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Il Sig. I.A. (sono le iniziali del nome) di 54 anni di Licata aveva acquistato nel 1997 un appartamento al quinto piano di un edificio sito in via d’arezzo n.13 del territorio del comune di Licata, munito di concessione edilizia e con certificato di abitabilità. Successivamente all’acquisto dell’appartamento con istanza inoltrata nel 1997 chiedeva il rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione di una struttura precaria per la copertura parziale del terrazzo di pertinenza dell’immobile. Con apposita determina successiva il Sindaco pro tempore del Comune di Licata autorizzava la realizzazione della copertura di che trattasi; ma nel 2015, a distanza di molti anni dal rilascio dell’autorizzazione, il Comune di Licata avviava il procedimento di annullamento in autotutela della predetta determina sindacale, ritenendo una non corrispondenza dell’immobile esistente rispetto alle planimetrie del progetto approvato con la concessione edilizia; e successivamente, nel 2016, il Comune di Licata ingiungeva la demolizione dell’immobile, ritenendo accertato un organismo edilizio diverso rispetto a quello assentito dalla concessione edilizia. Il proprietario insorgeva avverso tali provvedimenti gravemente lesivi proponendo un ricorso giurisdizionale davanti al TAR Sicilia, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, lamentando svariate forme di violazione di legge e di eccesso di potere. In particolare gli Avvocati Rubino e Airò hanno lamentato l’illegittimo esercizio del potere di autotutela, che deve essere esercitato entro un termine comunque non superiore ai diciotto mesi dall’adozione dei provvedimenti autorizzativi, la carenza di motivazione sulle ragioni di interesse pubblico ulteriori rispetto al mero ripristino della legalità e prevalenti rispetto all’affidamento ingenerotosi in capo ai privati, nonchè sottolinenando l’esistenza del certificato di abitabilità rilasciato dallo stesso Comune di Licata nel 1984 attestante che la costruzione della casa urbana composta di cinque elevazioni era stata eseguita in conformità al progetto approvato. Si è costituito in giudizio il Comune di Licata, in persona del Sindaco pro tempore Dr. Angelo Cambiano, rappresentato e difeso dall’Avvocato Grazia Zarbo, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta cautelare di sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti impugnati. Già in sede cautelare il Tar Sicilia,Palermo, Sezione Seconda, ritenendo sussistente il pregiudizio grave ed irreparabile incombente sul ricorrente, ha accolto la richiesta di sospensione dell’esecuzione dell’ingiunzione di demolizione impugnata. Da ultimo, esaminando il merito della controversia, il TAR Sicilia, Palermo, Sezione Seconda, Presidente il Dr. Cosimo di Paola, relatore il Dr. Giuseppe La Greca, condividendo le tesi difensive degli Avvocati Rubino e Airò circa il legittimo affidamento ingenerato in virtù del lungo periodo di tempo trascorso dal rilascio del titolo abilitativo, nonchè in virtù del rilascio del certificato di abitabilità, ha accolto nel merito il ricorso ed ha annullato i provvedimenti repressivi impugnati. Pertanto, per effetto della sentenza resa dal TAR, l’immobile sito in Via G.D’Arezzo n.13 non verrà demolito mentre il Comune di Licata, soccombente in giudizio, dovrà provvedere al rimorso del contributo unificato in favore del ricorrente.

Adesso la pausa di Ferragosto, le riunioni già in agenda sono state annullate, e dopo si discuterà. Il Movimento 5 Stelle e il suo candidato presidente, Giancarlo Cancelleri, è da una settimana in campagna elettorale, in tour per la Sicilia. Le coalizioni sono invece alla ricerca di un centro di gravità permanente, e il centro di gravità permanente, oggi più che mai, è il centro di Alternativa Popolare di Angelino Alfano. L’altra costola del centro, Pierferdinando Casini e Gianpiero D’Alia, hanno invece scelto la collocazione con il centrosinistra in occasione delle prossime elezioni Regionali del 5 novembre. Nel dettaglio, il centrosinistra insegue il “modello Palermo” che ha costruito la vittoria del sindaco Leoluca Orlando a Palermo. E il centrodestra invece predica l’avvento del “modello Liguria”, che ha sancito la vittoria alle Regionali liguri di Giovanni Toti. In entrambi i modelli, Palermo e Liguria, Angelino Alfano e la sua Alternativa Popolare sono stati presenti e partecipi, anche se senza il simbolo di Ap. A fronte dello stallo perdurante delle trattative, non è escluso che Alternativa Popolare lanci e proponga un proprio candidato Presidente, assumendo quindi il ruolo di forza centripeta anziché centrifuga, ossia : “Se condividete il nostro candidato procedete voi verso di noi al centro, e non viceversa”. E i tre papabili candidati presidenti centristi sono Gianpiero D’Alia, Giovanni La Via e Dore Misuraca. E il sottosegretario Castiglione conferma e le sue parole sono: “Vedremo chi vuol venire con noi per realizzare l’alleanza”. Il metodo della punta del compasso che ruota intorno alla punta consentirebbe di superare anche le divisioni interne ad Alternativa Popolare tra coloro che propendono a destra o a sinistra. Allo stesso modo in casa centrodestra ci si pronuncerà non prima di una settimana. E in attesa che siano sciolte le riserve, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e primo sponsor di Nello Musumeci, a fronte del veto posto contro Alfano, tende una mano al dialogo, e le sue parole sono: “Se il nostro candidato Musumeci, nel costruire la coalizione, lo riterrà opportuno, si potrebbe accogliere una lista di alfaniani spogliati del simbolo di Ap, sul “modello Liguria”. Ovviamente per Ap ciò sarebbe una proposta indecente. E Cicchitto ha già risposto: “Meglio correre da soli”.
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Fonte Teleacras


