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E’ stata la festa della città” aspettando il 2020”, data in cui si celebrano i 2600 anni di storia dalla sua fondazione e Agrigento, in virtù della sua entrata nella short-list delle dieci località finaliste, potrebbe fregiarsi anche del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020.

Per l’occasione è stato presentato il logo ufficiale, creato dalla grafica Francesca Baldazzi, selezionato dalla Commissione del “Concorso d’idee per il logo di Agrigento 2020 – 2600 anni di storia”.

Subito dopo è partita la “festa”, con l’animazione in via Atenea dei gruppi di tradizioni popolari, per la regia di Marco Savatteri. 

Poi in piazza 
Stazione oltre diecimila persone hanno assistito alle esibizioni musicali di vari artisti con concerto finale dei Nomadi; poi, il solito grande, inesauribile, straordinario Lello Analfino.

Tra i vari testimonial  saliti sul palco, il presidente della Fondazione Teatro Pirandello, Gaetano Aronica che ha letto alcuni endorsement di grandi artisti del teatro italiano che si sono spesi per Agrigento, Roberto Vanadia che ha parlato delle sue sculture patrimonio Unesco, Asia Abbate, campionessa di ginnastica artistica della nazionale italiana par olimpica e Marco Catalano.

La polizia ha arrestato Filippo e Francesco Marra di 58 e 30 anni, padre e figlio, accusati di coltivazione di droga e detenzione di armi. Gli agenti hanno trovato e sequestrato una piantagione indoor nella loro abitazione in corso dei Mille. In un capannone nei pressi della casa gli agenti hanno scoperto una busta con mezzo chilo di hashish e una pistola beretta, modello “7,65”, con matricola abrasa, modificata, con tanto di silenziatore artigianale e 4 cartucce. Nel corso della perquisizione addosso a Filippo Marra sono stati trovati 3500 euro. In casa gli agenti hanno ritrovato un bilancino di precisione, una busta con 100 grammi di marijuana e 110 piante di marijuana alte poco meno di un metro

Ad Agrigento, il coro polifonico “Magnificat”, in occasione del 25° anniversario della sua fondazione, invita la cittadinanza a partecipare al concerto-preghiera “…et in terra Pax” che si svolgerà domani, domenica 4 febbraio, nella Basilica dell’Immacolata, alle ore 19. Accogliendo l’invito di Papa Francesco a promuovere la pace nel mondo, il Coro propone una riflessione in musica, testi e immagini sul tema della pace, profonda aspirazione comune a tutti gli uomini di buona volontà.

“Essere tra le finaliste è una bellissima notizia che premia le scelte culturali di una città che, già da venti anni, è Patrimonio dell’Umanità, ma non possiamo fermarci alla ‘semplice’ nomination. Agrigento ha, infatti, tutte le carte in regola per diventare, nel 2020, ‘Capitale italiana della cultura’. Candidarla è stata un’ottima intuizione. I presupposti storici, artistici e culturali ci sono tutti: i suoi palazzi, i suoi monumenti, le sue ville, il suo Parco archeologico, caratterizzato da un eccezionale stato di conservazione. E ancora gli importanti templi dorici del periodo ellenico, così come le recenti scoperte dei resti del teatro greco dell’antica Akragas”.

 Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, alla vigilia della decisione, da parte del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, che proclamerà quale tra le dieci città italiane rimaste in corsa prenderà il testimone da Palermo.

“Voglio esprimere al sindaco Firetto, e a tutto lo staff di altissimo livello che lo sta supportando in questa meravigliosa competizione – continua – la vicinanza e l’appoggio del governo regionale, con l’auspicio che un’altra città siciliana, dopo Palermo, possa fregiarsi di un riconoscimento prestigioso come questo”.

 

Ad Agrigento, gli uomini della polizia stradale hanno ritirato la patente, dopo un inseguimento, ad un giovane di Licata, visibilmente ubriaco. Gli agenti hanno notato la vettura condotta dal giovane procedere a zig zag e hanno deciso di fermarlo. Quest’ultimo, però, alla vista dei poliziotti ha pensato bene di accelerare per sfuggire ai controlli. Ne è nato un inseguimento di un paio di chilometri circa conclusosi all’altezza del bivio per Favara e la “Mosella”.

Il licatese è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica della Città dei Templi per guida in stato di ebbrezza alcolica.

 

Un uomo, disoccupato, di Sciacca è stato denunciato per violazione di domicilio dopo che lo stesso aveva forza la porta di un’abitazione per occuparla. A scoprirlo il proprietario dell’appartamento che si è rivolto alla polizia.

