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La villetta un po’ isolata di un cittadino residente a Lampedusa (Ag), poteva sembrare un facile colpo per tre tunisini ospiti presso il locale Hot Spot.

Ed infatti, approfittando del buio, i tre magrebini erano riusciti ad entrare nell’abitazione dopo aver forzato una finestra, approfittando dell’assenza del proprietario, rovistando e mettendo a soqquadro tutta le stanze, arraffando ogni cosa.

Ai topi d’appartamento, che stavano operando indisturbati, è stato fatale, però, aver acceso la luce di una stanza. Infatti, in quel momento stava rincasando un vicino che si è subito insospettito ed ha telefonato immediatamente al “112”. In un lampo sono accorse due pattuglie dei Carabinieri già impegnate in vari posti di blocco sul territorio, che dopo aver circondato la villetta, hanno fatto irruzione all’interno, sorprendendo i tre tunisini ancora con le mani nel sacco. Dai loro giubbotti, durante le perquisizioni, sono saltati fuori gioielli ed oggetti di ogni genere, subito sequestrati.

E così, grazie alla preziosa telefonata ricevuta da un cittadino, con l’accusa di “Furto in abitazione”, i Carabinieri della Stazione di Lampedusa hanno fatto scattare le manette ai polsi dei tre tunisini, un ventenne e due trentenni giunti sull’isola da circa un mese, mettendoli a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento.

Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita al proprietario dell’abitazione

Furiosa lite tra madre e figlia per la gestione di un Bed and Breakfast nel centro storico di Agrigento. Protagoniste due donne, una 55enne e la figlia di 25 anni che hanno avuto un alterco sfociato, sembra, in una lite dai toni tanto accesi da indurre i vicini a chiamare i carabinieri.

 
Sul posto i Militari dell’Arma hanno riportato la calma tra le due congiunte

Il giudice del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, in accoglimento delle richieste della Procura della Repubblica,  ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Antonella Guzzon, 36 anni, domiciliata a Porto Empedocle e accusata di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio.

 La donna venne trovata in possesso di 60 dosi di eroina per un peso di 5,5 grammi e per questo finì ai domiciliari.

Ad Agrigento, venerdì prossimo, 2 marzo, nella sala convegni del Santuario dell’Addolorata, alle ore 17:30, si svolgerà un incontro su monsignor Giuseppe Cognata, vescovo salesiano agrigentino. L’iniziativa è promossa dalla Società Agrigentina di Storia Patria, presieduta da Attilio Dalli Cardillo, dall’ Arciconfraternita dell’Addolorata, presieduta da Dino Montana, e dal confrate responsabile Franco Zanini. Dopo l’introduzione di Dalli Cardillo e Montana, relazioneranno lo storico e saggista, Gaetano Allotta, e don Lillo Argento, rettore del Santuario.

“Sette famiglie evacuate ad Agrigento per il cedimento della palazzina dove abitano a causa della frana di un costone. Poteva scapparci il morto. La Sicilia continua a crollare, pagando anni di incapacità e incuria dei governi Pd a Roma e alla Regione. Renzi si è sempre riempito la bocca con la lotta al dissesto idrogeologico, annunciando opere immediatamente cantierabili, risorse per progetti da realizzare che non si sa che fine abbiano fatto. Non solo. Ora il Comune dice che non ci sono i soldi per sistemare in albergo le famiglie sgomberate. Quindi per ospitare i clandestini in hotel si trovano e per loro no? Non scherziamo. Do un consiglio al sindaco Firetto: vada dal prefetto e si faccia dare i soldi copiosi che sono destinati alla finta accoglienza dei clandestini. Se non glieli danno si incateni. Il sottoscritto correrà al suo fianco e con me tutta la Lega di Agrigento e di Sicilia. Che sia chiaro, dal 5 marzo tutti i soldi dati al business dell’immigrazione verranno destinati per le famiglie italiane bisognose e meritevoli”. Così il deputato Alessandro Pagano, capolista alla Camera per la Lega-Salvini premier nel collegio plurinominale di Agrigento, Gela, Mazara del Vallo.

Caso randagi: il presidente della Regione ha incontrato gli animalisti e i veterinari pubblici. Gli interventi di Musumeci e dell’assessore Razza.

Il presidente della Regione ha incontrato a Palermo le associazioni animaliste più rappresentative del territorio siciliano. A fianco di Musumeci, intorno allo stesso tavolo, si è seduto l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza. E in sintesi, le conclusioni del governatore della Sicilia sono state: “Il canile deve essere una tappa, l’adozione, invece, la meta”. Già.

