
Al lettore può sembrare strano il titolo: Forza Italia e Scudo Crociato sono in antitesi. La divergenza non è marginale ma sostanziale: la democrazia, una conquista della società Moderna. Se la memoria non c’inganna, di Forza Italia, in questi più di vent’anni non abbiamo visto una campagna tesseramento e nemmeno si è svolto un congresso come Dio comanda. Forza Italia non si chiamò ‘Partito’ perché – allora si disse – quel termine dava l’idea di una formazione ottocentesca, nonostante quella forma di aggregazione politica avesse garantito la democrazia interna: i tesserati avevano il potere di mandare a casa i segretari politici. La nostra Costituzione è democratica, perché fu scritta dai Padri Costituenti che provenivano dai Partiti democratici. In contrapposizione ai totalitarismi di ogni sorta, i cattolici preferirono chiamare la nuova organizzazione politica Democrazia Cristiana, facendosi baluardi della democrazia, intesa come libera circolazione di idee e capace di trasformare una minoranza in maggioranza e viceversa nelle dinamiche di un Partito. I cattolici furono fieri di questo valore, che attingeva al genuino insegnamento sociale del Magistero della Chiesa. E governarono, nel bene e nel male, avendo come bandiera la democrazia, capaci di stare per quarant’anni in sella fino a quando non caddero gli accordi di Yalta.
La divergenza tra i partiti della cosiddetta Prima Repubblica, comunisti compresi, e il Berlusconismo sta proprio qui: l’assenza nel Berlusconismo di Forza Italia di democrazia interna in una formazione politica che nel nome e per conto della Costituzione si candida alla guida dell’Italia. Silvio Berlusconi guida Forza Italia da più di vent’anni, ma chi l’ha legittimato? Chi è il Segretario politico? Come viene eletto? Quando è stato eletto l’ultima volta? Quali e quanti congressi nazionali e regionali sono stati celebrati da poter indicare questa aggregazione politica ‘democratica’, tanto da poter guidare, in modo democratico, il Governo della Nazione o della Regione? Come sono stati svolti questi Congressi? I tesserati, i seguaci, i simpatizzanti in che modo hanno espresso il loro consenso per la guida di Forza Italia? Nulla di tutto questo è avvenuto in questi vent’anni, diseducando le nuove generazioni sulla partecipazione democratica alla vita della Nazione. Ministri, Sottosegretari, coordinatori e altro personale sono stati tutti ‘nominati’ secondo il gusto del Padrone. È la più grossolana delle contraddizioni che gli italiani hanno assistito: pretendere di governare una Nazione democratica nonostante nel proprio interno Forza Italia non avesse alcuna struttura democratica!!!!!!!
Il consenso elettorale ottenuto, dal popolo sovrano, non giustifica l’assenza di democrazia all’interno di una formazione politica, che deve essere garantita da uno statuto e dai congressi. Su questa anomalia la storia non risparmierà inchiostro. Ci chiediamo: perché in questo ventennio nessuno ha gridato allo scandalo? Il Berlusconismo è il frutto della cosiddetta ‘società liquida’, dove niente è fissato e determinato. In questo infelice contesto culturale, il Cavaliere è il Padrone Assoluto del Consenso elettorale.
Nel secolo appena trascorso, come abbiamo detto, i cattolici sono stati i paladini della difesa dello statuto democratico, tanto che il loro simbolo era lo Scudo Crociato. Da un pezzo, i cattolici non sono più obbligati a rimanere uniti in un’unica formazione politica. Sono diventati ‘adulti’ e possono votare secondo coscienza, ma non devono dimenticare la loro storia, che è storia di difesa e promozione dello statuto democratico, il quale, prima di essere attuato nelle sedi governative, lo si deve all’interno della propria formazione politica.
Nel 1994, l’on. Pierferdinando Casini commise un grave errore: si alleò con Berlusconi con un simbolo in cui la Croce e lo Scudo purtroppo erano sbiaditi, dimenticando che quel simbolo era stato ideato per controbattere le antiche e nuove forme di totalitarismo. Se ne rese conto troppo tardi per prendere le distanze, e il berlusconismo lo umiliò. Quel che resta dello Scudo Crociato, ormai ridotto a numero telefonico come consenso, non può allearsi con chi ha una storia antidemocratica nella sua struttura organizzativa; e gli stessi cattolici, sostenitori della democrazia nel rispetto della dignità della persona umana, non possono allearsi con chi non conosce lo statuto democratico interno che è stato il fondamento dei Partiti Politici Moderni, garanzia sicura di un governo democratico.
Forza Italia e Scudo Crociato sono antitetici, perché il primo non conosce una democrazia interna, il secondo ne è stato alfiere e porta bandiera nel rispetto della dignità della persona. Il resto è pragmatismo.