Sembra che l’uomo, arrestato alcune settimana addietro per maltratamenti in famiglia, e poi scarcerato, avesse ricevuto il divieto di avvicinamento alla casa coniugale e, probabilmente non avendo dove andare, ha pensato bene di sfondare la porta di una casa non sua per dimorarvi.

 

 

“Poverino. Anziano e orgogliosamente ignorante. Questo – scrive Sgarbi nel lungo articolo che esce domani su “Il Giornale” – è Celentano. Esalta il suo nipotino Di Maio, che sbaglia i congiuntivi e crede che Ravenna sia in Emilia dove, a insaputa di Celentano e di Di Maio, è sepolto Dante che, già da tempo, aveva risposto all’anziano milionario: “fatti non foste a viver come bruti /ma per seguir virtute e conoscenza”.

 

Aggiunge Sgarbi: “Io non tramonto. Lui, soffocato dal danaro, vive solo di retorica, Io sono felice di essere “stronzo”, ma non sono, come egli è, un conformista che  vive chiuso nella sua villa e non hai mai guardato i grandi pittori, non ha parlato con loro, non sa che i veri artisti hanno superato ogni limite, e che io ho cercato di imitarli. Pasolini diceva: “dire è trasgredire”. Io non obbedisco, trasgredisco, come lui non riesce a fare”.

 

Nell’articolo Sgarbi rivolto al Molleggiato, aggiunge: “Sei solo Celentano, non sei Elvis Presley, non sei Bob Dylan, sei un anziano conformista, senza coraggio. D’altra parte preferisci Di Maio a Dante”.

 

Domani sera alle 21,00 Vittorio Sgarbi sarà ospite della trasmissione “Non è l’Arena” su La7, condotta da Massimo Giletti, per parlare della polemica con Celentano. 

Si è svolta venerdi scorso presso l’Istituto Comprensivo Statale G. Guarino di Favara la premiazione del concorso “Un Poster per la Pace” dal titolo “Il Futuro della Pace” organizzato dal Lions Club International e sponsorizzato a livello locale dal Lions Club Agrigento Chiaramonte .

Tre gli istituti scolastici partecipanti: l’Istituto comprensivo G. Guarino di Favara con la dirigente Dott.ssa Maria Todaro, l’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Agrigento con il dirigente Dott. Luigi Costanza e l’istituto comprensivo R. Livatino di Porto Empedocle con il dirigente Dott. Claudio Argento.

Presente alla premiazione il 2° vice governatore del Distretto Lions 108/Yb Dott. Angelo Collura.

Il presidente del Lions Club Agrigento Chiaramonte Dott. Enrico Fiorella ha dichiarato di essere rimasto particolarmente colpito dalla creatività e dalla capacità espressiva dei partecipanti sottolineando che i poster vincitori sono stati scelti dopo un’attenta selezione da parte del comitato “un Poster della Pace” presieduta dal socio Prof. Giovanni Celauro, per la loro originalità, il loro valore artistico e la loro attinenza al tema del concorso  Il Futuro della Pace”.

“E’ evidente come questi giovani custodiscano dentro di loro grandi idee su quello che la pace rappresenta. Sono lieto di aver loro offerto l’opportunità di condividere questa  visione con gli altri”.

Premiati: Istituto Comprensivo G. Guarino di Favara 1^ classificata Sonia Barone; 2° classificato Javier Andrea Sanfilippo; 3^ classificata Flavia Puccio.

Istituto Comprensivo R. Livatino di Porto Empedocle 1^ classificata Sharon Gambacorta,; 2^ classificata Fabiana Fretto; 3° classificato Marco Vaccaro.

Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini di Agrigento 1^ classificata Giulia Consiglio; 2° classificato Luigi Calì; 3^ classificata Elisa Cacioppo.

I premiati hanno ricevuto delle targhe ricordo.

Il premio speciale Lions Club Agrigento Chiaramonte è stato consegnato all’alunno  Calogero Castronovo dell’istituto Guarino di Favara per la creatività espressa nel disegno.

Attestati di partecipazione sono stati consegnati a tutti i partecipanti.

Il Presidente del Lions Club Agrigento Chiaramonte Dott. Enrico Fiorella ha omaggiato i dirigenti scolastici di targhe ricordo ringraziandoli per la loro fattiva collaborazione.

La manifestazione è stata arricchita da canti, balli, danze folkloristiche e poesie, attinenti al tema della pace, proposti dagli alunni/e della scuola ospitante organizzati in maniera impeccabile dai loro docenti sotto la sapiente regia della vicaria  Anna Limblici Vitello.