Nella cornice della Città dei Templi, il 6 agosto c.a., presso la splendida location della Piscina del Grand Hotel Mosè di Agrigento, si è celebrato l’ultimo Passaggio della Campana dei Club Rotaract della zona Halykos.  Il passaggio di consegne del Rotaract Club di Agrigento è avvenuto tra il Past President Irene Castronovo (presidente a.s. 2016/2017) e la Presidente Carmela Cibella per l’anno sociale 2017/2018. Per l’occasione sono stati ammessi 4 nuovi soci: Iacono Claudia, Iacolino Luca,Sodano Michele, Vitellaro Pietro. Erano presenti al tavolo del cerimoniale il Sindaco della Città dei Templi  Calogero Firetto, il Presidente del Rotary Agrigento  Francesco Vitellaro, il RRD Distretto 2110 Sicilia – Malta Giovanni D’Antoni, il delegato della Zona Halykos Giordano Liborio, il delegato del Club Rotary AG per il Rotaract Lino Sgarito.
Durante la cerimonia la Presidente Cibella Carmela ha presentato il suo Esecutivo formato da:  Vice Presidente Mariagemma Pecoraro, Segretario Giorgia Contino,Tesoriere Rosario Manganella, Prefetto del Club Dario Inglima Modica, Consigliere Giuseppe Liotta; presentati, inoltre, durante la cerimonia, tutti i soci del Club: Giusy Gallo Cassarino, Liotta Calogero, Adriano Orefice, Rosario Signorino Gelo.
A conclusione della cerimonia la Presidente ha illustrato, per il suo anno sociale, il programma d’azione del Club con ricaduta ad ampio raggio su tutto il territorio agrigentino ed in particolar modo saranno attenzionate azioni rivolte ai bambini in ospedale, carcerati, soggetti svantaggiati. Saranno consolidati protocolli già attivi con enti e associazioni solidaristiche svolti a favorire continuità con ciò che si è già fatto nello scorso anno sociale.

Un’automobile di grossa cilindrata, risultata rubata, è stata rinvenuta alla periferia di Campobello di Licata in un magazzino di proprietà di un uomo originario del luogo, disoccupato, di 30 anni. Si tratta del secondo ritrovamento in pochi giorni in provincia. Qualche giorno fa ben 4 auto di provenienza furtiva erano state rinvenute in un garage di Favara. Si ipotizza un giro di auto rubate e ritargate poi vendute all’estero. Per il campobellese è scattata una denuncia alla Procura.


Combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli e truffe nell’ippica, business dei canili e traffico di cuccioli, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato, macellazioni clandestine e abigeato, avvelenamenti di cani e gatti randagi,  pesca di frodo e illegalità nel comparto ittico, uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, traffici di animali via internet e la zoocriminalità minorile.
Questo è quanto emerso dal Rapporto Zoomafia della Lav 2017 redatto da Ciro Traiano, criminologo e responsabile dell’osservatorio Zoomafia della Lav,secondo il quale in Sicilia si verifica un decimo dei reati contro gli animali, che va dalla sfruttamento illegale di animali per mano della criminalità organizzata al maltrattamento, tortura ed uccisione di cani e gatti per mano di gente comune.
A detenere il primato regionale per maltrattamenti e crimini contro gli animali è Siracusacon126 procedimenti penali per reati contro gli animali e 78 denunciati, mentre in tutta l’isola sono stati aperti 595 fascicoli penali con 673 indagati.
Nel 2016 l’osservatorio nazionale Zoomafia della Lav chiese a tutte le procure ordinarie e minorili dell’isola di indagare sui reati commessi contro gli animali. Alla richiesta hanno risposto 11 Procure Ordinarie su 16 (non hanno risposto Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Palermo, Ragusa e Sciacca) e da tutte le quattro Procure Minorili della regione.
Le Procure, attraverso l’uso dei social e i video postati su Youtube, hanno scoperto vere e proprie sfide di fantini sulle stradedel Siracusano, del Ragusano e del Messinese, che avvenivano alle prime ore del mattino. Le sfide attiravano partecipazioni elevatissime e i video arrivano a superare oltre  le 10mila visualizzazioni.
Oltre le sfide tra i cavalli sono stati scoperti anche i combattimenti tra cani. Le segnalazioni arrivano da tutte le province: a Trapani due persone sono state sottoposte all’obbligo di residenza, mentre a Caltanissetta la Corte di Appello ha confermato le condanne inflitte a due giovani.
Nei Nebrodi si è scoperto il reato di abigeato: il traffico di fauna era diventato un vero e proprio business per la criminalità organizzata che vendeva i cardellini nel mercato di Ballarò a Palermo mentre a Ragusa i piccoli uccellini venivano venduti a Malta.
L’elenco dei reati contro gli animali in Sicilia si allunga con l’avvelenamento di cani e gatti  a Licata, Grotte, Recalbuto, Trecastagni e San Cataldo, solo alcuni dei Comuni nei quali il reato si è scoperto grazie  alla denuncia di alcuni cittadini. Una vera e propria strade di questi animali indifesi avvenuta con polpette avvelenate che provocano una morte lenta e dolorosissima.
“L’analisi di questo rapporto conferma l’esistenza di sistemi criminali consolidati, di veri apparati con connivenze tra delinquenti, colletti bianchi e funzionari pubblici”, conclude Troiano.
Un’attività di controllo più incisiva sul territorio da parte degli organi preposti, l’attuazione delle leggi regionali siciliani e l’applicazione delle pene penali previste per i crimini contro gli animali potrebbero, se non eliminare del tutto il fenomeno, sicuramente arginarlo.

