
I comuni del Centro Nord iniziano a progettare i Piani di adattamento ai Cambiamenti Climatici – Tutto fermo al Sud
“L’Italia si sta dimostrando uno Stato moderno in quanto è stata approvata la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Molti comuni del Centro Nord stanno procedendo tramite finanziamenti derivanti da progetti europei  alla stesura dei  piani alla scala locale  (es LIFE SEC ADAPT) – ha continuato Fazzini –  che conterranno soluzioni per la mitigazione e  l’adattamento al cambiamento climatico in atto ma anche campagne di educazione ambientale contro lo spreco della risorsa idrica, il razionamento dell’acqua ma anche interventi strutturali ed infrastrutturali. Ad esempio, tra le varie iniziative previste nel piano Blue Ap, la città Bologna ha già previsto di ridurre d’estate la risorsa idrica  pro capite da 145 a 110 litri di acqua al giorno.
Purtroppo mentre il centro – nord si muove il Sud è quasi totalmente fermo. Nessun comune del Sud ha elaborato un Piano di Adattamento ai Cambiamenti climatici” e solo alcune realtà delle regioni Abruzzo e Puglia hanno iniziato ad associarsi per dare inizio a queste procedure”.
Italia senza neve –  Zero termico a 3600 metri- permafrost si scioglie – già prime frane. Il 70 Per Cento in meno di Neve – Niente precipitazioni primaverili.
“Nella stagione invernale 2016 –  2017, le precipitazioni nevose si sono mediamente ridotte del  50 al 70 per cento.  Possiamo dire che in sostanza in Italia è davvero nevicato poco, ad eccezione delle Alpi nord –  occidentali e che tali precipitazioni si sono concentrate in pochissimi episodi. Sono  inoltre mancate le importanti nevicate primaverili.  Durante l’estate  meteorologica appena terminata, la quota media dello zero termico si è attestata intorno ai 3600 metri contro i 2900 metri tipici dell’ultimo trentennio. Entro 30 anni è poi molto probabile che i piccoli ghiacciai alpini  di circo che rappresentano ben l’80 per cento dei nostri ghiacciai scompariranno del tutto.
Il sistema morfoclimatico glaciale ha risentito e sta tuttora risentendo –  ha continuato Massimiliano Fazzini  – di tale persistente anomalia termo – meteorica, tanto è che si è trattato dell’estate più critica dal secondo dopoguerra, peggiore anche dell’estate 2003.  I fenomeni che stiamo registrando potrebbero essere molto preoccupanti perché, come prima evidenziato,  le precipitazioni estive stanno divenendo più rare ma più intense ed irregolari  – a prevalente carattere di rovescio anche temporalesco sino alle quote sommitali – con conseguenze notevoli sul dissesto idrogeologico sulla catena alpina; alle quote più elevate, il permafrost si sta sciogliendo sempre più rapidamente. Le frane di Pizzo Cengalo che si stanno registrando in questi giorni sono infatti da legarsi soprattutto  al fenomeno dello scioglimento del permafrost”.
Forse accelerazione dei cambiamenti climatici – Rischio aumento dissesto idrogeologico e diminuzione della risorsa idrica – Sequenza giorni continui senza precipitazioni aumentata del 15 %.
“La sequenza dei giorni continui senza precipitazioni  in Italia, varia dai 25 giorni della Pianura Padana ai 40 della Capitanata Foggiana ma negli ultimi 25 anni essa è mediamente  aumentata del 15 per cento, con conseguenze che rischiano di essere drammatiche per le località turistiche e l’agricoltura. Quanto alle precipitazioni estive, nel nuovo millennio  i giorni di pioggia si sono ridotti anche in montagna – ha concluso Massimiliano Fazzini – nella montagna appenninica, in
misura del  15 – 20 per cento. Invece, sulle Alpi, si registra un aumento medio  del 10 per cento di precipitazioni anche se il segnale è mal distribuito dal punto di vista spaziale. Lo scioglimento rapido primaverile del manto nevoso ed il ruscellamento diffuso delle abbondanti e persistenti  precipitazioni  autunnali potranno determinare un’ amplificazione dei fenomeni di  dissesto idrogeologico –  importanti eventi alluvionali e franosi  – già in questo autunno, in un Paese già estremamente suscettibile e vulnerabile, con aumento esponenziale del rischio associato.
Dunque, alla resa dei conti  aumenta il rischio idrogeologico e diminuisce la disponibilità della risorsa acqua fossile.   Siamo in presenza della seconda estate più calda dal Secondo Dopo Guerra ad oggi, dopo quella del 2003. Con tutta l’energia a disposizione del sistema terra –mare –  atmosfera, le prime avvezioni  di aria fredda di origine atlantica o polare causeranno una forte destabilizzazione dell’atmosfera con precipitazioni molto intense e prolungate nel tempo, eventi anche estesi temporalmente 3 – 4 giorni in caso di “blocking” sinottico”.

