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I poliziotti del Commissariato di Licata, coordinati dal vice questore, Cesare Castelli, nel corso di una perquisizione domiciliare, hanno sorpreso un uomo di 33 anni in possesso di 5 dosi di cocaina e di 500 euro in contanti, forse provento dell’attività di spaccio. E’ stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento per detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio.

2446 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 14.815 tamponi processati. Ieri erano 2.189. Il tasso di positività è al 16,5%, in aumento rispetto al 16,2% ieri. La Sicilia è al quarto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 116.718 con un decremento di 2.828 casi. I guariti sono 5.267 e 7 le vittime, che portano il totale dei decessi a 11.864.

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 802, in terapia intensiva sono 38.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 615, Catania 464, Messina 415, Siracusa 169, Trapani 270, Ragusa 142, Caltanissetta 98, Agrigento 229, Enna 44.

Si tratta di una donna di 34 anni che era a bordo di una moto di grossa cilindrata che, per cause in corso di accertamento, si è scontrato in modo violento con un’automobile. L’uomo alla guida del mezzo a due ruote è stato trasportato a Palermo con l’elisoccorso atterrato sulla statale, mentre il passeggero con un’ambulanza è stata trasferita in codice rosso nel vicino ospedale di Sciacca. Le cure dei sanitari non sono servite a tenerla in vita, il cuore della donna si è fermato mentre nell’area di emergenza erano in corso i disperati tentativi di strapparla alla morte e si attendeva un altro elicottero per il trasferimento anche per lei a Palermo.

Giuseppe Recca

I Carabinieri della locale Compagnia, su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, che ha coordinato le indagini, hanno dato esecuzione a 13 decreti di sequestro preventivo, emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, nei confronti di numerosi esercizi pubblici siti sul lungomare della località balneare Seccagrande di Ribera.

L’operazione che ha visto impegnati oltre 50 Carabinieri, provenienti anche dalle Compagnie di Agrigento e Cammarata, si inquadra nell’ambito di una serie di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sciacca, volte alla repressione di reati inerenti l’occupazione abusiva di aree demaniali marittime ed alla conseguente restituzione alla fruibilità collettiva di parti sensibili del territorio costiero dei comuni di Sciacca, Ribera e Menfi.

Il sequestro ha riguardato diversi esercizi commerciali siti sul lungomare di Seccagrande che, senza alcun titolo autorizzativo, dunque senza alcun pagamento dei dovuti tributi concessori, avevano occupato il suolo demaniale con chioschi, gazebo, tavoli, sedie, ombrelloni, frigoriferi e persino con 12 “calciobalilla” e 2 “tirapugni”.

Nel corso della medesima giornata, i Carabinieri della Tenenza di Ribera, coordinati dalla Procura della Repubblica di Sciacca, hanno proceduto al sequestro di un’ampia strada sterrata di oltre 600 mq., nella nota località di attrattiva turistica “Pietre Cadute” di Ribera, scavata sul costone che porta direttamente ad una caletta sottostante.

In questo caso un’area costiera sita in territorio demaniale, peraltro in zona Sic (Sito di importanza comunitaria), è stata oggetto di opere di sbancamento, di scavi e conseguente distruzione di una parte significativa di macchia mediterranea al solo fine di facilitare l’accesso al mare, anche attraverso la collocazione di gradini scavati sul terreno.

Sono in corso ulteriori accertamenti dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Sciacca, finalizzati alla repressione di ulteriori gravi reati di illecita occupazione e deturpamento del territorio costiero ed a scoraggiare la commissione di ulteriori reati della medesima specie.

Proseguonole nomine di nuovi primari all’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Anche il reparto di cardiologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca e quello di rianimazione e terapia intensiva del “San Giovanni di Dio” di Agrigento hanno ufficialmente il loro direttore di struttura complessa. Si tratta, rispettivamente, del dottor Ennio Ciotta e del dottor Gerlando Fiorica, vincitori delle procedure concorsuali  per il conferimento degli incarichi quinquennali. I neo-primari sono stati ricevuti dal commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia, per la formale sottoscrizione del contratto.