Milleduecentonovantaquattro posti di controllo, 12.787 persone controllate delle quali 50 arrestate (26 per reati contro il patrimonio e le altre per lo piu’ per reati in materia di stupefacenti), 138 denunciate in stato di liberta’ di cui 34 per reati predatori. Sono i numeri principali dell’operazione ad alto impatto “Citta’ sicure” condotta da lunedi’ 7 a mercoledi’ 9 agosto dalla Polizia di Stato (a Torino, Padova, Brescia, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cosenza, Catania e Palermo) per contrastare, in particolare, il fenomeno dei furti in appartamento nei grandi centri urbani ‘svuotati’ dalle vacanze estive. L’operazione, coordinata dal Servizio controllo del territorio della Direzione centrale anticrimine, ha visto il concorso, delle Squadre mobili e delle Volanti delle 13 questure interessate e il supporto degli equipaggi dei Reparti prevenzione crimine e della Polizia scientifica per la rilevazione di impronte digitali e biologiche: complessivamente sono stati impiegati 1.695 equipaggi, pari a 3.658 poliziotti. Utilizzate in tutte le 13 citta’ interessate le moderne tecnologie del sistema “Mercurio”, montate su oltre 1000 auto della Polizia di Stato, che hanno consentito di controllare, nei tre giorni dell’operazione, 55.997 vetture (52.556 con sistema automatizzato e 3.441 con sistema manuale). Grazie alla lettura automatizzata delle targhe sono state sequestrate 16 auto senza copertura assicurativa e rinvenute una decina di auto rubate.

Giornata campale, quella di ieri per due bagnini in servizio nella spiaggia di Capo San Marco a Sciacca. I due, in due diversi episodi, hanno salvata la vita rispettivamente a un un padre e un figlioletto, di appena 11 anni, veniti, in difficoltà nelle acque prospicienti la spiaggetta e una coppia di 60enni di Viareggio. In entrambi i casi a farla da padrone l’imprudenza e il forte vento che spirava in zona. Fortuntamente lungo il litorale di Sciacca è istituto un servizio di vigilanza bagnini che ieri si è rivelato fondamenta.

Ennesima puntata sulla vicenda dei 14 netturbini a rischio licenziamento ad Agrigento. Ieri, in extremis, è stato trovato un accodo tra le parti in causa, Comune, Srr e sindacati circa la redistribuzione degli esubiri negli altri cantieri della provincia. Dunque continua la telenovela che però questa volta dovrebbe avere la parola fine con i 14 lavoratori che avranno salvo il loro posto di lavoro e che riprenderanno a breve la loro attività a partire dal 28 agosto.

Una disabile e il suo cagnolino sono stati salvati dal Nucleo Radiomobile Operativo dei Carabinieri di Agrigento dopo che gli stessi erano stati lasciati in chiusi in auto , nel parcheggio dell’ospedale, sotto la calura del sole. La ragazza, di circa 30 anni, ha accusato i classici sintomi del colpo di calore e di disidratazione. A chiamare i carabinieri un uomo che ha notato come la ragazza mostrasse segni di sofferenza. La vicenda è riportata dal quotidiano La Sicilia.

Una turista spagnola è stata soccorsa dagli uomini del Gise 118 e trasportata in ospedale per un a malore che l’ha colto dopo che aveva bevuto acqua ghiacciata da una bottiglietta. La donna, di 39 anni, si è accasciata all’uscita di un locale del Villaggio Mosè, dove aveva comprato l’acqua, ed è stata soccorsa dopo l’allarme lanciato dagli altri compenti del gruppo. La spagnola è stata portata al San Givoanni di Dio per le cure mediche. Il malore che l’ha colpita è stato causato da una congestione allo stomaco per via dell’acqua troppo fredda.