L’ex calciatore di Juve, Milan, Siena, Catania e attuale allenatore dell’Akragas Nicola Legrottaglie, sarà a RAVANUSA con molta probabilità a Novembre per missione itinerante di evangelizzazione in piazza XXV Aprile. Si attende conferma dalla Comunità EVANGELICA agrigentina e locale dopo l’ok del procuratore del noto atleta trentanovenne pugliese che fu anche difensore della Nazionale di Calcio. (Sil.Dau)
Ravanusa (Ag) s. d. – Dopo due mesi dalla dedicazione, l’Evangelo ha portato i primi frutti dell’opera dello Spirito Santo.
Quattro neofiti decidono di rendere testimonianza mediante il battesimo nelle acque secondo il comando descritto in Matteo 18:19 “ Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen».”
Il locale di culto presieduto dal Pastore Stefano Spagnolo, di Ravanusa, era pieno di persone entusiaste di ascoltare la parola di Dio.
Tra gli intervenuti il Pastore della chiesa di Catania, Ottavio Prato, che ha portato il messaggio sul tema del “Ravvedimento” che racchiude l’essenza del Vangelo, ovvero il credente è una persona che ha fatto dietro-front alla via che portava alla perdizione e sceglie la Vita cioè GESU’ (Giovanni 14:6).
Questa è stata la testimonianza resa da coloro che sono scesi nelle acque battesimali, tra cui Luigi Crisafulli un ventenne di Ravanusa, Precios un ragazzo di colore originario dalla Nigeria convertito tramite la campagna evangelistica di Reinhrad Bonnke, Vittorio Cani di Ravanusa e Antonio Burgio pensionato rientrato dalla Germania da poco a Ravanusa. Tramite questo atto di fede e di ubbidienza tanti hanno espresso la volontà di frequentare le riunioni. Altri, che già frequentano la chiesa, hanno deciso di volersi battezzare.
Nella Chiesa “Gesù Cristo è il Signore” ci si riunisce tutti i mercoledì, i venerdì e la domenica dalle 19:00. La partecipazione è aperta a tutti. –
Ad Expo, il premio legalità assegnato a studenti siciliani
Sono dei giovani siciliani i vincitori del progetto Confindustria centro Sicilia. L’insigne premio che
verrò ritirato venerdì 18 settembre a Milano. Per l’occasione la delegazione di studenti, autori,
dell’idea imprenditoriale “A scuola di impresa e legalità” sarà accompagnata dal personale docente.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie al patrocinio della Fondazione Falcone, nell’ambito delle
azioni del Pon Sicurezza “Caltanissetta e Caserta sicure e moderne”.
Invitati a visitare il padiglione Italia si sposterano verso gli spazi espositivi di Svizzera, Austria,
Israele, e il percorso guidato all’interno di “Fab food: la fabbrica del gusto italiano”, la mostra curata
di Confindustria sull’alimentazione industriale sostenibile curata del museo nazionale della Scienza
e della tecnologia di Milano con la supervisione del ministero della Salute.
L’iniziativa di Confindustria, nasce dall’idea che impresa e legalità sono due aspetti unici ed
indispensabili a scuola come nel lavoro. Non è la prima iniziativa in merito, prima di
l’organizzazione italiana delle imprese manifatturiere ha coinvolto da aprile a giugno 2015 circa
150 ragazzi di 13 istituti superiori delle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna e
Palermo.
All’evento presenzieranno il commissario nazionale antiracket e antiusura, il prefetto Santi Giuffrè,
della professoressa Maria Falcone, presidente della fondazione Falcone, e del delegato di
Confindustria per la legalità, Antonello Montante.
Dalila Ferreri
Palermo. È stata inaugurata ieri mattina, al quartiere Brancaccio di Palermo, la “Casa Santa Rosa Venerini”, vecchio immobile sottratto alla mafia. In occasione del 22esimo anniversario dall’attentato a Don Pino Puglisi (avvenuto il 15/98/1993) il centro Padre nostro, alla presenza di don Maurizio Francoforte, della chiesa del Divino amore, e Maurizio Artale, presidente del centro Padre nostro e su patrocinio del Comune di Palermo, ha adibito il vecchio immobile sito in via Andrea Biondo a centro per adolescenti e anziani. Da Gennaio questo centro ospiterà un gruppo di suore “maestre pie Venerini di Santa Rosa”. Verranno da li, insieme con la parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, lanciate iniziative solidali.
Oltre a queste iniziative, sempre in ricordo di Padre Puglisi, si è mossa Unicredit, che con un contributo di 15 mila euro ha portato avanti l’opera di riqualificazione nel quartiere San Pietro. In quella che era una vecchia discarica abusiva sorgerà un teatro all’aperto per giovani talenti. A prendervi parte alcuni detenuti di Palermo. La donazione della banca è stata ottenuta mediante una carta etica, ‘carta che prevede che il 2×1000 delle spese del cliente finanzi un fondo di solidarietà da destinare a iniziative a beneficio del territorio’(ansa).