A Palazzo d’Orleans si sono recati anche i vertici dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie, e coralmente è stata discussa la legge regionale che regolamenta il settore, la numero 15 del 2000, ed è stata ritenuta opportuna non una modifica sostanziale ma una revisione. E Nello Musumeci spiega: “Non ci siamo riuniti per cercare le responsabilità di qualcuno (già, perché nell’impiego pubblico prevale l’impunità che alimenta l’irresponsabilità), ma solo per capire le cause del mancato risultato su una tematica alla quale nel corso di tutti questi anni non è stata assegnata la giusta importanza. Le ultime tristi vicende di Sciacca e di qualche altro comune dell’Isola hanno, giustamente, acceso i riflettori sulla vicenda. Per apportare i correttivi chiedo l’aiuto delle associazioni dei volontari animalisti perché sono convinto che la nostra grande forza siano le associazioni di volontariato, che ogni giorno vivono e affrontano sul campo i problemi”.

Già. Bravo Musumeci: scrivi tutto ciò nero su bianco e spediscilo come circolare soprattutto ai Comuni agrigentini e all’Azienda sanitaria di Agrigento, al Viale della Vittoria della città dei Templi e della Cultura. Nel corso della riunione, che si è protratta, si sono susseguiti numerosi interventi, e tutti si sono manifestati d’accordo sulla necessità di procedere a una campagna massiccia di sterilizzazione e microchippatura degli animali, per un’anagrafe canina aggiornata. Poi, più controlli nei canili e maggiore sensibilizzazione dei servizi veterinari e dei Comuni, molti dei quali senza strutture adeguate.

E l’assessore Razza? L’assessore alla Sanità annuncia: “Già nei prossimi giorni sarà inviato un atto di indirizzo per richiamare le nove Aziende sanitarie provinciali a un comportamento uniforme in tutte le Province. Chiederemo ai canili anche un maggiore rispetto degli orari, che possa consentire alle associazioni animaliste, iscritte all’albo regionale, di compiere verifiche sulla sistemazione e il mantenimento degli animali, oltre che controlli sui rifugi nei quali sono portati. Molte delle proposte avanzate non necessitano di impegni di spesa, quindi sarà molto più semplice darvi esecuzione”. E Musumeci conclude: “Intendo mantenere un costante confronto con le associazioni sul randagismo per un monitoraggio del fenomeno, con il coinvolgimento dei Comuni, dei Corpi di polizia municipale e delle Aziende sanitarie provinciali. Inoltre, non possiamo prescindere dalla partecipazione dell’Ordine dei medici veterinari, il cui coinvolgimento risulta fondamentale e necessario per una piena attuazione della legge”.

A.R. (teleacras)

Ad Agrigento da ben 7 anni sono state sollevate grida d’allarme per il progressivo scivolamento a valle del costone in via Favignana nel quartiere di Monserrato. Molti consiglieri comunali della zona, ad esempio Marco Vullo, hanno più volte sollecitato interventi a rimedio. Purtroppo, la frana del costone al Viale della Vittoria non ha insegnato nulla a politicanti e tecnici. E dunque, dopo sette anni di trascinamento del problema, senza affrontarlo e risolverlo, adesso il nodo è al pettine. E come sempre accade dalle nostre parti, le conseguenze dell’indifferenza e delle omissioni delle Istituzioni pubbliche sono a carico dei cittadini. Infatti, il Comune ha firmato l’ordine di sgombero a 7 famiglie dimoranti intorno al costone a rischio frana. Il provvedimento è frutto di quanto ritenuto dalla Protezione civile comunale e dal sindaco di Agrigento. Quindi, fuori da casa 7 famiglie, per complessive 22 persone. E adesso dove? Il Comune auspica che siano ospitate da familiari, perché più di due giorni d’albergo non vi è la possibilità di pagare. Il progetto per il recupero del costone, che grava sugli edifici dell’Istituto autonomo case popolari, necessita di 4 milioni e 200mila euro. E’ stato inserito sulla piattaforma nazionale “Rendis” lo scorso ottobre. Ed ancora giace sulla piattaforma. Quanta ridicolaggine. Nel frattempo, le 7 famiglie protestano innanzi alla Prefettura. 

