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Garantire l’aggiornamento professionale di qualità per ridurre gli incidenti sul lavoro: sono questi gli obiettivi di un corso di formazione, tenuto dall’Ordine degli architetti e dalla Fondazione Architetti nel Mediterraneo, conclusosi ieri con la consegna degli attestati ai tecnici che hanno acquisito il titolo abilitante per lo svolgimento del ruolo di coordinatore per la sicurezza dei lavoratori nei cantieri, in fase di progettazione e di direzione dei lavori.

Gli attestati sono stati consegnati ai tecnici appena abilitati, dal presidente dell’Ordine, Rino La Mendola, e dal presidente della Fondazione, Pietro Fiaccabrino, durante la cerimonia conclusiva.

“Riserviamo costante attenzione al tema della sicurezza – afferma Rino La Mendola – nella consapevolezza che la formazione di qualità in questo settore è indispensabile per garantire l’incolumità dei lavoratori e per scongiurare gli incidenti nei cantieri che, nel 2021, secondo le rilevazioni dell’Inail, hanno registrato sul territorio regionale ben 23.624 infortuni di cui il 15 per cento relativi al settore delle costruzioni, e 62 decessi di cui 7 riguardano cantieri ricadenti nell’Agrigentino”.

“Il corso sulla sicurezza si inserisce in un percorso di iniziative promosse dall’Ordine e dalla Fondazione volte ad offrire agli iscritti occasioni di approfondimento e aggiornamento su diversi temi – dichiara Pietro Fiaccabrino, presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo – E non è il solo, questo corso, difatti, fa parte di una serie di corsi su temi diversi che proseguiranno nel prossimo futuro”.

“La sicurezza nei luoghi di lavoro non è soltanto un fatto teorico ma anche pratico e culturale – spiega Giuseppe Mazzotta, responsabile del progetto formativo – Lavoriamo, fin dal 1997 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ottenendo ottimi risultati perché le persone formate, formano a loro volta e diffondono la cultura della sicurezza, ormai sempre più diffusa”.

“Questo corso di aggiornamento – commenta Salvatore Galiano, direttore scientifico del corso – ha fornito una ulteriore possibilità di aggiornamento su un argomento importantissimo, di attualità, qual è la sicurezza nei luoghi di lavoro in special modo nei cantieri”.

Hanno tenuto il corso, oltre a Giuseppe Mazzotta e a Salvatore Galiano, l’architetto Maria Antonietta Di Liberto, l’avvocato Giuseppe Todaro, il dottor Giuseppe Lumia, il dottor Domenico Macaluso, il dottor Dario Ruvolo e gli ingegneri Salvatore Avanzato e Salvatore Lo Vullo. Tutor del corso gli architetti: Francesca Abruzzo, Mara Collura (junior), Maria Antonietta Di Liberto, Angela Muratore, Patrizia Russotto, Pietro Fiaccabrino, Alfredo Pinelli, Lorenzo Violante e Raimondo Zambuto.

Il canadair 28 dei Vigili del fuoco partito da Lamezia Terme e precipitato nel Catanese in territorio di Linguaglossa sul monte Calcinera: secondo una prima ricostruzione del Comando generale dei Vigili del Fuoco l’aereo sarebbe precipitato a causa dell’urto della carena contro la costa della montagna. Si è schiantato sui pendii dell’Etna, dove è stato in azione per contribuire allo spegnimento di un vasto incendio. Il velivolo si è rifornito in mare, nella zona innanzi a Giarre, e poi è stato travolto dall’incidente: prima lo schianto e poi l’esplosione che ha provocato un ampio rogo, come raccontato da alcuni testimoni. Il capo della Protezione civile regionale ha affermato: “Sono rammaricato e molto dispiaciuto per le due vittime dell’incidente di Linguaglossa. Le mie squadre hanno visto precipitare il Canadair, poi il fumo”.

La vendemmia più lunga d’Italia, con 100 giorni di raccolta, è giunta al termine in Sicilia. E’ iniziata nella parte occidentale dell’Isola, tra la fine di luglio e la prima decade di agosto, e si è conclusa adesso nei vigneti dell’Etna. Le premesse per ricordare in Sicilia l’annata 2022 come un’annata eccellente vi sono tutte. Gli esperti spiegano: “Uve sane sotto il profilo fito-sanitario e in perfetto equilibrio acido-zuccherino, ottime sensazioni organolettiche, elevata qualità, con bianchi freschi ed equilibrati e rossi che prospettano strutture e complessità di rilievo. La congiuntura climatica si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo, e determinante per la qualità delle uve: un autunno piovoso seguito da un inverno con minori precipitazioni e una fredda primavera. Le alte temperature e la siccità dell’estate siciliana hanno inibito la diffusione delle malattie della vite e inciso, solo in alcune aree, sul calo della produzione per circa il 5-10%. Nella zona meridionale di Noto e Vittoria vi sono ottimi riscontri sul Frappato e Grillo. Il favorevole andamento climatico nella zona di Caltanissetta, con vini a base Grillo e Nero D’Avola, regalerà vini molto buoni per complessità, struttura e freschezza. A Lipari ottimi risultato soprattutto per il Nero D’Avola e le varietà bianche. Sull’Etna sarà un’ottima annata perché le uve sono molto sane e in perfetto equilibrio”.

