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Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, di Forza Italia, punta il dito contro la tassa di stazionamento in città dei pullman turistici. Spataro afferma: “In ragione dei pochi ricavi per le casse del Comune, nonostante la tassa di stazionamento sia una importante fonte di entrata fiscale, ritengo che tale tassa sia stata finora colpevolmente utilizzata male dall’amministrazione Firetto. Infatti, a fronte di un accertato boom di turisti giunti nella città dei Templi, sono stati incassati appena 90mila euro nel 2017, di cui 65 mila nel secondo semestre, che è quello in cui si concentrano i maggiori flussi. Conti alla mano, è come se abbiano avuto accesso al territorio comunale solo 4 pullman al giorno. Inverosimile. E allora vi sono delle criticità che, se non individuate e risolte, continueranno a compromettere la regolare applicazione di tale utile tassa di scopo. In occasione del Mandorlo in Fiore, con la città e le frazioni invase letteralmente dai pullman, quale è stata l’entità dell’introito? Mi auguro che il sindaco e l’assessore al ramo abbiano responsabilmente pianificato un adeguato ed efficace servizio, dispiegando uomini e mezzi della polizia locale a caccia degli autobus con a bordo i visitatori. In attesa di formale riscontro, è mia intenzione convocare, nella qualità di presidente, la commissione consiliare al turismo per acquisire i documenti necessari ad approfondire l’intera questione, sulla quale pesano, come macigni, inadeguatezza e incapacità organizzativa, tra insufficiente segnaletica, scarsi e inadeguati strumenti di pagamento della tassa, mancanza di controlli e carenza dei luoghi di parcheggio, dato che Cugno Vela e piazzale Ugo La Malfa versano in stato di degrado o sono destinati ad altre finalità”.

Ad Agrigento ormai da settimane, in contrada San Michele, esattamente innanzi al supermercato Eurospin, giace una profonda voragine mortale lungo la strada da e verso l’ospedale. Sul posto, tempo addietro, è stato compiuto un sopralluogo congiunto da parte di diversi signori che poi, anziché provvedere a rimediare con una colata di cemento e bitume, hanno ritenuto opportuno montare una transenna, peraltro buia durante la notte, ritenendo così di avere adempiuto al proprio compito lautamente pagato ogni fine mese dai cittadini contribuenti agrigentini. E’ forse necessaria una conferenza di servizi? Un progetto? La trafila burocratica e tecnica per accedere a fondi comunitari? L’accordo quadro, il patto per il sud, la protezione civile, l’ufficio di qui e la direzione di là? La voragine mortale attende una colata di cemento e di bitume, prima del morto. Ad Agrigento la storia, anche recente, non ha insegnato nulla.

 

“Uscire dall’emergenza rifiuti approvando entro 30 giorni gli impianti per la gestione dell’umido presentati da mesi alla Regione. La scelta dei gassificatori è sbagliata, perché non avvia il corretto ciclo dei rifiuti”. Dichiarazione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia

“Non avremmo avuto questa ennesima emergenza rifiuti se gli impianti di gestione dell’umido presentati da mesi e mesi alla Regione fossero stati autorizzati. Ora possiamo evitare di spendere altri soldi pubblici per nuove discariche e senza derogare alle regole esitando in 30 giorni, così come è già previsto dal giugno 2016, le istanze inevase per quelli impianti alternativi alle famigerate discariche.
Comunque, siamo convinti, che la soluzione non è rappresentata dai gassificatori come quello ipotizzato a Lentini, perché, anche se con tecnologie diverse dagli inceneritori, non rispettano gli obiettivi europei nella gestione virtuosa dei rifiuti, non risolvono le criticità e gli ostacoli per avviare un corretto ciclo dei rifiuti e avviare anche in Sicilia l’economia circolare con nuove opportunità di lavoro”.

 «Il riconoscimento concreto del’insularità è un diritto che spetta alla Sicilia. Ne sono sempre stato convinto e per questo ho cofirmato il disegno di legge presentato oggi in conferenza stampa all’Ars. Lo Stato deve riconoscere gli svantaggi che derivano alla nostra regione da questa condizione, garantendogli quindi pari diritti e dignità tramite misure di compensazione».

Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di “DiventeràBellissima”, aggiungendo: «Questa battaglia non deve avere colore politico. Il Parlamento Europeo tramite una risoluzione ha già riconosciuto la condizione di insularità per Sicilia e Sardegna, tuttavia quel provvedimento non è stato rispettato e i problema relativi ai trasporti, al caro-biglietti e al deficit delle infrastrutture per la Sicilia e i siciliani sono ancora attuali. Noi ora con questo disegno di legge chiediamo con forza l’inserimento della condizione di insularità all’interno dello Statuto della Regione Siciliana, in modo da garantirgli dignità costituzionale».

L’ Akragas ha ripreso oggi pomeriggio, allo stadio Esseneto, la preparazione atletica in vista del derby siciliano di domenica prossima contro la Sicula Leonzio. Il match si disputerà allo stadio Nicola De Simone di Siracusa con inizio alle ore 14:30. 
La seduta odierna è stata diretta dal vice allenatore Leo Criaco, dopo l’esonero del tecnico Raffaele Di Napoli. 
La squadra ha svolto un lavoro prevalentemente fisico. 
I biancoazzurri torneranno ad allenarsi domani pomeriggio allo stadio Esseneto

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Entra nel vivo in commissione Salute all’Ars l’esame del ddl n. 96 per “Interventi a sostegno dei soggetti con disturbi  specifici di apprendimento” a firma di Margherita La Rocca Ruvolo. Oggi si sono svolte le audizioni dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, della coordinatrice regionale dell’Associazione italiana dislessia Grazia Restuccia, del funzionario dell’Ufficio scolastico regionale Maurizio Gentile, della dirigente del Dipartimento istruzione e formazione professionale Giuseppa Picone. E’ stata fissata per la prossima settimana la scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti.

“L’obiettivo del ddl – ha spiegato la presidente della commissione Salute dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo –  è quello di garantire ai dislessici, non assimilabili ai diversamente abili di cui alla legge n. 104/92, pari opportunità di apprendimento e di successo formativo, rendendo effettivo il loro diritto allo studio e non pregiudicando il loro futuro inserimento sociale e professionale. Il disegno di legge vuole colmare questa vacatio, fornendo uno strumento che detti precisi interventi sia sul piano sociale che scolastico, fornisca risorse chiare e specifiche per la scuola e le famiglie creando un apposito capitolo di bilancio: tutti segnali forti per dare così un sostegno reale a chi, giornalmente, si adopera per contrastare la dislessia”.

“Il ddl – ha aggiunto la parlamentare – pone una particolare attenzione al ruolo svolto dalla Regione nell’individuazione e nella diagnosi degli alunni sospetti o a rischio di disturbi specifici dell’apprendimento, e a tal fine prevede interventi già assicurati dal Servizio sanitario nazionale da neuropsichiatri infantili o psicologi o pedagogisti con formazione specifica in valutazione neuropsicologica dei disturbi, dipendenti delle Aziende sanitarie regionali, nonché dagli specialisti sanitari neuropsichiatri infantili o psicologi pedagogisti privati con formazione specifica in valutazione neuropsicologica dei DSA, in conformità alla legge n. 170/10  in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. È previsto che la Regione adotti ogni misura necessaria per adeguare i propri servizi sanitari alle problematiche relative alle difficoltà specifiche di apprendimento, fornendo le strutture di neuropsichiatria infantile di appropriati strumenti riabilitativi e di personale qualificato e, in particolare, di neuropsichiatri infantili, psicologi con formazione specifica in valutazione neuropsicologica delle difficoltà di apprendimento, logopedisti, educatori professionali”.

“Altro compito della Regione – ha proseguito Margherita La Rocca Ruvolo – sarà quello di predisporre una campagna di screening e monitoraggio su tutto il territorio regionale. L’individuazione delle strutture sanitarie pubbliche e private specializzate accreditate, preposte ad effettuare la diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento e le ulteriori iniziative volte ad assicurare l’identificazione precoce dei soggetti che ne sono affetti, dovrà avvenire applicando il piano socio sanitario regionale. Ma soprattutto il ddl pone l’attenzione alla formazione del personale sanitario e scolastico, è prevista infatti l’istituzione di un comitato tecnico-scientifico sui disturbi specifici dell’apprendimento con scopo formativo del personale scolastico dirigente e docente, degli operatori della formazione e degli operatori sociosanitari, e funzione di promozione di screening, oltre che di documentazione, coordinamento e raccordo degli interventi”.

