Lui è tosto e lo ha dimostrato ampiamente. Capace di mettere a soqquadro un intero ufficio tecnico; capace, in soli 90 giorni di attività, di redigere oltre 130 atti di indirizzo all’ufficio di cui sopra per spronarlo ad accelerare i tempi per migliorare qualcosina (forse più…) che non funziona bene in una città sempre più affamata di interventi urgenti.
Nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni perché nonostante ricopra la carica di assessore ai Lavori Pubblici, non aveva ancora né una stanza, né una sedia, né un tavolo.
Assurdo, vero? Ma ad Agrigento succede anche di questo…
Adesso, chi vuole andarlo a trovare può recarsi direttamente all’ufficio Urbanistica, ex palazzo del tribunale, al terzo piano. Una stanza, un tavolo, un fax e un computer. Adesso tutto sembra più umano.
Occorrono le maniere forti per ottenere ciò che spetta?
“La funzione politica non va delegata ma va esercitata. Io non potevo esercitare tutti i giorni da casa mia, dal mio pc o dal mio telefono. Mi sono alzato sempre alle 5 di mattina per poter redigere atti e richieste, molti scritti anche a penna”.
Adesso, hai tutto…
“Adesso la situazione è notevolmente migliorata sotto l’aspetto logistico, perché su quello pratico nulla è cambiato. Continuerò sempre con il mio solito impegno a lavorare per questa città”.
In novanta giorni una serie innumerevole di atti di indirizzo. La città ha bisogno di interventi urgenti. L’hai trovata così male?
“Purtroppo ad Agrigento negli ultimi anni è mancata una seria programmazione politica a medio e a lungo termine. Cosa faceva chi mi ha preceduto nell’ultimo ventennio non lo so e nemmeno voglio saperlo. Di sicuro ho trovato una situazione a tratti anche imbarazzante. Non è un caso se la città di Agrigento continua a ritrovarsi saldamente nelle ultime posizioni di classifica in fatto di qualità della vita, servizi e infrastrutture”.
Cosa occorre per portare Agrigento a livelli accettabili?
“Occorre innanzi tutto una seria programmazione politica a 360° su tutti i settori; ovviamente vi sono problematiche che possono essere risolte dai rappresentanti locali, ma ve ne sono altre che necessitano di interventi da parte dei rappresentanti politici regionali e nazionali che negli ultimi anno mi sembrano essere sordomuti. Credo, altresì, che della questione Agrigento occorre farne una vera e propria questione morale e propositiva; non è più il momento delle divisioni politiche, ma della condivisione politica di tutti i rappresentanti dei vari partiti la cui spaccatura penalizza non poco il lavoro degli amministratori”.
Eppure una serie di cosette sono state sistemate…
“Abbiamo conseguito una serie di risultati importanti; abbiamo riqualificato la pubblica illuminazione della città, che oggi può vantare di essere una delle poche città siciliane ad avere l’illuminazione a led, con grandi risparmi per le casse comunali. Abbiamo provveduto ad illuminare lo stadio Esseneto il quale rappresenterà in caso di necessità un luogo di incontro sicuro e, appunto, illuminato. Abbiamo riqualificato la pompa di sollevamento del viale delle Dune; la struttura esistente verrà abbattuta e sarà realizzata una piazzetta belvedere sulla spiaggia delle Dune. Per rendere ancora più sicura la circolazione stradale ho predisposto la realizzazione di una serie di rotonde alla francese sia nella frazione balneare di San Leone, al Villaggio Mosè e sulla ss 640 svincolo Mosella. Anche l’incrocio di Maddalusa verrà sistemato ed è stata messa in sicurezza la via Elio Vittorini sempre nei pressi di Maddalusa. In itinere ci sono altri progetti di riqualificazione, fruizione e valorizzazione di due siti importanti; Porta di Mare e pieno centro storico che riguardano gli spazzi che fronteggiano la chiesa dell’Addolorata. Abbiamo anche sistemato e rimesso in funzione alcune condotte fognarie da tempo fuori uso al Villaggio Mosè”.
Nei prossimi giorni incontrerai l’assessore regionale al Territorio e Ambiente.
“Esattamente. Illustrerò all’assessore un progetto preliminare riguardante il problema degli allagamenti al Villaggio Mosè. Nessuno in questi anni si è mai interessato a puntare l’attenzione sul dinamismo, convogliamento e captazione delle acque meteoriche che determinano danni e allagamenti in tutta la frazione. Mi sto anche attivando per procedere all’esproprio delle strade ubicate all’interno del piano particolareggiato del Villaggio; solo così, finalmente, i cittadini che hanno acquistato le case con sacrifici potranno avere le opere di urbanizzazione”.
Concludiamo. La Sagra è iniziata. Come al solito non mancano le polemiche.
“La Sagra rappresenta un punto fermo della nostra città. In questi anni non ha avuto la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni sociali che la nostra terra ha vissuto, con spiccato riferimento alla questione immigrazione. La Sagra unisce i popoli e noi abbiamo il dovere morale di rispettare in pieno questa regola. Me ne frego delle polemiche che ruotano attorno ad essa; quelle non mancano mai e sono spunto per qualcuno per attaccare il sindaco. Guardiamo avanti con un certo ottimismo senza quella irrefrenabile necessità di contestare tutto e tutti. Solo così Agrigento potrà rinascere seriamente”.
Di Gaia Bellia.
