
Andrea Monteleone

gaetano giordano
In data odierna è stato ufficializzato dal Tribunale di Palermo la procedura di fallimento dell’A.N.F.E.
Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati, con nomina dei curatori fallimentari e relativa data di
udienza di verifica S.P. per il 17/01/2018.
In verità tale conclusione non ci coglie impreparati dal momento che la scrivente O.S., com’è noto, già
nelle varie audizioni in V Commissione ARS, aveva più volte evidenziato la mala gestio del Legale
Rappresentante che, di fatto, non ha compiuto alcun atto concreto per il salvataggio dell’Ente e dei
relativi lavoratori (circa 600). A nulla sono servite le richieste poste in essere sia dall’Amministrazione
regionale (piano industriale) che dalla scrivente O.S., per tentare il risanamento dell’Ente per la
salvaguardia dei lavoratori.
L’unico atto che il Legale Rappresentante ha saputo concretizzare è stato l’avvio delle procedure di
licenziamento collettivo art. 4 e 24 L. 223/91, disattendendo l’applicazione della normativa relativa alla
mobilità regolamentata dalla circolare regionale n° 10/94 (così come da nostra denuncia depositata
presso le Procure di Palermo e di Trapani in data 21/07/2017), senza neanche concluderla e lasciando nel
limbo i lavoratori (alcuni dei quali potrebbero non percepire il sostegno al reddito – Naspi).
Chiediamo al Governo Regionale, se veramente ha a cuore la salvezza dei lavoratori, di applicare le
norme in vigore (Legge 24/76, Legge regionale 1° settembre 1993 n. 25 e legge 23/2002) dirette ad
assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi di tutti i lavoratori dell’ANFE e dell’intero
Comparto della Formazione Professionale (Interventi Formativi e Servizi Formativi), che da troppo tempo
vedono calpestati i propri diritti.
In data odierna è stato ufficializzato dal Tribunale di Palermo la procedura di fallimento dell’A.N.F.E. Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati, con nomina dei curatori fallimentari e relativa data di udienza di verifica S.P. per il 17/01/2018.In verità tale conclusione non ci coglie impreparati dal momento che la scrivente O.S., com’è noto, giànelle varie audizioni in V Commissione ARS, aveva più volte evidenziato la mala gestio del Legale Rappresentante che, di fatto, non ha compiuto alcun atto concreto per il salvataggio dell’Ente e dei relativi lavoratori (circa 600). A nulla sono servite le richieste poste in essere sia dall’Amministrazione regionale (piano industriale) che dalla scrivente O.S., per tentare il risanamento dell’Ente per la salvaguardia dei lavoratori.L’unico atto che il Legale Rappresentante ha saputo concretizzare è stato l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo art. 4 e 24 L. 223/91, disattendendo l’applicazione della normativa relativa alla mobilità regolamentata dalla circolare regionale n° 10/94 (così come da nostra denuncia depositata presso le Procure di Palermo e di Trapani in data 21/07/2017), senza neanche concluderla e lasciando nel limbo i lavoratori (alcuni dei quali potrebbero non percepire il sostegno al reddito – Naspi).Chiediamo al Governo Regionale, se veramente ha a cuore la salvezza dei lavoratori, di applicare le norme in vigore (Legge 24/76, Legge regionale 1° settembre 1993 n. 25 e legge 23/2002) dirette ad assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi di tutti i lavoratori dell’ANFE e dell’interoComparto della Formazione Professionale (Interventi Formativi e Servizi Formativi), che da troppo tempovedono calpestati i propri diritti.