 

Canicattì fa pena. Davvero. Il momento è abbastanza critico. Difficile. Le speranze elettorali del 2016, che avevano alimentato un cambiamento, dopo la lunga stagione di Corbo, una dopo l’altra sono venute meno, nonostante il successo elettorale del PD e Uniti per Canicattì, di cui, il sottoscritto è stato l’ispiratore, e non mi pento. Un nutrito gruppo di persone provenienti dal volontariato, ricco di principi umani e cristiani, aveva messo su un ottimo programma economico, sociale, culturale, ambientale per rilanciare la città e con essa l’hinterland. Ma fu soltanto un breve sogno di una calda estate d’Agosto. Forse l’inesperienza, forse l’incapacità, forse l’ingenuità…. fummo divorati da colui che guarda soltanto a racimolare pacchetti elettorali, e basta. Ma chi rema contro Canicattì? Lo stesso di chi ha remato contro Agrigento: il deputato Di Mauro, graziato da una legge elettorale e bocciato dagli elettori.
Lo sfascio in un momento critico di bisogno di rilancio.
La causa dello sfascio: Di Mauro.
Graziato da una legge porcata e bocciato dall’elettorato.
Di Ventura – Firetto, diversi ed uguali: buttare fuori di Mauro e resistere ai suoi attacchi e giochi di potere pur di racimolare voti.
Di Mauro non ha compreso, tuttavia, che questo nutrito gruppo di persone asciutte dalle perverse dinamiche della politica è anche abbastanza guerriero, perche siamo liberi e forti, uomini di cultura, legati al volontariato, alla ricerca scientifica e letteraria, e non temiamo nessuno e sappiamo distinguere e valutare, secondo i nostri principi etici. Chiedete a Totò Castellano, uomo di cultura e impegnato nel volontariato, cosa pensa di Di Mauro?
Per Firetto, la fuoriuscita di Di Mauro è stata una liberazione, e con Firetto la colse anche la città di Agrigento. Di Ventura e Firetto, diversi nei propri percorsi politici, tuttavia uniti per aver saputo resistere a chi vuole lo sfascio.
Certo, le difficoltà che i due Sindaci devono superare nell’attività amministrativa non sono poche; a volte ci riescono, a volte no. Non sempre il loro operato è condivisibile. Fare il Sindaco oggi è più difficile che camminare sul pianeta Marte. Tuttavia, hanno avuto il coraggio di scelte chiare con l’auspicio che possano essere seguiti da altri Sindaci in cui personaggi politicanti remano conto i sogni ad occhi aperti, almeno questo ci è rimasto in questa sfortunata provincia.


Il Gip di Messina ha disposto l’arresto di sei persone per presunte tangenti inerenti la l’autostrada Siracusa-Gela avete per oggetto i lavori in tre lotti per la sua realizzazione.
Sono finiti agli arresti domiciliari Duccio Astaldi, Presidente del Consiglio di Gestione della Condotte spa, impresa italiana leader nel settore delle costruzioni; il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Cosige Scarl Antonio D’Andrea e Stefano Polizzotto , ex capo della segretaria tecnica dell’ex governatore siciliano Rosario Crocetta.
La misura cautelare è stata emessa anche nei confronti del funzionario del Consorzio Autostrade Siciliano Gaspare Sceusa. Astaldi, D’Andrea, Polizzotto e Sceusa sono stati posti ai domiciliari; mentre la misura cautelare in carcere è stata disposta per il finanziere Nicola Armonium e Antonino Gazzarra, vicepresidente del Cas.
Le accuse formulate dalla Procura di Messina sono di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e corruzione. L’indagine è stata coordinata dal procuratore di Messina Maurizio De Lucia e nasce da una segnalazione alla procura della città dello Stretto da parte del Tar, a cui avevano fatto ricorso le ditte escluse dalla gara di affidamento dei lavori.
Risultano essere coinvolte nell’indagine altre cinque persone, tra cui i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l’affidamento delle opere: Pietro Mandanici, Sebastiano Sudano, Antonino Recupero e Corrado Magro. Indagato anche Maurizio Trainiti, direttore generale pro-tempore del Cas.
Il Consorzio Autostrade, solo una settimana fa, è stato al centro di un’altra inchiesta della procura di Messina che ha ipotizzato a carico di Sceusa, tra gli altri, il reato di disastro ambientale per i lavori di messa in sicurezza del tratto dell’autostrada Messina-Catania interessata dalla frana di Letojanni.