Lui è tosto e lo ha dimostrato ampiamente. Capace di mettere a soqquadro
un intero ufficio tecnico; capace, in soli 90 giorni di attività, di redigere oltre
130 atti di indirizzo all’ufficio di cui sopra per spronarlo ad accelerare i tempi
per migliorare qualcosina (forse più…) che non funziona bene in una città
sempre più affamata di interventi urgenti.
Nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni perché nonostante ricopra la
carica di assessore ai Lavori Pubblici, non aveva ancora né una stanza, né
una sedia, né un tavolo.
Assurdo, vero? Ma ad Agrigento succede anche di questo…
Adesso, chi vuole andarlo a trovare può recarsi direttamente all’ufficio
Urbanistica, ex palazzo del tribunale, al terzo piano. Una stanza, un tavolo,
un fax e un computer. Adesso tutto sembra più umano.
Occorrono le maniere forti per ottenere ciò che spetta?
“La funzione politica non va delegata ma va esercitata. Io non potevo
esercitare tutti i giorni da casa mia, dal mio pc o dal mio telefono. Mi sono
alzato sempre alle 5 di mattina per poter redigere atti e richieste, molti scritti
anche a penna”.
Adesso, hai tutto…
“Adesso la situazione è notevolmente migliorata sotto l’aspetto logistico,
perché su quello pratico nulla è cambiato. Continuerò sempre con il mio solito
impegno a lavorare per questa città”.
In novanta giorni una serie innumerevole di atti di indirizzo. La città ha
bisogno di interventi urgenti. L’hai trovata così male?
“Purtroppo ad Agrigento negli ultimi anni è mancata una seria
programmazione politica a medio e a lungo termine. Cosa faceva chi mi
ha preceduto nell’ultimo ventennio non lo so e nemmeno voglio saperlo. Di
sicuro ho trovato una situazione a tratti anche imbarazzante. Non è un caso
se la città di Agrigento continua a ritrovarsi saldamente nelle ultime posizioni
di classifica in fatto di qualità della vita, servizi e infrastrutture”.
Cosa occorre per portare Agrigento a livelli accettabili?
“Occorre innanzi tutto una seria programmazione politica a 360° su tutti i
settori; ovviamente vi sono problematiche che possono essere risolte dai
rappresentanti locali, ma ve ne sono altre che necessitano di interventi da
parte dei rappresentanti politici regionali e nazionali che negli ultimi anno mi
sembrano essere sordomuti. Credo, altresì, che della questione Agrigento
occorre farne una vera e propria questione morale e propositiva; non è più
il momento delle divisioni politiche, ma della condivisione politica di tutti i
rappresentanti dei vari partiti la cui spaccatura penalizza non poco il lavoro
degli amministratori”.
Eppure una serie di cosette sono state sistemate…
“Abbiamo conseguito una serie di risultati importanti; abbiamo riqualificato la
pubblica illuminazione della città, che oggi può vantare di essere una delle
poche città siciliane ad avere l’illuminazione a led, con grandi risparmi per
le casse comunali. Abbiamo provveduto ad illuminare lo stadio Esseneto
il quale rappresenterà in caso di necessità un luogo di incontro sicuro e,
appunto, illuminato. Abbiamo riqualificato la pompa di sollevamento del
viale delle Dune; la struttura esistente verrà abbattuta e sarà realizzata
una piazzetta belvedere sulla spiaggia delle Dune. Per rendere ancora più
sicura la circolazione stradale ho predisposto la realizzazione di una serie di
rotonde alla francese sia nella frazione balneare di San Leone, al Villaggio
Mosè e sulla ss 640 svincolo Mosella. Anche l’incrocio di Maddalusa verrà
sistemato ed è stata messa in sicurezza la via Elio Vittorini sempre nei pressi
di Maddalusa. In itinere ci sono altri progetti di riqualificazione, fruizione e
valorizzazione di due siti importanti; Porta di Mare e pieno centro storico che
riguardano gli spazzi che fronteggiano la chiesa dell’Addolorata. Abbiamo
anche sistemato e rimesso in funzione alcune condotte fognarie da tempo
fuori uso al Villaggio Mosè”.
Nei prossimi giorni incontrerai l’assessore regionale al Territorio e
Ambiente.
“Esattamente. Illustrerò all’assessore un progetto preliminare riguardante
il problema degli allagamenti al Villaggio Mosè. Nessuno in questi anni si
è mai interessato a puntare l’attenzione sul dinamismo, convogliamento e
captazione delle acque meteoriche che determinano danni e allagamenti
in tutta la frazione. Mi sto anche attivando per procedere all’esproprio delle
strade ubicate all’interno del piano particolareggiato del Villaggio; solo così,
finalmente, i cittadini che hanno acquistato le case con sacrifici potranno
avere le opere di urbanizzazione”.
Concludiamo. La Sagra è iniziata. Come al solito non mancano le
polemiche.
“La Sagra rappresenta un punto fermo della nostra città. In questi anni non
ha avuto la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni sociali che la nostra
terra ha vissuto, con spiccato riferimento alla questione immigrazione. La
Sagra unisce i popoli e noi abbiamo il dovere morale di rispettare in pieno
questa regola. Me ne frego delle polemiche che ruotano attorno ad essa;
quelle non mancano mai e sono spunto per qualcuno per attaccare il sindaco.
Guardiamo avanti con un certo ottimismo senza quella irrefrenabile necessità
di contestare tutto e tutti. Solo così Agrigento potrà rinascere seriamente”.