Sabato 29 ottobre, a partire dalle ore 10,00, nella splendida cornice del Teatro Pirandello di Agrigento il Sindaco dottor Francesco Micciché, il Presidente dell’Empedocle Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento Onorevole Antonino Mangiacavallo e il Presidente di Associazione MeNO – Memorie e Nuove Opere dottor Roberto Albergoni, presenteranno alla comunità il programma, le idee e le visioni della candidatura.

I numeri del dossier, sviluppato da Associazione MeNO, raccontano la forza di Agrigento2025: 44 i progetti artistici e culturali proposti, che coinvolgono oltre 130 tra artisti e partner locali, nazionali e internazionali. Un dossier di candidatura che trasforma i territori di Agrigento e Lampedusa in centri di riflessione e produzione artistica sul tema della relazione tra l’individuo, il prossimo e l’ambiente.

La candidatura di Agrigento a Capitale italiana della Cultura si inscrive in una strategia di ampio orizzonte, che ha l’obiettivo di raccontare l’identità culturale e sociale di Agrigento, all’Europa e al Mediterraneo” dichiara il Sindaco Micciché.

La candidatura di Agrigento a Capitale italiana della Cultura è un’occasione unica per coniugare le ragioni di una storia plurimillenaria con una nuova idea di futuro, che possa vedere Agrigento e il suo territorio protagonista nel panorama nazionale e internazionale. Abbiamo il dovere di riscoprire l’orgoglio della nostra identità per valorizzare, con un progetto moderno e condiviso, le ricchezze materiali e immateriali di una terra meravigliosa” sottolinea il Presidente Mangiacavallo.

Per Agrigento2025 abbiamo presentato un programma artistico e culturale che ha lo scopo di facilitare lo sviluppo di comunità attive e aperte all’esercizio di relazione e confronto. Comunità capaci di assumere l’impegno di tutela dei diritti e dei doveri culturali e la responsabilità nella cura del bene comune” sono le parole del Presidente Albergoni.

Alla presenza del Prefetto di Agrigento dottoressa Maria Rita Cocciufa, dell’Arcivescovo Monsignor Alessandro Damiano, delle autorità del territorio e del Presidente della Fondazione Teatro Luigi Pirandello, avvocato Alessandro Patti, quello di sabato è un incontro con Agrigento e per Agrigento: per condividere con la comunità e la società civile, il mondo imprenditoriale e delle forze sociali un progetto capace di unire il territorio nel comune obiettivo di rendere Agrigento un centro internazionale di riflessione, indagine e produzione culturale.

La presentazione della candidatura sarà anche un’occasione di festa: in apertura una rappresentazione classica con la regia di Marco Savatteri, seguirà un’esibizione dell’Orchestra Sinfonica e del Coro del Liceo musicale Empedocle e la proiezione dello spot promozionale di Agrigento2025 realizzato da Andrea Vanadia, con la partecipazione di Gaetano Aronica e le musiche di Francesco Buzzurro.

Si è dato il via, nella giornata del 26 ottobre, nell’ambito dell’evento “Alla scoperta del web3”, all’apertura del primo meta municipio nella storia della nuova tecnologia del web 3 in Sicilia, nel Comune di Bivona. Alla presenza del Sindaco Ciná, degli assessori, del Presidente e dei consiglieri comunali, si è dato vita al battesimo dell’avvio dei lavori del primo centro Internazionale sperimentale sulle applicazioni immersive per la pubblica amministrazione e non solo. Il Comune di Bivona è stato dotato gratuitamente di una avveniristica applicazione che permetterà ai suoi cittadini, soprattutto a quelli che non risiedono costantemente durante tutto il periodo dell’anno nel comune, di poter essere presenti e di poter interagire con l’amministrazione comunale come se fossero fisicamente presenti. Verranno quindi realizzati nel tempo servizi per i cittadini,  per le attività informative e turistiche che aumenteranno la capacità attrattiva della  Città di Bivona, anche da parte dei molti turisti che ancora oggi non conoscono le bellezze che Bivona offre. L’amministrazione è guidata da un Sindaco ed una giunta che credono nello sviluppo del proprio territorio, che negli anni purtroppo è andato gradualmente spopolandosi, e hanno accolto con entusiasmo e soddisfazione questa innovazione ribadendo il concetto dell’innovazione e della ricerca come punti cardine dello sviluppo del territorio e che contribuiranno alla rigenerazione delle aree interne. Il municipio digitale sostanzialmente è un ambiente tridimensionale all’interno del quale i cittadini potranno interagire con le varie funzioni dell’amministrazione pubblica una sorta di telefono amplificato che permetterà alle persone di recarsi fisicamente attraverso il proprio Avatar all’interno degli uffici comunali e di sedersi davanti agli impiegati e di discutere con loro le proprie necessità.
L’esperimento nasce in un quadro dove sia il PNRR sia gli obiettivi della Unione Europea spingono costantemente il mondo delle amministrazioni pubbliche e quello dell’imprenditoria e della ricerca ad innovare e a sviluppare modelli  che vengono costruiti nel rispetto del territorio che li ospita e questo è un esempio reale di concretezza e di rispetto dell’ambiente. E’ stato anche consegnato al sindaco il certificato digitale di proprietà del municipio digitale con un NFT e con il codice da distribuire alla popolazione per potervi accedere liberamente in ogni momento.
L’evento promosso dal Comune di Bivona è stato coordinato dall’assessore Angela Cannizzaro e curato da Alessandro Cacciato, scrittore e membro di Farm Cultural Park e da Massimiliano Nicolini e Davide Marcelli ricercatori del Dipartimento Ricerca e Sviluppo – Olimaint Roma.
All’evento hanno dato un importante contributo Nino Zinnanti, assessore del Comune di Partanna e Fondatore del G55 Fab Lab &Coworking e Angelo Palamenghi, Direttore del GAL Sicani.