A.R. (Teleacras)

Gero Sanfilippo,consigliere comunale di Porto Empedocle di Fratelli d’Italia,in vista del voto politico di giorno 4 marzo,rilancia il progetto politico vincente di Lillo Pisano candidato alla Camera nel collegio uninominale e plurinominale di Agrigento con Fratelli d’Italia. “Manca veramente poco al giorno del giudizio e posso affermare assieme al gruppo dirigente locale di Fratelli d’Italia,che in questa campagna elettorale,il progetto di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni e il nostro candidato Lillo Pisano in questo collegio camerale,hanno dato una nuova dignità alla politica.La chiarezza dei programmi di governo verso i cittadini,la sicurezza,la tutela del made in Italy e la politica sociale per la famiglie è stata compresa dalle gente. Anche nella realtà empedoclina c’è voglia di cambiamento e a un ritorno di politici,capaci,preparati e con le idee chiare. Devo riconoscere che è stato facile sostenere una candidato come Lillo Pisano,una persona,un politico perbene che ha concretezza e senso delle Istituzioni. Fratelli d’Italia rappresenterà per questo territorio l’inizio di una nuova stagione politica,prova ne sia l’interesse che abbiamo riscontrato nelle nostre riunioni:partecipate,tra i giovani e l’interesse che abbiamo suscitato nel mondo della politica locale”.

 

“Riapre domani il punto nascite a Licata, non ci sarà una inaugurazione, perché non teniamo alle passerelle mediatiche, ritengo invece doveroso avvisare la cittadinanza ed i paesi limitrofi dell’importanza dell’evento per le nostre comunità, per le puerpere ed i nascituri. Siamo davvero soddisfatti del grande risultato perché riprenderanno a pieno regime anche le attività operatorie ginecologiche. Ieri ho incontrato il Commissario dell’Asp Ing. Venuti dal quale ho ricevuto ulteriori rassicurazioni sulla data di riapertura del nosocomio. Ripartiamo da questa vittoria, frutto del lavoro di molti che intendo di oggi ringraziare: il Direttore Generale Ing. Venuti, il Direttore Sanitario Dr. Lo Bosco, il Direttore f.f. dell’ospedale Dr. Gambino coadiuvato dal Capo Dipartimento materno infantile Dott. Incandela, dal Direttore di Pediatria Dr. Gramaglia e da tutto il personale che opera nei reparti di pediatria e ginecologia. Ringrazio gli uffici di competenza, il Provveditorato oggi diretto dalla Dott.ssa Di Salvo (fino alla mia nomina diretto da me) e l’ufficio tecnico nella persona del geom. Scozzari, oltre che tutti i cittadini per le sollecitazioni e le proposte di questi difficili anni. Per me questa costituisce una nuova partenza. Cercherò di ottenere altri importanti risultati per la sanità provinciale e per l’ospedale di Licata ed il suo potenziamento. Desidero che la città torni alla gloria passata. Desidero rilanciare unità operative come la chirurgia e la stessa cardiologia che oggi, comunque, dopo un momento di difficoltà ha raggiunto una certa stabilità. Io e il mio gruppo ci siamo battuti per anni affinché il nosocomio resistesse ai diversi tentativi di chiusura definitiva. Siamo arrivati al risultato finale: abbiamo cioè finalmente la certezza che domani il reparto sarà attivo e le puerpere potranno partorire nuovamente a Licata.
Continuerò il mio impegno quotidiano sul campo, tra la gente e con la gente, per l’ottenimento di altri concreti risultati come questo.”

L’assessore regionale alla Formazione, Roberto Lagalla, ha predisposto il nuovo bando del settore, per riavviare i corsi, che sono in stop almeno da due anni. Il relativo ‘avviso’ è finanziato da 110 milioni di euro, oltre, probabilmente, altri 18 milioni che saranno destinati ai rimborsi per gli allievi. Il nuovo bando, a differenza dei precedenti, punta più sulla domanda d’offerta formativa anziché sull’offerta. Dunque, sarà il corsista a scegliere da un catalogo il proprio percorso formativo e l’ente da cui intende essere formato, e ciò tramite un’apposita piattaforma telematica. E l’assessore Roberto Lagalla afferma: “Questo nuovo approccio avrà subito un effetto positivo: quello di eliminare alla base la possibilità di ricorsi e contenziosi, che hanno costellato la storia recente della Formazione siciliana. Ho incontrato sia le associazioni datoriali che i sindacati. Si è deciso di andare avanti quindi con questo nuovo modello, un catalogo aggiornato anche sulla base delle indicazioni del partneriato economico-sociale. Verrà data una corsia preferenziale agli iscritti all’Albo, visto che la legge 24 del 1976 è ancora vigente”