Enzo Di Natali
Fondatore di Uniti per Canicattì
Forza Italia e Scudo Crociato sono in antitesiAl lettore può sembrare strano il titolo: Forza Italia e Scudo Crociato sono in antitesi. La divergenza non è marginale ma sostanziale: la democrazia, una conquista della società Moderna. Se la memoria non c’inganna, di Forza Italia, in questi più di vent’anni non abbiamo visto una campagna tesseramento e nemmeno si è svolto un congresso come Dio comanda. Forza Italia non si chiamò ‘Partito’ perché – allora si disse – quel termine dava l’idea di una formazione ottocentesca, nonostante quella forma di aggregazione politica avesse garantito la democrazia interna: i tesserati avevano il potere di mandare a casa i segretari politici. La nostra Costituzione è democratica, perché fu scritta dai Padri Costituenti che provenivano dai Partiti democratici. In contrapposizione ai totalitarismi di ogni sorta, i cattolici preferirono chiamare la nuova organizzazione politica Democrazia Cristiana, facendosi baluardi della democrazia, intesa come libera circolazione di idee e capace di trasformare una minoranza in maggioranza e viceversa nelle dinamiche di un Partito. I cattolici furono fieri di questo valore, che attingeva al genuino insegnamento sociale del Magistero della Chiesa. E governarono, nel bene e nel male, avendo come bandiera la democrazia, capaci di stare per quarant’anni in sella fino a quando non caddero gli accordi di Yalta. La divergenza tra i partiti della cosiddetta Prima Repubblica, comunisti compresi, e il Berlusconismo sta proprio qui: l’assenza nel Berlusconismo di Forza Italia di democrazia interna in una formazione politica che nel nome e per conto della Costituzione si candida alla guida dell’Italia. Silvio Berlusconi guida Forza Italia da più di vent’anni, ma chi l’ha legittimato? Chi è il Segretario politico? Come viene eletto? Quando è stato eletto l’ultima volta? Quali e quanti congressi nazionali e regionali sono stati celebrati da poter indicare questa aggregazione politica ‘democratica’, tanto da poter guidare, in modo democratico, il Governo della Nazione o della Regione? Come sono stati svolti questi Congressi? I tesserati, i seguaci, i simpatizzanti in che modo hanno espresso il loro consenso per la guida di Forza Italia? Nulla di tutto questo è avvenuto in questi vent’anni, diseducando le nuove generazioni sulla partecipazione democratica alla vita della Nazione. Ministri, Sottosegretari, coordinatori e altro personale sono stati tutti ‘nominati’ secondo il gusto del Padrone. È la più grossolana delle contraddizioni che gli italiani hanno assistito: pretendere di governare una Nazione democratica nonostante nel proprio interno Forza Italia non avesse alcuna struttura democratica!!!!!!!Il consenso elettorale ottenuto, dal popolo sovrano, non giustifica l’assenza di democrazia all’interno di una formazione politica, che deve essere garantita da uno statuto e dai congressi. Su questa anomalia la storia non risparmierà inchiostro. Ci chiediamo: perché in questo ventennio nessuno ha gridato allo scandalo? Il Berlusconismo è il frutto della cosiddetta ‘società liquida’, dove niente è fissato e determinato. In questo infelice contesto culturale, il Cavaliere è il Padrone Assoluto del Consenso elettorale.Nel secolo appena trascorso, come abbiamo detto, i cattolici sono stati i paladini della difesa dello statuto democratico, tanto che il loro simbolo era lo Scudo Crociato. Da un pezzo, i cattolici non sono più obbligati a rimanere uniti in un’unica formazione politica. Sono diventati ‘adulti’ e possono votare secondo coscienza, ma non devono dimenticare la loro storia, che è storia di difesa e promozione dello statuto democratico, il quale, prima di essere attuato nelle sedi governative, lo si deve all’interno della propria formazione politica. Nel 1994, l’on. Pierferdinando Casini commise un grave errore: si alleò con Berlusconi con un simbolo in cui la Croce e lo Scudo purtroppo erano sbiaditi, dimenticando che quel simbolo era stato ideato per controbattere le antiche e nuove forme di totalitarismo. Se ne rese conto troppo tardi per prendere le distanze, e il berlusconismo lo umiliò. Quel che resta dello Scudo Crociato, ormai ridotto a numero telefonico come consenso, non può allearsi con chi ha una storia antidemocratica nella sua struttura organizzativa; e gli stessi cattolici, sostenitori della democrazia nel rispetto della dignità della persona umana, non possono allearsi con chi non conosce lo statuto democratico interno che è stato il fondamento dei Partiti Politici Moderni, garanzia sicura di un governo democratico. Forza Italia e Scudo Crociato sono antitetici, perché il primo non conosce una democrazia interna, il secondo ne è stato alfiere e porta bandiera nel rispetto della dignità della persona. Il resto è pragmatismo.