Riteniamo che non sia più procastinabile l’investitura del
candidato presidente del centrosinistra per le imminenti elezioni
regionali. Il protrarsi di questa situazione indefinita a nostro
giudizio determina confusione nell’elettorato, soprattutto per i tempi
ristretti per lo svolgimento della campagna elettorale. Occorre un
immediato vertice della coalizione che ufficializzi l’intesa delle
forze politiche. Il tandem Micari-La Via puo’ costituire il giusto
mix fra rinnovamento ed esperienza, ma va messo in campo al più presto
possibile”. Lo afferma Nino Oddo, segretario regionale del Partito
Socialista Italiano e deputato all’Ars.

È iniziata la settimana di lavoro per l’Akragas in vista della prossima partita di campionato di sabato 9 settembre, alle ore 18.30, sul campo del Monopoli.
I biancoazzurri ieri pomeriggio, agli ordini di mister Di Napoli e del suo staff, hanno lavorato duramente sul manto erboso dell’Esseneto.
A parte solamente Scrugli e Rotolo, mente il neo acquisto Gjuci ha svolto un allenamento personalizzato.
Oggi, martedì 5 settembre, è prevista una doppia seduta. La squadra si allenerà alle 9.30 e alle 17, allo stadio Esseneto di Agrigento.

Nell’
’ ambito delle manifestazioni  promosse dal Rotary Club Agrigento, presieduto dall’Ing. Franco Vitellaro, dopo “Note e balli sotto le stelle”, che, lo scorso 11 agosto, hanno piacevolmente animato piazza Cavour, questa volta, nella Sala grande di Casa Sanfilippo, sede del Parco archeologico della Valle dei Templi, il Rotary, ha segnato un altro  traguardo con le “CONVERSAZIONI SU AGRIGENTUM”. Un progetto culturale, formativo, di condivisione e integrazione sociale, mirato all’approfondimento dei nostri beni culturali, dedicato alla Comunità ed esteso ai Club delle aree vicine.
Esperte del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Valentina Caminneci, Maria Concetta Parello, Serena Rizzo, appassionate  archeologhe, hanno assicurato, al grande pubblico presente, un suggestivo itinerario su Agrigentum,  il Quartiere ellenistico romano, i recenti scavi archeologici e il Teatro. Due ore intense di rispettosa e interessata partecipazione concluse dal Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Giuseppe Parello, che, soddisfatto per la partecipata iniziativa del Rotary ClubAgrigento, ha pure illustrato programmi e ricerche archeologiche in cantiere, collaborazioni con le Università, precisi obiettivi di promozione e valorizzazione del Parco. Infine, tipiche degustazioni siciliane, greche e romane hanno consentito più tempo per godere dell’incantevole scenario notturno che si apre sulla Valle.

Ad Agrigento, nei locali dell’Aics, in via Giovanni 23esimo, si è svolta l’Assemblea costituente della delegazione agrigentina dell’Ancri, l’Associazione nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana. Si tratta dell’Associazione che riunisce tra i propri aderenti soltanto le persone che, per benemerenze acquisite verso la Nazione, sono state insignite di un’onorificenza “al Merito” nelle previste classi. Nel corso dei lavori dell’Associazione, impegnata nella promozione e valorizzazione di arte, storia, cultura e servizio sociale, si è proceduto all’assegnazione delle cariche direttive, che sono state così attribuite ai Cavalieri: Presidente Pietro Sicurelli, Vice Presidente Giuseppe Comignano, Consiglieri Lavignani Alfonso, Messina Franco, Mongiovì Giuseppe, Picone Salvatore, e Scibetta Paolino.