Ringraziando tutti i partecipanti, il Dott. Enrico Fiorella Presidente del Lions Club Agrigento Chiaramonte ha voluto dedicare un ringraziamento a tutti i soci partecipanti, sempre sensibili alle tematiche trattate dal club ed in particolare alla 1^ vice presidente Prof.ssa Angela Castronovo per l’alto spirito di servizio lionistico che la contraddistingue.

Il Lions Clubs International è l’organizzazione di club di assistenza più grande al mondo, con 1,4 milioni di soci in oltre 46.000 club, distribuiti in 200 paesi ed aree geografiche. Oltre alla lotta contro la cecità, l’organizzazione si dedica con grande  impegno a prestare servizi di assistenza alle comunità e ad aiutare i giovani di tutto il mondo.

 

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SMOG, GREENPEACE MONITORA ARIA NEI PRESSI DI DIECI SCUOLE DI PALERMO: «I VELENI DEI DIESEL, UNA NUBE CHE ASSEDIA LE NOSTRE CITTÀ»

Da

Ufficio Stampa Greenpeace <ufficio.stampa.it@greenpeace.org>

A

redazione@sicilia24h.it

Data

lunedì 29 gennaio 2018 – 10:26

SMOG, GREENPEACE MONITORA ARIA NEI PRESSI DI DIECI SCUOLE DI PALERMO: «I VELENI DEI DIESEL, UNA NUBE CHE ASSEDIA LE NOSTRE CITTÀ»

 

PALERMO, 29.01.18 – Monitoraggi dell’aria effettuati tra dicembre e gennaio da Greenpeace nei pressi didieci scuole dell’infanzia e primarie di Palermo – tra le 7,30 e le 8,30 – hanno rilevato (in 9 scuole su 10) concentrazioni di biossido di azoto (NO2) spesso ampiamente al di sopra del valore individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana (40 μg/m3, microgrammi per metro cubo).

 

Con i rilevamenti di Palermo, Greenpeace ha ultimato la sua campagna di monitoraggi della qualità dell’aria nelle quattro città italiane oggetto della sua campagna contro il diesel: Milano, Torino, Roma e, per l’appunto, il capoluogo siciliano. L’associazione ambientalista ha realizzato 40 monitoraggi in 40 giorni diversi, presso altrettanti istituti scolastici (asili o elementari): 39 monitoraggi su 40 hanno rilevato concentrazioni di NO2 superiori ai 40 μg/m3.

 

«La situazione riscontrata nelle scuole di Palermo, all’orario della prima campana, conferma un quadro che appariva già evidente: da nord a sud, le città italiane sono assediate dai veleni dei diesel. E i bambini, che sono i più colpiti dagli effetti patogeni di queste sostanze, sono tutto fuorché al riparo», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia «Quanto evidenziato da Greenpeace, peraltro in linea con i valori delle reti di monitoraggio ufficiali, segnala non solo un grave problema di qualità dell’aria, quanto un’emergenza sanitaria diffusa che esige soluzioni urgenti».

 

La situazione peggiore appare quella registrata a Torino e Milano: da una media dei rilevamenti svolti in queste due città si ottengono valori superiori agli 80 μg/m3, più che doppi rispetto alla soglia sanitaria individuata dall’OMS. Palermo e Roma, per contro, mostrano una situazione appena meno grave: la prima con valori medi prossimi ai 70 μg/m3, la seconda con valori medi di poco inferiori ai 60 μg/m3.

 

Come spiega il report “Ogni respiro è un rischio” dell’organizzazione ambientalista, il biossido di azoto – che negli ambienti urbani viene per il 70-80 per cento dal settore dei trasporti, e in massima parte dai diesel – è classificato tra le sostanze certamente cancerogene. I suoi effetti patogeni sono principalmente a carico delle vie respiratorie, del sistema sanguigno, delle funzioni cardiache. È particolarmente nocivo sui bambini, cosa che spiega la tipologia di monitoraggio realizzata da Greenpeace.

 

Da quando ha iniziato a effettuare questa campagna di monitoraggi, Greenpeace ha incontrato rappresentanti dei governi di Roma, Milano, Torino e Palermo.

 

«Dalla disponibilità del sindaco Orlando alla sincera preoccupazione degli assessori di Torino per le condizioni della loro città; dai piani ambiziosi di Milano in materia di mobilità al disinteresse ostinato della giunta Raggi per i problemi che segnaliamo, le città con le quali ci stiamo confrontando hanno sfide enormi, davanti a loro, che richiedono coraggio e che non possono più essere rinviate» ha aggiunto Boraschi. «Al momento nessuna tra queste sembra orientata a fare quanto stanno facendo altre città europee: dare una data di “scadenza” ai diesel, oltre la quale questi veicoli non potranno più circolare nei centri urbani. Questo sarebbe il modo più efficace per dimezzare in breve tempo l’inquinamento da NO2», conclude.