«Nel 22esimo anniversario dell’uccisione di padre Puglisi vorremmo lanciare un appello al presidente Renzi per accelerare il recupero dei beni confiscati – ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando- Siamo qui ad aprire uno spazio a servizio del quartiere e della parrocchia affiancati dalla presenza continua dei familiari di don Pino Puglisi che ha segnato questo quartiere, rendendo possibile un cambiamento per tutta la città di Palermo».
Da domani il capoluogo siciliano ricorderà il vecchio parroco vittima della mafia, attraverso mostre e forum di discussione. Infine, il 24 Settembre alle h 1200 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferirà la medaglia d’oro al valore civile al beato Puglisi. A ritirarla i fratelli Francesco e Gaetano Puglisi, accompagnati da Maurizio Artale.
Palermo. A causa dei troppi arresti di scafisti via mare, nel Canal di Sicilia i noti trafficanti di esseri umani si starebbero adoperando nel mettere a punto nuove strategie per fatturare “nuovo capitale”. Come? Facendo passare i migranti via terra e magari dai Balcani. Non a caso, i numeri non smentiscono questa probabilissima ipotesi. Sono decine di migliaia i rifugiati che viaggiano attraverso la Macedonia, la Serbia e l’Ungheria. Obiettivo: raggiungere l’Europa.
A diffondere la notizia la Procura di Palermo, che ha avviato un’inchiesta atta a ricostruire i movimenti dei trafficanti di esseri umani. A curare l’indagine il Procuratore aggiunto Maurizio Scalia, coadiuvato da sette magistrati, quattro della Direzione distrettuale antimafia e altri quattro della Procura ordinaria.
Da alcune intercettazioni emerge che gli scafisti sono preoccupati della continua ondata di arresti a loro carico. Da Giugno ad oggi, si stima che un centinaio siano finiti in manette.
Adnkronos Sicilia riporta uno stralcio della seguente intercettazione: «Ne hanno arrestati ancora, ormai è diventato troppo pericoloso seguire la rotta del mare, meglio cambiare e andare via terra”.
Ad Agrigento nel febbraio scorso la Corte d’Assise aveva condannato a 30 anni di carcere il somalo di 34 anni Mohamud Elmi Muhidin, accusato di avere gestito la tratta di esseri umani di un gruppo di eritrei durante il naufragio avvenuto davanti alle coste di Lampedusa il 3 ottobre 2013 in cui morirono 366 immigrati. L’uomo fu segnalato da alcuni sopravvissuti che lo riconobbero all’interno del centro di accoglienza.
Le indagini sono state condotte dal pm della Dda di Palermo Gery Ferrara, magistrato che domani giovedì 10 settembre interverrà nel Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, a palazzo San Macuto. Interverrà nello specifico per quel che concerne “l’Indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l’Italia, nella prospettiva della riforma del sistema europeo comune d’asilo e della revisione dei modelli di accoglienza”(ndr Adnkronos).
Ad oggi in Sicilia sono sette i magistrati che lavorano sulla tratta di migranti, quattro della Direzione distrettuale antimafia e tre della Procura ordinaria. Della Dda fanno parte Roberto Tartaglia, Anna Maria Picozzi, Gery Ferrara, Maurizio Agnello. Dell’ordinaria: Alessia Sinatra, Renza Cescon, Claudio Camilleri. Dalle loro ultime inchieste è emerso che ci sarebbero dei collegamenti tra gli scafisti e gruppi armati paramilitari riferibili all’Isis. Tra i nomi ipotizzati spicca quello di Ghermay Hermias, un etiope residente in Libia, ritenuto il capo ed organizzatore delle tratte cui a Marzo è stato notificato un mandato d’arresto internazionale. Ad incastrarlo un intercettazione in cui l’uomo dice: “con l’ultimo barcone ho raccolto un milione di dollari”.
Dalila Ferreri
“Il mare” un racconto per immagini
Si è conclusa oggi 31 agosto 2015 la mostra Eikon Riflessi Visivi, la rassegna fotografica patrocinata dal Fiof (Fondo Internazionale della Fotografia , nato nel 2004 per sostenere i dei fotografi professionisti), allestita nel nuovo auditorium San Gerlando di Porto Empedocle.
La mostra dal titolo “Il mare”, conta la partecipazione di 3 illustri fotografi: dall’etneo Vito Finocchiaro (presidente regionale FIOF) a Marco Scintilla ad Alberto Cicchini, fotoreporter sambenedettese. I tre fotografi, hanno realizzato dei reportage fotografici attinenti il tema del mare. Con fare eclettico, i 3 documentano specialisticamente il lavoro dei pescatori della propria terra natia, mettendone in risalto sforzi e difficoltà.