Il vicepresidente dell’Assemblea regionale, Giuseppe Lupo, del Partito Democratico, interviene in riferimento alla candidatura a presidente della Regione Sicilia del rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, e afferma: “Ho già espresso apprezzamento per l’accordo tra progressisti e moderati attorno alla prestigiosa candidatura del Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari nel corso della segreteria regionale del PD di lunedì scorso. Condivisione peraltro unanime tra tutti i partecipanti. Per vincere è importante l’unità del PD e della coalizione. Mi auguro per questo che sia ancora possibile ritrovare l’unità delle forze democratiche che hanno portato alla vittoria di Leoluca Orlando a Palermo. Sono fiducioso che l’apertura responsabile al dialogo e al confronto dimostrata dal presidente Crocetta porterà alla piena condivisione delle scelte. A questo punto è urgente ufficializzare le decisioni e aprire la campagna elettorale” – conclude Lupo.

L’ Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, annuncia che sono prossimi all’inizio i lavori di riqualificazione e recupero funzionale della rete viaria dell’agglomerato industriale di ‘Ravanusa – Area del Salso’. Si tratta di opere finanziate per 1 milione e 851mila euro, con i fondi del ‘Patto per il Sud’. La commissaria dell’Irsap, Maria Grazia Brandara, afferma: “Le opere ridaranno linfa vitale all’agglomerato per incentivare nuovi insediamenti industriali e migliorare l’accessibilità e i servizi per le aziende presenti”.

Il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Agrigento, Raffaele Zarbo, interviene a seguito della morte della preside Maria Giovanna Cassaro, e afferma: “La prematura scomparsa della Dirigente Maria Giovanna Cassaro ci lascia affranti e increduli. Il primo pensiero è per lei: per l’interruzione del suo progetto di vita, improntato all’impegno e alla gioia di promuovere con entusiasmo, competenza e creatività la crescita personale e sociale degli allievi e del personale da lei diretto, nonché per il suo contributo di lucida intelligenza quale animatrice culturale nel territorio. Rivolgiamo un pensiero particolare di cordoglio ai suoi familiari, messi a dura prova dalla prematura scomparsa. Condividiamo altresì il dolore di tutta la comunità scolastica, alunni, docenti, personale Ata e di tutti noi, che anche meno vicini siamo partecipi, perché la morte di una giovane donna colpisce tutta la comunità. Una vita che si spegne troppo presto toglie un po’ di futuro e di fiducia a tutti. Ci conforta il fatto che la vita della Dirigente Maria Giovanna Cassaro è stata intensa, vissuta con impegno e dedizione nell’arco della sua lunga carriera e in tutti i ruoli istituzionali. Noi dobbiamo ricordarla con il sorriso che la caratterizzava, perché Lei sta andando avanti con il suo viaggio. A voi alunni chiedo di ricordarla sempre come colei che ha speso gran parte della propria vita per aprirvi al futuro” – conclude Raffaele Zarbo.

Una segnalazione che ha destato allarme e che, alla fine, si rivelata fortunatamente un aflso. E’ quanto accaduto a Canicattì dove, ai centralini del 113, è arrivata una telefonata anonima che parlava di “un uomo morto in via Carlo Alberto nei pressi della farmacia”, un uomo a cui, secondo l’ignoto interlocutori, “hanno sparato”. Subito sul posto sono giunti gli agenti del locale Commissariato di Polizia che però non hanno trovato nulla. A quel punto si è subito capito che qualche sconsiderato aveva fatto, per così dire, uno scherzo. Immediate le ricerche attraverso le compagnie del telefono e quasi immediata la soluzione: a provocare l’allarme ingiustificato un ragazzino minorenne.  Per il giovanissimo è scattata una denuncia alla Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo. Per lui l’accusa è di procurato allarme.