Operazione dei Carabinieri e della Direzione investigativa antimafia: 12 arresti tra presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. In carcere anche Vito Nicastri, il “signore del vento”.

Il 3 aprile del 2013 fu il giorno di una maxi confisca di beni in Sicilia, all’epoca record storico in Italia, 1 miliardo e 300 milioni di euro a carico di Vito Nicastri, 61 anni, di Alcamo, in provincia di Trapani, mestiere elettricista, poi imprenditore, poi “re dell’eolico”, e poi “signore del vento”, come lo ha definito il Financial Times. E pochi giorni dopo, il 29 aprile del 2013, il presidente della Regione dell’epoca, Rosario Crocetta, annunciò l’affitto di un catamarano di 120 metri quadrati confiscato a Vito Nicastri, affinchè veleggiasse nel mare di Sicilia simboleggiando così il riscatto della legalità. Vito Nicastri, già arrestato il 13 luglio del 2012, oggi 13 marzo 2018 è stato arrestato una seconda volta, per concorso esterno alla mafia, in presunta contiguità mafiosa e in affari con Matteo Messina Denaro. Oltre Nicastri, i carabinieri del Comando provinciale di Trapani e gli agenti della Direzione investigativa antimafia hanno arrestato altri 11 indagati presunti nuovi colonnelli nel territorio del superlatitante Messina Denaro. E tra gli 11 spiccano i presunti capi delle famiglie di Vita, Salvatore Crimi, e di Salemi, Michele Guacciardi. Sarebbe stata smantellata un’altra rete di fiancheggiatori, come già accaduto in occasione delle operazioni “Golem” ed “Eden”, organizzata secondo metodi tradizionali, tra postini e pizzini di carta, e impegnata ovunque in Sicilia, e forse anche oltre. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Carlo Marzella. I reati contestati sono, a vario titolo, associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, favoreggiamento e intestazione fittizia di beni, il tutto aggravato dal metodo mafioso. Sono stati sequestrati anche tre complessi aziendali, nell’ambito delle attività legate agli arrestati, a lavoro non solo nel fotovoltaico e nell’eolico, come Nicastri, ma anche nella produzione di legnami e nella ristorazione. Infatti, gli imprenditori in manette, servendosi anche di professionisti nel settore di consulenze agricole e immobiliari, e di società fittiziamente intestate a terzi, avrebbero investito in colture innovative per la produzione di legname e in attività di ristorazione. E parte del denaro ricavato dagli investimenti dei clan di Vita e Salemi, sarebbe stata destinata a foraggiare la latitanza di Matteo Messina Denaro.

AR Teleacras 

L’elezione della nuova RSU rappresenta per i lavoratori l’opportunità di attuare un reale ricambio generazionale e mettere alla porta qualche esponente sindacale che, troppo impegnato in una conduzione  personalistica del Sindacato e mirante quasi esclusivamente alla sottoscrizione di più tessere possibili (a tal proposito, clamorosa è la guerra dei manifesti sulle stabilizzazioni), da dimenticare di occuparsi delle esigenze e delle aspettative dei lavoratori. Vi è, dunque, con le elezioni di questo importante organismo, la possibilità di scegliere nuove e più credibili figure, per questo invito tutti i miei colleghi ad andare a votare. Io mi candido da lavoratore (e non da sindacalista) libero da vincoli di tessera con Organizzazioni Sindacali ed in nome di tutti quei lavoratori che si sentono delusi e non rappresentati dalla fallimentare vecchia classe dirigente sindacale, con dei punti programmatici ben definiti da portare in RSU, come il passaggio degli ex contrattisti a tempo pieno, le progressioni verticali ed i concorsi interni riservati al personale di ruolo, la rimodulazione e la modifica del  regolamento delle posizioni organizzative, l’aumento del valore dei buoni pasto.