Da Finocchiaro (con “I figli del Mediterraneo”) a Cicchini (con “Il caro pesca”) che la fotografano in chiave reportagistica a Marco Scintilla, invisibile, a bordo di un peschereccio.
L’ambivalenza dei colori negli scatti di Scintilla
Il mare e l’uomo. Entità contingenti. Inseparabili. Assai evidenti negli scatti di Marco Scintilla. Marco è un poliziotto di professione, originario di Porto Empedocle. È appassionato di fotografia sin da quando era piccolo. Un suo scatto, estemporaneo, scattato durante la festa del santo patrono Calogero (qualche anno fa) gli fa ottenere menzione speciale al Fiof e successivamente ottenere l’invito a un’esposizione in Cina nell’ambito di una bizzarra mostra contemporanea. Mostra che legava sacro a profano-pagano.
Da allora Marco, scopre che la passione per la fotografia è il più bello dei modus operandi per conoscere la realtà che lo circonda. A partire dal tema di quest’anno: ‘il mare’, più che mai vicino a lui. Il mare, lontano dall’attuale cornice tragica del fenomeno dell’immigrazione clandestina riportato dalle cronache, bensì più vicina al singolo e alle tradizioni popolari.
Appunto per questo, la mostra (itinerante) quest’anno ha fatto tappa nel paese natale di Marco: Porto Empedocle. La nota “Vigata” di Camilleri e crocevia del commercio tra forestieri nella Sicilia di Carlo V con affaccio sulle più bella delle terrazze del Mar Mediterraneo. Il paese di Marco, non a caso chiamato volgarmente ‘dei pisciari’, per la sua prosperosa produzione ittica diviene strumento descrittivo per spiegarne in chiave antropologica la realtà entro la quale si racchiude il mondo dei pescatori.
Uno sciame di pescherecci attraversa il mare, nella notte, mentre silenziosa dorme la città più a sud d’Italia, il vecchio molo di Girgenti, a un passo dalle Pelagie e dalla calda Africa.
Partenza h 5.30 Marco approda con la sua macchina fotografica sul peschereccio O’ Scia, dei fratelli Spampinato. Vuole capire come vive chi vive sul mare e quale tempo sia stato vissuto prima, prima che il cibo degli uomini dal fondale arrivi sulle nostre tavole.
«Volevo cogliere l’aspetto umano. Mi sono chiesto: cosa fanno?».
Uno scatto distratto all’alba, poi al risveglio, poi a prua a raccogliere in rete e pulire pesce dopo pesce , infine il rientro. La stanchezza mai vinta dei padroni del mare. Sempre umili. Nelle vesti color arancio, come il loro pesce pescato. Il bianco del cielo all’alba sposatosi con le reti che raccolgono gli esseri del mare. Il blu del mare e il blu del cielo dentro la più mozzafiato delle cornici naturali.
Sembrano gesta ripetute quelle dei pescatori, ripetibili. E invece no. L’occhio di Marco coglie l’invisibile, come dice lui «cerca di prendere quello che non c’è».
Il quotidiano è lo scenario che accompagna il visitatore oltre la soglia visiva convenzionale . Apprezzato dalla critica straniera e dalla cittadinanza.
In conclusione, una mostra come quella di Eikon, merita ringraziamenti e menzioni onorifiche al grande maestro Vito Finocchiaro, senza il quale non si sarebbe potuta realizzare.
Dalila Ferreri
Messina. Ha trovato un portafogli con 23 mila euro e si è precipitata dai carabinieri denunciandone lo smarrimento e restituendo il denaro al legittimo proprietario. L’episodio è accaduto a Valdina, in provincia di Messina. Ad aver smarrito quel borsello,umilmente restituito un pensionato francese di 63 anni, in vacanza. Si trovava nei pressi della sua casa estiva, sita nel paesino messinese quando deve essersi evidentemente accorto è accorto di aver perso il borsello. Borsello che conteneva i documenti personali e 23 mila euro in banconote.
La donna, l’umile e onesta donna che glielo ha riconsegnato è un’iinsegnante precaria, al momento disoccupata con famiglia al seguito. Non ha pensato affatto di intascarseli, nonostante il possibile bisogno. La d infatti dichiarato: «Mi sarebbero serviti, ma sono cresciuta con dei valori ed è impossibile per me rinunciarvi. Non c’ho pensato due volte a portare il borsello ai carabinieri. Certo, sono un po’ delusa perché alla fine per ringraziarmi quell’uomo mi ha dato neanche l’1% della somma. Ma va bene così, rifarei il gesto».
Sì forse una ricompensa la donna l’avrebbe meritata. Così non è stato. Ossequi alla sua onestà