Un barcone di 8 metri è affondato al largo di Lampedusa. A bordo 31 persone, fra cui 9 donne e un minore, che sono state soccorse. Recuperato, dalla Guardia Costiera, il cadavere di una donna originaria della Guinea.

Disperso un profugo della Costa d’Avorio. La salma, così come tutti i 31 compagni di viaggio sono stati fatti sbarcare a molo Favarolo. Il cadavere è stato portato alla camera mortuaria.  A molo Favarolo è intervenuta anche la polizia Scientifica. Il gruppo, partito da Sfax in Tunisia il  21 ottobre, è composto da persone originarie della Guinea, Costa

d’Avorio, Mali e Camerun.

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Caltanissetta, Manuela Carrabotta ha disposto il non luogo a procedere nei confronti dell’ex pubblico ministero alla Procura di Agrigento, Antonella Pandolfi, imputata di abuso d’ufficio perché avrebbe praticato una disparità di trattamento nelle indagini a carico dell’imprenditore Gaetano Caristia, autore della denuncia contro il magistrato, rispetto a quelle nei confronti di Giuseppe Catanzaro, ex vice presidente di Confindustria Sicilia. Caristia è stato condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione, poi ridotti a 4 in Appello, nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta lottizzazione abusiva alla Scala dei Turchi. Nel corso delle indagini ha denunciato trattamenti di favore di cui avrebbero beneficiato altri indagati, fra cui i fratelli Catanzaro, sotto inchiesta per altri presunti abusi edilizi perpetrati a Realmonte.

Anche le ultime 24 ore sono trascorse all’insegna di massicci flussi di migranti verso le coste siciliane. In centinaia sono approdati non solo a Lampedusa ma anche a Pozzallo e a Messina. La situazione più critica ricorre a Lampedusa dove al mattino di oggi sono stati contati nel Centro d’accoglienza in contrada Imbriacola 1139 ospiti, a fronte di 350 posti disponibili. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il ministero dell’Interno, ha disposto per oggi il trasferimento di 560 persone con il traghetto di linea a Porto Empedocle. Le condizioni del mare sono tipicamente estive e si teme un nuovo, altrettanto massiccio, esodo dalle coste tunisine.

Il neo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha vietato a due navi ong con a bordo circa 300 migranti l’ingresso nelle acque territoriali italiane. Il perché del provvedimento.

Il neo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha vietato a due navi ong con a bordo circa 300 migranti l’ingresso nelle acque territoriali italiane. Nel provvedimento, molto tecnico – giuridico, si spiega il perché. Leggiamolo: “Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha emanato, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, una direttiva ai vertici delle Forze di polizia e della Capitaneria di porto perché informino le articolazioni operative che il ministero degli Affari esteri, con note verbali alle due ambasciate degli Stati di bandiera (Norvegia e Germania), ha rilevato che le condotte delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo non sono in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale. Le condotte, sulla base dell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, saranno valutate ai fini dell’adozione da parte del titolare del Viminale, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, del divieto di ingresso nelle acque territoriali”. Per comprendere meglio: le operazioni di soccorso delle due navi umanitarie sono state svolte in piena autonomia e in modo sistematico senza ricevere indicazioni dall’Autorità statale responsabile di quell’area di soccorso e ricerca, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute. Anche l’Italia è stata informata solo a operazioni effettuate. L’articolo 19 della Convenzione Onu sul diritto del mare, citato nella direttiva del ministro dell’Interno, stabilisce che le navi di tutti gli Stati, costieri o privi di litorale, godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale. Il passaggio è inoffensivo fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero. Tali condizioni si verificano se la nave in questione è impegnata in alcune attività, tra cui il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero. Ecco il perché del no del ministero. Gli arrivi in Italia quest’anno sono già 78mila, contro i 52mila del 2021. E solo nell’ultima settimana sono 3mila.