 

Greenpeace chiede ai sindaci delle città italiane più colpite dal biossido di azoto (Roma, Torino, Milano e Palermo) di adottare presto provvedimenti radicali per abbattere questo inquinante, prevedendo un percorso di progressiva limitazione alla circolazione dei diesel, fino al loro bando a partire dal 2021.

 

L’Italia è attualmente sotto procedura d’infrazione da parte della Commissione europea, per i ripetuti sforamenti dei valori massimi di concentrazione di particolato e biossido di azoto; e domani il ministro per l’Ambiente Galletti sarà a Bruxelles per un confronto in extremis con la commissaria per l’Ambiente, prima che il nostro Paese venga deferito alla Corte Europea.

Consulta i dati dei monitoraggi di Greenpeace a Palermo

 

Un anno e quattro mesi di reclusione, da scontare in maniera alternativa e con una serie di prescrizioni che ne limitano la libertà personale. Soprattutto quella di parola, di comunicazione con gli altri.

Poteva andare peggio a Giuseppe Arnone, condannato in via definitiva per diffamazione che inciampa in una banale vicenda di contesa politica con tre esponenti del Pd (Epifanio Bellini, Domenico Pistone e Angela Galvano) finendo per essere punito per calunnia rischiando di finire in gattabuia.

I giudici del Tribunale di sorveglianza di Palermo (presidente Giancarlo Trizzino, Federico Romoli (estensore) e Walter Carlisi hanno avuto una mano semi-morbida e pur non mandando alla detenzione Arnone gli impediscono parzialmente di muoversi e quasi totalmente di comunicare. E questa è la vera condanna per Arnone che ieri, consapevole che non avrebbe potuto più impazzare sul web e con manifesti e striscioni, prima della notifica dell’ordinanza si è scatenato pubblicando su you tube cinque video gravidi  di contumelie arrivando persino ad insultare il Procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio.

Dunque, Arnone è stato affidato in prova  – nonostante la richiesta del procuratore generale Rita Fulantelli che invocava la detenzione – alla Cooperativa “Misericorda” gestita dall’ex consigliere comunale degli anni 90 Giovanni Russo Cirillo.

Tuttavia, Arnone dovrà osservare, tra le altre, le seguenti prescrizioni:

Obbligo di presentarsi entro dieci giorni del presente provvedimento al direttore dell’Ufficio Esecuzione penale esterno di Agrigento, munito di copia del provvedimento e di tenersi in contatto periodicamente con detto ufficio, con la frequenza che verrà indicata dagli operatori dell’Ufficio stesse; obbligo di non uscire dalla propria abitazione prima delle ore 7 e di rincasare entro le ore 22; divieto di allontanarsi dall’ambito territoriale del Comune di residenza senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza; obbligo di continuare a domiciliare all’indirizzo di Agrigento e di non mutare domicilio senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza competente e comunicazione all’Uepe; divieto di porre in essere manifestazioni pubbliche (attraverso affissioni di manifesti, volantinaggio, realizzazione o partecipazioni a trasmissioni televisive o su web, post su facebook o altri mezzi telematici, comizi e quant’altro di simile) realizzare pubblicazioni, articoli di stampa o quant’altro di simile che abbiano contenuto oggettivamente e palesemente offensivo nei confronti di soggetti pubblici o privati o anche solo violativo del decoro delle istituzioni; obbligo di tenere buona condotta nella vita sociale, innanzi alle Autorità giudiziarie e nell’esercizio della professione indicati nella parte motiva.

I giudici, nell’ordinanza, scrivono anche che delega il direttore dell’Uepe di Agrigento, o funzionario del medesimo ufficio dallo stesso subdelegato, al rilascio di autorizzazioni al soggetto limitatamente a spostamenti in ambito provinciale, e/o modifiche temporanee degli orari di permanenza nel domicilio, ricollegabili a comprovate serie e documentate ragioni familiari, sanitarie, burocratiche, giudiziarie o di lavoro; il contenuto di dette autorizzazioni dovrà di volta in volta, essere previamente comunicato all’Autorità di P. S. preposta ai controlli.

L’esito positivo dell’a prova estingue la pena ed ogni altro effetto penale.

La misura è revocabile qualora il comportamento del condannato si appalesi incompatibile con la prosecuzione della prova.

Intanto ad aprile, Arnone aspetta la sentenza della Cassazione, dopo avere ricevuto la condanna in primo ed in secondo grado a due anni e due mesi per avere calunniato il giudice Marino.

Qualche voce di corridoio sussurra che Arnone sarebbe pronto a chiedere la grazia al Presidente della Repubblica.