Un imprenditore agricolo di 44 anni, Stefano Spoto, è morto colpito da un fulmine  mentre controllava il suo gregge a Casteltermini. L’uomo, sposato e padre di due figli, è stato trovato in terra, ieri pomeriggio, accanto all’ombrello e al suo cellulare da un agricoltore che passava a bordo di un trattore. L’uomo ha dato l’allarme al 118 ma il medico dell’ambulanza non ha potuto far niente se non accertare il decesso per folgorazione.

Spoto, che lavorava in una ditta, ma che aiutava spesso anche il padre in campagna, si era recato durante un temporale in contrada Pizzo Santa Croce per controllare le pecore. Sarebbe andato lui per evitare di far bagnare il padre anziano. Spoto lascia la moglie e due figli piccoli.

Il giorno dei funerali il sindaco di Casteltermini ha dichiarato il lutto cittadino.

Angelo Trigona, neo direttore sanitario del San Giacomo d’Altopasso, appena insediato ha risolto problema del reparto di Pediatria del San Giacomo d’Altopasso, integrando il personale infermieristico.

Numerose erano state le lamentele in tal senso per la mancanza personale infermieristico nel reparto di Pediatria.

Nominato dal Commissario Mario zappia, il dott. Trigona non ha esitato un solo istante per mettere la situazione a posto e le conseguenze si sono viste immediatamente. Intanto la gioia dello stesso personale che adesso può respirare di più rispetto ai mesi scorsi quando la situazione si era fatta davvero pesante.

La cosa singolare è che, caso raro, i sindacati sono subito intervenuti per fare un plauso al dott. Angelo Trigona non solo per avere preso a cuore la pesante situazione ma soprattutto per la tempistica in cui è stata risolta.

Ed ecco la Federazione dei Sindacati Indipendenti che scrive a trigona per congratularsi: “Non si è fatta attendere – scrive l’organizzazione sindacale – la risposta della Direzione Medica del Presidio, nella persona del dottor Angelo Trigona, che nella mattinata del 10/08/2022 ha integrato il personale Infermieristico presente in Pediatria di una prima unità, che consentirà al personale attualmente in servizio di poter fruire di ulteriori ore di riposo”. “Nel frattempo, la scrivente ha ricevuto dalla stessa Direzione formali garanzie, durante l’incontro avuto con il nostro Dirigente Sindacale Dr. Vincenzo Callea, sulle future azioni organizzative – si legge ancora nel documento – che porteranno all’adeguamento della pianta organica, come previsto dalla Direzione Strategica dell’ASP 1 di Agrigento. La scrivente nell’apprezzare questo primo STEP, rimane in vigile attesa per la futura organizzazione del Presidio e si auspica, per il futuro che ci sia una fattiva collaborazione volta a migliorare le condizioni lavorative del personale e la qualità assistenziale rivolta all’utenza”.

Per Trigona c’è di più; anche la Cisl Funzione Pubblica rende onore al medico licatese con questo comunicato: “La CISL Fp Ringrazia il neo Direttore Sanitario F.F. del Presidio Ospedaliero di Licata Dr Angelo Trigona, per l’immediata risposta rispetto alla nostra rappresentanza per quanto riguarda l’implementazione del personale infermieristico per l’U.O. di pediatria . Già da subito una unità e a breve ne arriverà un’altra. “Siamo felici – dichiara il coordinatore delle professioni sanitarie Alessandro Farruggia – per la risposta sicuramente importante e utile al fine di tracciare percorsi sicuramente costruttivi solo ed esclusivamente per il bene della collettività e dei dipendenti”.

 

Durante la notte appena trascorsa, a Marsala, allo storico imbarcadero di Mozia, un uomo è stato registrato in video dalle telecamere di sorveglianza intento ad appiccare il fuoco, peraltro ferendosi alle gambe investite dalle fiamme, che hanno avvolto e devastato tre barche a motore ormeggiate. I Vigili del fuoco hanno lavorato circa tre ore per domare l’incendio. E’ stato ascoltato il proprietario delle imbarcazioni, Davide Parrinello, che ha in gestione l’azienda “Consorzio turistico laguna dello Stagnone”. Indagini in corso alla ricerca del piromane o attentatore.

I poliziotti del Commissariato di Licata hanno denunciato una donna napoletana di 53 anni, ritenuta responsabile del reato di truffa on line. Un uomo di Licata ha stipulato una polizza di assicurazione tramite internet. E ha pagato con una ricarica su carta pre-pagata Poste Pay. Con WhatsApp ha ricevuto il certificato di assicurazione di una nota compagnia assicurativa. Poi, consigliato da un amico, utilizzando un’applicazione su internet, ha riscontrato che la sua auto non è coperta da alcuna polizza assicurativa. Ha presentato denuncia. I poliziotti sono risaliti alla titolare della carta pre-pagata dove è stato effettuato il pagamento. Lei risulta già autrice con le stesse modalità di analoghi reati.

Quando parliamo di rinnovi contrattuali, viene in mente i “vecchi” Consigli di fabbrica. I lavoratori decidevano  quali erano i propri bisogni e programmi, per poi inviare un delegato che potesse divulgare e perseguire le richieste dei lavoratori. I delegati temporanei venivano eletti tra i lavoratori stessi, potevano  essere immediatamente revocati se infrangevano il loro mandato, e dovevano essere cambiati frequentemente. I delegati agivano come dei messaggeri, portavano e trasmettevano le richieste e le intenzioni dei lavoratori. Si respirava il “profumo” intenso delle discussioni, delle lotte. Ci si “incazzava” ed a volte volava qualche pugno. Alla fine però, si usciva con una linea comune. Oggi ci sono i “famosi” preaccordi , proposti  sempre dall’azienda, discussi e sottoscritti attorno ad un tavolo, dove il lavoratore la fa da fantasma. Preaccordi preconfezionati, da portare poi nelle riunioni, accompagnati da mille pregiudizi, difficoltà, lotte titaniche sostenute da questa o quella sigla sindacale ,la quale paladina dei lavoratori, ha portato a casa un importante risultato. Quello che sta accadendo in questi giorni, è la dimostrazione di quanto il lavoratori, in queste grandi contrattazioni, contino poco.

Mi riferisco ai lavoratori AIAS e CSR dei centri siciliani, i quali attendono il rinnovo contrattuale dal 2012. Una vergogna che si trascina da oltre 10 anni che ancora oggi, continua a  “rubare” ai lavoratori la dignità e i diritti. Lavoratori che dovrebbero avere gli stessi diritti e la stessa articolazione dei loro colleghi della  sanità nazionale e non certamente preaccordi assurdi, dove ad esempio la malattia viene pagata per intero soltanto dal ventiduesimo giorno di assenza consecutiva. Dove i preaccordi prevedono che dal terzo evento di malattia in un anno, i primi tre giorni non verranno più retribuiti. Dove i preaccordi prevedono che  l’infortunio viene  pagato per intero  solo dal quinto giorno. Dove i preaccordi configurano una assurdità : le future mamme, con il nuovo contratto, non avranno più la piena retribuzione nei cinque mesi di congedo obbligatorio, in quanto AIAS non integrerà il 20 per cento della retribuzione.  Va ricordato che per tutto il periodo del congedo per maternità, le lavoratrici hanno diritto ad una indennità giornaliera pari all’80% della retribuzione. Molti orrendi contratti collettivi (da rivedere) pongono a carico del datore di lavoro il pagamento del restante 20%, così da assicurare alla lavoratrice l’intera retribuzione. Inoltre la legge tutela la lavoratrice madre nelle diverse fasi della gravidanza e nei primi anni di vita del bambino. Credo che si sia toccato il fondo, ribadisce Aldo Mucci del direttivo nazionale SGB. Bisogna scendere nelle piazze, per rivendicare e riconquistare il sacrosanto diritto alla dignità lavorativa.